Efficienza, trasparenza e controllo nella gestione delle spese aziendali e di viaggio

«Come posso gestire, controllare e rimborsare in maniera efficiente le spese aziendali dei miei collaboratori?». Ogni datore di lavoro dovrebbe valutare questo aspetto, in quanto rientra tra i suoi obblighi indennizzare tutte le spese necessarie per lo svolgimento del lavoro dei propri collaboratori (Diritto delle obbligazioni 327 a C.).

La soluzione più immediata, ossia che i collaboratori anticipino le spese con i propri mezzi finanziari, non è ottimale, poiché, da un lato, vanno a gravare sul loro bilancio domestico personale. Dall’altro la rendicontazione delle spese è, a seconda della politica aziendale, spesso macchinosa e può comportare un notevole dispendio di tempo – rendendo così la panoramica delle spese d’affari meno trasparente.

Cosa si può dunque intraprendere per avere sempre sotto controllo in maniera razionale e trasparente tutti i costi relativi agli acquisti, le spese d’affari e di viaggio? E come possono questi ultimi essere ottimizzati?

Oggi esistono soluzioni di pagamento innovative, personalizzate in base alle esigenze individuali, che permettono alle aziende di ogni dimensione di gestire in maniera ideale le loro spese legate ai viaggi d’affari, snellendo così notevolmente l’amministrazione e aiutando a identificare potenziali di risparmio significativi.

Utilissimi tool di analisi dei dati consentono di ottimizzare i costi fornendo informazioni preziose per le aziende: ad es. la rapida identificazione di possibilità di risparmio permette la negoziazione di sconti con i partner. Inoltre l’integrazione automatizzata dei dati nei sistemi di gestione delle finanze e spese nell’ERP (Enterprise resource planning) dell’azienda ottimizza i tempi e migliora il controllo. A seconda dell’accordo con l’offerente, l’azienda e/o il collaboratore riceve dei conteggi singoli o riepilogativi dettagliati.

Quali tipi di pagamenti delle spese utilizzate?

Anticipi: i collaboratori anticipano le loro spese in contanti o con la carta di pagamento personale. Il rimborso richiede fino a 30 giorni. Svantaggio: può incidere sul bilancio personale.

Rimborso forfettario: i collaboratori ricevono un’indennità fissa che deve coprire tutte le spese di trasferta. Svantaggio: l’importo può superare la spesa effettiva o essere insufficiente.

Carte di pagamento business: i collaboratori pagano le loro spese con una carta di credito o prepagata business. Approfittano di numerose prestazioni supplementari (ad es. assicurazione viaggi di lavoro, programma frequent-flyer, carte in valute estere, ecc.).

Soluzioni di pagamento centralizzate: le aziende più grandi utilizzano prevalentemente soluzioni di pagamento centralizzate, i cosiddetti «Corporate Travel Accounts», che permettono di consolidare tutte le prestazioni relative ai viaggi in un unico conto. In questo modo facilitano la contabilità e l’imputazione dei costi. Il conto centrale è aperto a nome dell’azienda e depositato internamente o presso l’agenzia viaggi di fiducia.

Soluzioni di pagamento virtuali: grazie a queste nuove possibilità innovative il Procurement o il Travel Manager generano, in maniera sicura e in tempo reale, dei numeri di carte di credito con cui pagano tanto gli acquisti imprevisti quanto quelli regolari e le prenotazioni di viaggi a breve o lungo termine. Criteri aggiuntivi come numeri di centri di costo o di progetto semplificano l’imputazione.

Testo redatto da
Beat Weidmann, Head of Distribution Channels & Sponsoring, Cornèrcard

Insieme a sostegno delle aziende

La Cc-Ti e S-GE collaborano fattivamente in ambito export e consolidano l’offerta di servizi a sostegno delle aziende della regione.

(Meglio) conoscere i mercati esteri

Gli “eventi Paese” organizzati trimestralmente dalla Cc-Ti, in collaborazione con S-GE e con il supporto di sponsor di eccellenza, sono lo strumento ideale per chi desidera approfondire le conoscenze dei mercati esteri: dal taglio molto pratico, essi consentono ai partecipanti non solo di ottenere informazioni dirette e mirate sui mercati, le opportunità di business e gli eventuali rischi, ma anche di imparare dalle esperienze altrui. Tali eventi sono inoltre sempre più legati al lancio di missioni economiche in nuovi Paesi. È il caso della Cina quest’anno e, lo anticipiamo, del Canada nel 2019!

