Dinamismo ed innovazione per il Ticino

Lo studio “Lo sviluppo economico del Canton Ticino nel confronto (inter)nazionale” commissionato dalla Cc-Ti al BAK Economics risalta un’economia ticinese in crescita e con molta innovazione

L’economia ticinese nel corso degli ultimi anni (periodo analizzato 2007 – 2017) si è sviluppata in modo dinamico e con una crescita costante, superando in modo positivo e con gli adattamenti del caso crisi e difficoltà settoriali, adattandosi ed evolvendo. È questo in estrema sintesi quanto emerso dallo studio svolto da BAK Economics sull’economia ticinese, commissionato dalla Cc-Ti al rinomato istituto di ricerca svizzero e presentato il 21 marzo 2019. Lo studio conferma così un trend già emerso nel corso della scorsa edizione (2018). La crisi finanziaria, gli anni ardui per il settore bancario, l’abolizione della soglia minima del cambio e la crisi turistica non hanno intaccato la progressione economica ticinese, grazie ad un tessuto diversificato. Questo quadro positivo è stato supportato dai risultati dell’Inchiesta congiunturale annuale della Cc-Ti, presentata in gennaio scorso (che vedeva un andamento globale stabile e positivo in linea con le tendenze nazionali).

Riflessioni e spunti

Lo studio è stato presentato in due momenti distinti: nella mattinata in anteprima alla stampa presso la Gehri Rivestimenti SA, proprio per risaltare le eccellenze aziendali presenti sul nostro territorio. Sono qui intervenuti il CTO di Casale Group, Ermanno Filippi e Andrea Gehri, Direttore di Gehri Rivestimenti SA che hanno testimoniato come l’innovazione sia centrale per lo sviluppo della propria attività – indipendentemente dal settore – e, di riflesso, per l’economia del nostro Cantone. Si è messo anche in luce come occorra agire per valorizzare al meglio le risorse umane, sottolineando la necessità degli imprenditori e delle aziende nel trovare personale qualificato, con una formazione adeguata. Per far ciò è imperativo un maggiore dialogo fra mondo del lavoro ed orientamento scolastico-professionale. Così facendo si possono mantenere condizioni ottimali per un tasso elevato d’innovazione tecnologica e manodopera qualificata.

Nel tardo pomeriggio  si è tenuto invece l’evento presso il LAC di Lugano. Davanti ad una sala gremita, con oltre 150 partecipanti (tra imprenditori, numerosi soci della Cc-Ti, istituzioni ed autorità, a testimonianza del tema di rilevanza per tutto il territorio), è stata tracciata una radiografia veritiera della situazione economica cantonale – sia nel contesto nazionale che internazionale -, apportando alla discussione dati interessanti con cui contribuire a costruire strategie e sinergie vincenti nel futuro.

La serata si è aperta con il saluto del Sindaco della Città di Lugano, On. Marco Borradori, che ha ricordato come, per l’economia, la cultura sia un elemento fondamentale (anche vista la location scelta per l’evento). Un’economia globale, quella ticinese, che si conferma solida e che si adatta ai mutamenti in atto, così come è riuscita a fare la piazza finanziaria luganese, modificatasi seguendo l’onda del cambiamento.  Tutta l’economia in ogni caso sarà confrontata con le grandi sfide date dalla trasformazione digitale, che porta con sé molteplici opportunità.

Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti ha poi introdotto lo studio sottolineando come la Cc-Ti sia sempre aperta al dialogo e voglia rendere ancor più veritiera l’immagine dell’economia ticinese, ancora troppo spesso ingiustamente vista come un’economia a traino. Grazie alla raccolta di dati concreti è possibile costruire in modo responsabile e collaborativo delle possibilità di sviluppo e benessere generalizzato. Martinetti ha poi citato il grande scienziato Isaac Netwon dicendo che “costruiamo troppi muri e non abbastanza ponti”, invitando alla riflessione costruttiva tutti gli attori in gioco (imprenditori, aziende, autorità, sindacati e partner sociali, ma anche politici, enti diversi e semplici cittadini) per trovare gli elementi di sviluppo per un Ticino che continui ad essere propositivo. Non cercando nuovi luoghi dove innalzare muri, ma sbocchi dove progettare nuovi ponti.

Marc Bros de Puechredon, Presidente della Direzione generale BAK Economics ha in seguito presentato lo studio nel dettaglio, e Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, ha concluso e moderato l’evento.

