Oltre i confini: conosciamo l’export ticinese

La ricchezza del tessuto economico ticinese è fatta da PMI che esportano i loro prodotti in tutto il mondo. Piccole realtà aziendali spesso sconosciute al grande pubblico ma che meritano di essere scoperte ed apprezzate come le attività delle più grandi imprese.

La Cc-Ti ha realizzato, grazie alla collaborazione con Teleticino, la trasmissione “Oltre i confini”, giunta ormai alla terza edizione, tramite la quale dà visibilità agli imprenditori ticinesi che ogni giorno si affacciano sui mercati esteri. “Oltre i confini” mette in risalto, tramite breve interviste, le peculiarità di queste realtà aziendali conosciute spesso più all’estero che in patria. Ogni martedì alle 19.35 l’appuntamento è su Teleticino per scoprire le PMI ticinesi che rendono ricco ed apprezzato in tutto il mondo il nostro Cantone.

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Esportare in Russia: ecco i documenti necessari

La Federazione Russa è al ventiduesimo posto nella classifica dei partner commerciali della Svizzera e possiede un elevato potenziale di sviluppo ed espansione, in futuro, delle relazioni commerciali con la Svizzera. Qui trovate una guida completa su come superare con successo il controllo alla dogana.

Concentriamoci su una sfida importante per molti esportatori: i documenti richiesti alla dogana russa. Prima di iniziare l’operazione è sempre fondamentale verificare se è possibile esportare beni verso la destinazione prevista o se il Paese impone restrizioni alle importazioni. Questa informazione è disponibile online presso la Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Consultate il sito www.seco.admin.ch alla voce Sanzioni / Embarghi (disponibile in tedesco, francese e italiano).

Inoltre, esistono restrizioni sulle esportazioni dalla Svizzera legate principalmente agli obblighi del Paese derivanti da accordi multilaterali. Queste limitazioni riguardano soprattutto armi, tecnologie a duplice uso, specie rare di animali e piante, come anche beni che possono essere utilizzati per produrre armi di distruzione di massa.

Lista dei documenti per la dogana

Quando si esportano beni dalla Svizzera, un esportatore deve compilare una dichiarazione doganale elettronica oltre a preparare e inviare tutti i documenti necessari per le autorità doganali del Paese di destinazione dei beni….. continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Consulenze Paese: scopriamone di più

La Cc-Ti collabora attivamente con Switzerland Global Enterprise in diversi ambiti relativi al commercio con l’estero: dalle consulenze, alla formazione fino all’offerta eventistica.

S-GE, su mandato della Confederazione e in particolare della SECO, è un partner strategico su tutte le questioni legate all’internazionalizzazione.

Il Servizio Export della Cc-Ti organizza quattro volte all’anno gli “eventi Paese” dando così l’opportunità alle aziende di avere informazioni dirette sui vari mercati che sono di particolare interesse. Con queste conferenze dal taglio molto pratico, gli imprenditori conoscono pregi e difetti, opportunità e difficoltà, delle nazioni estere in cui esportare la propria merce.

Parallelamente, grazie alla collaborazione con S-GE, in occasione di questi eventi, i partecipanti possono beneficiare di una consulenza gratuita con un consulente S-GE. Ma di cosa si tratta esattamente? Valentina Rossi, responsabile del Servizio Export della Cc-Ti ne discute con Monica Zurfluh, responsabile S-GE per la Svizzera italiana.

Opportunità di crescita a due cifre nel mercato dell’e-commerce canadese

Una maggiore propensione dei consumatori per lo shopping online, una debole concorrenza locale insieme a un’eccellente infrastruttura online rendono il Canada un mercato interessante per i commercianti svizzeri nel tentativo di affermarsi nell’e-commerce in America del Nord.

