Giornata dell’export 2014
L’importanza degli accordi di libero scambio
Con un grande successo di pubblico si è svolta mercoledì 5 febbraio 2014 al Palazzo dei Congressi la Giornata dell’Export organizzata dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti), in collaborazione con l’Amministrazione federale delle dogane, Switzerland Global Enterprise, Cippà Trasporti, Credit Suisse e Bisnode D&B Schweiz AG.
Ad aprire i lavori, il saluto del responsabile del settore Export della Cc-Ti, Marco Passalia, che ha introdotto la tematica centrale della giornata, ovvero l’importanza degli accordi di libero scambio. Ad oggi la Svizzera ha siglato 30 accordi di libero scambio (ALS), tra cui la Convenzione dell’Associazione europea di libero scambio (AELS) e l’ALS con l’Unione europea (UE). “Tra gli ultimi in ordine di tempo, è importante citare la firma del trattato bilaterale Svizzera-Cina, che dovrebbe entrare in vigore proprio nel corso del 2014” ha ricordato Passalia. Nel frattempo la Confederazione continua la strada dei trattati, sia bilaterali sia in seno all’AELS, con vari partner tra cui Algeria, Guatemala, Honduras, India, Indonesia, Malesia, Russia (con Bielorussia e Kazakistan), Tailandia e Vietnam.
La parola è poi passata a Pietro Poretti, Senior Legal Officer della Trade Relations Division dell’Associazione europea di libero scambio (AELS), che ha presentato la tendenza globale degli accordi di libero scambio. Nati con l’obiettivo di eliminare o ridurre i dazi doganali, gli ALS oggi contengono anche disposizioni per un migliore accesso al mercato per servizi e investimenti, per la partecipazione in appalti pubblici, per la protezione proprietà intellettuale, o per limitare barriere non tariffarie (misure sanitarie, protezione consumatori), ecc. La tendenza principale non è più quella di semplicemente “accedere” a nuovi mercati, ma anche di una maggiore produzione.
“L’economia elvetica ha una forte vocazione internazionale, a tal punto che un franco su due è guadagnato all’estero”, ha ricordato Monica Zurfluh, responsabile per la Svizzera italiana di Switzerland Global Enterprise. Contrariamente alle opinioni diffuse, i risparmi sui dazi doganali previsti dagli ALS non si applicano in modo automatico, sono bensì le aziende a doversi attivare a tal fine. “Da un’analisi – ha proseguito Zurfluh – è emerso come gli ALS con Paesi d’oltremare non vengono utilizzati a sufficienza e questo per varie ragioni che spaziano dalla mancanza di conoscenza o interesse, da regole d’origine troppo restrittive o da pratiche amministrative giudicate dispendiose”.
La parola è poi passata a Giorgio Binda, Capo della Sezione Tariffa e Regimi doganali dell’Amministrazione federale delle Dogane (AFD), che ha affermato come gli ALS rappresentano delle opportunità e dei vantaggi che è giusto sfruttare, ma le aziende devono però saper gestire al meglio il rilascio delle prove dell’origine. La mancanza di gestione o una cattiva gestione possono infatti avere anche delle pesanti ripercussioni sulla ditta. Da parte sua, l’AFD sostiene le imprese (informazione/ formazione) nella corretta applicazione degli ALS.
A concludere la conferenza, è intervenuto Maurizio Nardi, Head of Supply Chain di Ginsana, presentando l’esperienza della sua azienda che ha saputo utilizzare con successo gli accordi di libero scambio. I dazi all’importazione, ridotti o eliminati grazie agli ALS, hanno infatti inciso dal 5 al 20% sull’importo del fatturato. Ora la ditta, leader di mercato nei prodotti di fitomedicina, attende la stipulazione di ulteriori ALS che possano aprire un mercato ancora più concorrenziale in altri Paesi, come ad esempio l’Indonesia o la Malesia.