Il percorso “PMI e mondo finanziario: nuove nozioni fondamentali per la gestione d’impresa”, con inizio nella seconda metà di gennaio 2021, si rivolge a profili già attivi nelle PMI, CFO e responsabili di unità aziendali.
In Svizzera più del 99% delle aziende sono piccole e medie imprese (PMI), ovvero imprese commerciali con meno di 250 collaboratori. Secondo la più recente e disponibile Statistica strutturale delle imprese (STATENT) elaborata nel 2018 dall’Ufficio federale di statistica, le PMI assorbono circa i due terzi degli addetti complessivi impiegati nel tessuto imprenditoriale del nostro Paese.
Interessante sottolineare che il 76% delle PMI svizzere è attivo nel settore terziario. Esse svolgono pertanto un ruolo fondamentale nell’economia svizzera, offrendo un contributo significativo alla creatività, alla crescita e alla prosperità nazionale. A livello cantonale, riferendoci sempre ai dati della Statistica strutturale delle imprese, le PMI contano 34.295 unità aziendali e occupano quasi 151.000 dipendenti, rappresentando il 6% del dato globale svizzero. Dal 26 marzo al 31 luglio 2020, le aziende colpite dalla crisi di COVID-19 hanno potuto fruire di crediti transitori concessi dalla Confederazione per assicurare la liquidità. A fine agosto la Segreteria di stato dell’economia (SECO) ha comunicato che tramite una rete di 123 banche sono stati versati quasi 14 miliardi di franchia circa 135 mila PMI, che in media hanno beneficiato di 102 mila franchi di credito (contratti di credito COVID-19).
La Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) e il Centro Studi Villa Negroni (CSVN) dal 2018 hanno avviato un percorso comune basato sullo stretto legame esistente tra il mondo delle PMI e il settore finanziario (banche e istituti finanziari, assicurazioni e broker, fiduciari con varie specializzazioni e studi legali e notarili). Solo una conoscenza approfondita dei variegati settori e comparti economici può esplicitare le esigenze degli uni e le peculiarità degli altri, permettendo un più efficace incontro tra domanda e offerta di soluzioni finanziarie, a vantaggio di tutte le categorie degli attori economici della piazza; temi ancor più accentuati oggi dal delicato periodo storico e congiunturale che stiamo vivendo. I corsi di formazione mirati per lo sviluppo delle PMI non possono quindi prescindere dal coinvolgere gli operatori finanziari (caratteristiche, offerta, vincoli, ecc.).
L’acquisizione di competenze più solide riguardo a molte tematiche di carattere giuridico, fiscale, finanziario e creditizio inerenti alla gestione di un’impresa includono obbligatoriamente la consapevolezza, ad esempio, delle diverse tipologie di finanziamento, delle relative opportunità e dei potenziali rischi, nonché degli auspicabili ambiti di applicazione. Grazie alla comune e lunga esperienza nell’attività formativa, la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino e il Centro Studi Villa Negroni credono che solo una didattica che alterni momenti teorici a testimonianze pratiche riesca a ottimizzare la trasmissione di nozioni, spesso già apprese in modo empirico, dagli imprenditori sia a livello personale che professionale. La formazione dovrà essere proposta con una metodologia didattica che alterni momenti di self-study a sessioni in aula. Le lezioni in presenza avranno un taglio pratico che valorizzerà le nozioni puramente teoriche. Occasioni di esercitazioni e, in particolare, di condivisione di testimonianze pratiche da parte di specialisti della materia che avranno lo scopo di facilitare la comprensione di alcune tecniche finanziarie per far sì che l’imprenditore possa beneficiarne già dal giorno successivo.
Alla luce di queste considerazioni, Cc-Ti e CSVN hanno collaborato alla progettazione di un percorso formativo che permettesse di concretizzare la collaborazione tra le PMI e il mondo finanziario: due protagonisti basilari della vita economica della piazza.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.png00Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2020-11-25 08:51:102020-11-16 08:51:51Sinergie tra PMI e mondo finanziario
Benché ogni azienda (a dipendenza della fase che sta vivendo – neocostituita, in espansione, consolidata, ecc.) attribuisca un’importanza diversa alle attività di esportazione, guardare con un occhio di riguardo “oltre i confini” elvetici resta un elemento imprescindibile per lo sviluppo del business.
L’evento si è svolto in streaming e vi hanno assistito una sessantina di partecipanti. Per la Cc-Ti hanno preso parte all’evento il Vice-Direttore Michele Merazzi, con Martina Grisoni e Giulia Scalzi, Responsabili del Servizio Export. Sono intervenuti anche Francesco Lurati e Alcide Barberis del CP Start-up e Monica Zurfluh di Switzerland Global Enterprise. L’evento è poi proseguito con una testimonianza concreta di un’azienda: Giuseppe Perale di IBI SA ha parlato dell’approccio con le esportazioni e i mercati esteri.
In conclusione, sono emerse numerose domande e riflessioni da parte dei partecipanti, a cui i relatori hanno prontamente risposto fugando ogni dubbio sul tema. Interessante sottolineare che l’evento in streaming non ha limitato l’interazione tra gli iscritti, anzi, lo scambio di informazioni è stato vivace e interessante.
Un’idea chiara per una strategia vincente
Definire un piano di sviluppo e crescita aziendale, con un business plan determinato, e intraprendere i passi necessari per concretizzare la propria idea.
La scalabilità dell’offerta e l’apertura ai mercati esteri sono fondamentali anche in questa fase di previsione e preparazione. È possibile che inizialmente le risorse non permettano grandi manovre o che le priorità strategiche stabilite vadano in altre direzioni (convogliate sul mercato interno, ad esempio).
Comprendere i processi legati all’internazionalizzazione resta importante per le start-up (come pure per le imprese attive sul territorio), così come la conoscenza dei partner, degli attori coinvolti nelle fasi cruciali e dei loro servizi (Camere di commercio e dell’industria, Switzerland Global Enterprise, altre istituzioni, enti, aziende, …).
Lo scorso 16 ottobre 2020 si è tenuta, in presenza, la nostra 103esima Assemblea generale ordinaria presso l’Espocentro a Bellinzona. Un appuntamento importante, quest’anno riservato solo agli associati della Cc-Ti per evidenti motivi di cautela, ma fortemente voluto per sottolineare la nostra presenza costruttiva nella situazione particolarmente fragile di questo momento.
Non solo l’avvicendamento alla Presidenza della Cc-Ti (dal 1° gennaio 2021) con la nomina di Andrea Gehri che sostituirà Glauco Martinetti meritava un accento di grande soddisfazione, ma anche l’intenzione di mettere in rilievo, in modo marcato, che il mondo imprenditoriale esprime la necessità e la determinazione di voler continuare a lavorare, senza per questo mai sottovalutare il Coronavirus.
