Nessuna revoca dello statuto di protezione S

Dal momento che continua a non prospettarsi una stabilizzazione duratura della situazione in Ucraina, nella seduta dell’8 ottobre 2025 il Consiglio federale ha deciso di non revocare prima del 4 marzo 2027 lo statuto S a favore delle persone bisognose di protezione provenienti dall’Ucraina. Ha inoltre prorogato fino a tale data anche le misure di sostegno per i titolari dello statuto di protezione S (programma S). In attuazione di una decisione del Parlamento, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) nel concedere la protezione provvisoria distingue ora tra regioni in cui il ritorno è considerato esigibile e regioni in cui non lo è.

Tenuto conto della situazione tuttora instabile e del protrarsi degli attacchi russi su diverse aree dell’Ucraina, il Consiglio federale ritiene ancora soddisfatte le condizioni per mantenere lo statuto di protezione S. Malgrado gli sforzi di pace a livello interazionale, una stabilizzazione duratura della situazione in tutto il territorio ucraino, tale da garantire un ritorno sicuro, non appare realistica nel medio periodo.

Maggiore chiarezza per le persone interessate

Il Consiglio federale ha deciso di non revocare lo statuto di protezione S prima del 4 marzo 2027, chiarendo così la situazione dei prossimi 18 mesi per le persone in cerca di protezione, i Cantoni, i Comuni e i datori di lavoro. Qualora la situazione in Ucraina dovesse stabilizzarsi in modo duraturo, il Consiglio federale deciderà nuovamente in merito allo statuto di protezione S.

Poiché la Svizzera fa parte dello spazio Schengen, il Consiglio federale ritiene imprescindibile una stretta concertazione con l’Unione europea (UE). Il 13 giugno 2025 gli Stati dell’UE hanno deciso di prorogare la protezione provvisoria fino al 4 marzo 2027 senza prevedere restrizioni territoriali.

Verifica periodica della situazione

Adottando la mozione Friedli 24.3378, le Camere federali hanno deciso di riservare lo statuto di protezione S ai soli profughi provenienti dai territori ucraini occupati o contesi. Nel concedere la protezione provvisoria si distingue ora tra regioni in cui il ritorno è considerato esigibile e regioni in cui non lo è. Attualmente il ritorno è esigibile nelle regioni di Volinia, Rivne, Leopoli, Ternopil, Transcarpazia, Ivano-Frankivsk e Černivci.

Questa nuova regola non riguarda né le persone che già beneficiano dello statuto di protezione S, né i loro familiari che si trovano ancora in Ucraina. Poiché la situazione nelle regioni ucraine evolve di continuo, la SEM riesamina regolarmente tale elenco e, se necessario, lo aggiorna.

Esame dei singoli casi da parte della SEM

La SEM continuerà a esaminare ogni singolo caso. Se respinge una domanda di protezione perché il richiedente proviene da una regione in cui il ritorno è considerato esigibile, ne ordina l’allontanamento. Qualora nel caso concreto l’esecuzione dell’allontanamento risulti inammissibile o non esigibile, la persona è ammessa provvisoriamente in Svizzera. Alle persone escluse dalla protezione provvisoria resta inoltre aperta la possibilità di chiedere asilo in Svizzera.

Le nuove regole entrano in vigore il 1° novembre 2025 e si applicano a tutte le domande esaminate dopo tale data, anche se presentate prima. Entra in vigore il 1° novembre 2025 anche la modifica ai viaggi in Ucraina decisa dal Parlamento: i titolari dello statuto di protezione S potranno recarsi in Ucraina per 15 giorni a semestre, anziché per 15 giorni a trimestre come attualmente previsto.

Proroga delle misure d’integrazione

Sono prorogate fino al 4 marzo 2027 anche le misure di sostengo specifiche a favore dei titolari dello statuto S (programma S), decise il 13 aprile 2022. La Confederazione partecipa con un contributo di 3000 franchi per persona all’anno alle iniziative d’integrazione promosse dai Cantoni, incentrate in particolare sulla promozione linguistica e sull’accesso alla formazione e al mercato del lavoro.


