Unità d’intenti e spirito imprenditoriale per rilanciare il commercio al dettaglio

Vi proponiamo oggi un’intervista a Lorenza Sommaruga, Presidente Federcommercio, membro dell’Ufficio Presidenziale della Cc-Ti e titolare di un negozio nel cuore di Lugano. Con lei parliamo del commercio al dettaglio e della nuova Legge Apertura Negozi.

Da alcuni mesi lei ha assunto la Presidenza di Federcommercio. Quali ritiene siano gli elementi su ci puntare per lo sviluppo del commercio al dettaglio?

Il difficile stato economico dei negozi al dettaglio ticinesi è sotto gli occhi di tutti, malgrado i buoni risultati statistici delle vendite in Svizzera, nel nostro Cantone la situazione rimane tuttora delicata ma vi è la percezione di aver abbandonato quella fase di perdita continua che contrastava gli ultimi anni e, malgrado l’indebolimento del franco svizzero abbia avuto solo una minima reazione a livello di vendite, si è constatato che la clientela locale inizia a capire che non sempre vale la pena fare acquisti oltre frontiera ed il loro ritorno ci fa molto piacere.  Siamo prudentemente ottimisti sperando che questo timido miglioramento si prolunghi nei prossimi mesi. Le nostre problematiche sono da qualche tempo simili alle realtà dei Paesi a noi limitrofi, stiamo vivendo un cambiamento epocale delle abitudini economiche e culturali ma non possiamo perdere l’entusiasmo, dobbiamo rimanere fiduciosi e continuare a migliorarci, diversificare la scelta dei prodotti e rimanere sempre attuali nell’offerta delle merci seguendo le tendenze e assecondando le richieste dei consumatori, è fondamentale che i nostri prezzi siano allineati alla vicina Italia. Possedere un buon spirito imprenditoriale significa essere leader e trascinatore, visionario e ambizioso ma significa soprattutto imparare a fare nuovo business prendendo strade sconosciute e moltiplicando gli sforzi.

Sono diversi i ritratti di realtà aziendali peculiari e differenti – rappresentanti quel tessuto fertile, diversificato e dinamico che contribuisce in maniera importante alla crescita economica – che da qualche tempo, come Cc-Ti, vi stiamo presentando attraverso delle interviste mirate

Da anni si cerca di dare uno scossone al settore che rappresenta. Lei è titolare di un negozio nel cuore di Lugano. Dalla sua esperienza, l’introduzione della LAN – Legge aperture negozi, sarà l’occasione giusta?

Da 20 anni Federcommercio, unitamente alle autorità politiche ed ai sindacati si è impegnata nell’ottimizzare l’evoluzione della vecchia legge e adeguarla alle necessità  attuali. Ho iniziato il mio mandato proseguendo con entusiasmo all’adempimento di questo progetto per portare avanti l’ottimo e difficile lavoro fatto dai miei predecessori. La messa in atto della nuova legge, ossia, l’estensione degli orari, la regolamentazione della situazione attuale contrastata da continue richieste di deroghe potranno essere nell’interesse di tutti, piccola e grande distribuzione.
L’accordo fra i partner sociali creerà finalmente un quadro giuridico chiaro, costituirà un enorme vantaggio ed impedirà l’intervento dello Stato nell’area molto delicata della definizione dei salari. Vi è stato un grande impegno per raggiungere il maggior numero di sottoscrizioni del CCL, onde evitare le sempre maggiori richieste di salari minimi, spesso insostenibili per noi commercianti. Come molti negozianti, anch’io da troppo tempo sono sopraffatta dalla ricerca di individuare il modo giusto per poter andare avanti, l’attuale situazione economica ci sta mettendo a durissima prova, abbiamo provato ad adeguarci, ci siamo rinnovati, cerchiamo di essere sempre più possibili vicini al cliente, fidelizzandolo e accontentandolo in ogni sua richiesta. La nuova legge ci permetterà di lavorare in un contesto più stabile, sarà un segnale di apertura e unità del nostro settore, fattore che ci favorirà nella nostra attività.