Equilibrio fra economia e salute
Quale associazione-mantello dell’economia ticinese sentiamo la responsabilità di dare forma, oggi più che mai, al necessario equilibrio fra economia e salute. Ci siamo volentieri assunti l’incarico di “apripista” a dimostrazione di una concreta possibilità di continuare a costruire, proporre, essere presenti, garantendo, ovviamente e in primis, tutti gli standard di sicurezza. E come nella vita, ci vuole un ragionevole coraggio e anche un po’ di fortuna. Abbiamo imparato a convivere, e quando serve, a ignorare le inevitabili e inutili critiche di taluni che interpretano la volontà di lavorare solo come voglia di imporre il profitto a costo della salute. Siamo certi che operando rettamente, come anche le nostre aziende si affannano a fare in questo contesto più che mai difficile, ogni argomentazione viene puntualmente smentita. La migliore risposta e un esempio, sono stati quelli dati dai fatti, cioè che l’evento ha potuto svolgersi in sicurezza e con successo, osservando scrupolosamente tutte le normative sanitarie vigenti. Un numero chiuso di partecipanti (200 al posto degli usuali 500), tracciamento scrupoloso, misurazione della febbre, attestazione di buona salute da parte di tutti, obbligo di mascherina durante tutto l’evento, ampi spazi a disposizione e distanze sociali assicurate in ogni momento non hanno inficiato la buona riuscita dell’appuntamento. Se l’autorità ha fiducia nell’utilità degli strumenti che indica quotidianamente per la limitazione e contenimento della diffusione del COVID-19, coerenza vuole che queste “buone pratiche”, se usate in modo generalizzato, sistematico e puntuale, devono essere considerate sufficienti a evitare provvedimenti drastici. Altre vie non ve ne sono. Un qualsiasi lockdown generalizzato, anche solo parziale, sarebbe devastante per tutti i settori.
1° gennaio 2021
Il passaggio di consegne fra Glauco Martinetti e Andrea Gehri è stato all’insegna della continuità, con la conferma del ruolo della Cc-Ti quale interlocutore importante della politica cantonale e federale, come anche avvalorato dal Direttore del DFE Christian Vitta, che ha elogiato la capacità di mediazione della Cc-Ti, in maggior misura, nei momenti più difficili degli scorsi mesi. Andrea Gehri, anche per la natura del suo percorso nel contesto associativo, ha confermato l’intenzione di proporsi come forza affidabile, capace di spirito critico quando necessario, ma senza l’utilizzo di toni esagerati o inutilmente offensivi. Le caratteristiche di indipendenza, equilibrio e creatività della Cc-Ti vanno tutelate e ulteriormente rafforzate perché sono i tratti caratteristici delle aziende rappresentate. Da imprenditore di primo piano nel contesto economico ticinese, Andrea Gehri ha ribadito la necessità di mantenere condizioni favorevoli per le aziende. Il “fare impresa” deve essere possibile senza eccessivi lacci burocratici e mantenendo quello spirito di collaborazione fra pubblico e privato che concede alla Svizzera importanti vantaggi competitivi rispetto a molte altre nazioni. Malgrado alcune debolezze di tipo infrastrutturale del nostro cantone (fiscalità, formazione, collegamenti), non imputabili al mondo economico, il tessuto imprenditoriale ticinese si è dimostrato solido. Anche in questi frangenti di grande difficoltà. È comunque il tempo di scelte strategiche importanti, in ambito politico, sociale ed economico. Scelte magari anche dolorose, ma il momento storico lo impone. Andrea Gehri ha sottolineato come la creatività e la forza degli imprenditori seri, che credono e si identificano nel Ticino, sia e sarà fondamentale per operare e sostenere tali scelte, per cui è importante che l’economia sia considerata un partner, un appoggio da tutti gli attori. Attori chiamati tutti a dare prova di responsabilità sociale. Prinicipio che vale sì per le aziende, ma anche per tutte le cittadine e i cittadini, indipendentemente da quale ruolo ricoprano. La ricchezza va generata prima di poter essere redistribuita e questo non è per nulla scontato. Permettendo alle aziende di crescere in modo virtuoso, con soluzioni fiscali attrattive e all’avanguardia, potrebbe riaprirsi una stagione di prosperità, malgrado il contesto generale molto difficile.
Strumenti concreti a favore delle aziende
Il Direttore della Cc-Ti Luca Albertoni si è concentrato invece sui molti strumenti che la Camera di commercio e dell’industria del Cantone Ticino mette a disposizione dei propri associati per facilitarne il lavoro quotidiano. Questo reso possibile anche grazie alla rete nazionale e internazionale delle Camere di commercio e dell’industria, che permette l’elaborazione concertata di soluzioni pratiche che vanno a diretto beneficio delle aziende ticinesi. Un esempio tangibile è il frutto della coordinazione con le altre Camere svizzere che ha portato alla realizzazione di una guida per il telelavoro e la redazione di un modello di contratto adattabile facilmente a ogni situazione aziendale. Inoltre un formulario CSR di autovalutazione, utilizzabile velocemente in modo semplice, che permette alle aziende di misurare in ogni momento la loro situazione in tema di responsabilità sociale delle imprese. Un tema di sempre più stringente attualità e ormai imprescindibile. Un altro esempio è costituito dal Digital Innovation Hub creato con i colleghi della Camera della Svizzera centrale e il CSEM di Lucerna (rinomato istituto che si dedica alla ricerca e all’innovazione) e che nello specifico si prefigge di accompagnare le aziende ticinesi nella trasformazione tecnologica. Attingendo anche a fondi europei e creando un ulteriore tassello nella costruzione cantonale dedicata all’innovazione, di cui possono beneficiare tutte le aziende. L’approccio della Cc-Ti è in questo senso molto pragmatico e sempre orientato a dare ai propri associati, siano essi associazioni di categoria o singole aziende, soluzioni rapide, concrete e immediatamente applicabili nel lavoro quotidiano. La ripresa dei corsi di formazione, in presenza e con tutte le specifiche per la sicurezza dei nostri utenti, è solo un altro esempio tangibile della volontà di sostegno concreto attraverso informazioni utili e pratiche sui più svariati temi legati alla gestione aziendale. Dal marketing, alla comunicazione, dalla gestione delle risorse umane all’IVA, dalla revisione della Legge federale sulla protezione dei dati a quella del diritto delle società… Supporto, informazione e formazione sono capisaldi per la Cc-Ti che si adopera per ottimizzare ogni aspetto a favore delle aziende e delle persone che le compongono.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/10/ART20-103ago.jpg8531280Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2020-10-27 08:04:592020-10-26 14:05:28Presenti e responsabili, un segnale forte dall’economia al Ticino
Ecco la versione integrale del discorso pronunciato dal Presidente eletto Andrea Gehri alla nostra 103esima Assemblea Generale Ordinaria, tenutasi il 16.10.2020 presso l’Espocentro di Bellinzona.
