Mobilità sostenibile: auto elettrica, sì, ma…
La mobilità personale fa parte della vita quotidiana di tutti noi. Vuoi per lavoro o per svago, quasi ogni giorno dobbiamo spostarci dal nostro domicilio per distanze più o meno lunghe.
La conformazione del nostro territorio, purtroppo, in alcuni casi rende complesso il solo utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici che, è doveroso dirlo, hanno fatto passi da gigante per migliorare la loro efficienza e la fruibilità da parte della popolazione. Anche l’impegno di diverse aziende di offrire ai propri collaboratori soluzioni di trasporto collettivo per il tragitto casa lavoro, non sono sempre attuabili.
Ecco allora che entra in gioco la responsabilità individuale per la scelta del mezzo di trasporto privato o aziendale.
Sfatiamo subito un mito: non esiste una soluzione unica per tutti. Di principio, pensando alla mobilità sostenibile e tralasciando l’andare a piedi o in bicicletta che per distanze relativamente importanti non possono essere prese in considerazione, viene subito da dire prendiamo un’auto elettrica. L’idea è sicuramente buona in quanto le emissioni di un veicolo di questo genere sono praticamente nulle almeno a livello locale. Poi, andando più a fondo della questione, bisogna chiedersi se effettivamente anche la produzione dell’energia elettrica necessaria a caricare le batterie della nostra vettura è a emissioni zero. Purtroppo, anche se in Svizzera buona parte dell’energia elettrica è prodotta da fonti rinnovabili, come l’idro-elettrico e il fotovoltaico, una buona parte di energia viene prodotta o importata da fonti non rinnovabili e inquinanti quali il nucleare o le centrali a carbone. Un altro, e forse più importante fattore di valutazione che va affrontato nel decidere di acquistare un veicolo elettrico, è se effettivamente sarà possibile caricare le batterie in maniera semplice ed efficace.
La situazione attuale delle stazioni di ricarica pubbliche e private non è assolutamente soddisfacente. Per quanto riguarda la rete pubblica di colonnine di ricarica, sebbene abbastanza ampia, è ancora nettamente insufficiente a soddisfare un probabile aumento delle vetture elettriche in circolazione. Nel privato la situazione è ancora più complessa: chi abita in un condominio non sempre può installare una stazione di ricarica nel proprio parcheggio, come pure chi abita in un centro villaggio ed è costretto a lasciare l’auto in un parcheggio pubblico non ha la possibilità di ricaricare la propria auto. Anche chi possiede una propria abitazione deve valutare bene l’acquisto di una vettura elettrica, non sempre l’impianto elettrico è in grado di sopportare il carico maggiore necessario alla ricarica delle batterie.