Fonte: CF – Comunicato stampa

Il Consiglio federale prolunga la durata massima dell’indennità per lavoro ridotto a 24 mesi

L’8 ottobre 2025 il Consiglio federale si è avvalso della competenza estesa che gli è stata conferita di recente dal Parlamento e ha portato a 24 mesi la durata massima di riscossione dell’indennità per lavoro ridotto (ILR). In questo modo fornisce un sostegno mirato ai rami e alle imprese svizzeri, in particolare a quelli orientati all’esportazione. L’ordinanza modificata entrerà in vigore il 1o novembre 2025 e si applicherà fino al 31 luglio 2026.

Il 26 settembre 2025 il Parlamento ha adottato una modifica urgente della legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (LADI), conferendo al Consiglio federale la possibilità di portare la durata massima dell’ILR a 24 mesi in totale. Il Parlamento ha inoltre introdotto un periodo di attesa di sei mesi nel caso in cui l’ILR sia stata percepita ininterrottamente dalle imprese per 24 mesi nello stesso termine quadro. Questa modifica di legge, limitata al 31 dicembre 2028, è entrata in vigore il 27 settembre 2025.

Considerato che le previsioni sull’evoluzione del mercato del lavoro non lasciano intravedere alcun miglioramento e vista l’incertezza legata ai dazi doganali aggiuntivi USA in vigore dal 7 agosto 2025, il Consiglio federale ha deciso di avvalersi della sua competenza estesa. A partire dal 1o novembre 2025 porta quindi a 24 mesi la durata massima dell’ILR. Ciò significa che le imprese che raggiungeranno presto i 18 mesi di riscossione dell’indennità potranno beneficiare di sei mesi supplementari, a condizione che continuino ad adempiere i presupposti del diritto all’ILR.

L’industria metalmeccanica ed elettrica (MEM) e l’industria orologiera sono tra le più colpite dal persistente ristagno congiunturale. L’ulteriore prolungamento della durata di riscossione dell’indennità offre alle aziende del settore una sicurezza non trascurabile in termini di pianificazione, consentendo loro di adattarsi a una situazione economica ancora difficile, ad esempio trovando nuove opportunità e nuovi sbocchi commerciali. Questa misura è volta a evitare licenziamenti e consentire alle aziende di mantenere i propri effettivi in caso di perdite di lavoro temporanee.

L’ordinanza modificata entrerà in vigore il 1o novembre 2025 e si applicherà fino al 31 luglio 2026, rispettando così la durata di prolungamento vigente stabilita dal Consiglio federale il 14 maggio 2025. Nella primavera del 2026 il Consiglio federale valuterà l’opportunità di prolungare nuovamente la durata massima di riscossione dell’ILR.


Fonte: CF – Comunicato stampa

CAS Supply Chain Management: opportunità della catena di approvvigionamento

Serata Kick off il 15 ottobre 2025 dalle 17.30 alle 18.30 in remoto

La Supply Chain, o catena di approvvigionamento, è il processo che consente di far arrivare un prodotto desiderato al cliente finale. È necessario individuare identificare e risolvere negli anelli della supply chain le criticità partendo dal marketing e comprendendo gli approvvigionamenti, la produzione, la vendita e la logistica distributiva. La Supply chain riguarda tutte le fasi che un prodotto attraversa dall’identificazione dei bisogni di mercato alla sua produzione alla vendita. Un ostacolo molto difficile da gestire e da superare è quello legato all’interruzione delle forniture. Le difficoltà legate all’approvvigionamento e alla logistica, hanno messo in crisi la Supply chain di molte aziende del comparto manufatturiero. Le molteplici emergenze sono un segnale di crisi del modello produttivo degli ultimi anni.

Il percorso formativo CAS Supply Chain Management, organizzato dalla SUPSI in collaborazione con la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino e con Spedlogswiss Ticino, risponde alle aspettative formative evidenziate tramite un sondaggio inviato agli associati della Cc-Ti.

Coloro che volessero partecipare alla serata informativa sono pregati di confermare la propria presenza qui.