Caro Glauco, Caro Luca, Stimate autorità politiche nazionali, cantonali e comunali presenti, Stimati soci della Camera di commercio e dell’industria del Cantone Ticino Cari collaboratori della Camera, Gentili signore, Egregi signori,
innanzitutto, permettetemi di esprimere i miei più sinceri ringraziamenti per avermi confermato come nuovo Presidente della Camera di commercio dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino.
Un privilegio, un onore al quale, fino a poche settimane fa, non pensavo neppure di ambire!
Riprendere le redini dell’Associazione mantello per eccellenza dell’economia in Ticino, ruolo ricoperto negli anni scorsi da illustre ed affermate personalità del mondo imprenditoriale ticinese, costituisce sicuramente motivo di grande soddisfazione e responsabilità che mi appresto ad affrontare con molto rispetto, altrettanta passione e umiltà.
Glauco Martinetti, che ha presieduto la Camera durante gli ultimi 5 anni, ne è l’esempio più recente, oltre che un modello al quale ispirarsi. Il suo modo di fare garbato, la sua capacità di dialogo, di sintesi e di conferire con le parti, la sua competenza ed esperienza, la sua personalità che esprime simpatia e favorisce l’empatia, sono caratteristiche che hanno ben identificato e rappresentato la Camera durante gli ultimi anni nel tessuto economico in Ticino.
Ben comprendo i vertici dell’Ente ospedaliero cantonale nell’averlo designato futuro CEO, scelta azzeccatissima.
Qualche cenno ora sulla mia persona. Per coloro che non mi conoscono, ritengo sia doveroso raccontarmi.
Sono del 1964, quindi ho 56 anni, non proprio più un pivello e di primo pelo, nato e cresciuto a Lugano-Pregassona dove risiedo tuttora con mia moglie Manuela nel comune di Cadro. Abbiamo due figli, Deborah e Jonathan, oramai adulti anche loro. Permettetemi a tal proposito di ringraziare la mia famiglia che mi ha sempre permesso di rincorrere i miei obiettivi, assecondandomi nei tanti miei impegni.
Ho conseguito la formazione commerciale e, in seguito, presso la Camera di commercio e dell’industria ho conseguito il diploma di “Capo azienda”, ora definito “Scuola Manageriale per specialista nella gestione di PMI”.
In seguito, ho calzato le cosiddette “salopette” e affrontato il percorso formativo in cantiere per poi ottenere l’Attestato di capacità di piastrellista. Seguito poi da quello di Capo piastrellista, di Maestro piastrellista e infine dal riconoscimento massimo nella professione, ossia quello di Esperto perito federale.
Conduco oramai dal 1990 l’azienda di famiglia, la Gehri Rivestimenti SA che conta un’ottantina di collaboratori attiva nel settore secondario della costruzione, ossia quello dell’artigianato, dove ci occupiamo del commercio, della lavorazione e posa di rivestimenti in ceramica, in pietra naturale e/o artificiale. Stiamo introducendo la terza generazione nel solco della continuità ad una realtà giunta proprio quest’anno ai 50 anni di vita.
Nell’ambito associativo posso vantare una discreta esperienza, ho ricoperto la carica di presidente nazionale dell’Associazione Svizzera dei commercianti di piastrelle dal 2001 al 2007 e quella di Presidente dell’Associazione Svizzera delle piastrelle, sezione Ticino dal 2007 al 2017, mentre siedo nell’Ufficio presidenziale della Camera di commercio dal 2016.
Nutro grande passione per la natura e la montagna che cerco di frequentare durante i ritagli di tempo libero a disposizione, durante il periodo estivo camminando o in mountain bike, mentre in inverno praticando lo sci che, è di fatto, l’altra mia grande passione.
Ecco alcuni brevi cenni personali, ma cosa rappresenta per me la Camera di commercio e dell’industria del Cantone Ticino?
La Camera di commercio, dell’industria del Cantone Ticino rappresenta senza ombra di dubbio l’associazione mantello dell’economia cantonale, punto di riferimento privilegiato per autorità politiche federali, cantonali e comunali e per le imprese del nostro territorio.
Credo molto nei valori ai quali si ispira la nostra organizzazione che decodifico come:
Indipendenza, garantita da finanziamenti provenienti esclusivamente da parte dei propri soci e dai servizi erogati
Equilibrio, ossia attraverso l’analisi, il confronto e la discussione riflettere un’opinione su temi di interesse economico
Creatività, significa favorire un approccio imprenditoriale variato e votato a soluzioni concrete ai problemi della quotidianità
Durante il periodo della mia candidatura a Presidente della Camera mi son chiesto a lungo quali fossero le ragioni e le motivazioni di coloro che avrebbero potuto sostenermi, rispettivamente quali fossero i criteri per adempiere ad una carica di tale prestigio.
Ebbene mi sono convinto che la Presidenza assunta da un artigiano, da qualcuno che provenisse dal mondo del fare, potesse in un qualche modo rappresentare le piccole medie aziende nell’ambito di questo nostro tessuto economico molto vasto e variegato.
Le PMI rappresentano senza ombra di dubbio la spina dorsale dell’economia nazionale e cantonale, sulla quale la Svizzera ha costruito il proprio modello di successo economico e anche in Ticino vi sono centinaia, o meglio, migliaia di aziende di piccola e media dimensione che lottano quotidianamente per il successo, per favorire la crescita, per offrire posti di lavoro e per incrementare il benessere dell’intera comunità.
Proprio in questo ambito mi sento particolarmente motivato a dare il mio contributo di imprenditore che, come tanti altri qui presenti e non, vive, ama e lotta quotidianamente per il bene della propria azienda ma anche per il bene del proprio Cantone e della sua economia.
Il Canton Ticino sarà chiamato, in particolare ora e nel futuro prossimo, a scelte strategiche, politiche, sociali ed economiche, per certi versi anche piuttosto dolorose. Il momento storico che stiamo vivendo ci porrà dinnanzi a sfide alle quali non potremo sottrarci ma, attraverso la creatività e la forza degli imprenditori seri, che credono e si identificano nel Ticino, sono convinto che sapremo proporre soluzioni efficaci e pragmatiche per non ipotecare troppo il futuro dei nostri giovani.