L’e-commerce canadese sta prendendo velocità

Il Canada è uno dei Paesi più connessi del mondo: quasi il 90% dei canadesi utilizza internet e l’86% dispone di un collegamento a banda larga. Ciononostante la diffusione dell’e-commerce è stata lenta, in ritardo rispetto ad altri Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito. Ma le cose stanno cambiando, grazie principalmente alla crescente popolarità di Amazon, che ha indotto molti commercianti ad essere presenti online. Nel 2017 si stima ci fossero 19,2 milioni di acquirenti digitali, più della metà della popolazione canadese. Le vendite mediante e-commerce sono aumentate di circa il 30%. Entro il 2020, eMarketer prevede che tali vendite rappresentino il 10% di tutte quelle al dettaglio in Canada. Inoltre, rispetto agli Stati Uniti, l’e-commerce canadese resta ancora meno competitivo, data la presenza di un numero inferiore di operatori locali. Al 2015, il 40% delle PMI canadesi ancora non aveva una presenza online.

L’acquirente online canadese

Il Canada presenta un mercato interessante per i commercianti svizzeri in quanto più della metà della sua popolazione ha acquistato prodotti a livello internazionale. Gli acquirenti che hanno effettuato acquisti negli Stati Uniti (prima destinazione) e in Europa lo hanno fatto perché in Canada non erano disponibili prodotti comparabili…. continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Con le missioni economiche della Cc-Ti un’opportunità in più per le imprese

La testimonianza di Stefania Padoan, CEO di Padoan Swiss

“Sono missioni economiche ben mirate sui possibili business, come ho potuto constatare partecipando a due viaggi, in Germania e in Iran. E mi piacerebbe che la Cc-Ti continuasse con questo spirito nell’offrire agli imprenditori delle esperienze calibrate sulle loro reali esigenze” dice Stefania Padoan, CEO dell’omonima azienda fondata 80 anni fa da suo nonno.
Specializzata nella produzione di serbatoi per veicoli industriali che esporta in tutto il mondo, la Padoan Swiss ha due sedi produttive, in Italia e nei Grigioni, a San Vittore, e due importanti filiali commerciali una in Germania e l’altra in Cile. “Qualità svizzera, creatività italiana”, recita il motto aziendale per riassumere una filosofia produttiva che ha saputo coniugare con successo la tecnologia applicata con una specializzazione sempre più evoluta.

Lei a novembre parteciperà anche alla missione economica della Cc-Ti a Shenzhen, in Cina. Un suo bilancio delle esperienze che ha fatto invece in Germania e Iran?

La Germania per noi è un mercato maturo dove siamo già presenti. A Lipsia, grazie a questa missione, ho avuto modo di visitare due famose case automobilistiche, ricavandone elementi interessanti per quel che riguarda i controlli di qualità e alcune innovazioni produttive. Dunque, un’esperienza assai stimolante per la nostra attività”.

E in Iran?

“In questo Paese abbiamo avuto l’opportunità di conoscere delle aziende selezionate con cura dalla Cc-Ti rispetto ai nostri obiettivi e di contattare direttamente sei, sette imprenditori che potrebbero essere interessanti. L’Iran che l’anno scorso si stava aprendo al mondo, oggi, purtroppo, risente fortemente delle tensioni che si sono create con gli Stati Uniti. Un vero peccato. Comunque, per noi c’è stata la possibilità di avvicinarci ad un mercato promettente e di riportare a casa dati e informazioni che ci torneranno certamente utili”.

In generale, come giudica queste missioni della Cc-Ti? Rappresentano realmente un’opportunità per le imprese che voglio cimentarsi con nuovi mercati?

“Dalla mia esperienza fatta in Germania e in Iran con le missioni economiche della Cc-Ti, posso dire di aver riportato un’impressione molto positiva. Ho riscontrato, infatti, un’ ottima organizzazione e una scelta di contatti rispondenti ai miei interessi. Bisogna, però, anche essere consapevoli che arrivati in un Paese straniero non è che si trovi subito un partner con cui lavorare. Si va, come dire, in avanscoperta, si creano dei contatti, si raccolgono dati e informazioni che vanno poi selezionati con un’approfondita analisi del mercato per individuare bisogni e opportunità reali di business”.

La sua azienda esporta in una quarantina di Paesi, alla luce di questa esperienza che consiglio darebbe ad un imprenditore che per la prima volta pensa di affrontare con un mercato estero?

