Innovare il modello di business assicura il successo dell’impresa

Uno strumento nella gestione aziendale al centro dell’impegno della Cc-Ti.

 

Maggiore è lo sviluppo tecnologico, minore è la disoccupazione

 

Per ogni impresa, grande o piccola che sia, l’innovazione (quella tecnologica in particolare) è il fattore decisivo per la sua competitività. Del resto, l’imprenditore, per definizione, deve sempre essere innovativo se vuole perdurare sul mercato, per cui il costante adattamento del proprio modello di business diventa essenziale. Oggi, l’innovazione rischia di non produrre gli effetti sperati se a essa non corrisponde un business model capace di sfruttarla efficacemente e di configurare un’offerta commisurata alle esigenze di clienti, fornitori e partner commerciali. In una realtà di mercato sempre più complessa e dipendente da un numero crescente di fattori, l’analisi critica dell’attività rapportata agli obiettivi produttivi, l’organizzazione aziendale, l’uso delle risorse e la commercializzazione sono una necessità indifferibile. Analisi da effettuare oggi con frequenza molto maggiore rispetto al passato, data la velocità dei cambiamenti in atto in qualsiasi settore.
Le novità spesso intimidiscono e costringono a sforzi non indifferenti in termini di tempo, di mezzi finanziari e di personale per poter sfruttare commercialmente una nuova tecnologia.
Ma è un passaggio obbligato affinché l’innovazione non resti un concetto astratto. Lo scopo è che l’evoluzione si traduca in un’acquisizione di valore e rafforzi la competitività dell’impresa. A questo problema cruciale per il vigore di ogni azienda, la Cc-Ti dedicherà prossimamente un evento puntuale a tema “Nuovi modelli di business per innovare”. Secondo una ricerca del Boston Consulting Group, le imprese che innovano il modello di business hanno un vantaggio competitivo dell’8,5% in più sugli utili nell’arco di tre anni, dunque molto al di sopra rispetto a chi realizza solo innovazione di prodotto o di processo, oppure che non innova affatto.
È perciò necessaria una cultura aziendale che, oltre a puntare sull’innovazione tecnologica continua, sappia anche rivedere costantemente il modello di affari, uscendo dalla pericolosa trappola del “ma noi abbiamo fatto sempre così”. Questo vale per tutte le categorie di aziende, perché l’evoluzione tecnologica offre opportunità non solo alle grandi aziende, ma anche alle PMI e ai lavoratori indipendenti. Uber, Airbnb, Wework sono esempi illuminanti in questo senso, al di là delle critiche, giustificate o meno, su taluni risvolti dei rispettivi modelli d’affari. Anche per le piccole realtà, ma di grande valore, come a esempio il coiffeur di Giubiasco che ha reinventato la conduzione del suo salone, l’“Andrioletti Parrucchieri Fashion”, grazie a un’applicazione che permette ai clienti di prenotare online il servizio desiderato, scegliere da chi essere serviti, verificare i tempi necessari, ecc., nondimeno consente a questa impresa di calcolare giorno per giorno la redditività del salone, il consumo dei prodotti di uso corrente, di verificare le registrazioni di cassa e di fare proiezioni sull’andamento degli affari. Un significativo esempio di come la tecnologia possa essere accessibile per tutti.