 

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Come organizzare un evento di successo

Per far conoscere nuovi servizi, prodotti o semplicemente promuovere la propria impresa, uno dei migliori veicoli pubblicitari, che valorizzano in modo rilevante la struttura aziendale e la creazione di nuovi contatti, è sicuramente un evento.

Che si tratti però di una serata di networking per i clienti, di un congresso o di una manifestazione, nulla deve essere lasciato al caso, poiché ogni dettaglio conta. Scopriamo allora insieme un breve prontuario che mette in evidenza i passi necessari da compiere per la riuscita ottimale del proprio evento.

Primo ingrediente fondamentale: la preparazione

Inutile dire che organizzare un evento richiede una preparazione accurata e una grande attenzione ai dettagli. Ovviamente ci sono diverse tipologie di eventi e per raggiungere il successo è fondamentale non sottovalutare il lavoro che anticipa il giorno stesso della manifestazione. È ciò che fa la differenza. La programmazione può apparire semplice, ma deve essere ben coordinata e pensata.

Definire obiettivi e pubblico target

Cosa vogliamo comunicare? Quali scopi ha il nostro evento? Una chiara strategia di comunicazione prevede sicuramente al proprio interno anche l’organizzazione di eventi e seminari. È fondamentale che la manifestazione si inserisca nella strategia definita dall’azienda e non sia pianificata con superficialità. Occorre chiarire innanzitutto quali sono gli obiettivi dell’evento e quale pubblico (ad esempio clienti, fornitori, ecc.) vogliamo raggiungere, verificando anche il budget a disposizione.

L’organizzazione pratica del tutto può essere svolta in due modi: affidandosi a esperti in outsourcing (aziende di comunicazione e di organizzazione di eventi ad esempio), che propongono soluzioni diverse e organizzano il tutto, a seconda di quanto desiderato dal committente. Altrimenti, non sottovalutando l’impegno di tempo e di risorse che richiede, una seconda soluzione è quella di affidarsi a collaboratori interni alla struttura aziendale che possano organizzare la manifestazione mettendo in atto le loro conoscenze.

Scegliere il concetto

Come per ogni seminario e manifestazione che si rispetti, un’altra tappa rilevante è la scelta del concetto comunicativo con il quale si decide di presentarsi al pubblico. Ovviamente questo punto è cruciale e dipende da numerose variabili tra cui:

  • il tipo di pubblico a cui ci si rivolge;
  • le dimensioni ed il tipo di azienda;
  • il budget a disposizione.

A livello generale si consiglia di definire un messaggio chiaro e d’impatto, con lo scopo di generare interazioni di qualità sia tra i partecipanti come pure quale struttura organizzatrice.

Data idonea e location adeguata

Sembrerà banale, ma la scelta della data è un altro dei punti decisivi: l’ideale è evitare i momenti densi di appuntamenti già prestabiliti come ad esempio il mese di dicembre (per via delle festività e dei tanti aperitivi e cene aziendali), le vacanze estive o il rientro scolastico (inizio settembre). Un’altra accortezza è quella di verificare che nel giorno scelto non ci siano altri grandi appuntamenti eventistici (simili e non) a quello che si intende organizzare.

L’invio degli inviti può essere fatto per e-mail o in forma cartacea, con un lasso di tempo sufficiente per l’iscrizione e i successivi reminder agli invitati (da 2 settimane a 1 mese prima dell’appuntamento).

La location va scelta e riservata anche in tempi idonei: deve essere centrale, ben servita da eventuali mezzi pubblici o con posteggi a disposizione, nonché essere valorizzante e neutra per l’evento in programma. Se il budget lo permette, le decorazioni della sala devono riprendere il concetto scelto, costruendo quindi un filo conduttore anche a livello visivo.

Il post evento

Per cercare di raccogliere il più possibile da quanto “seminato” durante l’evento, l’esperienza dei partecipanti deve continuare a vivere anche alla fine della manifestazione. Ecco perché è utile integrare delle comunicazioni multicanali verso gli invitati, come ad esempio l’invio di un resoconto della manifestazione, la condivisione di alcuni dei momenti più significativi sui social network, ecc..

La Cc-Ti organizza periodicamente numerosi eventi su tematiche di stretta d’attualità, come pure corsi di formazione puntuale su argomenti relativi (anche) alla comunicazione. Ritrovate la nostra agenda con tutti i prossimi appuntamenti!

