Si è svolta mercoledì 6 dicembre 2023 la cerimonia di consegna dei diplomi del Certificate of Advanced Studies in Corporate Social Responsibility (CSR)
Il corso si poneva l’obiettivo di formare CSR manager in grado di definire la strategia di sostenibilità della propria organizzazione e di elaborare un rapporto di sostenibilità.
Ci complimentiamo con il nostro collaboratore, Sergio Trabattoni, ora CSR Manager e con tutti i neo-diplomati.
Stefano Rizzi, Direttore della Divisione economia del Dipartimento delle Finanze e dell’Economia ha ribadito il ruolo della sostenibilità nella competitività dei territori e l’impegno che ormai da anni viene profuso per la promozione del tema. Il contributo delle imprese allo sviluppo economico, sociale e ambientale del Cantone è essenziale e questi diplomati potranno essere dei preziosi ambasciatori per la diffusione della responsabilità sociale e della sostenibilità.
Tra le differenti attività sostenute o svolte direttamente dalla Cc-Ti ve ne sono alcune, forse meno conosciute, che rientrano nella sfera degli esercizi della “Corporate Social Responsibility – CSR” o “RSI – Responsabilità sociale delle imprese”. Si tratta dello sviluppo di progetti a carattere sociale, formativo o ambientale, disegnati per interagire tra i diversi settori. La Cc-Ti, quale associazione-mantello dell’economia ticinese, ha sviluppato – con il supporto scientifico della SUPSI e in collaborazione con il Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) – un modello online di rapporto di sostenibilità, accessibile tramite questo link: www.ti-csrreport.ch (TUTORIAL).
La responsabilità sociale delle imprese è un elemento che, dal 2021, rientra anche nei bandi di concorso pubblici, con un valore di ponderazione del 4% nei criteri di aggiudicazione. L’ottenimento di una separata “Dichiarazione di conformità” (rilasciata dalla Cc-Ti) faciliterà sia il lavoro delle aziende, sia quello delle autorità chiamate a valutare i dossier. Questo strumento non rappresenta la condizione per partecipare agli appalti pubblici ma resta su base volontaria ed è sostenuta dal DFE e dall’ufficio di vigilanza sulle commesse pubbliche.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2023/12/ART23-Consegna-Diplomi-CSR.jpg8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2023-12-19 08:15:002023-12-18 16:55:37Cerimonia consegna diplomi CAS CSR
È stato firmato un accordo quadro di collaborazione tra USI Startup Centre e Camera di Commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti). Con questa firma si riconosce l’interesse reciproco e il potenziale di collaborazione nel promuovere il mondo startup sul territorio e l’imprenditoria innovativa fra i giovani.
Alla cerimonia di firma hanno partecipato in rappresentanza della Camera di commercio il Direttore Luca Albertoni e il Vice-Direttore Michele Merazzi e per l’USI la Rettrice Luisa Lambertini, il Prorettore per l’innovazione e le relazioni aziendali Luca Maria Gambardella, il Segretario generale Giovanni Zavaritt e il Direttore dell’USI Startup Centre Francesco Lurati.
Il Direttore della Cc-Ti Luca Albertoni ha sottolineato l’importanza dell’accordo per la crescita economica del territorio: “In qualità di associazione mantello dell’economia ticinese, reputiamo estremamente importante la diffusione della cultura imprenditoriale e la nascita di nuove aziende che si spera un giorno diventino delle realtà aziendali consolidate necessarie alla crescita economica del nostro territorio. L’accordo è un ulteriore tassello importante nel contesto della rete cantonale dell’innovazione”.
La Rettrice dell’USI Luisa Lambertini ha evidenziato il valore di fare rete per aumentare l’impatto dell’Università sul territorio: “Il nostro USI Startup Centre sostiene lo sviluppo di nuove aziende che si basano sulla ricerca scientifica e promuove una cultura imprenditoriale nella comunità accademica. È importante completare questo impegno facendo rete con altre organizzazioni per aumentare l’impatto generato anche all’esterno del campus e nell’economia reale.”
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2023/12/ART23-CC-TI-USI-startup.jpg8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2023-12-13 14:57:322023-12-13 15:32:21Cc-Ti e USI insieme per favorire nuove startup sul territorio e imprenditoria innovativa fra i giovani
L’Empa (uno dei 4 Istituti di ricerca dei Politecnici Federali – Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca) e Kyburz Switzerland AG sono alla ricerca di modi per riciclare le batterie agli ioni di litio esauste in modo efficiente e rispettoso delle risorse. Un impianto pilota appositamente sviluppato scompone le vecchie batterie nei loro componenti, in modo che i materiali possano essere recuperati nel modo più puro possibile.
Tutti conoscono il fenomeno del telefono cellulare o del computer portatile: con il passare del tempo, la capacità della batteria diminuisce, per cui è necessario prendere il cavo di ricarica sempre più spesso. Lo stesso vale per le batterie molto più grandi dei veicoli elettrici: sebbene i produttori di veicoli possano oggi garantire una durata di otto-dieci anni per le batterie agli ioni di litio dei veicoli elettrici, anch’esse dovranno essere riciclate prima o poi.