Le premesse per poterne uscire indenni devono essere tuttavia chiare ed inequivocabili per tutti gli attori sul mercato, la politica per prima:
Senza il varo di condizioni quadro ideali, senza l’abbattimento della burocrazia dilagante, senza il ritorno ad una coscienza e responsabilità sociale che favorisca il tessuto economico interno non potremo ambire ad un’economia virtuosa ed indirizzata alla crescita
Classificarsi al 23. esimo posto tra i Cantoni svizzeri in tema di attrattività per le aziende ci deve far riflettere, ma ancor di più ci deve spaventare assai. Società e persone fisiche godono oggigiorno di estrema mobilità e quindi scelgono il loro domicilio secondo criteri di attrattività della localizzazione e, soprattutto della pressione fiscale.
Già … La fiscalità! Il Ticino purtroppo non è assolutamente competitivo al contrario di altri Cantoni che, attraverso una politica mirata e lungimirante attraggono e hanno attirato interessanti contribuenti, siano esse persone giuridiche ma anche e soprattutto persone fisiche che, purtroppo da noi vengono pesantemente sfavorite, rischiando di perderle
Le imprese per poter superare le difficoltà devono sentire la vicinanza del settore pubblico, le amministrazioni pubbliche devono favorire soluzioni e non intralciare la virtuosità degli imprenditori con aggravi che ne minano la motivazione e le strategie
Per poter ridistribuire la ricchezza alla comunità bisogna prima generarla! Per generare benessere necessitiamo di condizioni quadro che permettano alle aziende di crescere in modo virtuoso! Per crescere un’economia virtuosa vogliamo soluzioni fiscali attraenti e all’avanguardia per aziende, imprenditori e per le persone fisiche.
Per concludere, nonostante le difficoltà del momento, credo personalmente e fortemente nel nostro Canton Ticino e come piccolo imprenditore intendo mettere a disposizione la mia esperienza e la mia sensibilità, nella consapevolezza di poter contare su una struttura della Camera ottimamente organizzata, oltre che efficiente in tutti i suoi ambiti.
Sarà un piacere lavorare con e per tutti voi, affiancato da un Ufficio presidenziale composto da tanti affermati professionisti competenti, ognuno esponente di punta del proprio settore d’attività. Un nuovo e stimolante cammino volto alla crescita e alla difesa degli interessi di tutta la comunità e di tutte le nostre aziende.
Grazie a tutti!
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/10/ART20-andrea-gheri-orizz.jpg8531280Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2020-10-16 19:31:062020-10-16 11:19:45Discorso del Presidente eletto Andrea Gehri in occasione della 103esima AGO Cc-Ti
Ecco la versione integrale del discorso pronunciato dal Presidente Cc-Ti in occasione della nostra 103esima Assemblea Generale Ordinaria, tenutasi il 16.10.2020 presso l’Espocentro di Bellinzona.
Egregio Presidente del CdS NORMANN GOBBI Egregio Consigliere di Stato CHRISTIAN VITTA Egregio Consigliere agli Stati MARCO CHIESA Egregi Consiglieri Nazionali MARCO ROMANO, ALEX FARINELLI, FABIO REGAZZI Stimato rappresentante delle autorità comunali di Bellinzona SIMONE GIANINI Stimato Presidente Unione svizzera Imprenditori VALENTIN VOGT Stimato Presidente RAI MARCELLO FOA Caro ex direttore CLAUDIO CAMPONOVO Carissimi associati, cari ospiti, gentili signore, egregi signori,
A nome delle 45 associazioni affiliate, dei quasi 1000 soci individuali, in rappresentanza di 135’000 posti di lavoro, e delle 18 Camere di commercio e dell’industria svizzere vi porgo il più cordiale benvenuto alla 103esima Assemblea generale ordinaria della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino
Dopo cinque anni passati alla Presidenza della Camera, per motivi puramente professionali, alla fine di quest’anno lascerò il mio mandato. Durante questa serata sarà eletto il nuovo Presidente e l’Ufficio presidenziale è molto onorato di proporvi la nomina di Andrea Gehri.
È stato, il mio mandato, un periodo intenso, molto arricchente sul piano umano e professionale. Poter vedere in un solo colpo d’occhio le numerosissime sfaccettature dell’economia ticinese vi assicuro che è affascinante. Perché appunto la nostra economia è estremamente variegata, non solo per dimensioni delle nostre aziende, ma proprio per i vari settori che la compongono. Questa sua caratteristica ne fa quindi, di fatto, un’economia di difficile comprensione, difficile da pronosticare, difficile da capire. Ma dall’altro lato le dà una stabilità, una sicurezza e una resilienza molto interessanti. Come ha dimostrato l’andamento estremamente solido dell’economia cantonale negli ultimi due decenni. Fatto incontestabile, che ci ha portato a essere molto vicini all’evoluzione media dell’economia nazionale. Peccato che taluni si ostinino a parlare di un’economia debole fino ad arrivare ad usare nuovamente quel termine tristemente famoso coniato da Angelo Rossi oramai 35anni fa di “economia a rimorchio”. Nulla di più sbagliato !
Forse fragile, perché la volatilità generale obbliga a rimettersi continuamente in discussione e assestare continuamente le nostre realtà. Inoltre le troppe iniziative politiche volte a cambiare il sistema elvetico in maniera profonda creano molta insicurezza. Fragile ma non debole, la differenza è sostanziale. Del resto un’economia cantonale debole non sarebbe mai stata in grado di assorbire colpi duri come quelli del ridimensionamento del settore bancario. Il mantenimento del livello del gettito fiscale delle persone giuridiche su livelli stabili, malgrado la perdita di centinaia di milioni di introiti derivanti appunto dalle banche, ne è una dimostrazione palese.
L’economia ticinese di oggi è molto più forte di venti anni fa, ma la percezione è diversa. Forse le strutture “di un tempo”, penso in particolare alle regie federali e anche alle banche, erano più visibili che non le aziende “leader” di oggi e quindi forse più rassicuranti. Ma i fatti e le cifre dimostrano che questa economia è più solida.
Tutte le associazioni di categoria affiliate alla Cc-Ti, ben quarantacinque (dai banchieri ai piastrellisti, passando per la farmaceutica e i parrucchieri) sono fondamentali per creare e mantenere questa dinamica e la Cc-Ti cerca di sostenerle in ogni modo. D’altra parte è però quasi impossibile trovare la misura unica di sostegno, di rilancio, di aiuto in periodi difficili come quelli che stiamo vivendo. Molto più sovente è invece un insieme di misure e di attività che portano al successo. Per questo motivo l’indirizzo strategico scelto sotto la mia presidenza è stato quello di rafforzare la Camera quale interlocutore privilegiato dell’economia ticinese di fronte alle istituzioni Cantonali e Federali sui temi generali.
