Rapporto di sostenibilità
TI-CSRREPORT.CH
La Cc-Ti, quale associazione-mantello dell’economia ticinese, ha sviluppato – con il supporto scientifico della SUPSI e in collaborazione con il Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) – un modello online di rapporto di sostenibilità, accessibile tramite questo link: www.ti-csrreport.ch.
Inoltre, rispondendo a 18 domande è possibile compilare il questionario di autovalutazione per ottenere un’immediata valutazione sulla situazione aziendale sui temi principali della CSR.
La compilazione del questionario non ha termini di scadenza e sarà sempre a disposizione. Ciò permetterà alle aziende di verificare lo stato dei loro progressi, aggiornando i dati sulla base dell’evoluzione della loro situazione. Potete valutare l’approccio della vostra azienda in tema CSR grazie al questionario che troverete al seguente link: https://it.surveymonkey.com/r/smartproject
Il valore del rapporto di sostenibilità
- Per comunicare il valore generato dall’impresa non solo a livello economico ma anche sociale e ambientale, dimostrando la propria affidabilità a 360° ai partner
- Per consolidare l’immagine e la reputazione dell’impresa
- Per integrare e sviluppare le buone pratiche, verificando e migliorando i propri parametri a livello di sostenibilità e di responsabilità sociale
- Per partecipare e avvantaggiarsi nei bandi pubblici che riconoscono la premialità alle imprese socialmente responsabili
Il rapporto di sostenibilità è un documento sempre più utile e diffuso, che raccoglie le buone pratiche messe in atto da un’azienda, permettendole di integrare le informazioni economiche con un rendiconto dell’impatto sociale e ambientale della sua attività.
Le imprese hanno l’opportunità e l’esigenza di analizzare e comunicare l’esito del loro impegno ai propri interlocutori (azionisti, clienti, fornitori, dipendenti, comunità, enti finanziatori, pubblica amministrazione, associazioni del territorio, media, ecc.).
La responsabilità sociale delle imprese è un elemento che, dal 2021, rientra anche nei bandi di concorso pubblici, con un valore di ponderazione del 4% nei criteri di aggiudicazione.
L’ottenimento di una separata “Dichiarazione di conformità” (rilasciata dalla Cc-Ti) faciliterà sia il lavoro delle aziende, sia quello delle autorità chiamate a valutare i dossier.
Questo strumento non rappresenta la condizione per partecipare agli appalti pubblici ma resta su base volontaria ed è sostenuta dal DFE e dall’ufficio di vigilanza sulle commesse pubbliche.