Nell’ambito di un progetto sostenuto dall’Ufficio federale dell’energia (UFE), il produttore svizzero di veicoli elettrici Kyburz Switzerland AG e l’Empa si sono posti l’obiettivo di riciclare le batterie dismesse dei veicoli elettrici. A tal fine, Kyburz, con il supporto dell’Empa, ha sviluppato un impianto di riciclaggio che scompone le vecchie batterie nei loro componenti.
Prima che una batteria finisca nell’impianto di riciclaggio, può avere una seconda, a volte addirittura una terza vita. Dopo il primo utilizzo negli scooter elettrici gialli a tre ruote che Kyburz produce per Swiss Post AG, può essere ancora utilizzata in veicoli di “seconda vita” alimentati da batterie già utilizzate. Se la capacità della batteria continua a diminuire, non è detto che questa sia la fine. Le batterie con capacità ridotta potrebbero, ad esempio, essere installate in applicazioni stazionarie per l’accumulo di energia solare. Questo concetto di “vita multipla” dovrebbe ridurre significativamente la domanda di materie prime primarie in futuro.
Separare con cura
Se la capacità della batteria non è più sufficiente per questo ulteriore utilizzo, viene infine inviata all’impianto di riciclaggio. “In questo tipo di batteria, il catodo, il separatore e l’anodo sono inseriti in un involucro di plastica in diversi strati”, spiega Andrin Büchel, ricercatore dell’Empa del Dipartimento “Tecnologia e società”. Srotolando abilmente il separatore, i catodi e gli anodi – lamine metalliche rivestite di particelle per immagazzinare ioni di litio – vengono smistati in due contenitori separati.
Il passo successivo è il recupero dei materiali dell’elettrodo. Il catodo, un foglio di alluminio rivestito con particelle di fosfato di ferro e litio, viene posto in un bagno d’acqua dove le particelle si staccano dal foglio e vengono recuperate sotto forma di polvere dopo essere state decantate e asciugate. Lo stesso procedimento viene seguito per l’anodo, che consiste in un foglio di rame rivestito di particelle di grafite. In questo caso, tuttavia, si produce una sospensione omogenea, rendendo necessario un ulteriore passaggio in una centrifuga per separare le particelle.
“Alla fine del processo di riciclaggio, recuperiamo l’involucro, il separatore, le lamine di alluminio e di rame e gli elettrodi suddivisi per tipo”, spiega Büchel. Questo tipo di processo di riciclaggio è chiamato riciclaggio diretto. “Nel riciclaggio diretto, la batteria viene smontata solo nella misura necessaria a preservare le proprietà funzionali dei materiali. Questo ci permette di ridurre al minimo il numero di passaggi necessari, anche per l’ulteriore lavorazione”, afferma Büchel.
Analizzare con precisione
Ma il lavoro non è ancora finito con il recupero dei materiali. Devono essere rigenerati prima di poter essere riutilizzati in una nuova batteria. È proprio su questo che Büchel sta attualmente lavorando in diversi dipartimenti insieme al suo collega dell’Empa Edouard Quérel. Nel laboratorio di batterie del dipartimento “Materiali per la conversione energetica”, hanno già scoperto il meccanismo che sta alla base dell’invecchiamento del materiale catodico. “Il litio ferro fosfato ha una struttura cristallina che rilascia e riassorbe gli ioni di litio durante ogni ciclo di carica e scarica”, spiega Büchel. “Questa struttura rimane, ma la quantità di ioni di litio attivi diminuisce nel tempo”. Attualmente i ricercatori stanno lavorando per “rinfrescare” nuovamente il materiale del catodo aggiungendo selettivamente il litio.
L’obiettivo finale è costruire nuove batterie il più efficienti possibile a partire dal materiale riciclato e chiudere il ciclo.
Nei processi di riciclaggio convenzionali, le batterie vengono triturate e i materiali riciclabili vengono separati con processi termici e chimici a umido. Il riciclaggio diretto dovrebbe essere più efficiente dal punto di vista delle risorse, in quanto consuma meno energia e non utilizza sostanze chimiche. Tuttavia, il processo sviluppato da Kyburz e dall’Empa è attualmente adatto solo per la costruzione specifica e la chimica delle celle delle batterie utilizzate, tra l’altro, nei veicoli Kyburz. “Attualmente stiamo studiando se e come questo processo possa essere trasferito ad altri tipi di celle nell’ambito del progetto Innosuisse ‘Circu-BAT’, al quale partecipano, oltre a Kyburz, altre 23 aziende partner”, spiega Büchel.
Fonte: Empa – Dübendorf
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2023/12/ART23-Riciclaggio-batterie.jpg8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2023-12-12 08:30:002023-12-06 10:50:13Riciclaggio delle batterie: chiudere il cerchio
Il telelavoro parziale è entrato a far parte della vita lavorativa dopo la pandemia ed è ora una pratica diffusa. Tuttavia, la sua applicazione in un contesto transfrontaliero ha richiesto l’adozione di una normativa.
Fino alla pandemia, ogni giorno di telelavoro dalla Francia doveva essere tassato in Francia, il che comportava numerose complicazioni amministrative e legali.
