Proteggere business e segreti aziendali
Telefonate, voci, immagini e documenti. Registrare o videosorvegliare con l’ausilio di microspie grandi come la punta di una matita? Solo fantascienza da film d’azione, serie tv o libri di realtà distopiche? La risposta è no.
Basta andare online su siti di e-commerce come Amazon o e-bay per accorgersi che la proposta di dispositivi per attività di monitoraggio a 360° sono oggi alla portata di tutti e facilmente accessibili.
Coloro che operano, siano essi imprenditori o aziende, con informazioni sensibili sono, loro malgrado, un possibile bersaglio di attenzioni non previste e non gradite, vulnerabili.
Anche di questi aspetti si è discusso nel webinar Cc-Ti dello scorso 20 maggio intitolato “Intelligence Talks: il vostro business è al sicuro?“, condotto da Michel Venturelli, Criminologo e Titolare di IRX Sagl e da Flavio Ferioli, Operatore Technical Surveillance Counter-Measures di IRX Sagl, moderati da Lisa Pantini, Responsabile comunicazione Cc-Ti.
Attività di spionaggio
Concorrenza sleale, segreti industriali trafugati da (ex) collaboratori, manipolazioni ambientali per lo spionaggio, ecc., sono solo alcuni esempi di realtà che, in questo mondo digitale, si palesano ormai, all’ordine del giorno.
Spesso ci si accorge di queste manovre fraudolente solo quando esse sono già in atto e i danni tristemente tangibili.
La prevenzione resta la migliore difesa, almeno inizialmente, e che prevede un’attività di analisi puntuale e dedicata, che occorre riproporsi con una certa regolarità per verificare costantemente la privacy della nostra attività e validare, nel caso, una strategia di difesa immediata con misure mirate più o meno incisive.
È stato citato Edward Snowden (informatico e attivista statunitense, ex tecnico della CIA e fino al 10 giugno 2013 collaboratore di un’azienda consulente della National Security Agency, noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi top-secret di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico) che disse “…dalla mia scrivania avevo la possibilità di INTERCETTARE CHIUNQUE, dal commercialista a un giudice federale e persino il Presidente, se solo avessi avuto la sua e-mail personale…”. Tecnologie più o meno sofisticate che permettono di violare la privacy di chiunque, in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo.
L’attacco elettronico
Gli strumenti a disposizione sono molteplici, sempre più piccoli e preformanti e davvero ingegnosi. Congegni costruiti e ideati per soddisfare i piani più sofisticati e aggirare la sicurezza già presente.
Oggetti di uso comune modificati e resi “invisibili” al più delle persone (alcuni esempi: Microspie via radio, Microspie GSM, Registratori digitali, Microtelecamere, localizzatori GPS, Malware Trojan…).
Le tecnologie di difesa elettronica
È l’attività di bonifica (chiamate anche T.S.C.M. – Technical Surveillance Counter Measures) che sarà il primo “step” verso una strategia di protezione e prevenzione degli ambienti e delle persone.
Occorre affidarsi solo a professionisti accreditati di questo settore, persone qualificate e, proprio per lo scopo primario della collaborazione, di fiducia assoluta.
È un consiglio da ritenere, quello di restare sempre vigili e non peccare di ingenuità nelle proprie considerazioni istintive. Rivolgersi a questi professionisti aiuterà voi, per primi, a lavorare in un ambiente più rilassato e “libero” da vincoli, per trattare i vostri affari nella massima tranquillità, con la relativa grande resa.
Essere proprietari della propria privacy è oggi un lusso che spesso sottovalutiamo, sino al momento in cui non viene violata in qualche modo. Pensarci per tempo e cautelarci si rivelerà un investimento anch’esso, forse, il più redditizio.
Ogni ambiente (casa, ufficio, auto, garage, telefono, …) richiede strumenti puntuali, alcuni esempi sono, analizzatori di spettro, analizzatori di segnale GSM, rilevatori di giunzioni lineari e non (“spazzolone”), camera lens detector, termocamere, ecc..
È utile sapere che l’intercettazione “pirata” con microspie o telecamere è un reato penale. L’articolo 179 e segg. del Codice penale svizzero lo definisce con chiarezza.