L’ho ripetuto in ogni discorso assembleare: sui temi specifici settoriali è il settore economico stesso che deve poter improntare la sua linea strategica. Sui temi generali è invece la Camera che ha la miglior visione di insieme e quindi la capacità di indirizzare la via più propositiva.
Questo fatto impone però, alla Camera, di avere una cura particolare nell’improntare la comunicazione che deve essere giocoforza più istituzionale. Dove questo non significa essere remissivi o accondiscendenti, ma impone una capacità di critica misurata, sempre fondata su fatti concreti e mai inutilmente aggressiva. I toni possono essere duri, ma si discute sempre sulle idee, sulle proposte, sui fatti. Il dileggio non è mai stato nelle nostre corde e, mi permetto di suggerire, mai lo dovrà essere. Una sfida non da poco in un contesto comunicativo estremamente nervoso, troppo superficiale e volto alla distruzione di chi ha un’opinione diversa.
La Camera è stata capace di raccogliere questa sfida e le numerose sollecitazioni dalle istituzioni ci attestano questo riconoscimento. L’equilibrio è molto apprezzato ed è il miglior servizio che si possa dare ai nostri soci.
Il momento storico che stiamo vivendo è chiaramente molto particolare. Eppure non sto pensando al COVID-19 ed ai mesi passati.
Penso piuttosto ai prossimi anni e alla quarta rivoluzione industriale che il COVID-19 sta implementando molto più velocemente di quanto potevamo immaginare solo alcuni mesi fa.
Parlo del nuovo modello di business che siamo chiamati a mettere in atto. Ad esempio penso all’economia circolare che si sta sviluppando dal recycling, penso al tema del coworking, penso all’intelligenza artificiale, dove il Ticino è leader tra i cantoni svizzeri, tanto da spingere Swisscom ad investire in una start up ticinese.
È infatti evidente che ci stiamo proiettando a grande velocità verso una nuova società: molto più smart, molto più green, molto più social.
Io stesso nel mio piccolo negli ultimi tre anni ho cambiato il mio modo di operare (che evidentemente non è da confondere con il cambio di business model) : da innumerevoli viaggi in auto ho iniziato a usare il treno per ogni spostamento oltre Gottardo (soprattutto grazie alla facilità di utilizzo della app delle ffs) per poi passare ai vari Teams/Skype/Zoom durante la primavera 2020. Un guadagno di tempo, efficienza, immediatezza e sicurezza incalcolabile. Evidentemente questo è un piccolissimo esempio, forse anche banale e non è che l’inizio.
Dobbiamo ripensare i nostri modelli di business, dobbiamo ripensare l’offerta per i nostri clienti, dobbiamo garantire il passaggio alla quarta rivoluzione industriale delle nostre aziende.
La compenetrazione tra mondo fisico-reale, digitale e biologico è arrivata e pone sfide enormi. Non solo dal punto di vista dell’organizzazione delle aziende, ma anche dal profilo giuridico/legislativo e chiaramente sociale. Anche qui ci vuole equilibrio, perché questa rivoluzione ha risvolti che vanno chiariti e strutturati, per evitare che strumenti interessanti si trasformino in boomerang.
Penso al lavoro da casa, evidentemente interessante, ma per il quale non tutti erano e sono preparati.
Queste accelerazioni comportano anche un’accresciuta rapidità dei cambiamenti, per cui le aziende sono chiamate a reagire rapidamente e in modo flessibile, senza troppi intralci burocratici.
Molte attività si spostano in maniera molto facile e rapida, per cui ci vorranno sempre più soluzioni pragmatiche. Stiamo parlando di una vera e propria rivoluzione !
Tutto il mondo del lavoro si sta trasformando e la Camera ha da tempo puntato sulla creazione di una vera e propria cultura del digitale e sulla valorizzazione della Responsabilità sociale delle imprese ma anche del singolo : già, la responsabilità sociale del singolo individuo.
Termine a volte un po’ vago quello della responsabilità sociale, ma che sotto il suo cappello riassume un po’ tutte le questioni legate alla qualità di vita. Non solo la conciliabilità lavoro-famiglia, di cui spesso giustamente si parla, ma anche la conciliabilità lavoro-vita privata in generale. E’ importante ricordare che quando si parla di sostenibilità, capitolo importante della responsabilità in questione, si intende sempre l’interazione fra la sostenibilità economica, ambientale e sociale. E’ solo tenendo conto di questi tre elementi che i discorsi sulla sostenibilità hanno senso. Purtroppo spesso si dimentica quella economica, che sembra la meno prestigiosa dal punto di vista politico, forse perché garantisce meno consensi rispetto alle altre due. L’aspetto della sicurezza economica delle aziende non deve essere un tabu, esso rappresenta un elemento essenziale per garantire posti di lavoro e quindi un benessere a cittadine e cittadini.
Sul tema sostenibilità mi piace ricordare la presentazione dei risultati della nostra inchiesta congiunturale. Evento informativo svoltosi lo scorso mese di gennaio, praticamente un secolo fa tenendo conto di quanto successo nel frattempo. In quell’occasione abbiamo avuto modo di rilevare come sul tema della responsabilità sociale delle imprese le nostre aziende siano sul pezzo, con risultati assolutamente comparabili con quelli degli altri cantoni. A volte, e questo è l’aspetto particolarmente interessante, semplicemente svolgendo il loro normale lavoro quotidiano e non rendendosi nemmeno conto di operare secondo i canoni di tale responsabilità. Questa modalità d’azione, che taluni superficiali osservatori sembrano quasi ignorare, indica come il nostro Cantone, la nostra economia, le nostre aziende abbiano molto da offrire: sia in termini di trasformazione digitale, sia in tema di responsabilità sociale. La sfida sarà riuscire a indirizzare tutti ad un cambiamento veloce delle proprie abitudini, delle proprie certezze, dei propri ritmi. Che lo vogliamo o no la società del futuro sarà più fluida. Non a caso si è creato l’acronimo inglese di VUCA (Volatile, Insicura, Complessa e Ambigua) per descrivere la crescente complessità dell’ambiente in cui opera società attuale.
Il Ticino, grazie anche all’evoluzione tecnologica, non è più la duplice periferia di Zurigo e di Milano ma è invece un luogo centrale ed equidistante molto interessante per fare azienda. È quel luogo che permette un ottimo equilibrio tra vita lavorativa e vita privata, che negli ultimi 20 anni ha sviluppato un nuovo mondo accademico (USI, SUPSI), dove fare innovazione è diventato più facile (Innovation Park Ticino, Fondazione Agire), dove l’incontro di due culture (latina e germanica) determinano ottime conoscenze linguistiche, dove la spinta delle nuove tecnologie è diventata realtà ad esempio in ambito farmaceutico/medicale/ricerca. A condizione ovviamente che non si stravolgano le condizioni-quadro (vedi trattati bilaterali) in nome di politiche di chiusura volte più a raccogliere consensi che non a generare vera forza innovativa sul territorio.