Erano necessari due accordi per garantire che i pendolari transfrontalieri tra Ginevra (rappresentata dalla Svizzera) e la Francia potessero continuare a lavorare da casa. La componente fiscale è stata firmata dai due Paesi il 27 giugno 2023. Si tratta di un emendamento all’accordo bilaterale sulla doppia imposizione del 9 settembre 1966 che introduce la possibilità di un’aliquota del 40% per il telelavoro a tariffa piena. Il secondo accordo riguarda la sicurezza sociale e consente di mantenere l’affiliazione al sistema di sicurezza sociale del Paese del datore di lavoro fino a un’aliquota fiscale di telelavoro del 49,9%.
Per evitare la doppia imposizione, si applicherà il minimo comune denominatore: il telelavoro sarà quindi possibile senza conseguenze finanziarie fino a un massimo del 40% per le aziende e i dipendenti che lo desiderano.
Massimo 40% di telelavoro e 10 giorni di viaggio di lavoro all’estero
L’aliquota del 40% viene applicata in proporzione al tasso di attività. Questa percentuale è annualizzata e non deve essere superata, altrimenti ogni giorno supplementare sarà tassabile in Francia. L’accordo non prevede eccezioni, nemmeno per motivi medici. Inoltre, la clausola include una disposizione relativa agli incarichi temporanei all’estero. In linea di principio, tutti i viaggi d’affari transfrontalieri al di fuori della Svizzera sono imponibili in Francia. Durante i negoziati è stata ottenuta una tolleranza di dieci giorni. Un massimo di dieci giorni di viaggio di lavoro all’estero può essere trattato come telelavoro (art. 10 al. 3 dell’accordo). I datori di lavoro devono quindi assicurarsi che il numero totale di giorni di telelavoro e di viaggio all’estero non superi il 40% di una posizione a tempo pieno. Per 240 giorni lavorativi, è possibile un massimo di 96 giorni di telelavoro, ovvero 86 giorni + 10 giorni di viaggio.
Obblighi e rischi
I datori di lavoro devono essere in grado di certificare il tasso di telelavoro per contratto o per accordo di telelavoro. Queste informazioni saranno soggette allo scambio automatico di informazioni con la Francia. Una volta che una certa quantità di fatturato viene telelavorata in Francia, la legge francese considera che sia stata creata una filiale. Le aziende faranno quindi bene a valutare il rischio a cui sono esposte.
Si noti inoltre che la riscossione di imposte per uno Stato estero senza autorizzazione è un reato penale (art. 271 CP). I dipendenti dovranno vigilare sul loro status di quasi-residenti e dovranno compilare diligentemente le loro dichiarazioni dei redditi.
Entrata in vigore
L’accordo è soggetto a ratifica da parte dei parlamenti di entrambi i Paesi. Si prevede che l’accordo entrerà in vigore non prima del gennaio 2025.
Fonte: CCIG info, nr 9-ottobre 2023, traduzione ed adattamento Cc-Ti
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2023/12/ART23-IT-FR-telelavoro.png8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2023-12-12 08:00:002023-12-06 10:27:20Telelavoro tra Svizzera e Francia: finalmente una soluzione permanente
Svizzera e Italia in data 28 novembre 2023 hanno firmato due accordi amichevoli per concretizzare quanto sottoscritto nella recente Dichiarazione d’intenti sull’imposizione fiscale del telelavoro dei lavoratori frontalieri. I due accordi si riferiscono a due periodi distinti e prevedono due regimi differenti.
Febbraio 2023-dicembre 2023
È consentita senza conseguenze fiscali per i dipendenti la modalità di telelavoro presso il proprio domicilio in Italia, fino a un massimo del 40% del tempo di lavoro;
Beneficiano di questa possibilità i lavoratori frontalieri ai sensi dell’Accordo del 3 ottobre 1974 (ossia residenti nella fascia di frontiera di 20 km). Tuttavia, dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 si applicherà ai soli lavoratori frontalieri che alla data del 31 marzo 2022 svolgevano la loro attività lavorativa in modalità di telelavoro.
Per domicilio s’intende la propria abitazione e non una struttura terza (es. filiale o succursale del datore di lavoro).
Da gennaio 2024
Il lavoratore frontaliere può svolgere al massimo il 25% della sua attività di lavoro dipendente in modalità di telelavoro.
Il 25% è calcolato su base annua.
Questa possibilità è consentita a tutti i frontalieri residenti in un Comune il cui territorio si trova nella zona di 20 km dal confine e ritorna, in linea di principio, quotidianamente al proprio domicilio. I Comuni saranno specificatamente indicati dalle autorità fiscali in un’apposita lista.
Il telelavoro è consentito se svolto dal proprio domicilio, inteso come propria abitazione.
Attenzione
In Italia a livello assicurativo è consentito senza conseguenze previdenziali il telelavoro dei frontalieri per un massimo del 25%. La percentuale del 25% è, in generale, determinata in misura proporzionale al tempo di lavoro totale. Il calcolo è effettuato sulla base della situazione prevista per il periodo dei 12 mesi successivi.
