Guardiamo con più fiducia al nostro Paese
L’opinione del Presidente Cc-Ti, Glauco Martinetti
“Il Ticino non è più il figliolo problematico della Svizzera”, scriveva qualche settimana fa la Neue Zürcher Zeitung, commentando i brillanti risultati della nostra economia rilevati nel recente studio di Bak Economics. Il prestigioso istituto ha difatti sottolineato “uno sviluppo economico con un andamento particolarmente dinamico” del Cantone, evidenziando peraltro molti fattori positivi. Tra questi il notevole aumento del PIL pro capite, una crescita della produttività che si è allineata alla media nazionale e una forte espansione dell’occupazione che dal 2005 al 2016 ha registrato un aumento del 24%. Un sistema produttivo che ha ottenuto spesso performances superiori a quelle ottenute nel resto della Svizzera e in altri Paesi europei.
Come Camera di commercio e dell’industria non possiamo che essere soddisfatti di questi risultati e orgogliosi degli sforzi intrapresi in questi anni dei nostri imprenditori per restare competitivi, nonostante non pochi ostacoli. Ciò non significa assolutamente sottovalutare alcune criticità di questa crescita, talune distorsioni del mercato del lavoro o le difficoltà ancora presenti in certi settori. Anzi, non possiamo che ribadire la nostra volontà di affrontare e risolvere questi problemi assieme agli altri partner sociali e alle Istituzioni, attraverso un dialogo costante e un confronto costruttivo, com’è sempre stato nella tradizione della nostra associazione.
Ma siamo altresì convinti che oggi possiamo, e dobbiamo, guardare con più fiducia e ottimismo alla nostra economia ticinese. Con quella fiducia e ottimismo di cui ha bisogno tutto il Paese e con cui ora si guarda, invece, da oltre Gottardo alle potenzialità del Ticino. Come hanno ben messo in luce recenti analisi dedicate al nostro Cantone, la decisione di UBS d’insediare a Manno il suo nuovo polo tecnologico e l’adesione del Ticino alla Greater Zurich Area, la più grande piattaforma svizzera di marketing territoriale. Riconoscimenti che segnalano un forte apprezzamento per l’affidabilità e la solidità della nostra economia, ma che purtroppo non pare siano stati recepiti in Ticino in tutta la loro importanza.