Inchiesta sulla sicurezza cibernetica – 2° edizione

Per la Cc-Ti la cyber security – e più in generale l’economia digitale – è un tema centrale che è stato approfondito con ampie sfaccettature lungo il corso dell’anno. Anche nel 2018 viene condotta un’inchiesta sulla sicurezza cibernetica, a seguito della prima interessante edizione del 2017. La parola alle aziende.

La Cc-Ti, in collaborazione con il Servizio informatica forense della SUPSI e IntheCyber Group, e con il patrocinio del Dipartimento delle Istituzioni del Cantone Ticino, è lieta di presentare la seconda edizione dell’inchiesta sulla cyber security. L’obiettivo dell’indagine è quello di raccogliere informazioni e condividerle sul territorio, evidenziando i rischi cyber e le attività di “detection & response” per aziende e istituzioni cantonali, così da capire, ad un anno di distanza, lo stato dell’arte in tema di sicurezza e prevenzione di attacchi cibernetici.
Possono partecipare tutte le aziende, attraverso questo link che porta direttamente alla pagina dell’indagine.

Contattateci per maggiori informazioni, saremo felici di darvi ulteriori ragguagli.

Altri articoli di approfondimento sull’economia digitale

Esecuzione e fallimento: revisione della LEF

Il Consiglio Federale ha fissato al 1° gennaio 2019 l’entrata in vigore delle nuove norme della LEF che mirano a proteggere chi è oggetto di esecuzioni ingiustificate. La modifica della legge fa seguito all’iniziativa parlamentare promossa dal Consigliere di Stato ticinese Fabio Abate (09.530), il cui termine referendario è scaduto il 7 aprile 2017.

La revisione della LEF prevede tre nuovi istituti a favore del debitore:

  1. Revoca a terzi del diritto di consultazione di un’esecuzione ingiustificata;
  2. Richiesta in ogni tempo di produrre i mezzi di prova da parte del creditore;
  3. Diritto a richiedere in ogni tempo l’accertamento dell’inesistenza del debito.

La nuova normativa non contiene disposizioni transitorie. Secondo la giurisprudenza del TF (cfr. DTF 126 III 431, consid. 2b; 122 III 324 consid. 7) si applicano i principi generali dell’art. 1 titolo finale del CC che prevedono l’applicazione immediata delle norme procedurali.

Pertanto le nuove disposizioni della LEF si applicano anche alle esecuzioni promosse prima del 1° gennaio 2019.

Revoca a terzi del diritto di consultazione di un’esecuzione ingiustificata

A seguito dell’entrata in vigore della nuova disposizione, trascorsi 3 mesi dalla notifica del precetto esecutivo contro il quale è stata interposta opposizione, il debitore potrà richiedere all’Ufficio esecuzioni (UE) che tale esecuzione non sia comunicata a terzi. Per la scadenza del termine dei 3 mesi fa stato l’art. 142 cpv. 2 CPC (art. 31 LEF). A seguito della richiesta del debitore, l’UE assegnerà d’ufficio un termine di 20 giorni al creditore chiedendo di comprovare di aver avviato a tempo debito una procedura di eliminazione dell’opposizione. Il creditore dovrà quindi dimostrare all’UE di aver avviato una procedura di rigetto (provvisorio o definitivo) dell’opposizione oppure un’azione creditoria nei confronti del debitore nel termine di 3 mesi + 20 giorni dalla notifica del precetto esecutivo. In caso di mancata prova in tal senso, l’UE non potrà dar notizia a terzi dell’esecuzione. In concreto tale specifica esecuzione non apparirà più sull’estratto delle esecuzioni rilasciato dall’UE.

Il creditore in ogni tempo, ma entro il termine di un anno di cui all’art. 88 cpv. 2 LEF, potrà promuovere una procedura di rigetto dell’opposizione o un’azione creditoria. Qualora in seguito il creditore fornisse prova all’UE di aver avviato una delle menzionate procedure anche successivamente al termine di 3 mesi + 20 giorni, l’UE dovrà nuovamente comunicare a terzi l’esistenza della relativa procedura esecutiva.