I due accordi amichevoli si riferiscono esclusivamente alla fiscalità dei dipendenti, non delle aziende. Ciò significa che il fisco italiano, se le condizioni sono soddisfatte, potrebbe eventualmente constatare la presenza di una stabile organizzazione. Le condizioni della stabile organizzazione sono quelle riconosciute a livello internazionale (OCSE).
Si raccomanda vivamente di precisare esplicitamente nel contratto di lavoro quale sia il diritto del lavoro applicabile. In assenza di menzione del diritto del lavoro applicabile nel contratto, se una parte significativa del lavoro viene svolta all’estero, l’applicazione del diritto del lavoro svizzero può essere rimessa in questione.
Tuttavia, se il contratto di lavoro stabilisce che il diritto del lavoro applicabile è il diritto svizzero, allora questo sarà altresì applicato ai lavoratori frontalieri, anche in caso di telelavoro nello Stato di residenza.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2022/12/ART22-frontalieri.jpg8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2023-12-11 08:30:002023-12-06 10:26:52Svizzera e Italia: telelavoro dei frontalieri e fiscalità
Una scheda redatta dall’Avv. Michele Rossi, Delegato alle relazioni esterne Cc-Ti. Scopriamo i dettagli.
Il Tribunale federale ha confermato il rifiuto di concedere le indennità per lavoro ridotto ad una società ticinese che gestisce alcune stazioni di servizio nella zona di frontiera, avvallando in tal modo quanto precedentemente deciso dalla Sezione cantonale del lavoro e dal medesimo Tribunale cantonale delle assicurazioni.
La richiesta delle indennità era stata motivata dall’assenza di clienti e dal calo del fatturato dovuti al taglio delle accise sui combustibili fossili, adottato dall’Italia in risposta all’importante aumento del prezzo del petrolio causato dal conflitto in Ucraina e dalle relative sanzioni nei confronti della Russia.
Ma qual ’è stato il ragionamento che ha condotto a tale decisione, tenuto conto che il massiccio calo della clientela è realmente avvenuto? I giudici hanno innanzitutto stabilito che l’attività in oggetto consiste nella gestione di aree di servizio a ridosso della frontiera con l’Italia proprio per poter beneficiare della differenza di prezzo della benzina nei due Stati. Questa attività, secondo il Tribunale federale è pertanto fondata su tali differenze di prezzo, a loro volta determinate da decisioni politiche.
Tenuto conto dell’intenzionale esposizione a tali variazioni di prezzo da parte dell’azienda ticinese, si può ritenere che le misure politiche che vanno ad influenzare questo parametro siano incluse e considerate nella strategia della società e quindi anche nel normale rischio aziendale.
Ora, l’art. 33 della Legge sull’assicurazione contro la disoccupazione esclude le indennità per lavoro ridotto se il calo dell’operatività è dovuta a circostanze rientranti nella sfera normale del rischio aziendale del datore di lavoro. Per queste ragioni le richieste dell’azienda ticinese sono state respinte.
(Sentenza C_216/2023)
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2019/01/ART19-Michele-Rossi-ufficiale.jpg20193166Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2023-12-11 08:00:002023-12-06 09:24:51Negate le indennità per lavoro ridotto nella gestione di aree di servizio a ridosso della frontiera
Nell’ambito della Convenzione paneuromediterranea (PEM), le norme transitorie possono ora essere applicate anche con la Georgia.
In deroga al principio secondo cui le merci devono essere interamente fabbricate nel Paese d’esportazione o essere sufficientemente elaborate in questo Paese, il cumulo dell’origine consente di trattare le merci di una parte contraente di un accordo di libero scambio alla stessa stregua di quelle originarie del Paese di esportazione.
La Convenzione regionale sulle regole di origine preferenziale paneuromediterranee – meglio nota come Convenzione PEM – è stata ratificata dai seguenti Paesi vedi territori: UE, AELS, Turchia, Isole Faroe, Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco,Palestina, Siria, Tunisia, Albania, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Kosovo, Moldavia, Georgia, Ucraina e si applica laddove tra le Parti è stato concluso un accordo di libero scambio.
Nel 2012 sono iniziate le discussioni per modernizzare la Convenzione e aggiornare le regole d’origine. Poiché la revisione deve essere approvata all’unanimità e alcuni Paesi hanno espresso delle riserve, altri Paesi hanno deciso di iniziare ad applicare in anticipo le nuove norme, definite come norme transitorie.
I due insiemi di norme di origine coesistono tra le Parti contraenti applicatrici e gli operatori economici possono scegliere se applicare le norme d’origine della Convenzione attuale o le norme d’origine rivedute. Tale scelta deve essere effettuata per ciascuna spedizione: prima di optare per le regole di origine transitorie, è infatti necessario considerare i diversi partner coinvolti nel flusso commerciale in quanto le prove d’origine rilasciate nell’ambito della convenzione PEM non possono essere utilizzate per il cumulo ai sensi delle norme transitorie.