A margine degli eventi, i partecipanti possono beneficiare anche di un incontro di consulenza gratuito con i consulenti S-GE, nel corso del quale ricevono informazioni e consigli utili sui mercati o i segmenti di interesse. Queste indicazioni fungono da base per definire, in autonomia o con il supporto di S-GE, la migliore strategia di accesso al mercato target. Poiché l’apertura di nuovi mercati è inscindibile dalle conoscenze di procedure doganali e documenti di accompagnamento, parallelamente la Cc-Ti offre consulenza sulle formalità d’esportazione.

Formazione e successo aziendale

Informati e… formati. Alla base del successo aziendale vi è una buona padronanza della materia con la quale si lavora e operare sui mercati esteri significa essere consapevoli che vigono regole diverse. In stretta collaborazione con S-GE, la Cc-Ti offre corsi sui temi principali dell’export, quali l’origine delle merci, l’IVA, la documentazione necessaria, la contrattualistica internazionale, ecc..

Completano l’offerta formativa nuovi corsi dedicati all’approccio interculturale del fare business (il primo rivolto alla Cina) e la possibilità di richiedere corsi ad hoc in azienda.

Visibilità garantita

Informazione, consulenza, formazione, ma anche promozione. Con “Oltre i confini”, la trasmissione televisiva in onda su Teleticino, Cc-Ti e S-GE offrono la possibilità agli imprenditori della Svizzera italiana di essere intervistati su come fanno business all’estero. Un modo diverso e accattivante per far conoscere il dinamismo del tessuto imprenditoriale locale e le peculiarità delle nostre aziende attive in tutto il mondo!

Articolo a cura di
Monica Zurfluh, Responsabile S-GE per la Svizzera italiana e
Valentina Rossi, Responsabile Servizio Export Cc-Ti

 

 

Il servizio Export della Cc-Ti e S-GE sono a vostra disposizione per consulenze in ambito di esportazioni.
Contatti email: Servizio Export Cc-Ti e S-GE

La comunicazione tra uomo e macchina

Uno degli aspetti più affascinanti dell’era digitale è rappresentato da applicazioni basate sulla virtual reality (la riproduzione di scenari appunto vistuali) e l’augmented reality (l’abbinamento di informazioni/oggetti virtuali all’ambiente reale).

Il loro utilizzo congiunto costituisce il principio della cosiddetta “immersive experience“. Ma non si tratta di una semplice combinazione di tecnologie. In effetti la VR (Virtual Reality) offre funzionalità avanzate come lo spostamento di oggetti all’interno dello scenario virtuale fino alla riproduzione di stimoli (come il tatto). L’abbinamento di Augmented e Virtual Reality rende possibile un collegamento tra il mondo virtuale e quello fisico che, grazie al rapido sviluppo tecnologico, diventerà sempre più raffinato e realistico. Le applicazioni pratiche sono già numerose: partendo da un paio di occhiali intelligenti, un tablet e uno smartphone, oggi è possibile trasferire le immagini del mondo reale, completandole con le informazioni digitali. Ad esempio, i tecnici interni di Swisscom, responsabili della manutenzione dell’infrastruttura di rete, utilizzano occhiali intelligenti per lavorare su macchine e oggetti. In questo modo possono accedere all’oggetto reale attraverso il menu di selezione digitale ed essere supportati dalle informazioni digitali rese disponibili in sovrapposizione a quanto osservato nello scenario reale.

Un supporto AR si può rivelare molto utile nell’elaborazione di procedure critiche come, ad esempio, la manutenzione di macchinari complessi. Le tecnologie AR e VR consentono ai tecnici di zoomare all’interno di una macchina come se “navigassero” all’interno del disegno progetto, senza dover smontare fisicamente la macchina. Nella stampa 3D la tecnologia VR può aiutare a riprodurre visivamente i modelli in anteprima, analizzarli e simularne l’utilizzo prima dell’effettiva realizzazione.

Le nuove tecnologie immersive porteranno enormi cambiamenti anche in settori come l’educazione, il lavoro, le interazioni sociali, il turismo e il commercio.

«Augmented Reality e Virtual Reality sono metodi completamente nuovi e rivoluzionari di controllare le macchine e l’Immersive Experience renderà possibile l’interazione tra ogni singolo touchpoint fisico e digitale. Prima che arrivasse sul mercato lo smartphone, non era pensabile un telefono senza tastiera. L’Immersive Experience seguirà uno sviluppo simile.

