La digitalizzazione darà nuovi impulsi alle esportazioni
Durante la Giornata dell’export 2019 si coniugherà il binomio esportazione e internazionalizzazione. La Cc-Ti sempre a fianco delle imprese nell’era digitale.
Riduzione dei tempi e dei costi di produzione, maggiore accessibilità ai mercati più lontani, contatti veloci e diretti con fornitori e clienti di altri Paesi, analisi predittiva sulle preferenze dei consumatori, ottimizzazione della pianificazione produttiva, transazioni commerciali e pagamenti più rapidi, input all’innovazione e nuovi modelli di business. Sono, questi, solo alcuni dei vantaggi indotti dalla digitalizzazione nell’accelerare il processo d’internazionalizzazione delle aziende ticinesi.
Anche per le PMI che vedranno potenziata la loro flessibilità per conquistarsi nuove nicchie sui mercati esteri. Uno snodo cruciale per il futuro del sistema produttivo che sarà al centro della Giornata dell’Export organizzata dalla Camera di commercio, per il prossimo 2 aprile, presso il Principe Leopoldo di Lugano.
La digitalizzazione è oggi uno dei più importanti driver dell’internazionalizzazione delle imprese, perché non riguarda solo il processo produttivo, le interazioni tra aziende o l’uso del web per la promozione sui mercati esteri, ma investe tutta la catena delle attività connesse al complesso mondo dell’export. Basta pensare all’uso sempre più diffuso degli “smart contract”, i contratti intelligenti, grazie alla tecnologia blockchain, alla digitalizzazione dei documenti necessari alle esportazioni e agli sviluppi del Fintech nei servizi finanziari per rendere più rapide e sicure le transazioni commerciali. È il nuovo scenario a cui guarda anche “DaziT”, ovvero la Dogana digitale, il grande piano della Confederazione che, con un investimento di 400 milioni di franchi, si propone di semplificare e velocizzare le procedure d’import ed export delle merci.
Gli “smart contract” hanno indubbiamente segnato il punto di svolta nell’accelerazione digitale del commercio mondiale. Con la possibilità di convertire i tradizionali contratti cartacei, che prima passavano di mano in mano, in un protocollo informatico, di archiviarli e replicarli su un sistema controllato dai computer collegati nella blockchain, che verifica automaticamente tutte le condizioni stabilite. Insomma, una versione digitale dei contratti che, oltre ad eliminare ogni intermediazione, garantisce, velocità, sicurezza, accessibilità immediata e precisione. Evitando anche gli errori che si potrebbero fare con la compilazione manuale di moduli e documenti o i possibili malintesi interpretativi che porterebbero a lunghi contenziosi. Parallelamente le nuove tecnologie hanno rivoluzionato i servizi finanziari, aumentandone l’efficienza operativa e offrendo nuove opportunità anche per la gestione degli scambi con l’estero. Transazioni e pagamenti elettronici, analisi e previsioni di mercato, pianificazione finanziaria, gestione e trattamento dei big data, copertura dei rischi di cambio, crediti documentari, scambi di asset digitali, ecco il variegato universo del Fintech. Un innovativo ecosistema che sta trasformando la piazza finanziaria e che in Ticino ha già visto nascere e consolidarsi una trentina di imprese specializzate che affiancano banche.