Valori svizzeri e mobilità, anche per l’avvenire
L’opinione di Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti e Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti
L’anno del centenario sta lentamente volgendo al termine, dopo mesi contraddistinti da molte iniziative atte a celebrare la nostra storia e da altrettante rivolte ai temi del presente e del futuro, l’Assemblea generale ordinaria dello scorso 20 ottobre è stata certamente un “highlight” di portata storica per tanti motivi.
Innanzitutto per il luogo scelto, cioè l’aeroporto di Lugano-Agno, scelta non casuale e operata in tempi non sospetti quasi due anni fa per sottolineare simbolicamente l’apertura del Ticino verso il mondo, ma soprattutto per ribadire quanto sia importante l’aeroporto per la regione. Siamo sempre stati fautori della complementarietà dei vettori di trasporto per un territorio competitivo e, nel caso del Ticino, questo significa strada, ferrovia e aereo. Rinunciare a quest’ultimo sarebbe autolesionistico. Malgrado Alptransit, Malpensa, ecc., un aeroporto regionale può avere una sua funzione importante, a patto ovviamente che vi sia una strategia chiara. Questo però è un altro discorso che, purtroppo o per fortuna, al momento non ci compete, visto che è più volte stato ribadito che si tratta di fatti in cui i privati non devono mettere il naso. Bene, ne prendiamo atto, ma non possiamo non sottolineare come a Sion e Berna, ad esempio, nessuno metta in dubbio l’utilità di un aeroporto regionale per il territorio, malgrado le difficoltà che a scadenze regolari affliggono soprattutto l’aeroporto della Capitale federale.
Ma, come evidenziato lo scorso 20 ottobre, l’Assemblea generale non era il momento per creare polemiche. Infatti l’Assemblea del centenario è stata un momento di grande positività, grazie anche alla prestigiosa partecipazione della Presidente della Confederazione Doris Leuthard, volata appositamente da Berna per essere presente ai nostri festeggiamenti e rientrata subito dopo il suo intervento. Presenza non solo prestigiosa, ma soprattutto brillante per i contenuti delle dichiarazioni, incisive e decise, malgrado i toni “leggeri” e una propensione alla battuta non comune.
Un momento molto intenso che resterà nella storia della Cc-Ti.
Le attività della Cc-Ti sono orientate alla libertà imprenditoriale, su cui continueremo a puntare con impegno e tenacia anche per i prossimi 100 anni.
L’Assemblea è stata resa speciale anche dalla partecipazione massiccia di soci, ospiti e autorità politiche federali, cantonali e comunali. Oltre 500 persone che hanno testimoniato vicinanza alla nostra associazione. Senza dimenticare tutti gli associati non presenti la sera dei festeggiamenti ma fedeli sostenitori, che ci permettono di svolgere la nostra attività a favore dell’economia e del territorio cantonale. Sempre rispettando e sottolineando quei valori svizzeri invocati da molti sul piano teorico ma applicati solo sporadicamente. Su questo punto si giocherà molto del nostro futuro, come abbiamo avuto modo di sottolineare nei nostri interventi. La trasformazione digitale, tanto per citare il cambiamento che al momento sembra preoccupare maggiormente, ci pone davanti a scelte epocali, con importanti impatti sui modelli di business, sui modi di lavorare e quindi anche sulle basi legali concernenti il lavoro, le assicurazioni sociali, ecc.. Il tutto con una rapidità senza precedenti. Di fronte a mutamenti così repentini e impegnativi, la tutela della libertà economica resta per noi un cardine imprescindibile, di cui occorre tenere conto quando si discute di modifiche del nostro sistema. Perché correggere non significa per forza stravolgere e, una volta rotti, gli equilibri sono difficili da ricostruire.