“Credo che bisogna partire dalla convinzione che non esistano più ‘aziende paese’, ma aziende globali, nel senso che ormai non si può pensare di far crescere l’impresa solo nel proprio paese. Per fare questo salto è necessario, però, adattare la propria mentalità ad una nuova prospettiva, aprirla agli usi e ai costumi del mercato dove si vuole esportare per saper trarre opportunità di business dalle sue stesse peculiarità. Ma prima ancora serve un doppio esame: personale e aziendale. Come imprenditore occorre domandarsi se si ha davvero la volontà di misurarsi con un mercato straniero, quindi di aprirsi al mondo, viaggiare e relazionarsi con gente di cultura diversa; altrettanto importante è valutare se la propria azienda è strutturata adeguatamente per affrontare un mercato che non ha più frontiere”.

La Cc-Ti organizza periodicamente aggiornamenti su Paesi stranieri e missioni economiche all’estero. Il Servizio Export vi potrà offrire maggiori dettagli in merito!

La Cina ricerca soluzioni svizzere per il settore dell’assistenza alle persone anziane

Il mercato cinese dell’assistenza a persone anziane avrà una rapida espansione; si stima infatti che nel 2050 il numero di cittadini senior ammonterà a circa un terzo della popolazione totale, mentre nel 2015 era pari a solo il 16%. Inoltre, tale mercato dovrà fare i conti con strutture per la cura degli anziani che ricevono scarsi finanziamenti statali. Tuttavia, l’intero settore è ancora agli inizi e manca di esperienza, conoscenze e infrastrutture. Anche se il governo cinese sta incoraggiando e supportando il settore privato, compresi gli investitori esteri, le PMI svizzere dovrebbero considerare che in questo mercato immaturo le opportunità commerciali sono sempre accompagnate da sfide.

Panoramica del mercato dell’assistenza alle persone anziane in Cina

In quanto Paese più popolato al mondo, la spesa totale per le cure sanitarie in Cina nel 2016 si è attestata a oltre 4,200 miliardi di renminbi (circa 630 miliardi di franchi svizzeri), con una crescita quadruplicata dal 2008 al 2016. Nel settore delle cure sanitarie, l’assistenza agli anziani registra, insieme alle urgenze, una crescita della domanda.

  • Nel 2016 in Cina i cittadini senior (oltre i 65 anni) erano più di 150 milioni, cifra destinata a superare i 500 milioni, o pari al 43% dell’intera popolazione cinese nel 2045. Dato che gli anziani sono destinati a rappresentare una quota sempre maggiore della popolazione totale cinese, il governo sta aumentando la sua spesa e il suo supporto al settore dell’assistenza agli anziani.
  • Per tradizione, i meno giovani in Cina preferiscono essere… continua a leggere
Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

L’importanza della business etiquette per essere efficaci negli affari

La cultura nel mondo business è forse spesso sottovalutata. Il mondo è però ricco di diversità e bisogna saperle cogliere per dialogare insieme, non solo nella vita privata ma anche e soprattutto in quella professionale.

Come nazione plurilingue, la Svizzera è già preparata – per non dire abituata –  a confrontarsi con l’altro, proponendosi in un modo diverso a seconda della lingua parlata. Ma quando sono anche gli aspetti culturali a cambiare? Ecco perché nel mondo imprenditoriale è sempre più importante investire un po’ del proprio tempo per capire come comportarsi con un partner estero, soprattutto quando si è ospiti nel suo Paese. Il linguaggio non verbale, i gesti, il modo di porsi, sono aspetti che tendono a cambiare tra le diverse culture. Avere successo con un partner cinese o un partner indiano può dipendere dal modo di saper affrontare le loro tradizioni con rispetto. Come comportarsi durante un pranzo di lavoro? Come rivolgersi al proprio interlocutore? La stretta di mano è consentita? Quali sono gli argomenti tabù da non sollevare in una discussione? La conoscenza di questi aspetti per un imprenditore che desidera esportare in un determinato Paese rappresenta una delle chiavi di successo per portare a termine un affare.