Per maggiori informazioni contattare: Vignati Sara (sara.vignati@supsi.ch)

Un supporto alla vita imprenditoriale

Al viaggio alla scoperta dei profili e delle storie dei corsisti che frequentano la nostra scuola manageriale, si aggiunge quello di Valentina Foglia, Titolare di Maison Esthétique ed estetista diplomata AFC, che sta seguendo il percorso formativo di gestione aziendale quale “Specialista della gestione PMI con attestato federale”.

Da sempre affascinata dal mondo beauty, ho frequentato, inizialmente, la scuola professionale di estetica Hunger Ricci per poi iniziare il mio apprendistato allo scopo di migliorare e approfondire le mie competenze, diplomandomi nel 2017. Il mio progetto di formazione non si è mai interrotto, prendendo parte ad aggiornamenti e specializzazioni per essere un punto di riferimento e di professionalità nel mio settore, diventando, anche, Trainer Regionale per il marchio Entity. Nel 2018 ho coronato il mio sogno di dedicarmi a 360° alla bellezza e al benessere delle persone con una visione sempre più green, etica e dinamica, dando vita a Maison Esthetique.

Quale titolare ho sempre sentito la responsabilità di dedicare alla mia azienda le cure e le possibilità di innovazione e strategiche disponibili nella nostra realtà, per migliorare e consolidare quello che ho creato.

Nella quotidianità ho imparato ad affrontare i quesiti, anche pratici, posti dal mio lavoro e dalla pianificazione aziendale e, proprio in quest’ultimo ambito, ho sentito la necessità di avere gli strumenti migliori per un operato e un’analisi che mi permettessero di agire a favore di una gestione aziendale ottimale che per me è fondamentale per la tutela della mia attività e dei miei collaboratori.

È stata questa riflessione a portarmi ad affrontare questo percorso formativo che risulta essere completo ed esaustivo per le esigenze di una imprenditrice, giovane ma determinata a mettersi in gioco e attuare il proprio compito al meglio.

L’interazione con una classe formata da studenti, provenienti da altri settori rappresenta un punto di forza inestimabile e dà ancora più valore al corso, in quanto solo con il confronto diretto si possono cogliere altre visioni e crescere.

Strade e traffico 2024/2025

L’Ufficio federale delle strade USTRA ha pubblicato negli scorsi giorni un interessante rassegna annuale sulla situazione delle strade e del traffico in Svizzera per il periodo 2024/2025.

Ecco un breve resoconto dei punti principali contenuti nella pubblicazione di oltre 60 pagine che può essere liberamente scaricata dalla pagina web di USTRA: www.astra.admin.ch.
La mobilità in Svizzera sta cambiando rapidamente. Non si tratta solo di nuove tecnologie, ma di un vero e proprio ripensamento del modo in cui ci si sposta, si costruisce e si vivono le strade. Ecco cosa ci aspetta secondo le previsioni della stessa USTRA.

Auto che si guidano da sole? Sì, ma con regole precise

Dal 1° marzo 2025, in Svizzera è possibile circolare con veicoli a guida autonomo in tre situazioni ben definite: sulle autostrade, su tratti stradali specifici e nei parcheggi automatici. Non è fantascienza: in autostrada, ad esempio, il conducente può quindi togliere le mani dal volante, ma deve comunque essere pronto a riprendere il controllo del veicolo se il sistema lo richiede (guida autonoma di livello 3).
Un altro esempio concreto è il furgone senza conducente che circola a Berna per il servizio di consegna pacchi. Il progetto, sostenuto da USTRA, serve a testare la tecnologia e comprendere come reagisce la città. In futuro questi veicoli potrebbero diventare parte integrante del traffico urbano.

Più colonnine, più mobilità elettrica

La Svizzera punta fortemente sulla mobilità elettrica per contenere le emissioni di CO2. Uno degli obiettivi della Confederazione è quello di mettere a disposizione 20’000 punti di ricarica pubblici entro la fine del 2025. Oggi siamo già a oltre 15’000. L’USTRA ha messo a disposizione aree di sosta e svincoli autostradali per creare veri e propri “hub” di ricarica e questi anche per camion e autobus.
La quota di nuove auto elettriche è in crescita, ma non a sufficienza per raggiungere l’obiettivo del 50% entro la fine dell’anno. Serve quindi infondere più fiducia negli automobilisti, e una rete di ricariche capillare è un passo fondamentale nella giusta direzione.