Testo redatto da
Carlo Secchi, Sales Director Swisscom (Svizzera) SA Enterprise Customers, Bellinzona

Proprietà intellettuale in azienda: asset da comprendere e valorizzare

I beni della proprietà intellettuale, come i marchi e i brevetti, non devono essere inquadrati solo come strumenti di tutela legale; essi invece rappresentano a tutti gli effetti un investimento che genera un ritorno anno per anno in termini di competitività, di immagine, di mantenimento in esclusiva di fasce di mercato, configurandosi come cespiti di altro profilo al pari di macchinari sofisticati.

Le cronache odierne pongono sotto i riflettori storie ed esperienze diverse, che dimostrano come la crescita possa avvenire anche grazie alla capacità, ed alla lungimiranza, di investire su questo fronte.

La proprietà intellettuale rappresenta cioè un patrimonio da adoperare non solamente nel momento in cui si affronta una controversia, bensì da valorizzare anche a livello “psicologico” facendo si che costituisca uno sprone nel pianificare e gestire l’attività dell’impresa.

In un mondo che evolve a velocità impetuosa e in un mercato, globale, che cerca soluzioni sempre nuove ai propri problemi, ciò che diventa decisivo per il successo di un’azienda è il suo patrimonio intellettuale, la sua creatività, ed anche la forza di rispondere prima dei concorrenti alle nuove sfide. Non a caso si qualificano e si valutano le imprese in funzione del loro know-how, e della capacità di governare questa ricchezza attraverso procedure sempre nuove di gestione della conoscenza. Amministrare questo capitale è un requisito fondamentale, altrettanto lo è proteggerlo.

Per operare in modo corretto e non lasciare nulla al caso o all’improvvisazione, al pari di qualsiasi altro processo aziendale, la gestione della proprietà intellettuale richiede di conoscere gli strumenti a disposizione e sapere come utilizzarli al meglio, per avvantaggiarsi nell’affrontare le sfide del nostro tempo.

Il patrimonio di proprietà intellettuale di un’azienda è composto infatti da una serie di diritti derivanti da brevetti, modelli registrati e marchi d’impresa, che possono essere detenuti nazionalmente e/o in più paesi esteri, con presupposti ed effetti di volta in volta anche diversi. In tutto questo è importante avere una gestione corretta, applicando tecniche e metodi che permettano di far rendere al massimo gli investimenti profusi, verificando quali strumenti scegliere in chiave sinergica, anche in base alle mutazioni, nel tempo, del quadro concorrenziale e del mercato.

Un consapevole e opportuno utilizzo e sfruttamento degli strumenti disponibili è infatti alla base di una strategia di successo resiliente e rivolta al futuro.

Testo a cura di:
Hermann Padovani e Riccardo BiazziM. ZARDI & Co. S.A., Lugano

La Cc-Ti eroga dei corsi di formazione puntuale sull’argomento. Scoprite tutta la variegata offerta formativa!

Opportunità di crescita a due cifre nel mercato dell’e-commerce canadese

Una maggiore propensione dei consumatori per lo shopping online, una debole concorrenza locale insieme a un’eccellente infrastruttura online rendono il Canada un mercato interessante per i commercianti svizzeri nel tentativo di affermarsi nell’e-commerce in America del Nord.

L’e-commerce canadese sta prendendo velocità

Il Canada è uno dei Paesi più connessi del mondo: quasi il 90% dei canadesi utilizza internet e l’86% dispone di un collegamento a banda larga. Ciononostante la diffusione dell’e-commerce è stata lenta, in ritardo rispetto ad altri Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito. Ma le cose stanno cambiando, grazie principalmente alla crescente popolarità di Amazon, che ha indotto molti commercianti ad essere presenti online. Nel 2017 si stima ci fossero 19,2 milioni di acquirenti digitali, più della metà della popolazione canadese. Le vendite mediante e-commerce sono aumentate di circa il 30%. Entro il 2020, eMarketer prevede che tali vendite rappresentino il 10% di tutte quelle al dettaglio in Canada. Inoltre, rispetto agli Stati Uniti, l’e-commerce canadese resta ancora meno competitivo, data la presenza di un numero inferiore di operatori locali. Al 2015, il 40% delle PMI canadesi ancora non aveva una presenza online.

L’acquirente online canadese

Il Canada presenta un mercato interessante per i commercianti svizzeri in quanto più della metà della sua popolazione ha acquistato prodotti a livello internazionale. Gli acquirenti che hanno effettuato acquisti negli Stati Uniti (prima destinazione) e in Europa lo hanno fatto perché in Canada non erano disponibili prodotti comparabili. ….continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Imagine all the people…

Immaginate un ambiente di lavoro in cui si viva in un’armonia costante. Le persone non hanno bisogno di discutere, perché le loro idee sono allineate a quelle degli altri. Non vi sono discussioni e l’accordo in tutte le questioni è sempre totale.

