Export a gonfie vele
Continua con il vento in poppa l’andamento positivo dell’export svizzero. I recenti dati dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD) dimostrano infatti che il terzo trimestre del 2017 è stato dinamico: le esportazioni si sono attestate a 54,0 miliardi di franchi, il 2,5% in più dello stesso periodo dell’anno precedente, tenuto conto delle correzioni per i diversi giorni lavorativi. Dal fronte delle importazioni si segnala un +7,4% corrispondente a 45,4 miliardi. In termini reali – ovvero con i valori corretti in base all’evoluzione dei prezzi sulla base di valori medi – la progressione è rispettivamente dell’1,4% (export) e dell’1,6% (import). Il saldo della bilancia commerciale è sceso da 10,3 a 8,5 miliardi. Si conferma quindi la tendenza favorevole che si osserva dall’inizio dell’anno e che è proseguita fra luglio e fine settembre, seppur a un ritmo meno sostenuto.
I settori trainanti sono quelli dei metalli (5,6%), dei veicoli (+5,4%) nonché il settore orologiero (5,6%) che continua la sua ripresa dove aver vissuto mesi difficili all’insegna della negatività. Sono arretrati invece i gioielli (-17%) e la carta (-2%). L’Asia rimane il continente con il quale la Svizzera ha un maggior interesse di esportazione (7%), in particolare Singapore si è dimostrato molto dinamico registrando un 41% nel solo settore della chimico-farmaceutica. Altre cifre particolarmente positive relative ai singoli Paesi possono essere osservate a Hong Kong (+19%) e in Cina (+14%), Germania (+3%), India (+6%), Italia (+6%) e Russia (+31%).
Per quanto concerne il solo mese di settembre, le esportazioni hanno registrato una certa stagnazione. La causa è principalmente da imputare al calo delle vendite di prodotti chimici e farmaceutici negli Stati Uniti che ha fatto peggiorare i risultati. Contrariamente alla performance del mese di agosto, le importazioni hanno continuato a progredire (10%)
Il 2018 all’insegna della crescita
Secondo il recente sondaggio di Switzerland Global Enterprise (S-GE) sul clima dʼexport, le previsioni per l’ultima parte del 2017 indicano che l’anno continuerà ––con questo trend positivo. Le PMI svizzere esportatrici guardano al futuro con grande ottimismo. Circa il 60% di tutte le piccole medie imprese prevede infatti, anche nel 4° trimestre 2017, un aumento delle esportazioni. Nel 2018, la metà di tali PMI pianifica inoltre un’espansione allʼestero. Il barometro delle esportazioni di Credit Suisse rileva nuovamente un’ampia fase di crescita. Nei prossimi mesi lo sviluppo dell’export dovrebbe quindi potenziarsi ulteriormente. Ad influire maggiormente su di esso sono gli effetti positivi della valuta. Infatti, oltre la metà delle imprese intervistate registra una crescita dei margini grazie all’andamento del cambio.
A margine della presentazione del sondaggio di S-GE e Credit Suisse, Sascha Jucker, economista presso Credit Suisse, ha inoltre affermato che “recentemente, nel comparto industriale dei due principali mercati di vendita, quello tedesco e statunitense, si è ulteriormente rafforzato il clima positivo. In tal senso, i valori delle PMI (Purchasing Mangagers Index) in entrambi i mercati superano l’elevata soglia dei 60 punti”. “Il clima dellʼexport è molto positivo – gli ha fatto eco Alberto Silini, responsabile Consulenza presso Switzerland Global Enterprise (S-GE) – “in particolare lo sono le prospettive e margini più alti, che permettono di operare nuovamente maggiori investimenti. I beni e servizi svizzeri sono molto richiesti allʼestero. Le PMI che prevedono di avviare unʼattività di export, oppure di accedere a nuovi mercati, devono cogliere ora quest’opportunità, che si presenta nel momento ideale”.