Il sole come alleato: energia pulita anche dalle strade

Le strade svizzere non servono solo per viaggiare: possono anche produrre energia. L’USTRA ha installato pannelli solari sopra le gallerie, su barriere foniche e sui tetti dei centri di manutenzione. Il viadotto di Yverdon, ad esempio, comprende oltre 2’300 pannelli fotovoltaici che producono elettricità immessa nella rete locale. L’obiettivo resta ambizioso: produrre 47 GWh di energia solare entro 2035. Questo contribuirà a rendere le infrastrutture stradali più sostenibili e a ridurre le emissioni di CO2.

Spazi anche per chi si sposta a piedi o in bicicletta

La mobilità lenta, quella di pedoni e ciclisti, è sempre al centro dell’attenzione. Una nuova legge obbliga i Cantoni a pianificare e realizzare reti di piste ciclabili da qui al 2035. L’USTRA mette a disposizione strumenti digitali e supporto tecnico per facilitare il lavoro dei progettisti.
Un esempio virtuoso è il parco creato sopra la galleria autostradale di Schwamendingen a Zurigo. Un’area verde lunga un chilometro che migliora la qualità di vita e offre percorsi sicuri a chi si muove a piedi o in bicicletta.

Manutenzione intelligente e traffico più scorrevole

Gestire 2’260 km di strade nazionali non è semplice. Per questo l’USTRA ha sviluppato RIMA, una piattaforma digitale che aiuta a pianificare la manutenzione delle strade nel modo più efficiente possibile. Meno cantieri, meno, costi, più sicurezza.
Inoltre, grazie a nuovi strumenti digitali, è possibile controllare centralmente gli impianti di gestione del traffico. Questo comprende semafori, pannelli informativi e corsi dinamiche che si adattano in tempo reale alla situazione del traffico.

Grandi cantieri e nuove priorità

I lavori per la seconda canna del tunnel del San Gottardo procedono spediti. L’apertura è prevista per il 2030. Altri progetti riguardano l’ampliamento dell’A1 e dell’A4. Dopo il “no” popolare al potenziamento delle autostrade, il Politecnico federale di Zurigo è stato incaricato di definire le priorità infrastrutturali da qui al 2045.

Sicurezza stradale: luci e ombre

Nel 2024, 250 persone hanno perso la vita sulle strade svizzere, il numero più elevato dal 2015. Per contro, i feriti gravi son diminuiti. Aumentano invece gli incidenti con e-bike e tra i giovani motociclisti. L’USTRA sta valutando nuove misure per migliorare la sicurezza.
Il numero di patenti ritirate è aumentato., soprattutto per eccesso di velocità e di guida in stato di ebbrezza. Anche le sospensioni per motivi di salute sono in crescita, in particolare tra gli over 75.

Questa rassegna delle attività di USTRA mostra chiaramente che la mobilità svizzera è in piena evoluzione. Tra innovazione, sostenibilità e attenzione alla sicurezza, il futuro delle nostre strade è già in viaggio. E tutti noi, che le percorriamo ogni giorno, ne siamo parte integrante.


A cura di Marco Doninelli, Responsabile Mobilità Cc-Ti

Soppressione del servizio «Rendiconto IVA easy»

L’AFC sta implementando nuovi requisiti di sicurezza per i suoi servizi su ePortal e pertanto a decorrere dal mese di maggio 2026 non offrirà più il servizio «Rendiconto IVA easy».