Un Ticino che cresce, anche nel confronto internazionale

Il territorio cantonale vede una buona crescita economica, soprattutto se si confrontano i dati a livello internazionale. Dal 2007 il nostro Cantone è cresciuto in modo netto rispetto alle medie delle economie statunitensi ed europee (occidentale). Nel medesimo periodo, mentre l’economia ticinese progrediva di un quinto, quella italiana – nazione di paragone naturale data la prossimità geografica – ristagnava. Il progresso economico è stato determinato da una considerevole espansione dell’occupazione, di cui anche la popolazione residente ha beneficiato.

Agglomerati ticinesi quali locomotive trainanti e diversificazione settoriale

All’ottimo trend economico conseguito dal Ticino hanno contribuito i diversi fattori di crescita in numerosi settori dei quattro agglomerati trainanti (Bellinzona, Lugano, Locarno e Chiasso-Mendrisio), ognuno dei quali possiede le proprie specificità. Come nel 2018, Lugano, Bellinzona e Chiasso-Mendrisio sono gli agglomerati che evidenziano i migliori risultati e riescono a tenere il passo con le altre regioni svizzere. L’agglomerato di Locarno, invece, presenta uno sviluppo economico meno positivo: la sua economia è specializzata in settori che, perlomeno attualmente, crescono al di sotto della media.
Il modello macroeconomico cantonale si compone di differenti settori specializzati per i quattro agglomerati e questa diversificazione ha contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo ticinese.

Innovazione tecnologica

Uno dei focus sui quali si è puntato nello studio di questa edizione è legato all’innovazione tecnologica in Ticino e in particolare all’impatto qualitativo di tale innovazione, in costante aumento. Prendendo come riferimento i brevetti depositati da aziende attive in Ticino è possibile stilare un quadro molto positivo riguardo alla qualità degli stessi e agli effetti favorevoli sul sistema economico, con una crescita del deposito di patenti e brevetti di qualità. Lo studio ha così reso misurabile l’innovazione, andando ad indagare lo sviluppo di brevetti in differenti categorie tecnologiche, di cui le principali sono da ritrovare nei settori dell’industria tessile, farmaceutica, della tecnologia medicale, così come nel settore finanziario e nella metallurgia. Durante la serata si sono portati degli esempi tangibili.

E per domani?

Le prospettive di crescita sono favorevoli per l’andamento generale, evidenziando un’economia dinamica ed innovativa, con un’importante attività brevettuale di qualità. Si può dunque presumere che questo consentirà al Ticino di continuare a restare competitivo nel confronto nazionale ed internazionale, con innovazione costante e pronte risposte in caso di adattamenti necessari. È importante però che le condizioni quadro evolvano per essere sempre più favorevoli e in linea con le rinnovate esigenze imprenditoriali, permettendo così alle aziende di continuare a svilupparsi e innovare restando competitive in un contesto internazionale fortemente concorrenziale.

Alla fine della serata e delle presentazioni sono poi seguite le domande dalla platea e un networking apero. Quest’ultimo momento ha permesso ai numerosi partecipanti di approfondire altri aspetti dialogando con i relatori intervenuti e fra loro, come pure di sviluppare conoscenze per nuovi sviluppi di business.

Documentazione utile

L’evento nei media

Quotidiani e portali

 

TV e radio

 

Il potenziale canadese per le PMI svizzere

Il Canada è un mercato particolarmente interessante per le aziende svizzere grazie alla sua stabilità e grande potenziale. È quanto emerso dall’evento Paese organizzato dalla Cc-Ti, in collaborazione con gli sponsor Export (Switzerland Global Enterprise, Cippà Trasporti, Credit Suisse, Euler Hermes, PWC, M. Zardi & Co. S.A) mercoledì 13 marzo al Grand Hotel Villa Castagnola a Lugano. 

I relatori, da sinistra: Claudio Wewel, Hermann Padovani, Susan Bincoletto, Valentina Rossi, Alessandro Russi, Marco Arrighini e Eros Robbiani

 

Una cinquantina di persone hanno seguito con interesse i diversi interventi che si sono focalizzati sulle informazioni pratiche inerenti le opportunità di business del mercato canadese. Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti, ha aperto la conferenza sottolineando l’interesse della Cc-Ti verso il Canada, nato grazie anche agli ottimi contatti instaurati con l’Ambasciata Canadese a Berna e con l’Ambasciatrice Bincoletto. La Cc-Ti si appresta a partire per il Canada dal 27 aprile al 4 maggio 2019, con un programma che si snoderà tra Toronto e Montréal.