Per quanto riguarda la Svizzera, le norme transitorie si applicano già ai seguenti accordi di libero scambio:
Svizzera-Unione europea (dal 01.09.2021)
Associazione europea di libero scambio (AELS) (dal 01.11.2021)
AELS-Albania e AELS-Serbia (dal 01.01.2022)
AELS-Macedonia e AELS-Montenegro (dal 01.04.2022)
AELS-Bosnia ed Erzegovina (dal 01.09.2023)
e dal 1° dicembre 2023 anche all’accordo AELS-Georgia.
A supporto degli operatori economici, l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) ha realizzato la “Matrix”, ovvero una tabella aggregata con la panoramica dei Paesi e dei territori che applicano tra di loro la Convenzione PEM, sia sotto forma di norme attuali sia di norme rivedute/transitorie. La Matrix aggiornata può essere visionata qui.
Nel 2023 il galateo fa ancora la differenza? L’etichetta nel contesto aziendale risulta essere un elemento preponderante, sia in termini di organizzazione come pure di clima.
Le “buone maniere” sono un aspetto fondamentale per creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo. In particolare, nel contesto dell’ufficio, il galateo gioca un ruolo essenziale nella promozione di relazioni professionali efficaci e nella costruzione di un clima lavorativo armonioso. Rappresenta, inoltre, le norme sociali che regolano le interazioni tra colleghi e svolgono un ruolo cruciale nell’instaurare un senso di rispetto reciproco.
Questi assunti valgono all’interno di ogni azienda, come pure nelle interazioni che si intrecciano periodicamente nel mondo business, sia esso locale, nazionale o internazionale. Fare business non è mai facile, ma farlo con culture diverse dalla nostra lo è ancora di più. Per condurre una buona trattativa e, in generale creare un buon rapporto con un cliente di cultura diversa dalla nostra, bisogna tenere conto di molte variabili – anche differenti da quelle a cui pensiamo –, che nulla hanno a che vedere con il progetto tecnico ed economico in gioco (abbiamo già pubblicato due approfondimenti su questo tema: www.cc-ti.ch/cross-culture e www.cc-ti.ch/tips-di-business-etiquette).
Quali gli ingredienti per il successo professionale? Le parole chiave sono comunicazione e rispetto.
Le buone maniere ci permettono di vivere meglio in ogni ambiente sociale. E con due termini quali ‘comunicazione’ e ‘rispetto’ è possibile riassumere una serie di dettami che potrebbero andare a comporre una “ipotetica” lista che, insieme ad un pizzico di buon senso, permetterebbero una buona conciliazione lavorativa.
L’aspetto personale e la propria attitudine sono essenziali: vestirsi in modo appropriato, adattando l’abbigliamento al contesto aziendale, e – forse è scontato dirlo – una buona igiene personale, un sorriso e un saluto cordiale possono fare la differenza nell’interazione con i colleghi, completando il quadro; creando un clima accogliente e positivo.
La comunicazione è cruciale. Parlare in modo rispettoso ed evitare toni eccessivamente informali o offensivi è essenziale. Inoltre, è importante ascoltare attivamente i colleghi durante le riunioni e le conversazioni, mostrando interesse e rispetto per le loro opinioni. La gestione del tempo e degli spazi condivisi è altrettanto rilevante, con ordine e pulizia. Capitolo a parte quello della privacy e della confidenzialità delle informazioni, sancita anche a livello legale.
Gestire in modo costruttivo i conflitti e le divergenze di opinioni è importante per mantenere un clima di collaborazione all’interno del team (a tal proposito è utile ricordare i corsi di formazione puntuale che la Cc-Ti eroga nell’ambito della gestione di conflitti e delle HR – www.cc-ti.ch/ formazione-risorse-umane).
Il galateo in ufficio rappresenta un insieme di comportamenti e attitudini che contribuiscono a mantenere un creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo.
FOCUS Eclissarsi con stile da eventi e manifestazioni
Probabilmente vi siete già trovati una situazione simile: siete stati invitati a un pranzo o una cena di lavoro e avete l’intenzione di congedarvi dopo tre o quattro ore al massimo. Tuttavia, l’evento si protrae molto più a lungo di quanto avreste inizialmente immaginato e, di conseguenza, vi trovate bloccati: cosa fare? Andarsene o rimanere?
Lo stigma della maleducazione
Andarsene prima della fine è più facile a dirsi che a farsi. Si rischia di apparire maleducati, soprattutto a fronte di inviti e ospiti importati. A maggior ragione se si abbandona una tavola rotonda: una sedia vuota desterà ancor più l’attenzione. Come agire? L’importante è non “scappare”. Raggiungete il padrone di casa e spiegate brevemente il motivo per il quale dovete abbandonare l’evento. Meglio sarebbe anticipare questa conversazione in modo da chiarirsi quanto prima. Ringraziate per l’invito e sottolineate il successo rilevato dell’evento, congratulandovi.
Ringraziamenti
Può essere utile scrivere una breve lettera – magari a mano e non con il computer – nei giorni successivi, in cui si ringrazia ancora una volta ribadendo l’ottimo successo dell’evento.