Infatti a partire da tale data il rendiconto IVA potrà essere allestito esclusivamente tramite il servizio «Rendiconto IVA pro». Il servizio «Rendiconto IVA pro» rimane disponibile senza restrizioni. Approfittate già a partire da ora delle utili funzioni del «Rendiconto IVA pro» e registratevi una sola volta tramite AGOV nel servizio di ePortal «myAFC». AGOV è il nuovo login delle autorità svizzere che sostituisce gradualmente il vecchio CH-Login. A partire dal 31 ottobre 2026, la registrazione e il login tramite AGOV saranno obbligatori e l’opzione CH-Login sarà disattivata alla fine del 2027.

Rendiconto IVA


Fonte: Amministrazione federale delle contribuzioni AFC – Comunicato stampa

AGOV sostituirà CH-LOGIN

La Confederazione amplia le possibilità di registrarsi nell’ePortal: oltre al CH-LOGIN, ora è disponibile anche AGOV, la procedura di accesso delle autorità pubbliche svizzere. Poiché sostituirà gradualmente CH-LOGIN, gli utenti dovranno passare ad AGOV al più tardi entro il 31 ottobre 2026.

I login attualmente in uso verranno migrati automaticamente. AGOV offre maggiore sicurezza e consente di accedere, con un solo login, ai servizi online di autorità diverse, non solo della Confederazione, ma anche di alcuni Cantoni e Comuni. I nuovi utenti si registrano direttamente tramite AGOV, mentre gli utenti attuali possono effettuare il passaggio registrandosi nell’ePortal tramite AGOV e infine collegando il proprio account esistente. Tutte le autorizzazioni concesse in precedenza rimangono invariate. Strumenti di ausilio e istruzioni sono disponibili online alla pagina help.eiam.swiss.


Fonte: Amministrazione federale delle contribuzioni AFC – Comunicato stampa

Approfondimenti giuridici

Schede redatte dall’Avv. Michele Rossi, Delegato alle relazioni esterne Cc-Ti.

UberEats fornisce personale a Uber e pertanto necessita della relativa autorizzazione

Il Tribunale federale ha respinto il ricorso di un’azienda di consegna attiva nel Canton Ginevra, che impiega circa 400 corrieri e utilizza l’app UberEats per la gestione degli ordini. Le autorità cantonali avevano stabilito che l’azienda, attraverso l’uso dell’applicazione, metteva il proprio personale a disposizione di Uber, configurando così una fornitura di personale a prestito soggetta ad autorizzazione secondo la legge federale sul collocamento. Il tribunale ginevrino aveva confermato questa interpretazione, e il Tribunale federale ha ribadito che l’elemento determinante è il trasferimento del potere direttivo: Uber, tramite l’app, assegna gli incarichi, fornisce istruzioni operative, monitora in tempo reale l’attività dei corrieri e li incentiva ad accettare gli ordini. Anche le istruzioni dei clienti, trasmesse tramite l’app, contribuiscono a rafforzare il controllo esercitato da Uber. Questi elementi dimostrano che l’azienda non si limita a fornire un servizio, ma effettua una vera e propria fornitura di personale, senza la necessaria autorizzazione, violando così la normativa federale.

Sentenza 2C_46/2024


Non si può prevedere un limite d’età per lo svolgimento dell’attività medica

Il Tribunale federale ha accolto il ricorso di un medico contro la decisione del Canton Neuchâtel, che aveva rilasciato un’autorizzazione all’esercizio della professione medica valida solo fino al compimento degli 80 anni. La legge cantonale sulla salute prevede infatti un limite d’età massimo per l’esercizio di professioni mediche soggette ad autorizzazione. Tuttavia, secondo il Tribunale federale, questa disposizione non è conforme al diritto federale superiore. La legge federale sulle professioni mediche universitarie (LPMed) regola in modo esaustivo le condizioni per l’autorizzazione all’esercizio della professione e non prevede alcun limite d’età. I Cantoni possono solo adottare disposizioni complementari entro limiti ristretti, come autorizzazioni a tempo determinato, ma non possono introdurre limiti assoluti come quello contestato. Il Tribunale ha inoltre osservato che Neuchâtel è l’unico Cantone ad aver previsto un simile limite, rendendo la sua normativa un’eccezione non giustificabile. È invece legittimo che i Cantoni verifichino periodicamente il rispetto delle condizioni per l’esercizio della professione, anche tramite perizie, ma senza imporre un’età massima automatica.