Importanti relazioni tra Canada e Svizzera

Ospite d’onore dell’evento della Cc-Ti, l’Ambasciatrice del Canada in Svizzera e Liechtenstein, Susan Bincoletto, la quale ha sottolineato l’importanza delle relazioni diplomatiche, economiche e culturali tra i nostri due Paesi che sono molto simili sia a livello di territorio, ma anche a livello culturale ed economico. Le nostre nazioni confinano con partner economici importanti che danno slancio alla nostra economia, anche se non sempre le relazioni reciproche sono facili. Canada e Svizzera sostengono entrambe il commercio con l’estero e  il ruolo dell’ambasciata è volto a promuovere gli investimenti elvetici e a sostenere gli imprenditori che desiderano installarsi in Canada.

Un mercato stabile

In seguito la parola è passata a Claudio Nicolai Wewel del dipartimento Swiss Macro Economics & Strategy di Credit Suisse che ha esposto una panoramica della realtà macroeconomica canadese e ha sottolineato come questa sia legata all’andamento dell’economia USA. Il PIL negli ultimi anni, per esempio, ha seguito la crescita di quello degli Stati Uniti. Recentemente gli investimenti sono leggermente diminuiti, mentre l’export è in crescita.

Opportunità interessanti

Eros Robbiani, Head of the Swiss Business Hub Canada, ha sottolineato quanto Svizzera e Canada siano simili, soprattutto dal punto di vista dell’apertura del mercato, della competitività e dell’eccellente clima economico. Il Canada è un mercato molto interessante per le aziende svizzere grazie al commercio bilaterale in continua crescita e alle nuove opportunità nate dall’accordo di libero scambio. Un punto debole del mercato canadese potrebbe essere quello di avere un export molto dipendente dagli USA e poco diversificato. Vi è comunque grande potenziale, soprattutto nel settore del cleantech e degli edifici sostenibili, dell’ICT e dell’intelligenza artificiale, del commercio al dettaglio (moda) e del settore MEM.

 

Business a basso rischio

Grazie alla presentazione di Marco Arrighini, Senior Sales Manager presso Euler Hermes Switzerland, è emerso che il rischio di fare business sul mercato canadese è molto basso. Il Canada è caratterizzato da un sistema giudiziario efficiente ed affidabile e da una “cultura del pagamento” eccellente che facilitano il business.

Unica nota dolente è stato il calo dei prezzi dell’energia avvenuto qualche anno fa che ha compromesso l’economia canadese, anche se il danno ha toccato unicamente il settore dell’energia. Il resto dell’economia canadese appare stabile e in crescita continua.

In seguito, Hermann Padovani – European Trademark Attorney presso M. ZARDI & Co. S.A – ha fornito interessanti dettagli sulla proprietà intellettuale, in particolare sulle modifiche che incideranno prossimamente i marchi e i brevetti.

A chiudere l’evento, la tradizionale testimonianza aziendale che in questa occasione è stata affidata ad Alessandro Russi, Sales Director di RKB Europe, importante azienda che opera nel settore della produzione dei cuscinetti volventi dal 1936. Attivi da due anni sul mercato canadese, Alessandro Russi ha portato l’esperienza diretta esponendo i vantaggi e le sfide che attendono l’azienda su suolo canadese. In futuro RKB Europe prevede di creare uno spazio per la logistica, investire in una presenza diretta (è indispensabile che i prodotti siano presenti in loco) ed essere presenti in occasione di eventi chiave del settore.

Pronti a partire?

Interessati quindi a sondare le opportunità del mercato canadese? La Cc-Ti fornisce un’ottima occasione organizzando una missione in Canada dal 27 aprile al 4 maggio 2019. Il programma sarà ricco di interessanti appuntamenti e – non da ultimo – darà la possibilità ai partecipanti di organizzare incontri B2B con partner canadesi. Per tutti i dettagli, vi invitiamo a contattarci.