Anche perché siamo confrontati a una grande sfida, riguardante le possibili problematiche sociali che potrebbero nascere da questo mondo sempre più veloce. Il potenziale di sconvolgimento del mercato del lavoro è purtroppo elevato: rischiamo una vera scissione tra bassa competenza/basso stipendio e alta competenza/alto stipendio. Abbiamo gli strumenti per rimediare a queste evoluzioni. Non si tratta certo dello Statuto speciale invocato da più parti per il Ticino, bensì di attenzione e spinta alla formazione, di flessibilità nelle mentalità, di apertura verso i nuovi sviluppi. Probabilmente necessitiamo però di uno svecchiamento di talune basi legali che oggi, onestamente, sono troppo vetuste e ci stringono su concetti oramai superati. In ogni trasformazione ci sono vincenti e perdenti, il mondo economico ha la responsabilità primaria di creare posti di lavoro e al contempo di minimizzare il numero degli elementi in difficoltà. Da solo però non può farlo e mai come in questi anni è necessaria una politica concertata con tutti gli attori della società e con l’autorità politica. Ci aspettano tempi difficili e abbiamo le potenzialità per affrontarli con coraggio, ma solo se la società di questo cantone saprà stare unita, rinunciando a considerare l’economia come un nemico da abbattere, ma vedendola invece come un tassello fondamentale per garantire la ricchezza del paese.
Questi cinque anni sono letteralmente volati. Lascio una Camera solida, con iniziative dinamiche proiettate al futuro, molto vicina alle aziende in particolare sul tema centrale della formazione. Una Camera che con toni pacati ma decisi è riuscita a farsi sempre più ascoltare, difendendo a spada tratta i diritti delle imprenditrici e degli imprenditori di questo cantone, sicura che nel dialogo e nel confronto aperto risieda il metodo per affrontare i problemi.
Desidero quindi pubblicamente ringraziare tutti i colleghi dell’Ufficio Presidenziale :
per prima la mia Vice Presidente Cristina Maderni, anche Presidente della Commissione strategica, Roberto Grassi, Presidente della Commissione finanze, e tutti gli altri membri che in questi anni mi hanno sempre supportato e ogni tanto anche sopportato.
Un doveroso e sincero ringraziamento a tutto lo staff della Camera, che con grande dedizione e professionalità operano a favore delle nostre aziende: il nostro brillante Direttore Luca i Vice Direttori Alberto e Michele, il delegato alle relazioni esterne Michele Monica assistente del Direttore e responsabile della comunicazione Chiara, dedicata al settore internazionale Lisa per i rapporti con i soci Martina e Giulia per l’export e le legalizzazioni Cécile per la formazione puntuale Roberto e Gianluca per la scuola manageriale e i temi legati alla CSR Manuela e Lia per i segretariati delle associazioni Romina per la comunicazione Germano per l’economato.
Care imprenditrici e cari imprenditori, sono fiero di avervi potuto rappresentare quale Presidente della Cc-Ti e, anche se sarò attivo in un altro contesto, continuerò a seguire da vicino l’imprenditoria ticinese. Una imprenditoria che merita fiducia perché ha saputo portarci a raggiungere livelli di benessere impensabili fino a qualche decennio fa. E’ importante che non vi lasciate scoraggiare dal contesto politico generale che definire ostile è un eufemismo. Avete tutte le qualità per tenere duro e superare anche questo momento difficile : la Cc-Ti è al vostro fianco e si batterà sempre in difesa della libertà imprenditoriale, caposaldo del nostro benessere.
Al mio successore e a voi tutti auguro di saper sfidare sempre di più i vostri limiti invece che di limitare le vostre sfide. Auguro a voi, ai vostri collaboratori e alle vostre aziende tanti successi e soddisfazioni e, visto il ruolo che andrò a ricoprire da gennaio, soprattutto tanta salute.
Arrivederci!
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2018/09/ART18-Glauco-Martinetti-orizz.jpg11491648Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2020-10-16 19:30:012020-10-16 11:16:39Discorso del Presidente Glauco Martinetti in occasione della 103esima AGO Cc-Ti
Si è svolta il 16 ottobre 2020 a Bellinzona la 103esima AGO della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) alla presenza di 200 soci.
La manifestazione si è svolta osservando scrupolosamente tutte le norme sanitarie vigenti. Tracciamento dei partecipanti, misurazione della febbre, attestazione di buona salute di tutti i partecipanti, obbligo di mascherina durante tutto l’evento, ampi spazi a disposizione e distanze sociali assicurate (il numero dei presenti è stato chiuso a 200 invece degli usuali 500). Malgrado il delicato momento sanitario, è stato deciso di tenere l’Assemblea in presenza per due motivi: – il cambio della Presidenza della Cc-Ti, che merita particolare attenzione, – e la volontà di dare un segnale forte che, malgrado le molteplici difficoltà, vi è la necessità e la determinazione di continuare a lavorare, senza sottovalutare il Coronavirus ma convivendoci.
Elemento centrale dell’Assemblea è stato il passaggio di consegne fra Glauco Martinetti, che lascia la Presidenza dopo cinque anni, e Andrea Gehri, nominato all’unanimità dall’Assemblea dei soci. Glauco Martinetti terminerà il suo mandato il 31 dicembre 2020 per assumere la carica di Direttore dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC) dal 1° gennaio 2021. Da tale data Andrea Gehri assumerà ufficialmente la Presidenza della Cc-Ti.
Nel suo intervento, Glauco Martinetti ha sottolineato l’importanza del ruolo della Cc-Ti quale associazione-mantello dell’economia ticinese. Sia per quanto riguarda i contatti con la politica, caratterizzati da spirito di collaborazione, critico su temi quando necessario ma mai inutilmente offensivo. Sia per i rapporti con le associazioni di categoria, fortemente supportate dalla Cc-Ti.
Sulla situazione attuale, Glauco Martinetti ha evidenziato come sia necessario evitare di obbligare le aziende a indebitarsi eccessivamente per poter sopravvivere, perché a lungo termine questo risulterebbe fatale per tutto il substrato finanziario cantonale.
Andrea Gehri ha dal canto suo illustrato il suo percorso professionale iniziato con l’apprendistato, raggiungendo quest’anno i 50 anni di attività della propria omonima azienda. Ha posto l’accento sui valori di indipendenza ed equilibrio della Cc-Ti. Egli ha pure sottolineato l’importanza di mantenere condizioni favorevoli per le aziende che, soprattutto in momenti come questi, devono poter operare senza eccessivi ostacoli. Riferendosi a talune graduatorie che pongono il Ticino in una posizione sfavorevole, ha poi rilevato che questo non è riconducibile all’economia, ma più a lacune di tipo infrastrutturale (fiscalità, formazione, collegamenti) che fanno parte delle condizioni del nostro territorio.