Immaginate un mondo fatto di persone come voi. Di persone che pensano all’unisono e che si assomigliano. Di persone che parlano tutti la stessa lingua, hanno le stesse usanze, regole e culture.

Non vi sono dibattiti politici, si è facilmente allineati in un’unica direzione sociale ed economica.

Immaginate di non trovarvi mai in un dubbio amletico, in cui fra due strade, due alternative di vita, non sapete davvero cosa scegliere perché le vorreste entrambe. Oppure di non trovarvi mai a volere qualcosa, ma non avere al momento le risorse per ottenerla.

Immaginate un mondo senza conflitti e pensate se non sia un bel sogno.

Poi andate su Google e cercate “Challenger shuttle”. Avete capito bene. Sto parlando di un disastro.

La mattina del 28 Gennaio 1986, alle ore 11.39 ora di Houston, dopo 73 secondi di volo la navetta spaziale americana Challenger, con 7 astronauti a bordo tra cui un civile esplode drammaticamente in volo. È il peggior disastro spaziale americano fino a quel momento ed è accaduto perché qualcuno che era al comando della NASA pretendeva un mondo come quello che avete immaginato. Un mondo senza conflitti, un mondo di pensiero unico.

In una riunione prima del lancio due ingegneri avevano sollevato la possibilità che a causa delle basse temperature della notte, le guarnizioni di gomma dei due razzi che spingono lo shuttle avessero perso le loro qualità di flessibilità e ci fosse una fuoriuscita di carburante. Non solo non furono ascoltati, ma furono rimossi per inserire altre due persone che la pensassero come i dirigenti che volevano lanciare e dunque permettessero il lancio. La cosa interessante è che la commissione d’inchiesta avrebbe assolto tutti se ancora una volta non fosse stato per un unico diverso, caparbio, testardo e rompiballe, come il fisico e premio Nobel Richard Feynman, che denunciò al Presidente degli USA quanto accaduto e dimostrò fisicamente come la gomma delle guarnizioni avesse ceduto. Vorremmo un mondo senza conflitti e non vivere mai conflitti, ma forse dovremmo riflettere sul conflitto e sul nostro modo di affrontarlo.

Ci siamo abituati a pensarlo negativamente, perché affrontare un conflitto costa energia, fatica; non vogliamo più fare fatica e non vogliamo “stressarci”.

Perciò abbiamo imparato a dribblarlo, evitarlo, scansarlo, a temerlo considerandolo un male. Ma la questione non sta nel conflitto che essendo un dato di realtà non è in sé né negativo né positivo, ma nel modo come noi lo affrontiamo. È l’esito del conflitto, cioè il modo come ne usciamo, quello che guadagniamo o perdiamo, quello che apprendiamo o non capiamo che ne determina la positività o la negatività.

Gli ambienti senza conflitti sono ambienti piatti, incapaci di generare idee nuove, incapaci di vedere le minacce incombenti, incapaci di competere e di vincere la competizione, incapaci di capire davvero in che consiste la mia identità di uomo e di comprendere quella degli altri.

Gli ambienti dove i conflitti sono mal gestiti sono invivibili, nevrotici, malati, oppure dove il gossip, il sussurro velenoso dietro le spalle del potente, è il motore delle dinamiche aziendali.

Siamo meno attrezzati ad affrontare il conflitto di quello che erano le generazioni che ci hanno preceduto; con ciò siamo diventati meno capaci di affrontare le sfide che il mondo moderno ci pone.

Eppure, nella drammaturgia l’uomo e le sue qualità si rivelano sempre nell’affrontare i conflitti, che siano psicologici oppure con qualcosa o qualcuno.

Se infatti l’uomo non avesse sperimentato mai il conflitto fra la sua pancia bisognosa di cibo e la paura di essere ucciso da bestie feroci, se non avesse mai sperimentato il conflitto fra il desiderio di sapere cosa c’è al di là del limite e il timore di superarlo, saremmo rimasti per sempre nelle caverne.

Non potendo evitarlo, dovremmo apprendere a gestire il conflitto attrezzandoci adeguatamente.

Testo a cura di:
Andrea Abbatelli, Partner KIAI Sagl, Arzo

La Cc-Ti approfondisce questi aspetti in corsi dedicati: scopri tutta la formazione puntuale!