 

Scarica le presentazioni:
– 
Macroeconomic outlookClaudio Nicolai Wewel, Swiss Macro Economics & Strategy, Credit Suisse
Business OpportunitiesEros Robbiani, Head of Swiss Business Hub Canada
Trade Credit Risk InsightsMarco Arrighini, Senior Sales Manager, Euler Hermes Switzerland
Intellectual Property Highlights, Hermann Padovani, European Trademark Attorney, M. ZARDI & Co. S.A.
La testimonianza aziendaleAlessandro Russi, Sales Director, RKB Europe

 

La Cc-Ti ringrazia i partner export:
S-GE, Cippà Trasporti, Credit Suisse, Euler Hermes, PwC e M.Zardi & Co SA

 

Focus sulla SERV

Siete produttori svizzeri ed esportate in tutto il mondo, ma c’è il rischio che non riusciate a consegnare la vostra merce o che la vostra produzione non venga pagata? Non siete in grado di finanziare i costi di produzione con mezzi propri oppure i costi gravano sulla vostra liquidità? Queste alcune delle numerose domande che le aziende esportatrici ticinesi spesso si pongono.

La SERV, l’assicurazione svizzera contro i rischi all’esportazione, supporta le aziende esportatrici fornendo sicurezza sui rischi politici, così come sul trasferimento e il pagamento delle merci. Fornisce inoltre liquidità grazie a una copertura assicurativa per i prestiti sul capitale e controgaranzie per gli obblighi contrattuali.

Come assicurarsi?

Per la stipulazione di un’assicurazione SERV non è richiesto un volume minimo né in termini di dimensioni dell’impresa, né in termini di ordini acquisiti. Il presupposto, invece, è che l’esportatore richiedente abbia sede in Svizzera e che l’operazione di esportazione abbia un adeguato valore aggiunto per la Svizzera.

Come sottolineato da Verena Utzinger – Senior Relationship Manager della SERV – durante il Networking Business Breakfast dell’11 marzo, avendo accesso a una protezione finanziaria accurata, a una liquidità maggiore nella supply chain le aziende esportatrici possono incrementare il loro business e acquisire così una forte competitività sul mercato internazionale. I settori che utilizzano maggiormente i servizi della SERV sono le aziende attive nel campo energetico, dell’industria meccanica, dell’industria farmaceutica, dell’elettronica, del tessile ma anche dei software.

Chi è la SERV?

Secondo i suoi statuti, come ente di diritto pubblico della Confederazione, la SERV ha l’obbligo di essere economicamente sostenibile e non riceve alcun sussidio dalla Confederazione. Si finanzia infatti attraverso le sue stesse entrate e con la sua assicurazione, contribuisce alla competitività internazionale dell’economia svizzera e garantisce ogni anno esportazioni per un volume di miliardi di franchi, garantendo la conservazione di posti di lavoro in Svizzera sia nell’economia dell’esportazione che nei settori dell’indotto.

 

Per saperne di più sulla SERV contattate Valentina Rossi, responsabile del Servizio Export Cc-Ti oppure scaricate la presentazione di Verena Utzinger, Senior Relationship Manager, SERV.

Protezione del clima ed efficienza energetica: dall’economia per l’economia

L’Agenzia dell’energia per l’economia (AEnEC) in collaborazione con Cc-Ti e AITI è lieta di invitarvi a questa conferenza che si terrà Martedì 26 marzo 2019, dalle ore 17.00, presso l’Hotel de la Paix

Programma

  • Dalle 16.30 Caffè di benvenuto

 

  • 17.00 Saluto e benvenuto
    Stefano Modenini, Direttore Associazione Industrie Ticinese (AITI)

 

  • 17.15 Una collaborazione pubblico-privato vincente
    Claudio Zali, Consigliere di Stato, Direttore del Dipartimento del territorio

 

  • 17.30 L’AEnEC: visione e missioni
    Jacqueline Jacob, Direttrice AEnEC

 

  • 17.40 I modelli dell’AEnEC: coniugare economia e ambiente
    Walter Bisang, Consulente AEnEC nella Svizzera italiana

 

  • 18.00 Investire nell’ambiente e risparmiare risorse è possibile
    Glauco Martinetti, Direttore Rapelli SA Bruno Guidotti, Direttore Forbo-Giubiasco SA

 

  • 18.20 Conclusioni
    Luca Albertoni, Direttore Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti)

 

Al termine Aperitivo

Per ulteriori informazioni, è possibile scaricare il flyer informativo. Per iscrizioni compilare il formulario al seguente link web entro il 22 marzo.