Dopo l’intervento del Consigliere di Stato e Direttore del DFE Christian Vitta, il Direttore Luca Albertoni ha sottolineato come sia importante la rete nazionale e internazionale di contatti della Cc-Ti. Questa permette infatti la creazione di contatti e l’introduzione di strumenti che vanno a diretto beneficio delle aziende ticinesi. La collaborazione con le altre Camere svizzere ha portato ad esempio all’elaborazione di modelli di contratti che regolano anche gli aspetti più complessi del telelavoro, a un lavoro comune con il Digital Innovation Hub di Lucerna, che permette alle imprese ticinesi di accedere a una rete internazionale di fondi e allo sviluppo delle competenze digitali. Aiuti concreti e immediati, importanti in questo contesto difficile.
Luca Albertoni ha menzionato una lettera inviata negli scorsi giorni al Consiglio di Stato ticinese, nella quale si rifiuta ogni ipotesi di lockdown generalizzato e si invita l’autorità a ripensare il sistema delle quarantene, che pone attualmente seri problemi di proporzionalità, con effetti gravi per l’economia e quindi per tutto il territorio.
Infine, Valentin Vogt, Presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori, ha ribadito l’importanza dell’appartenenza della Cc-Ti all’associazione nazionale per far valere al meglio gli interessi delle aziende ticinesi. Ricordiamo che la Cc-Ti è membro anche di economiesuisse e dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM).
Proponiamo un corso/evento – creato in collaborazione con ARU – sul tema della gestione responsabile di un’organizzazione.
In scenari economici complessi e caratterizzati da volatilità e velocità, è necessario sviluppare strategie flessibili in grado di far muovere rapidamente l’organizzazione e le risorse nei cambiamenti per espandere la propria presenza sui mercati.
Comprendere a fondo il valore del capitale umano presente in azienda e individuare le competenze necessarie alle risorse per affrontare le sfide future, è quindi un fattore competitivo importante per avere successo e per garantire la realizzazione dei cambiamenti, e ciò può essere realizzato solo attraverso una valutazione approfondita delle persone, delle loro esperienze e della loro capacità di affrontare e adattarsi al nuovo.
Scegliere con chi e come affrontare la sfida diventa un imperativo per chiunque debba gestire un’organizzazione e voglia farlo con responsabilità: ma come scegliere? Come assicurare lo sviluppo sostenibile delle competenze, come creare il contratto di fiducia con le persone?
Questo corso ti fornirà gli strumenti necessari a mettere meglio a fuoco l’organizzazione della tua azienda, i driver più importanti per il tuo business e a dimensionare in modo ottimale le risorse, allenando al contempo i capi a creare empowerment e a sviluppare competenze e valore, a dare supporto alle persone nello sviluppo di percorsi finalizzati alla crescita professionale e all’evoluzione personale.
A questo proposito viene proposto questo percorso – sviluppato in collaborazione con ARU – Architettura Risorse Umane – che prevede la possibilità di essere seguito in presenza o in streaming, con un laboratorio interattivo in presenza al termine del ciclo dei 3 seminari. Tutti i dettagli direttamente sul nostro sito tramite questo link.
In collaborazione con
ARU – Architettura Risorse Umane, Lugano
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.png00Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2020-09-23 10:45:172020-09-24 07:59:13Scegliere di scegliere, in azienda
Questo ciclo formativo di lunga durata, che porta all’ottenimento del titolo di “Specialista della gestione PMI” con attestato federale, sta godendo già da diversi anni di un grande successo.
Avviata nel febbraio del 2018, ha riscontrato un numero sorprendente di interessati e di iscritti in costante crescita. Nel 2020 la pandemia di COVID-19 e la crisi sanitaria hanno segnato fortemente anche i corsi della Scuola Manageriale. Grazie alla professionalità e alla serietà dei docenti nei mesi di lockdown è stata organizzata la formazione a distanza che, con lo studio in modalità e-learning o “in remoto”, è divenuta un elemento decisivo per il proseguimento della formazione (rileggete l’intervista – apparsa sull’edizione numero 3 di Ticino Business – a Fulvio Bottinelli, docente della Scuola Manageriale).
La formazione a distanza è stata senz’altro un’opportunità di testare un nuovo modo di insegnamento e di apprendimento, ma ha anche evidenziato degli svantaggi, come per esempio la mancanza del contatto umano o la difficoltà di “creare il gruppo”, di “creare l’ambiente” tra gli studenti. Questi importanti aspetti risultano più automatici quando le lezioni sono in presenza. Appena è stato possibile si è quindi tornati in aula, nella piena osservanza delle misure di protezione anti-contagio. Ci siamo così adoperati per applicare le normative emanate dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (come gli orari scaglionati delle lezioni per non far incrociare le classi, le distanze tra i banchi e gli studenti, la sanificazione regolare dei locali e via dicendo). Queste importanti misure richiedono sforzi logistici e costi non indifferenti.
Con grande soddisfazione lo scorso settembre è iniziata una nuova edizione della Scuola Manageriale con ben 18 partecipanti provenienti da settori e aziende molto diversificati tra loro. Il grande interesse dimostrato malgrado l’incertezza generale legata al COVID-19 è un chiaro sintomo della volontà delle aziende di ripartire.
La Scuola Manageriale è frequentata da professionisti con formazioni di base diverse fra loro e che rappresentano uno spaccato molto interessante del tessuto economico ticinese, notoriamente molto variegato. Vi sono pertanto esponenti di piccole e grandi aziende, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi in particolare. Tutti hanno uno scopo comune, cioè integrare e migliorare le loro competenze, nell’ottica della gestione aziendale e di funzioni dirigenti. Il corso viene erogato seguendo dei contenuti tradizionali, ma applicati tenendo conto dei problemi di attualità (sanitari ed economici). Le lezioni permettono ai partecipanti di acquisire maggiori competenze che gli consentiranno di assumere nuove responsabilità in azienda, con soddisfazione personale e competenze diverse all’interno dell’ambito in cui operano. Il corso mira così a garantire competenze pragmatiche, strategiche e operative rispondendo al desiderio di acquisire una maggiore efficienza ed efficacia nella gestione aziendale. Il percorso formativo in questione risponde alle direttive del regolamento d’esame federale e è completato da casi pratici.
Negli scorsi anni sono nate importanti collaborazioni in ambito formativo con diverse associazioni di categoria che si sono interessate ai corsi della Scuola Manageriale. Una tra tutte, per esempio, la collaborazione nell’ambito della Formazione Professionale Superiore e continua nel ramo Elettrico (FPSE).