Sentenza 2C_486/2024

Scopri il Servizio giuridico della Cc-Ti!

Ponti verso nuovi mercati: l’occasione saudita

Il 2 ottobre 2025, la Camera di commercio e dell’industria del Ticino (Cc-Ti) e la Lugano Commodity Trading Association (LCTA) hanno accolto un pubblico qualificato di imprenditori, dirigenti e trader di materie prime presso Villa Principe Leopoldo a Lugano per un incontro esclusivo su Saudi Vision 2030, commercio globale e gestione del rischio. L’evento, organizzato in collaborazione con Allianz Trade e con la partecipazione della Saudi Exim Bank, si è svolto in un momento cruciale di incertezza economica senza precedenti – ma anche di storica opportunità.
Sul raffinato sfondo di Villa Principe Leopoldo, affacciata sul Lago di Lugano, l’incontro informativo ha unito visioni strategiche e spunti concreti, offrendo ai partecipanti strumenti operativi per affrontare uno dei mercati emergenti più dinamici al mondo.

L’evento si è aperto con l’intervento di Luca Albertoni, Direttore della Cc-Ti, che ha ribadito la missione della Camera: aiutare le imprese ticinesi e non solo ad “anticipare le tendenze internazionali, identificare le opportunità e mitigare i rischi” nell’espansione all’estero.

Incertezza e opportunità nel commercio globale

Il primo keynote è stato affidato ad Anil Berry, membro del Group Board of Management Commercial di Allianz Trade. Il suo messaggio è stato netto: l’economia globale sta attraversando una fase di incertezza eccezionalmente elevata. Le insolvenze, che solo pochi anni fa erano ai minimi storici, sono tornate a crescere a ritmi preoccupanti – e con una rapidità senza precedenti. Se in passato il fallimento di un’azienda richiedeva tre o quattro anni, oggi può avvenire in appena tre o quattro mesi.

Berry ha individuato diversi fattori strutturali: i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento stanno ritardando la consegna delle merci in media di 30 giorni, mentre le tensioni tariffarie e le difficoltà di finanziamento gravano fortemente sulle imprese. Eppure, in mezzo alla turbolenza, rimangono spazi di crescita. Le previsioni di crescita globale per il 2026 si attestano al 2,5%, con gli Stati Uniti in testa all’espansione di lungo periodo e il Medio Oriente – in particolare l’Arabia Saudita – emergente come regione strategica per gli investimenti. Allianz Trade, ha sottolineato Berry, svolge un ruolo cruciale in questo scenario, gestendo ogni anno 1’300 miliardi di euro di rischio e consentendo flussi commerciali per quasi 6’000 miliardi di euro.

La Vision 2030 saudita e il ruolo della Saudi Exim

Dall’analisi globale di Berry, l’attenzione si è spostata su un’opportunità specifica: la trasformazione economica dell’Arabia Saudita. Abeer AlHarbi, Senior Manager Credit Underwriting presso Saudi Exim Bank, ha presentato l’istituto come iniziativa strategica per l’assicurazione del credito all’esportazione nell’ambito del “Project Bridges”. Fondata nel 2020 per “rafforzare la competitività dell’economia saudita non petrolifera sui mercati globali”, la banca ha già reso possibili oltre 24 miliardi di dollari in soluzioni di finanziamento e assicurazione all’export verso più di 150 Paesi.

I numeri parlano da soli: con il 63% della popolazione sotto i 30 anni e un PIL cresciuto in media del 9% annuo dal 2016, l’Arabia Saudita si sta rapidamente affermando come hub industriale globale. Questo dividendo demografico, unito a massicci investimenti infrastrutturali, genera una domanda eccezionale di tecnologie, macchinari e competenze — settori in cui le aziende svizzere eccellono.