 

Bring your own device in azienda

Come viene regolato l’utilizzo a scopo professionale di apparecchi elettronici del dipendente sul posto di lavoro?

Cassia Casagrande, Stefano Fornara e Alex Domeniconi

Oggigiorno il dipendente lavora spesso utilizzando il proprio cellulare o pc portatile (acquistato con i propri mezzi), sia sul luogo di lavoro sia a casa. Come si regola l’uso a scopo professionale di dispositivi personali? Si tratta di un fenomeno globale, definito “bring your own device (BYOD)”, che sta prendendo sempre più piede soprattutto per quanto concerne i cellulari. I vantaggi sono evidenti: si va da una maggiore mobilità e produttività da parte del dipendente, che si sente più coinvolto ed ha una familiarità maggiore con il proprio ‘device’, a minori costi in termini di dispositivi per l’azienda.

Vi sono però alcune caratteristiche a livello giuridico che è bene tenere in considerazione.

L’articolo 327 cpv. 1 CO indica che «Salvo accordo o uso contrario, il datore di lavoro deve fornire al lavoratore gli utensili e il materiale di cui ha bisogno per il lavoro». Da qui si deduce che il BYOD non è obbligatorio e non può essere imposto. L’articolo 327 cpv. 2 CO prosegue dicendo che «Se, d’intesa con il datore di lavoro, il lavoratore mette a disposizione utensili o materiale per l’esecuzione del lavoro, egli deve essere adeguatamente indennizzato, salvo accordo o uso contrario»: vediamo dunque come questa pratica sia facoltativa e debba essere oggetto di un accordo (datore di lavoro e collaboratore) tra le parti, anche se spesso quest’ultimo è tacito.

Costi e responsabilità

A livello di costi, l’acquisto del ‘device’ deve essere – almeno i parte – a carico del dipendente, altrimenti cadrebbe il discorso del BYOD, così come i costi sostenuti per l’abbonamento di riparazione e legati all’utilizzo andrebbero suddivisi proporzionalmente (in riferimento all’articolo 327 a del CO).
Cosa succede in caso di utilizzi impropri del ‘device’? Quali sono le responsabilità? Ve ne è una civile, da parte del datore di lavoro in caso di danneggiamento del dispositivo nel contesto dell’attività lavorativa, ma anche del dipendente in caso venissero causati dei danni al datore di lavoro (un esempio potrebbe essere, banalmente, l’uso del telefono da parte di bambini, che accidentalmente commettono un’azione involontaria che causa un problema).

La protezione dei dati

Altro grande capitolo in tema di BYOD è la protezione dei dati, a cui occorre prestare attenzione. Come tutelarla? Vi è una difficoltà tecnica e logica nel separare  dati professionali e personali, i rischi sono quelli che dati professionali divengano accessibili a terzi, o vi sia una perdita o un abuso. L’art. 7 cpv. 1 della Legge sulla Protezione dei Dati afferma che «I dati personali devono essere protetti contro ogni trattamento non autorizzato, mediante provvedimenti tecnici ed organizzativi appropriati». In questo caso la responsabilità ricade sul detentore della collezione di dati. È bene dunque che il datore di lavoro premunisca le necessarie misure di protezione per i dati commerciali/aziendali e, al contempo, tuteli anche la sfera privata del dipendente.

Una conclusione

La Legge sul lavoro regola il tempo di lavoro e di riposo, e prevede che il dipendente debba essere tutelato con misure di protezione della sua salute. I confini tra tempo di lavoro e tempo libero/luogo di lavoro e abitazione propria sono sempre più labili. Il consiglio è quello di prevedere delle direttive interne chiare, che regolino e disciplinino l’utilizzo del BYOD. Esso deve far parte di una strategia aziendale globale, con una pianificazione e un accordo bilaterale.

Sempre aggiornati con la Cc-Ti

La tematica trattata è di estrema attualità. Vi abbiamo dedicato un evento il 25 febbraio a cui hanno partecipato una trentina di partecipanti. I relatori sono stati Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed Eventi Cc-Ti; Alex Domeniconi, Avv. dr. iur., associato presso Walder Wyss SA, Lugano e Stefano Fornara, Avv., CAS in civil litigation, counsel presso Walder Wyss SA, Lugano.

Il Servizio giuridico della Cc-Ti è sempre a disposizione degli associati per domande e consulenze diverse.