La decisione dell’UE di non dar notizia di un’esecuzione a terzi costituirà un provvedimento passibile di ricorso ai sensi dell’art. 17 LEF.

Secondo l’avamprogetto sull’Ordinanza sulle tasse riscosse in applicazione della legge federale sulla esecuzione e sul fallimento (OTLEF), la cui entrata in vigore non è ancora stata determinata, il Consiglio Federale intende fissare a CHF 20.- la tassa per la richiesta formulata dal debitore. Secondo il rapporto esplicativo dell’avamprogetto, tale tassa dovrà essere pagata dal debitore insieme alla domanda e resterà a suo integrale carico indipendentemente dall’esito della procedura.

Nuovo tenore di legge:

Art. 8a cpv. 3 lett. d LEF

3 Gli uffici non possono dar notizia a terzi circa procedimenti esecutivi:

  1. per i quali il debitore abbia presentato una domanda in tal senso almeno tre mesi dopo la notificazione del precetto esecutivo, sempre che entro un termine di 20 giorni impartito dall’ufficio d’esecuzione il creditore non fornisca la prova di aver avviato a tempo debito la procedura di eliminazione dell’opposizione (art. 79–84); se tale prova è fornita in un secondo tempo o l’esecuzione è proseguita, gli uffici possono nuovamente dar notizia di quest’ultima a terzi. 

Richiesta in ogni tempo di produrre i mezzi di prova da parte del creditore

Un’ulteriore novità introdotta dalla novella legislativa è la facoltà del debitore di richiedere in ogni tempo all’Ufficio esecuzioni che il creditore depositi i mezzi di prova relativi alla pretesa di cui all’esecuzione promossa. Nel diritto previgente il debitore aveva facoltà di richiedere la produzione di tali mezzi di prova entro 10 giorni dalla notifica del precetto esecutivo.

La nuova norma prevede che qualora il creditore non dovesse fornire o dovesse fornire tardivamente all’Ufficio esecuzioni i mezzi di prova richiesti, il giudice chiamato in seguito a dirimere una vertenza relativa all’esecuzione, terrà in considerazione l’agire del creditore nella ripartizione delle spese processuali e delle ripetibili indipendentemente dall’esito della vertenza.

Testo dell’articolo in questione:

Art. 73 LEF

1 Dopo l’apertura dell’esecuzione il debitore può chiedere in ogni tempo che il creditore sia invitato a presentare presso l’ufficio i mezzi di prova concernenti la pretesa unitamente a una panoramica di tutte le sue pretese scadute nei confronti del debitore.

2 L’invito non ha alcun effetto sui termini, che continuano a correre. In caso di inadempimento o di adempimento tardivo del creditore il giudice, in una lite successiva, tiene tuttavia conto nella decisione sulle spese processuali e sulle ripetibili del fatto che il debitore non aveva avuto la possibilità di prendere visione dei mezzi di prova.

Diritto a richiedere in ogni tempo l’accertamento dell’inesistenza del debito

La terza e ultima novità introdotta nella LEF permette al creditore di promuovere in ogni tempo un’azione tesa all’accertamento dell’inesistenza del debito oltre che richiedere in via giudiziaria l’estinzione o la concessione di una dilazione. Nel diritto previgente il Tribunale Federale (DTF 141 III 68) ha precisato che l’accertamento dell’inesistenza del debito rispettivamente della sua estinzione poteva essere promossa dal debitore escusso unicamente qualora avesse omesso di interporre opposizione al precetto esecutivo oppure se il rigetto dell’opposizione fosse cresciuto in giudicato. Il Tribunale Federale (DTF 141 III 68) ha poi in seguito precisato che un’azione tesa all’accertamento negativo era possibile anche nel caso in cui contro l’esecuzione fosse stata interposta opposizione in quanto era dato un interesse degno di protezione del debitore a poter accertare l’inesistenza del debito.

A seguito dell’introduzione del nuovo articolo di legge sarà dunque possibile promuovere un accertamento dell’inesistenza del debito in qualsiasi stadio dell’esecuzione, indipendentemente se il debitore ha interposto o meno opposizione oppure se l’opposizione è stata rigettata giudizialmente.