Consapevoli dell’importanza della business etiquette per l’internazionalizzazione delle aziende, la Cc-Ti ha inserito nella propria lista di corsi di formazione anche un seminario sugli aspetti culturali cinesi che sarà suddiviso in due momenti: una prima parte sarà dedicata al management interculturale e una seconda parte più specifica per capire gli usi e i costumi negli affari in Cina. Interessati ad approfondire altre culture? Non esitate a contattarci per aiutarvi anche in questo aspetto del vostro successo imprenditoriale.

Per poter affrontare i mercati esteri bisogna relazionarsi con clienti o fornitori di un’altra cultura. Quanto conta conoscere gli usi e i costumi degli altri per avere successo negli affari? Approfondiamo i dettagli in questa intervista di Valentina Rossi, responsabile del Servizio Export della Cc-Ti, a Andrea Maurin di Ti Traduce Sagl.

Le 6P dell’export mix

Chi opera nel commercio con l’estero deve, suo malgrado, far fronte a numerose problematiche. Come Cc-Ti e S-GE accompagniamo le aziende in questo percorso, aiutandole a sormontare gli ostacoli che possono nascere nell’affrontare mercati diversi da quello svizzero. Per riassumere la complessità delle tematiche abbiamo introdotto il concetto delle “6P dell’export mix”. Di cosa si tratta?

P come “Paese”

Per evitare sfide che sarà difficile portare a termine con successo, è innanzitutto fondamentale porsi alcune domande sul mercato target e sulle sue caratteristiche.

P come “Prodotto”

Ogni prodotto ha le sue particolarità e per accedere ai mercati esteri deve essere conforme non solo alle prescrizioni ma anche agli usi e costumi locali. Il “Made in Switzerland” è un aspetto da non sottovalutare.

P come “Procedure”

Conoscere le procedure d’esportazione dalla Svizzera e d’importazione nel Paese di destinazione è di fondamentale importanza. Alla sua base vi è la corretta identificazione e applicazione della voce di tariffa doganale dei propri prodotti: questo codice numerico consente infatti di individuare la documentazione che deve necessariamente accompagnare la merce, compilare correttamente la dichiarazione doganale e identificare dazi e tasse all’importazione nonché l’eventuale applicazione di accordi di libero scambio. I corsi proposti dalla Cc-Ti forniscono tutte le basi di lavoro.

P come “Prospezione”

Un occhio di riguardo va anche agli strumenti a disposizione per “tastare il polso” del mercato, come la partecipazione alle fiere internazionali, alle missioni economiche della Cc-Ti o di fact finding di S-GE.

P come “Partner”

Avere un partner commerciale serio e affidabile sul mercato target è sinonimo di successo. Tuttavia, in un mondo sempre più globalizzato, in Paesi nuovi e spesso sconosciuti, non è per nulla facile identificare la corretta entrata sul mercato, il partner idoneo e disciplinarne contrattualmente la collaborazione. Questi passi vanno pianificati e svolti con cura, con gli opportuni supporti, come quello offerto da S-GE.

P come “Protezione”

Non da ultimo, un’esportazione non è priva di rischi e vi sono diverse modalità per tutelarla, dalla scelta del sistema di pagamento (ad esempio le lettere di credito) alle varie assicurazioni inclusa l’assicurazione contro i rischi delle esportazioni (SERV).

Articolo a cura di
Monica Zurfluh, Responsabile S-GE per la Svizzera italiana e
Valentina Rossi, Responsabile Servizio Export Cc-Ti

 

 

Il servizio Export della Cc-Ti e S-GE sono a vostra disposizione per consulenze in ambito di esportazioni.
Contatti email: Servizio Export Cc-Ti e S-GE

Iran e sanzioni USA: impatto per le aziende svizzere

Sanzioni USA

L’8 maggio 2018 il Presidente degli Stati Uniti ha dichiarato conclusa la partecipazione al Piano d’azione congiunto globale (PACG, Joint Comprehensive Plan of Action) e ha annunciato la reintroduzione di sanzioni contro l’Iran. Le sanzioni verranno reintrodotte in due tappe (il primo pacchetto sarà in vigore dal 6 di agosto 2018, il secondo dal 4 novembre 2018) e andranno a toccare svariati ambiti, dal finanziario, all’esportazione e importazione, a settori iraniani mirati come l’automobilistico, il navale o l’energetico. Maggiori dettagli sulle sanzioni: qui.[1]