Una questione anche… di tatto
Per declinare un invito occorre tatto: fa sicuramente piacere ricevere un invito, anche se non potremo accettarlo. D’altro canto, in qualità di organizzatore di un evento, può risultare antipatico ricevere un ‘no’ ad un invito appena spedito. Ecco perché occorre motivare in modo schietto le proprie ragioni qualora si decidesse di declinare un invito, con un lasso di tempo massimo di una settimana. Più si esita, avvicinandosi la data dell’invito, più il rifiuto sarà spiacevole per chi vi ha invitato.
Essere invitati è sempre un onore: questo vale per eventi molto personali, come un compleanno, le nozze d’oro o una cena, ma anche per eventi di networking, di associazioni economiche, cocktail, e vernissage. Ricevere un invito è – in ogni caso – un segno di riconoscimento nei vostri confronti da parte della persona o dell’istituzione che ha scelto di condividere con voi un’occasione d’incontro, attribuendo una particolare rilevanza ad una partecipazione personale.
Ecco, infine, come formulare un rifiuto in termini generali/formali: “Egregio Signor Rossi, grazie per il suo gentile invito. Purtroppo, sarò assente il … (in vacanza, a un seminario fuori sede, ecc.) e non potrò quindi partecipare. Grazie per la sua comprensione! Spero che l’evento sia un successo e mi auguro di rivederla presto. Con i miei più cordiali saluti”.
Per concludere: la cortesia e il rispetto verranno sempre letti e ricevuti come valore aggiunto della vostra persona.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2023/12/ART23-galateo-azienda.png8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2023-12-06 10:00:002023-12-06 08:52:15Quando il galateo entra in azienda
“Il futuro delle aziende è nell’integrazione tra IA ed esseri umani”
“Bella l’intelligenza artificiale. Ma, in concreto: a cosa mi serve?” Questa è la domanda che ricorre più spesso nelle riunioni con manager e imprenditori. Tanto che ho pensato: perché limitarmi alla classica risposta da agenzia di marketing? Facciamo parlare il diretto interessato! Di seguito trovate quindi la trascrizione fedele di una reale intervista a ChatGPT.
Manuela Cuadrado MC “Ciao, ChatGPT. Grazie per la disponibilità a quest’intervista sull’AI”. ChatGPT: “Grazie a te, è un piacere partecipare a quest’intervista”.
MC “Prima domanda: immagina di sostenere un colloquio di lavoro in un’azienda che cerca un assistente basato sull’intelligenza artificiale. Presentati, spiega loro cosa fai e in che modo puoi essere utile per rendere più efficienti i processi aziendali”.
ChatGPT: “Buongiorno, sono ChatGPT, un modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, basato sull’architettura GPT-4. La mia principale competenza è nella comprensione e generazione del linguaggio naturale, il che mi rende uno strumento versatile per svariati ambiti, dalla formazione del personale all’analisi dati. La mia presenza in azienda può portare a un significativo risparmio di tempo e risorse, migliorando l’efficienza e la qualità del lavoro in diversi reparti. Inoltre, posso essere programmato per integrarmi con altri sistemi e software aziendali, migliorando l’automazione dei processi e l’efficienza operativa”.
MC “Interessante, ma un po’ vago. Puoi entrare maggiormente nello specifico, con alcuni esempi concreti?”
ChatGPT: “Certamente, ecco alcuni ambiti in cui l’intelligenza artificiale come ChatGPT può lavorare efficacemente insieme agli esseri umani per migliorare le performance aziendali:
Analisi dei Dati dei Sistemi ERP: posso assistere nell’analisi dei grandi volumi di dati generati dai sistemi di pianificazione delle risorse aziendali (ERP). Questo include l’interpretazione di tendenze, la generazione di insight per il miglioramento dei processi, e l’identificazione di aree per l’ottimizzazione delle risorse.
Customer Service: nel servizio clienti, posso aiutare ad analizzare le interazioni con i clienti, identificare i problemi comuni, suggerire miglioramenti e automatizzare le risposte a domande frequenti, liberando tempo prezioso per il personale umano.
Marketing e Analisi del Sentimento: posso analizzare i feedback dei clienti e i dati sui social media per valutare il sentiment del mercato, fornendo insight preziosi per strategie di marketing e sviluppo di prodotti.
Supporto Decisionale Basato sui Dati: attraverso l’analisi avanzata di dati, posso aiutare i decision maker a comprendere meglio i modelli e le tendenze, fornendo informazioni che possono guidare decisioni aziendali più informate.
Ottimizzazione della Supply Chain: l’analisi dei dati di supply chain può essere migliorata tramite IA, che può prevedere i problemi di supply chain, ottimizzare la logistica e migliorare la gestione delle scorte.
Gestione del Rischio e Conformità: posso aiutare ad analizzare le transazioni e le attività aziendali per rilevare anomalie, prevenire frodi e assicurare la conformità con le normative.
Formazione e Sviluppo del Personale: posso essere utilizzato per creare materiali di formazione personalizzati, simulazioni interattive e programmi di apprendimento basati sull’IA per migliorare le competenze dei dipendenti.
Ricerca e Sviluppo: nell’R&D, posso accelerare la ricerca analizzando grandi quantità di letteratura scientifica e brevetti, generando nuove idee o identificando potenziali aree di innovazione”.
MC “Fai davvero un sacco di cose. Molti temono che ruberai il lavoro agli esseri umani. È così?”