Il testo di legge che entrerà in vigore sarà il seguente:

Art. 85a cpv. 1 LEF

1 A prescindere da una sua eventuale opposizione, l’escusso può domandare in ogni tempo al tribunale del luogo dell’esecuzione l’accertamento dell’inesistenza del debito, della sua estinzione o della concessione di una dilazione.

Conclusioni

Le novità introdotte dalla revisione mettono a disposizione dei nuovi mezzi a favore del debitore affinché possa tutelarsi contro esecuzioni ingiustificate anche senza dover necessariamente avviare procedure giudiziarie anticipandone le relative spese.

Sono ancora presenti alcune costellazioni che potrebbero apparire problematiche e insoddisfacenti ai fini della tutela del debitore che ha subito un’esecuzione ingiustificata.

Nella revisione non è stata presa in considerazione la possibilità di richiedere la cancellazione o di non comunicare a terzi le procedure esecutive perente ai sensi dell’art. 88 cpv. 2 LEF. Tali esecuzioni potrebbero infatti risultare visibili nell’estratto delle esecuzioni del debitore qualora l’istanza di rigetto (provvisorio o, in taluni casi, definitivo) oppure l’azione creditoria promossa dal creditore non venissero accolte dal Giudice.

Infine, l’ammontare e l’obbligo dell’anticipo dei costi giudiziari per una procedura di accertamento negativo da parte del debitore oggetto di esecuzione ingiustificata non è stato modificato. Il debitore istante dovrà farsi carico di anticipare tali spese il cui costo continuerà ad essere proporzionato con il valore dell’importo oggetto di esecuzione. Ciò comporterà che il debitore che vorrà promuovere un’azione di accertamento dell’inesistenza del debito, in particolare a seguito di esecuzioni ingiustificate di elevato valore, sarà ancora costretto ad anticipare dei costi non indifferenti. Tuttavia tale difficoltà all’accesso alla giustizia è mitigata, a giusta ragione, dalla prassi di alcune Preture di mantenere al minimo l’anticipo delle spese giudiziali.

 


Avv. Patrick Fini,

Studio legale e notarile
Respini Jelmini Beretta Piccoli & Fornara,

Lugano

 

 

Per ulteriori approfondimenti:
–  Patrick Fini, La revisione della legge federale sulla esecuzione e sul fallimento (esecuzioni ingiustificate) in: Novità fiscali, l’attualità del diritto tributario svizzero e internazionale, edito da SUPSI, n. 12, dicembre 2018 

Fonti:
Iniziativa parlamentare Cancellazione dei precetti esecutivi ingiustificati
– Rapporto della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale
Istruzione n. 5 dell’Alta vigilanza in materia di esecuzione e fallimento (nuovo art. 8a cpv. 3 lett. d LEF)
– Revisione dell’ordinanza sulle tasse riscosse in applicazione della legge federale sulla esecuzione e sul fallimento (OTLEF)

Moduli:
Domanda di non dar notizia di un’esecuzione a terzi (art. 8a cpv. 3 lett. d LEF)

Swiss Cyber Security Days: un’occasione di aggiornamento

Si terranno a febbraio 2019 gli Swiss Cyber Security Days, una prima edizione che a Friborgo vedrà riuniti in una due giorni gli esperti di cyber security a livello nazionale. Una manifestazione aperta non solo agli interessati della materia, ma anche al mondo economico, politico, della formazione, ecc.

L’evento si terrà presso il Forum Fribourg il 27 e 28 febbraio 2019. Riunendo gli attori in gioco sotto un unico tetto (professionisti di cyber security, informatici, mondo economico, politico, della ricerca e della formazione, ecc.), si farà il punto sulle competenze tecnologiche e sulle soluzioni innovative attuali e future per proteggere le infrastrutture sensibili per aziende pubbliche e private.

Un tema su cui anche la Cc-Ti è molto sensibile, avendogli dedicato numerosi approfondimenti (fra cui un evento lo scorso maggio, simulando anche un attacco cyber), oltre ad un’inchiesta sulla cyber security che verrà riproposta nelle prossime settimane.

