I servizi: realtà trainante dell’economia ticinese
di Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti
Con questo testo si approfondisce il comparto del settore terziario in Ticino, che costituisce circa il 70% dei posti di lavoro dell’intera economia cantonale.
Continua il viaggio all’interno dei vari settori dell’economia ticinese nel quadro dei 100 anni della Cc-Ti. Questa volta l’attenzione è dedicata ai servizi. Il settore terziario ticinese conta oltre 27’000 aziende e 124’000 lavoratori a tempo pieno, il che costituisce circa il 70% dei posti di lavoro dell’intera economia cantonale. Cifre innegabilmente importanti per una realtà economica estremamente diversificata come quella ticinese. Purtroppo nella discussione pubblica questa varietà è troppo spesso ignorata, visto che è abbastanza usuale considerare il settore terziario come limitato ai servizi legati soprattutto al mondo finanziario, dimenticando tutto il resto, dal commercio ai servizi sanitari. Sarebbe opportuno tenerne conto, soprattutto quando si affrontano temi importanti e delicati come il frontalierato, perché il settore terziario racchiude in sé realtà aziendali diversissime fra loro, con competenze professionali molto ampie.
Il settore terziario in Ticino rappresenta un meta-settore complesso e vasto, con competenze professionali molto ampie.
Inevitabile quindi che anche l’andamento del meta-settore sia di difficile lettura. Se pensiamo all’evoluzione degli ultimi anni, i dati ufficiali del Cantone indicano come vi sia stata una riduzione per il comparto dei servizi finanziari ed assicurativi sul valore aggiunto lordo, con una variazione nel 2014 da 2 a 1,9 miliardi di franchi circa. Questo nonostante l’ambito finanziario offra ben il 6,4% dei posti di lavoro dell’intera economia ticinese, una quota superiore a quella dello stesso ambito su scala nazionale (5,8%). Per un settore in profonda trasformazione, per le note evoluzioni a livello internazionale, ve ne sono altri in cui invece vi è stata una chiara progressione del valore aggiunto. Basti pensare all’importante sviluppo del commercio di materie prime, diventato un fattore fondamentale per il Ticino, sia dal punto di vista fiscale che occupazionale, perché sempre più orientato alla formazione e all’assunzione di personale residente in un contesto fortemente internazionalizzato. Parimenti, alle difficoltà numeriche conosciute dal commercio al dettaglio, fanno da contraltare le buone cifre del settore turistico e dell’albergheria in particolare nei mesi più recenti. Insomma, il settore terziario è indicativo della struttura economica cantonale, più resistente di altre regioni svizzere alle difficoltà proprio perché molto variegata. E non va dimenticato che, anche grazie alla digitalizzazione sempre più diffusa, si sta rafforzando notevolmente l’ambito dei servizi all’industria, che permette di svolgere alle nostre latitudini servizi di alta qualità concorrenziali nella realtà internazionale, perché non direttamente legati alla produzione. Un’ulteriore differenziazione che può portare novità interessanti per la nostra realtà.