Come funziona la dichiarazione doganale d’esportazione?

Per poter esportare le loro merci senza andare incontro a problemi, gli esportatori svizzeri devono presentare una dichiarazione doganale d’esportazione. La dichiarazione può essere effettuata tramite un prestatore di servizi (ad es. uno spedizioniere) o trasmessa gratuitamente per via elettronica.

Prima di presentare la dichiarazione doganale tramite un prestatore di servizi oppure per via elettronica tramite e-dec Esportazione o e-dec Web, verificate quali sono i documenti di accompagnamento necessari ai fini dell’esportazione. Può trattarsi, ad esempio, di fatture commerciali, prove dell’origine, autorizzazioni, conferme ufficiali o anche certificati di analisi. ... continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Opportunità nell’industria automobilistica messicana

Negli ultimi anni il Messico è diventato una destinazione chiave per gli investimenti in molte industrie, ma per l’economia messicana l’industria automobilistica resta una delle più importanti, pari al 3,1 % del PIL del Paese e al 18,3 % del suo PIL manifatturiero per il 2016.

Il Messico è uno dei principali fornitori ed esportatori al mondo per veicoli e ricambi per automobili. Secondo l’AMIA, l’associazione messicana per l’industria automobilistica, nel 2017, l’industria ha raggiunto un livello record di produzione, che ha permesso al Paese di mantenere la sua posizione di settimo produttore al mondo di veicoli leggeri, di maggior produttore nell’America Latina e di nono maggior esportatore a livello internazionale. Le esportazioni più recenti del Messico sono guidate dalle automobili, che rappresentano l’8,63 % delle esportazioni totali, seguite, con il 7,07 %, dai ricambi per automobili.

In Messico hanno la loro sede 90 delle principali 100 più grandi società di produzione di parti di ricambio per automobili, 21 delle quali portano il nome dei maggiori produttori mondiali di veicoli. Marchi come Volkswagen, Toyota, Audi, BMW, Ford e Kia sono presenti in 14 Stati messicani.

Nonostante l’incertezza e le difficoltà che il Messico affronta sul piano politico ed economico, l’industria automobilistica resta solida e soggetta a una forte crescita ogni anno. …continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Oltre i confini: conosciamo l’export ticinese

La ricchezza del tessuto economico ticinese è fatta da PMI che esportano i loro prodotti in tutto il mondo. Piccole realtà aziendali spesso sconosciute al grande pubblico ma che meritano di essere scoperte ed apprezzate come le attività delle più grandi imprese.

La Cc-Ti ha realizzato, grazie alla collaborazione con Teleticino, la trasmissione “Oltre i confini”, giunta ormai alla terza edizione, tramite la quale dà visibilità agli imprenditori ticinesi che ogni giorno si affacciano sui mercati esteri. “Oltre i confini” mette in risalto, tramite breve interviste, le peculiarità di queste realtà aziendali conosciute spesso più all’estero che in patria. Ogni martedì alle 19.35 l’appuntamento è su Teleticino per scoprire le PMI ticinesi che rendono ricco ed apprezzato in tutto il mondo il nostro Cantone.

Per rivedere le scorse puntate clicca qui.

Esportare in Russia: ecco i documenti necessari

La Federazione Russa è al ventiduesimo posto nella classifica dei partner commerciali della Svizzera e possiede un elevato potenziale di sviluppo ed espansione, in futuro, delle relazioni commerciali con la Svizzera. Qui trovate una guida completa su come superare con successo il controllo alla dogana.

Concentriamoci su una sfida importante per molti esportatori: i documenti richiesti alla dogana russa. Prima di iniziare l’operazione è sempre fondamentale verificare se è possibile esportare beni verso la destinazione prevista o se il Paese impone restrizioni alle importazioni. Questa informazione è disponibile online presso la Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Consultate il sito www.seco.admin.ch alla voce Sanzioni / Embarghi (disponibile in tedesco, francese e italiano).

Inoltre, esistono restrizioni sulle esportazioni dalla Svizzera legate principalmente agli obblighi del Paese derivanti da accordi multilaterali. Queste limitazioni riguardano soprattutto armi, tecnologie a duplice uso, specie rare di animali e piante, come anche beni che possono essere utilizzati per produrre armi di distruzione di massa.

Lista dei documenti per la dogana

Quando si esportano beni dalla Svizzera, un esportatore deve compilare una dichiarazione doganale elettronica oltre a preparare e inviare tutti i documenti necessari per le autorità doganali del Paese di destinazione dei beni….. continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©