ChatGPT: “Questa è una domanda molto importante e complessa. L’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro è un argomento di grande dibattito. L’intelligenza artificiale offre strumenti potenti e può portare a significativi miglioramenti in termini di efficienza e automazione dei processi. Tuttavia, è importante riconoscere i limiti e le peculiarità dell’IA rispetto alle capacità umane.
Complementarità Piuttosto che Sostituzione: l’IA funziona al meglio quando viene utilizzata per complementare e potenziare le capacità umane, piuttosto che cercare di sostituirle completamente. Gli esseri umani possiedono creatività, empatia, giudizio critico e la capacità di gestire l’ambiguità in modi che l’IA non può replicare.
Questioni Etiche e di Fiducia: i clienti e i dipendenti si fidano e si relazionano meglio con gli esseri umani, soprattutto in situazioni complesse o sensibili. Mantenere un’equilibrata collaborazione uomo-macchina può migliorare la fiducia e l’accettazione da parte degli stakeholder.
Gestione del Cambiamento e Impatto Sociale: è importante considerare l’impatto sociale dell’automazione eccessiva. Le aziende hanno una responsabilità sociale di gestire il cambiamento in modo etico, che include la riqualificazione dei lavoratori e la gestione delle transizioni di carriera.
Innovazione e Creatività Umana: molte delle migliori innovazioni emergono dall’interazione umana e dalla collaborazione. La creatività e l’innovazione spesso richiedono un’intuizione umana che attualmente l’IA non può fornire.
Limiti dell’IA: mentre l’IA è straordinariamente potente in certi ambiti, ha anche limiti, specialmente in situazioni non strutturate o che richiedono comprensione contestuale profonda. Le decisioni complesse e le sfide imprevedibili spesso richiedono il discernimento umano.
In conclusione, incoraggio un approccio bilanciato all’IA, uno che valorizzi le uniche capacità umane e utilizzi l’IA come uno strumento per migliorare, piuttosto che sostituire, il lavoro umano”. MC “L’IA aprirà anche nuove opportunità di mercato per le aziende?” ChatGPT: “Certamente. L’intelligenza artificiale sta aprendo una varietà di nuove opportunità di mercato in diversi settori. Ecco alcuni esempi significativi:
Assistenza Sanitaria Personalizzata: l’IA può analizzare enormi quantità di dati sanitari per fornire diagnosi più accurate, piani di trattamento personalizzati e monitoraggio della salute in tempo reale. Questo include lo sviluppo di terapie personalizzate basate sulla genetica e l’analisi di immagini mediche.
Automazione Industriale e Robotica: l’uso dell’IA in automazione industriale e robotica sta trasformando la manifattura, consentendo una produzione più efficiente, flessibile e personalizzata, e creando opportunità per nuovi tipi di servizi e prodotti.
Servizi Finanziari Intelligenti: l’IA sta rivoluzionando il settore finanziario attraverso algoritmi di trading ad alta frequenza, gestione personalizzata del patrimonio, prevenzione delle frodi e analisi predittiva per i prestiti e il credito.
Veicoli Autonomi e Mobilità Intelligente: lo sviluppo di veicoli autonomi e sistemi di trasporto intelligenti sta creando nuove opportunità nel campo della mobilità, dalla riduzione degli incidenti stradali all’ottimizzazione del traffico e ai nuovi modelli di business come i servizi di mobilità come servizio (MaaS).
Agricoltura di Precisione: l’AI in agricoltura può aumentare l’efficienza attraverso la gestione predittiva delle colture, l’analisi dei dati satellitari per il monitoraggio delle condizioni dei campi e la robotica per l’automazione delle operazioni agricole.
Energia e Sostenibilità: l’IA può ottimizzare l’uso delle risorse energetiche, migliorare l’efficienza delle energie rinnovabili e contribuire allo sviluppo di soluzioni più sostenibili per la gestione delle risorse naturali.
E-commerce Personalizzato: nel settore dell’e-commerce, l’IA può fornire esperienze di acquisto personalizzate, migliorare la logistica e la gestione delle scorte, e offrire servizi di assistenza clienti avanzati.
Intrattenimento e Media: l’IA sta trasformando l’intrattenimento e i media con la personalizzazione dei contenuti, la creazione di effetti visivi avanzati e la generazione automatica di contenuti, come musica, testi e sceneggiature.
Sicurezza e Sorveglianza: l’applicazione dell’IA nella sicurezza e nella sorveglianza include il riconoscimento facciale, l’analisi delle immagini di sorveglianza e la rilevazione delle minacce in tempo reale.
Educazione e Formazione: l’IA può personalizzare l’esperienza di apprendimento, fornire tutoraggio intelligente e assistere nella progettazione di materiali didattici innovativi.
Queste opportunità rappresentano solo una parte del potenziale dell’IA. Man mano che la tecnologia si evolve, è probabile che emergano nuove applicazioni e mercati, spingendo ulteriormente i confini dell’innovazione”.
MC “Fai davvero un sacco di cose, in azienda. Ma… prendi anche il caffè?”.