AlHarbi ha posto l’accento su “Project Bridges” (“Jusoor” in arabo), una collaborazione pionieristica di riassicurazione con Allianz Trade. L’iniziativa non è concepita come strumento difensivo, bensì come leva per ampliare la capacità di finanziamento delle imprese saudite e dei loro partner globali, facilitando l’ingresso delle aziende svizzere ed europee sul mercato saudita. Ha spiegato che il programma contribuisce direttamente alla Vision 2030, perseguendo quattro obiettivi:

  • Stimolare la crescita industriale – sostenendo l’importazione di macchinari e tecnologie avanzate per accrescere la produttività locale.
  • Mettere in sicurezza le catene di fornitura – garantendo flussi affidabili di materie prime e macchinari da oltre 70 Paesi.
  • Sbloccare il potenziale export – consentendo ai produttori sauditi di accedere con fiducia a nuovi mercati internazionali.
  • Favorire gli investimenti esteri – offrendo soluzioni assicurative solide che riducono i rischi di ingresso per i partner stranieri.

Far funzionare i “Bridges”: indicazioni pratiche

La presentazione conclusiva è stata affidata a William Whittington, Regional Head di Allianz Trade.
Il suo intervento ha reso accessibili al pubblico gli aspetti tecnici di “Bridges”. Ha descritto un processo concepito per essere il più semplice possibile: gli esportatori o le loro banche presentano le richieste tramite i canali consueti di Allianz Trade; in seguito, Allianz e Saudi Exim effettuano valutazioni indipendenti sul credito e screening ESG/KYC. Una volta approvati, i clienti beneficiano di limiti non cancellabili e di una maggiore capacità assicurativa — fino a 100 milioni di dollari per singolo acquirente saudita, con termini di finanziamento che possono estendersi fino a sette anni.

Whittington ha condiviso anche un caso concreto che ha colpito i partecipanti: un trader di materie prime che, grazie a “Bridges”, ha ottenuto un limite assicurativo sette volte superiore a quello normalmente disponibile per una transazione saudita. Questa espansione drastica della capacità ha trasformato una cauta operazione pilota in una partnership strategica. La flessibilità, ha sottolineato, non è riservata alle grandi imprese: anche le PMI possono beneficiarne, senza alcuna soglia minima di transazione.

Un cauto ottimismo — e una via chiara da seguire

Le discussioni hanno restituito un quadro sfaccettato. Da un lato, la fragilità dell’economia globale resta evidente, con l’aumento delle insolvenze, condizioni di finanziamento più rigide e crisi geopolitiche che aggiungono ulteriori complessità. Dall’altro, strumenti innovativi come la partnership Allianz–Saudi Exim stanno già trasformando il modo in cui le imprese affrontano il commercio in mercati volatili.

Alla chiusura dell’evento, a prevalere è stato un cauto ottimismo. Per le imprese svizzere orientate all’internazionalizzazione, la Vision 2030 saudita e gli strumenti presentati – dalle soluzioni globali di gestione del rischio di Allianz Trade agli strumenti di finanziamento e assicurazione della Saudi Exim – rappresentano non semplici opportunità teoriche, ma ponti concreti verso nuovi mercati.

Il messaggio è stato chiaro: in un’epoca di incertezza, le aziende che prospereranno saranno quelle capaci di unire visione ambiziosa e gestione accorta del rischio. Gli strumenti esistono. Il mercato è pronto. La domanda, per gli imprenditori ticinesi, non è più se esplorare le opportunità saudite — ma quando iniziare.

Obiezioni? Grazie! Come trasformare i “NO” in occasioni di vendite

Non sono un rifiuto: sono un segnale di richiesta.

Le obiezioni non sono problemi ma opportunità, se sai come affrontarle!

Quante volte ti sei sentito dire frasi come:
“Costa troppo.”
“Devo pensarci.”
“Ora non è il momento.”
“Non sono io a decidere.”

Sono frasi che conosci bene, vero? E ogni volta, anche dopo anni di esperienza, fanno male. Perché suonano come un rifiuto, come un muro che si alza improvvisamente proprio quando pensavi di aver costruito un rapporto fiducia e la strada sembrava in discesa.

Quando arrivano le obiezioni, il risultato è che spesso ci si irrigidisce. Ci si mette sulla difensiva. Si inizia a spiegare, a giustificarsi, a concedere sconti per l’ansia di chiudere.

