Un CCL per crescere
Nell’intervista a Flavio Franzi, Rappresentante ASIAT e membro dell’UP della Cc-Ti, facciamo il punto anche sull’introduzione del nuovo Contratto Collettivo di Lavoro settoriale (per studi d’ingegneria e di architettura).
In un settore in evoluzione quale quello degli studi d’ingegneria e di architettura, l’introduzione di un contratto collettivo di lavoro metterebbe ordine e farebbe chiarezza. A che punto siamo?
L’assemblea ordinaria 2016 dell’ASIAT ha approvato il nuovo CCL. Al momento il documento è in fase di approvazione da parte della SECO. Il CCL con decreto di forza obbligatoria ci permetterebbe di migliorare la qualità del lavoro prodotto rendendo il nostro settore competitivo con una partnership sociale stabile. Inoltre permetterebbe di creare condizioni quadro, combattendo il dumping salariale, migliorando la credibilità politica, sostenendo meglio la formazione e il perfezionamento e non da ultimo migliorando l’attrattività del settore della progettazione.
Nel mondo associativo le sinergie sono sempre più imprescindibili. Come si muove la vostra associazione a riguardo?
La nostra associazione padronale, unica nel cantone, ha da sempre riconosciuto la necessità di mettere in campo tutte le possibili sinergie tra le molte associazioni presenti nel settore della progettazione. L’ASIAT è stata tra i promotori della costituzione della Conferenza delle Associazioni Tecniche (CAT) che attualmente è riconosciuta quale unico referente istituzionale per il settore sia per consultazioni che per consulenze specifiche. Le associazioni membri di CAT, mantenendo le loro rispettive specificità, collaborano tra di loro con efficacia anche grazie alla recente nomina di un direttore e ad un segretariato con sede a Bellinzona.