Modifiche del Piano Direttore: la proprietà privata va tutelata nel rispetto dei Cittadini

La Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, insieme alla Società svizzera impresari costruttori Sezione Ticino, e ad AITI, ha preso posizione riguardo alle proposte di modifica per il Piano Direttore (PD) che applicano i principi della Legge sulla pianificazione del territorio (LPT). Se da un lato non si contestano gli indirizzi, dall’altro lato si ritiene che vi debba essere una maggiore attenzione per la proprietà privata dei cittadini, ponendo in atto una moratoria sull’esistente.

La tutela del territorio e il continuo miglioramento qualitativo a livello di pianificazione dello stesso sono dei concetti condivisi da tutti. In questo senso si ritiene che il fatto di cercare una maggiore densificazione del costruito, così come lo sviluppo coordinato delle diverse politiche in particolare riguardo alla mobilità, siano aspetti importanti. Tuttavia il diritto alla proprietà privata, così come prescritto dall’Art. 26 della nostra Costituzione federale, va difeso e preservato in quanto essa rappresenta il frutto del lavoro e dei sacrifici dei Cittadini.

I margini di manovra concessi dalla Legge federale devono quindi essere utilizzati nell’interesse di questi ultimi e in particolare si ritiene che si debba prevedere un innalzamento della soglia oltre la quale i Comuni saranno chiamati a intervenire con misure di riduzione delle potenzialità edificatorie (nella proposta questa è posta al 120% delle necessità calcolate per i prossimi 15 anni) e che vi sia un obbligo di indennizzo per tutti i proprietari penalizzati da restrizioni edificatorie.

Si ritiene anche che il modo migliore di agire sarebbe di introdurre il concetto di moratoria per l’esistente. La LPT recentemente entrata in vigore non è retroattiva e dunque le nuove disposizioni andrebbero applicate soltanto sulle future transazioni immobiliari o su cambiamenti di destinazione. Un po’ come avvenuto per gli edifici fuori zona edificabile, che sono stati autorizzati in un regime pianificatorio che non è l’attuale e per questo motivo non viene richiesta la demolizione. Diverso è il discorso in caso di cambiamento di proprietario o di destinazione, per il quale occorre operare secondo le disposizioni dei nuovi strumenti pianificatori, Piani regolatori comunali (PR) in primis. Dunque, una volta aggiornati i vari PR secondo la nuova LPT, gli stessi andrebbero applicati soltanto sulle nuove transazioni immobiliari.
Questo sarebbe il modo migliore per garantire la certezza del diritto agli attuali proprietari, che hanno acquistato e pagato i loro terreni secondo le disposizioni di PR approvati dalle autorità comunali e cantonali.

Scaricate la presa di posizione integrale firmata da Cc-Ti/SSIC TI/AITI
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