Focus sulla SERV
Siete produttori svizzeri ed esportate in tutto il mondo, ma c’è il rischio che non riusciate a consegnare la vostra merce o che la vostra produzione non venga pagata? Non siete in grado di finanziare i costi di produzione con mezzi propri oppure i costi gravano sulla vostra liquidità? Queste alcune delle numerose domande che le aziende esportatrici ticinesi spesso si pongono.
La SERV, l’assicurazione svizzera contro i rischi all’esportazione, supporta le aziende esportatrici fornendo sicurezza sui rischi politici, così come sul trasferimento e il pagamento delle merci. Fornisce inoltre liquidità grazie a una copertura assicurativa per i prestiti sul capitale e controgaranzie per gli obblighi contrattuali.
Come assicurarsi?
Per la stipulazione di un’assicurazione SERV non è richiesto un volume minimo né in termini di dimensioni dell’impresa, né in termini di ordini acquisiti. Il presupposto, invece, è che l’esportatore richiedente abbia sede in Svizzera e che l’operazione di esportazione abbia un adeguato valore aggiunto per la Svizzera.
Come sottolineato da Verena Utzinger – Senior Relationship Manager della SERV – durante il Networking Business Breakfast dell’11 marzo, avendo accesso a una protezione finanziaria accurata, a una liquidità maggiore nella supply chain le aziende esportatrici possono incrementare il loro business e acquisire così una forte competitività sul mercato internazionale. I settori che utilizzano maggiormente i servizi della SERV sono le aziende attive nel campo energetico, dell’industria meccanica, dell’industria farmaceutica, dell’elettronica, del tessile ma anche dei software.
Chi è la SERV?
Secondo i suoi statuti, come ente di diritto pubblico della Confederazione, la SERV ha l’obbligo di essere economicamente sostenibile e non riceve alcun sussidio dalla Confederazione. Si finanzia infatti attraverso le sue stesse entrate e con la sua assicurazione, contribuisce alla competitività internazionale dell’economia svizzera e garantisce ogni anno esportazioni per un volume di miliardi di franchi, garantendo la conservazione di posti di lavoro in Svizzera sia nell’economia dell’esportazione che nei settori dell’indotto.