Grazie alla rete delle Camere di commercio e dell’industria svizzere (CCIS), di cui il direttore della Cc-Ti, Luca Albertoni, è Presidente, tutte le aziende associate ad una Camera di commercio e dell’industria svizzera, possono disporre di condizioni agevolate (ossia il 10% di sconto) fino al 15 novembre 2018 con un duplice vantaggio:

  • l’affitto di uno spazio espositivo,
  • i biglietti “early bid” in promozione, barrando la casella “associativa” al momento dell’acquisto sul sito della manifestazione.

Tutte le informazioni a riguardo sono disponibili sul sito www.swisscybersecuritydays.ch e contattando la Camera di commercio di Friborgo.

Brasile: opportunità per le PMI svizzere attive nel Medtech

La verticalizzazione e le tendenze al consolidamento del settore sanitario brasiliano sostengono la crescita a due cifre delle importazioni di dispositivi medici. Le importazioni di dispositivi medici sono aumentate del 26% tra gennaio e giugno 2018 (rispetto allo stesso periodo del 2017). Alle aziende svizzere del settore medtech si aprono numerose opportunità.

Il settore sanitario brasiliano in cifre

Il mercato brasiliano delle tecnologie mediche ha numeri superlativi. Con una popolazione di 207 milioni di abitanti, il paese conta più di 6’700 ospedali, 417’000 medici, 219’000 dentisti (10% del totale mondiale), 438’000 posti letto negli ospedali e un mercato medtech del valore di 4,86 miliardi di dollari nel 2017, secondo i rapporti stilati da EMIS e BMI.

Per soddisfare la domanda di servizi sanitari nel settore pubblico e privato, il Brasile importa circa il 45% dei materiali e delle apparecchiature utilizzati, di cui il 4% proviene dalla Svizzera, quinto fornitore principale nel 2017. Tra i prodotti medicali importati, la diagnostica per immagini è l’area di prodotto più vasta, con una quota del 23% nel 2017, seguita da vicino da altri dispositivi medici e materiali di consumo come gli ausili per pazienti, i prodotti ortopedici e le protesi, rappresentanti ognuno il 10-15% del totale delle importazioni. A loro volta, nel 2017 i prodotti odontoiatrici (quota parte: 5%) sono stati i più performanti, avendo registrato un aumento a due cifre sia in valuta locale sia in dollari USA.

Anche per il primo semestre del 2018, le cifre del medtech sono incoraggianti: laddove il mercato generale dei dispositivi sanitari è cresciuto del 14,7% da gennaio a giugno 2018, le importazioni sono aumentate del 26%, per un totale di 3,3 miliardi di dollari, secondo l’Alleanza Brasiliana delle Aziende Sanitarie Innovative (Aliança Brasileira da Indústria Inovadora em Saúde, ABIIS). Questi risultati sono ancora più impressionanti se si considera che il Paese inizia ora a riprendersi da una profonda recessione. ….continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Al passo con i tempi di un commercio che cambia

In quest’intervista a Flavia Poggioli Jacobs, titolare insieme a Mara Pult Poggioli e Giovanni Pult della Pelletteria Poggioli di Lugano – che da oltre 100 anni è presente nel cuore di Lugano –, cerchiamo di analizzare il commercio al dettaglio sulla piazza luganese, per vedere come è evoluto e quali sono le caratteristiche che lo distinguono.

La famiglia Poggioli, titolare dell’omonimo negozio in centro a Lugano. Da sin.: Mara Pult Poggioli, Giovanni Pult e Flavia Poggioli Jacobs

 

Questo testo presenta anche un’accezione particolare alla trasmissione aziendale, su cui la Cc-Ti sta focalizzando la propria attenzione tramite approfondimenti e corsi di formazione puntuale.

Da oltre 100 anni rappresentate uno dei negozi storici di Lugano. Come si vive la piazza luganese (e ticinese) dal vostro osservatorio?