E il cliente? Invece di avvicinarsi, lo vedi allontanarsi.

Quello che resta di una conversazione che voleva essere costruttiva, è invece un’occasione mancata…ma non sempre persa.
Dietro a un’obiezione spesso non c’è un “no”. C’è una domanda nascosta, un dubbio legittimo, un bisogno non ancora esplicitato.

“Costa troppo” non significa “Non lo voglio” ma “Non ho ancora capito il valore di ciò che mi stai proponendo”.

“Non sono io a decidere”può voler dire:“Aiutami a portare la tua proposta a chi prende le decisioni”.

Il problema delle obiezioni è come le viviamo.
Se le percepiamo come un attacco personale o l’ennesima montagna da scalare, perdiamo lucidità.
Se, invece, le vediamo come un segnale da interpretare, diventano un varco attraverso il quale guidare il cliente.

Lavorare sulle obiezioni oggi è più vitale che mai

Il mondo delle vendite è cambiato. I clienti sono più informati, più esigenti e spesso arrivano con dubbi già formati da ricerche online, recensioni e confronti con la concorrenza.
In questo scenario la differenza non la fa chi ha il prezzo più basso, ma chi sa gestire la conversazione nei momenti più delicati.

Le ricerche lo confermano: la maggior parte delle trattative non si blocca per mancanza di interesse ma perché non si riesce a dare una risposta convincente a un’obiezione. E non basta“sapere”che arriveranno:

  • Bisogna allenarsi a gestirle: con calma, con intelligenza e con metodo.
  • Bisogna saper trasformare il muro in un ponte.

La vendita non è un percorso lineare. Non è un monologo in cui il cliente ascolta e alla fine dice “sì”.
È un dialogo, e come tale, prevede momenti di incertezza, di domande, di resistenza.

Il vero professionista non cerca di evitare questi momenti ma li abbraccia e li trasforma.
Il “no” del cliente può diventare l’occasione per distinguersi, per dimostrare la propria competenza e per costruire una relazione di fiducia che dura ben oltre la singola transazione.
Se vuoi allenarti a farlo in modo pratico, con simulazioni reali e strumenti concreti, il corso che propone la Cc-Ti è l’occasione perfetta: in agenda per il prossimo 14 novembre. Tutti i dettagli nel box sottostante.

Perché, alla fine, le obiezioni non sono problemi. Sono la porta d’ingresso verso il tuo prossimo successo.

Un corso che è una vera palestra

È proprio questo l’obiettivo del nuovo corso organizzato dalla Cc-Ti: un’esperienza pratica, dinamica e coinvolgente per imparare a riconoscere, accogliere e trasformare ogni obiezione in un’opportunità.
Niente teoria astratta, ma:

  • Ascolto attivo ed empatia per capire cosa c’è davvero dietro ogni frase
  • Domande potenti che aiutano il cliente a chiarire i suoi dubbi
  • Tecniche di reframe per trasformare l’obiezione in una leva di valore
  • Gestione dello stress e del linguaggio non verbale per trasmettere sicurezza e fiducia
  • Esercizi pratici e reali per costruire la tua personale “toolbox” di risposte efficaci

Un contesto formativo in cui si prova, si sbaglia, ci si confronta, si impara dagli altri e si portano a casa strumenti subito applicabili.

Per chi è pensato

Questo workshop è per te se:

  • sei un venditore B2B o B2C e ti capita di sentirti spiazzato davanti alle
    obiezioni;
  • sei un Key Account o un consulente commerciale che deve gestire più
    interlocutori;
  • sei un imprenditore o un libero professionista per cui vendere è parte
    integrante della giornata;
  • sei un manager che vuole trasmettere al team più sicurezza e un metodo
    replicabile.

Che tu abbia anni di esperienza o che tu stia muovendo i primi passi, troverai spunti, tecniche e strumenti pratici per crescere.

Il corso si tiene in presenza presso gli Spazi Cc-Ti a Lugano il prossimo 14 novembre 2025. Informazioni ed iscrizioni qui.