La Scuola Manageriale della Cc-Ti è in costante aggiornamento ed estremamente competitiva al fine di proporre un livello di formazione di eccellenza. A testimoniare la nostra serietà è il rinnovo della certificazione EDUQUA, ottenuto nel giugno 2020. Abbiamo ricevuto un attestato dalla SQS – l’Associazione Svizzera per Sistemi di Qualità e di Management di Berna, il quale sancisce che la Cc-Ti dispone di un sistema di gestione conforme ai requisiti della base normativa eduQua:2012. Un’importante conferma per la nostra associazione che ottiene così il “marchio” di qualità della formazione continua.
E per il futuro? Si sta già riflettendo a un’evoluzione della Scuola Manageriale ed è in fase di preparazione una nuova edizione del corso di “Economista aziendale PMI con diploma federale”. Questa formazione ha obiettivi strategici di approfondimento e per accedervi è necessario aver ottenuto il riconoscimento federale quale “Specialista della gestione PMI.” Si crea dunque una filiera formativa svizzera orientata alle PMI.
L’inizio della prossima edizione del ciclo formativo è previsto ad inizio 2021. Per maggiori informazioni siamo a disposizione: www.cc-ti.ch/scuola-manageriale
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/09/ART20-scuola-manageriale.jpg8531280Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2020-09-22 09:20:162021-03-02 14:45:42La Scuola Manageriale della Cc-Ti prosegue a gonfie vele
L’ambasciatore americano a Berna Edward McMullen – in visita in Ticino – in un incontro con la stampa organizzato dalla Camera di commercio e dell’industria del Cantone Ticino e rappresentata dal Delegato per le relazioni esterne, Avv. Michele Rossi, ha fatto il punto sulla collaborazione tra la Confederazione e gli USA focalizzando alcuni temi di stretta attualità.
“Gli importanti valori di fondo che in questo ambito condividiamo anche con la Svizzera – la libertà, la democrazia, il rispetto dei diritti umani – non possono mai essere posti in secondo piano nei nostri colloqui».
«Gli Stati Uniti hanno attivamente avviato accordi commerciali su più fronti: dalla Gran Bretagna all’UE alla Svizzera. Dalla nostra prospettiva l’Unione europea rimane un partner economico strategico, proprio come lo è anche la Confederazione. Continueremo su questa linea» (CdT,17.9.2020)
Ha parlato degli ottimi accordi bilaterali tra Washington e Berna, di accordo di libero scambio e lodato la competitività elvetica nel settore della innovazione. Negli ultimi 3 anni le compagnie americane hanno mostrato un grande interesse per il Ticino e per la Svizzera motivato dalla competitività, dall’innovazione e dalla formazione riconosciuta al nostro Paese.
“Il compito principale di un’ambasciata è quello di mantenere relazioni stabili, durature e forti. In questo caso tra la Svizzera e gli Stati Uniti d’America.
… Tutti gli argomenti sono importanti e il Presidente degli USA vuole e pretende che queste relazioni siano forti e durature. Il Presidente degli USA vuole Scambi liberi, forti e reciproci. USA e Svizzera stanno lavorando duramente per mantenere questo alto standard.
… Personalmente sono molto soddisfatto del punto in cui siamo arrivati e siamo sicuri che i nostri scambi cresceranno ancora in futuro.
… In Ticino sia il settore della farmaceutica, sia quello della tecnologia e dell’innovazione stanno crescendo rapidamente e sono arrivate ad un livello molto alto di competenze. Le compagnie americane cercano questa eccellenza ed è fondamentale per la loro crescita trovare investimenti di livello. La stessa cosa vale per gli imprenditori ticinesi che vogliono investire negli Stati Uniti.” (Ticinonews, 16.9.2020)
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/09/ART20-ambasciatore-new.jpg8531280Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2020-09-17 14:58:282021-03-02 14:45:51EDWARD MCMULLEN / Ambasciatore degli Stati Uniti in Svizzera e nel Liechtenstein
Il Vice Direttore Cc-Ti Michele Merazzi è stato il moderatore di questo evento che ha riunito esponenti dell’economia e della politica
Si è tenuta a metà settembre la seconda edizione del CEO Breakfast “From CEO for CEOs” organizzato da Basilese Assicurazioni. Location dell’evento è stata la splendida cornice dell’azienda Artisa Lounge, sita nel Centro Ambrosart a Manno. Ospite d’eccezione dell’incontro il CEO di Basilese assicurazioni, Michael Müller (nella foto d’apertura, nel mezzo, con M. Merazzi, Vice Direttore Cc-Ti e T. Sacchetti, Agente generale per Lugano di Basilese Assicurazioni). Egli ha presentato i dati rilevanti dell’azienda da lui diretta, focalizzandosi sul modo in cui la sua struttura ha reagito alla pandemia di COVID-19, sia a livello nazionale che cantonale, con una particolare attenzione alle modalità con cui le assicurazioni hanno supportato le aziende in questo difficile frangente.
Per la Cc-Ti è stato invitato Michele Merazzi, Vice Direttore, che ha tenuto un intervento sull’economia ticinese e ha poi moderato la discussione fra i diversi ospiti presenti (fra cui l’Agente generale per Lugano di Basilese Assicurazioni Tiziano Sacchetti; il Sindaco di Lugano On. Marco Borradori; il Sindaco di Manno, On. Giorgio Rossi; Luca Pedrotti, CEO UBS Ticino; Ivano D’Andrea, CEO del Gruppo Multi).
Il Vice Direttore Cc-Ti Michele Merazzi ha spiegato la struttura dell’economia ticinese, rimarcando le eccellenze presenti sul nostro territorio, ponendo l’accento sulla composizione differenziata del tessuto economico-industriale ticinese. In questo contesto gli imprenditori, i dirigenti e i politici presenti hanno potuto confrontarsi sulle sfide poste dal contesto sanitario che abbiamo recentemente affrontato con le inevitabili implicazioni economiche a esso correlate. Il dibattito che è seguito, in un ambiente colloquiale, ha spaziato su temi diversi fra cui le sfide poste dall’home office e l’opportunità di sfruttare l’immagine di sistema-paese efficiente rappresentato sia la Svizzera e che dal Ticino.
In questo contesto informale sono emersi spunti e idee interessanti. In conclusione Tiziano Sacchetti ha ringraziato i presenti per il loro contributo.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/09/ART20-merazzi-business-ceo-1.jpg8531280Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2020-09-17 14:29:582021-03-02 14:45:59Anche la Cc-Ti al ‘CEO Breakfast’ di Basilese Assicurazioni
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