Da sempre la posizione privilegiata del nostro negozio ci ha favorito essendo nel centro storico e su una via di grande affluenza, ma nonostante ciò, di questi tempi, anche noi risentiamo l’effetto della crisi alla quale proviamo però a reagire. Sono stati e sono tutt’ora tempi non così rosei per il settore del commercio al dettaglio nel quale operiamo, e lo vediamo bene sulla piazza luganese (d’altro canto però è così in tutto in Cantone): serrande abbassate, commercianti che provano a reinventarsi ed offrire novità, diversificarsi, ecc.. Nel corso degli anni l’acquisto online e l’imporsi della digitalizzazione in modo sempre più rilevante nella società ha sicuramente influenzato le vendite, ma questo ci dà un ulteriore stimolo a valorizzare il contatto diretto con il cliente. Non dimentichiamo che il nostro successo lo attribuiamo anche alla nostra fedele clientela e non da ultimo al turista, che apprezza sempre maggiormente un negozio multimarche con un servizio personalizzato sempre più raro.

 

Quali sono gli elementi chiave per garantire una crescita sostenibile ed una presenza costante sul mercato?

Il nostro punto di forza è sempre stato, sin dal 1905 fino ad oggi, la gestione familiare. In essa abbiamo posto in primo luogo il cuore, l’accoglienza, il servizio personalizzato al cliente e anche la scelta di prodotti che possano soddisfare le diverse esigenze, trovando sempre nuove idee da proporre alla nostra stimata e fedele clientela. È stato possibile realizzare tutti questi obiettivi grazie al sostegno della famiglia in primis, alla scelta di personale qualificato, che abbiamo costantemente formato e seguito incrementando le loro competenze, ed al rinnovamento generazionale, passando per una successione aziendale interna avvenuta con serenità.

 

L’intervista si inserisce inoltre nel quadro di differenti portrait aziendali che vengono pubblicati da alcune settimane sul sito internet della Cc-Ti.

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Silicon Savannah: sfruttare il potenziale dell’hub tecnologico africano

In prima linea nel panorama tecnologico emergente in Africa, il Kenya sta rapidamente attirando attività internazionali verso il potenziale economico del suo innovativo settore ICT. Le aziende svizzere non dovrebbero perdere l’opportunità di far parte di questo pioneristico ecosistema tecnologico.

Silicon Savannah

Il Kenya possiede una delle economie in più rapida crescita dell’Africa sub-sahariana e ha definito un piano ambizioso per diventare un Paese a reddito medio-alto entro il 2030. Conta quasi 50 milioni di abitanti e una popolazione urbana giovane, istruita e che parla inglese. Inoltre, secondo l’Africa Wealth Report del 2017, i kenioti sono tra le persone più ricche del continente. Tutto ciò, insieme alla crescente diversità delle industrie e ai forti legami commerciali con i Paesi vicini, fa del Kenya una piattaforma naturale per le aziende straniere alla ricerca di un punto di accesso alla regione.

L’Africa Attractiveness Index del 2017 redatto da EY ha nominato il Kenya quale seconda destinazione più interessante per gli investimenti assieme al Sudafrica e dopo il Marocco. L’ICT è stato identificato come la chiave per la crescita del Kenya, Il Kenya si presenta quale hub per i servizi finanziari, di comunicazione e di trasporto in tutta la regione e il settore ICT è stato identificato come la chiave per la crescita del Paese. In effetti, il Kenya è un forte contendente per l’implementazione iniziale della tecnologia 5G, data la sua enfasi nel puntare su un’economia basata sulla tecnologia.

Investimenti globali nella Silicon Savannah

Noto come Silicon Savannah, il fiorente panorama tecnologico del Kenya ospita le startup più all’avanguardia del continente. La mancanza in Africa di infrastrutture formali ha funto da catalizzatore per l’esplosione tecnologica del Paese. Il Kenya, che vanta una delle connessioni Internet mobile più veloci al mondo grazie al suo cavo in fibra ottica sottomarino, si caratterizza oggi come un ambiente veramente connesso. Il suo ecosistema tecnologico da 1 miliardo di dollari offre un interessante spazio per imprenditori, investitori ed esperti di tecnologia con aziende del calibro di Facebook, Microsoft, IBM e Intel che hanno trovato un posto in questa culla dell’innovazione.. ….continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Digitalizzazione sì, ma anche dialogo con i clienti

Dopo aver avuto le testimonianze di aziende differenti fra loro (Fratelli Matasci e Polydentia), eccone una terza che opera nel settore dell’artigianato, nello specifico di elettrodomestici. Con Laura e Lino Fornoni, titolari della Elettrodomestici Fornoni SA di Pregassona, affrontiamo oggi l’argomento della digitalizzazione e di come essa stia rivoluzionando l’intero comparto artigianale (tema tra l’altro a cui la Cc-Ti ha dedicato numerosi approfondimenti, tra cui recentemente un evento).