ChatGPT: “Ah, una domanda interessante! Come intelligenza artificiale, non ho la capacità di gustare o consumare cibo o bevande, incluso il caffè. Sono qui per fornire informazioni e assistenza, ma lascio il piacere del caffè agli esseri umani! Se hai altre curiosità o domande, sono qui per rispondere”.
In conclusione
Insomma, l’IA è pronta ad entrare in azienda e lavorare con noi. E noi, lo siamo? La sfida del presente è sfruttare al massimo il potenziale di questi sistemi nei confini della legalità e nel rispetto dell’etica. Se ci riusciremo, avremo cavalcato la più grande opportunità tecnologica dall’invenzione del web. Non lasciamocela sfuggire!
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2023/12/ART23-Intervista-Chat-GPT.jpg8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2023-12-06 08:00:002023-12-05 16:10:15Intervista con ChatGPT
Berna, 29.11.2023 – Anche nel 2024 l’economia svizzera deve poter reclutare i lavoratori qualificati di cui necessita. Il Consiglio federale lascia quindi immutati i contingenti per i lavoratori provenienti da Stati terzi e per i fornitori di servizi dell’UE/AELS. È mantenuto anche il contingente speciale per i lavoratori provenienti dal Regno Unito.
A medio termine, tuttavia, tale contingente speciale sarà integrato in quello ordinario. Nella seduta del 29 novembre 2023 il Consiglio federale ha approvato la revisione parziale dell’ordinanza sull’ammissione, il soggiorno e l’attività lucrativa (OASA) che entrerà in vigore il 1° gennaio 2024.
L’immigrazione di lavoratori da Stati terzi è limitata: l’ammissione dipende dal bisogno delle imprese, segue l’interesse economico generale della Svizzera e tiene conto della priorità dei lavoratori indigeni nonché di quelli provenienti dall’UE/AELS.
Affinché anche il prossimo anno le imprese svizzere possano reclutare i lavoratori qualificati necessari provenienti da Stati non membri dell’EU/AELS il Consiglio federale ha deciso, dopo aver sentito i Cantoni e le parti sociali, di mantenere il contingente massimo del 2023. Garantendo l’ammissione di lavoratori provenienti da Stati terzi e dal Regno Unito nonché di fornitori di servizi da Stati dell’UE/AELS in un contesto di scarsità di manodopera qualificata, il Consiglio federale sostiene la stabilizzazione e il rafforzamento dell’economia. L’anno prossimo sarà nuovamente possibile reclutare 8500 lavoratori qualificati di Stati terzi: 4500 con un permesso di dimora B e 4000 con un permesso di soggiorno di breve durata L.
Contingenti per i fornitori di servizi provenienti da Stati dell’UE/AELS
Restano invariati anche i contingenti massimi per i fornitori di servizi provenienti da Stati dell’UE/AELS con un periodo d’impiego superiore a 90 o 120 giorni per anno. Nel 2024 saranno disponibili 3000 unità di contingente per permessi di soggiorno di breve durata e 500 per permessi di dimora. Come finora, questi contingenti saranno sbloccati per i Cantoni a scadenza trimestrale.
Contingenti per lavoratori provenienti dal Regno Unito
Il 1° gennaio 2021 l’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC) con il Regno Unito ha cessato di essere applicabile. Da allora i cittadini del Regno Unito sono considerati cittadini di Stati terzi. A titolo di soluzione transitoria, per tali cittadini valgono contingenti separati. Secondo la decisione del Consiglio federale, l’anno prossimo sarà nuovamente possibile reclutare fino a 3500 lavoratori provenienti dal Regno Unito: 2100 con un permesso di dimora (B) e 1400 con un permesso di soggiorno di breve durata (L). A medio termine, il Consiglio federale prevede tuttavia di integrare il contingente separato per il Regno Unito nel contingente ordinario.
Utilizzo dei contingenti nel 2023
Negli ultimi anni i contingenti non sono stati sfruttati appieno. A fine ottobre 2023 i permessi di dimora B per i lavoratori di Stati terzi erano sfruttati al 68 per cento e i permessi di soggiorno di breve durata L al 65 per cento; lo sfruttamento dei contingenti per i fornitori di servizi dell’area UE/AELS con un periodo d’impiego superiore a 90 o 120 giorni per anno era pari al 36 per cento (permesso B) e al 45 per cento (permesso L). I contingenti separati per il Regno Unito sono stati relativamente poco utilizzati se si considera la quota di sfruttamento al 23 per cento del contingente per i permessi di dimora B e al 18 per cento di quello per i permessi di soggiorno di breve durata L.
La decisione del Consiglio federale implica un adeguamento dell’ordinanza sull’ammissione, il soggiorno e l’attività lucrativa (OASA; RS 142.201) e dell’ordinanza del DFGP concernente l’approvazione (OA-DFGP; RS 142.201.1).
Indirizzo cui rivolgere domande
Informazione e comunicazione SEM, medien@sem.admin.ch
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2023/09/ART23-1848-Svizzera.png8531280Monica Fogliahttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngMonica Foglia2023-12-03 15:13:382023-12-03 15:13:40I contingenti per i cittadini di Stati terzi per il 2024
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