Impatto per le aziende svizzere

La Segreteria di Stato dell’economia SECO, in un articolo ripreso da Switzerland Global Enterprise (S-GE), ha comunicato che la situazione giuridica in Svizzera, relativa all’Iran e alla decisione degli USA sui temi delle sanzioni, resta immutata. Le sanzioni USA non hanno nessuna applicabilità diretta in Svizzera. “La reintroduzione delle precedenti sanzioni USA può avere tuttavia effetti economici nei confronti delle imprese svizzere che intrattengono relazioni commerciali con l’Iran. In tal senso, gli USA sottolineano che le sanzioni reintrodotte saranno applicate in maniera rigorosa”.[2]

Alle aziende attive negli Stati Uniti e in Iran, consigliamo di monitorare attentamente la situazione e per tutte le informazioni del caso di contattare la Segreteria di Stato dell’economia.

Segreteria di Stato dell’economia SECO
Holzikofenweg 36
3003 Berna
tel. +41 58 462 56 56 –  fax +41 58 462 27 49 –  info@seco.admin.ch

Relazioni Svizzera-Iran: aggiornamento

Il 16 gennaio 2016, d’intesa con l’ONU e l’Unione Europea, la Svizzera ha revocato le sanzioni mantenendo solo quelle inerenti il commercio e le prestazioni di servizi connessi agli armamenti, ai sistemi missilistici e ai beni che potrebbero essere utilizzati per repressioni interne. Il commercio di beni nucleari e di beni a duplice impiego nonché i servizi connessi continuano a sottostare all’obbligo di autorizzazione.

Il 2 e 3 luglio 2018 si è inoltre tenuta la visita ufficiale del Presidente iraniano Hassan Rohani in Svizzera. Durante questa visita la Confederazione e l’Iran hanno confermato gli obiettivi della road map concordata nel 2016; nonostante il mutato contesto, entrambi i Paesi desiderano approfondire le loro relazioni e accelerare l’attuazione della road map. Maggiori dettagli sull’incontro tra il Presidente iraniano e il Presidente della Confederazione svizzera, Alain Berset sono disponibili al seguente link.[3]

 

Cc-Ti – Stato al: 09.07.2018

 

Link utili

[1] U.S Department of the Treasury, Iran sanctions (last update: 28.06.2018)
[2] Switzerland Global Enterprise, Gli USA reintroducono le sanzioni contro l’Iran, 24.05.2018
[3] Comunicato stampa del Consiglio Federale, La Svizzera e l’Iran discutono lo sviluppo delle loro relazioni, 03.07.2018

Misure commerciali dell’UE contro gli USA: effetti sulle PMI svizzere

L’Unione europea ha reagito all’introduzione dei dazi degli USA su prodotti in alluminio e acciaio aumentando i dazi all’importazione su vari prodotti USA. Anche le aziende svizzere possono essere interessate dalle nuove tariffe nell’UE.

Le imprese svizzere devono pagare dazi più elevati nell’UE se, ad esempio, agiscono in qualità di commercianti, importando prodotti dagli USA in Svizzera e riesportandoli poi nell’Unione europea.I nuovi dazi all’importazione negli USA sono in vigore già dal 21 giugno 2018 e riguardano, ad esempio, prodotti quali mais, succhi di frutta, tabacchi, lenzuola, acciaio, ferro e viti.

Nel regolamento dell’Unione europea si evince quanto segue:

“L’applicazione di dazi doganali supplementari su tali prodotti avviene nel modo seguente:

  1. nella prima fase, si applicano dazi supplementari ad valorem del 10% e del 25% sulle importazioni dei prodotti elencati nell’allegato I, come ivi specificato, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento;
  2. nella seconda fase, si applicano altri dazi ad valorem del 10%, 25%, 35% e 50% sulle importazioni dei prodotti elencati nell’allegato II, come ivi specificato,…. continua a leggere
Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©