Nel mondo dell’artigianato, e nello specifico nel vostro settore, come evolvono le dinamiche alla luce delle trasformazioni digitali e tecnologiche in atto?

Se nel passato l’elettrodomestico quale lavatrice, forno, lavastoviglie, ecc. era visto semplicemente come uno strumento per eseguire le proprie faccende quotidiane, al giorno d’oggi la rivoluzione digitale sta portando l’integrazione di questi apparecchi, all’apparenza semplici, ad essere sempre più comunicativi e inseriti nella domotica casalinga. Questo significa programmare e utilizzare, ad esempio, il forno o la lavastoviglie con un semplice clic sul proprio smartphone, oppure sarà possibile che, in futuro, l’apparecchio comunichi direttamente con il servizio di assistenza in caso di guasti. Certo, stiamo parlando di ipotesi riferite all’avvenire, ma che la digitalizzazione, con le sue diverse trasformazioni in atto, permette di supporre. Anche noi ci affidiamo, collaborando con partner all’avanguardia come ad esempio V-ZUG SA, ditta svizzera, alle evoluzioni ed innovazioni che il progresso tecnologico porta con sé (citiamo a memoria: lavare le stoviglie in 11 minuti, cucinare una lasagna in 20 minuti in maniera sana e veloce, ecc.).

Un’impresa familiare come la vostra su cosa deve puntare per restare competitiva sul mercato?

Premesso quanto già affermato nella prima risposta, per restare competitivi occorre rimanere sempre aggiornati e al passo con i tempi. In questo senso la formazione continua è essenziale. A ciò aggiungiamo però che è altresì importante il contatto con la clientela, da effettuarsi sia in maniera fisica (con il telefono o faccia a faccia) che digitale, integrando sempre di più servizi che semplifichino la gestione dei propri elettrodomestici. Ad esempio, la nostra azienda offre un servizio d’accoglienza e di consulenza estremamente professionale nei nostri 250 mq. di esposizione, come pure un’informazione aperta e chiara verso il cliente.

Sviluppo di nanotecnologie e opportunità per le imprese svizzere in Malesia

Le iniziative e lo sviluppo delle nanotecnologie in Malesia sono allineate con il fatturato globale in crescita dei settori che implementano le nanotecnologie. Il nuovo governo cerca di promuovere e guidare la sua Industria 4.0 al progresso, al fine di migliorare lo sviluppo della sua tecnologia e di fornire impatti positivi alla società. Sono dunque richiesti potenziali partenariati tecnologici con le aziende svizzere che possiedono competenze in Industria 4.0.

Il primo ministro della Malesia, Mahathir Mohamad, continua a incitare la politica nazionale e a incoraggiare il Paese a focalizzarsi e a promuovere l’industria high-tech. Durante la sua recente visita in Giappone ha sottolineato l’importanza del Paese di concentrarsi sulle industrie high-tech e ha suggerito aree di collaborazione che includono il settore high-tech: con biotecnologie, nanotecnologie, robotica, intelligenza artificiale, veicoli elettrici ed e-commerce. Le iniziative strategiche della quarta rivoluzione industriale (RI 4.0) e di Industria 4.0 includono smart city, smart univerCity, veicoli autonomi, robotica, stampa 3D, intelligenza artificiale, veicoli elettrici, pannelli fotovoltaici nano, zeoliti nanoporo e nanofertilizzanti.

La Malesia si prepara a Industria 4.0

L’iniziativa nazionale sulle nanotecnologie della Malesia è gestita da NanoMalaysia Berhad e ha l’obiettivo di commercializzare le attività delle nanotecnologie nel Paese attraverso il programma Nanovation, il National Graphene Action Plan 2020, Advance Materials Industrialization e il programma NanoVerify. ….continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©