Dato il grande interesse ad esplorare in modo più approfondito la tematica la Cc-Ti proporrà due corsi di formazione inerenti il diritto del lavoro, che saranno tenuti rispettivamente dall’Avv. Alex Domeniconi e dall’Avv. Stefano Fornara: “I contratti di lavoro atipici” – 8 maggio e “L’uso di Internet, della posta elettronica e dei social media sul posto di lavoro”– 17 maggio.

 

 

Innovare le strategie d’impresa con il web marketing

Come gestire la comunicazione aziendale e le strategie per divenire più efficienti con i nuovi strumenti di comunicazione? Ne abbiamo parlato nel Networking Business Breakfast (NBB) dell’11 febbraio

Sala gremita – sinonimo di grande interesse per il tema – per il secondo appuntamento con gli NBB della Cc-Ti. La comunicazione sta assumendo un ruolo sempre più strategico e centrale nella gestione aziendale. In un’epoca di grandi mutamenti tecnologici,  i nuovi strumenti di comunicazione rappresentano dunque una risorsa a cui attingere per innovare.

Dopo il saluto introduttivo di Cassia Casagrande, Responsabile comunicazione ed eventi Cc-Ti, la parola è passata al relatore principale: Fabio Angotti, CEO & Founder di SNDS, che ha sottolineato come il paradigma comunicativo stia cambiando e come si debba essere aperti e attivi verso il cambiamento.

Una pianificazione imprenditoriale

Angotti, nella sua relazione, ha evidenziato l’importanza di una visone imprenditoriale per le aziende, cercando di focalizzare la propria strategia sul vantaggio competitivo che si possiede e su quello che si riesce a fare e produrre in modo ottimale, differenziandosi dai competitor. Una volta individuata questa nicchia, è possibile poi partire con delle campagne promozionali sul web, utilizzando gli strumenti moderni, al fine di monetizzare le campagne che si andranno a progettare.

Sul territorio cantonale occorre pianificare al meglio una campagna promozionale web che dia i frutti giusti, in quanto i volumi di traffico spesso sono bassi ed il territorio è piccolo. Identificando però le giuste risorse ed avendo chiara la propria strategia imprenditoriale, tutto è più semplice e chiaro.

Google e Facebook

Sono stati presentati due semplici strumenti attraverso i quali si può ottimizzare la presenza sul web, attraverso Google – quale motore di ricerca – e Facebook – quale social network. Sono diversi i meccanismi che stanno alla base dei due strumenti: su Google si cercano parole chiave, Facebook è un aggregatore di informazioni e persone, dove non si fa solo business, ma ci si ritrova anche per diletto.
Data questa grande differenza di partenza, è fondamentale diversificare la presenza su essi con informazioni e campagne ad hoc.
Entrambi gli strumenti permettono di targetizzare e indirizzare la comunicazione attraverso filtri e pubblici di riferimento diversi, ma in modo diverso:

  • Google utilizza parole chiave e lavora con la geolocalizzazione, è quindi imperativo possedere un sito di qualità e con contenuti ben strutturati, identificando parole chiave pertinenti
  • per le inserzioni su Facebook occorre partire dalla costruzione della ‘community’ di fan, ossia le persone interessate al prodotto dell’azienda, e poi produrre contenuti periodici a cui gli utenti metteranno ‘like’.

Determinante però per l’utilizzo di qualsiasi strumento è la strategia aziendale che sta alla base della comunicazione.

Interessato a continuare ad approfondire il tema? Lo faremo con un corso di formazione puntuale dal titolo «Strategia d’impresa per il web marketing». Si tratta di un ciclo formativo completo composto da 6 moduli, frequentabili anche separatamente, che si svolgerà dal 13 marzo al 22 maggio 2019. Contattaci per maggiori dettagli!

Risposte concrete e aggiornamento costante per le esigenze dell’economia ticinese

Focus sulla formazione continua su misura. La C-Ti propone un’ampia offerta di corsi sui temi della gestione aziendale, oltre che una Scuola Manageriale.

Linkedin conta oggi 560 milioni di utenti in tutto il mondo. In Ticino 71 mila professionisti e 2100 imprese fanno capo all’unico social network specializzato nel commercio interaziendale. Ma come utilizzare Linkedin per ampliare il giro di affari? Innovare con la strategia di Walt Disney, ovvero, come stimolare la creatività per produrre nuove idee e possibilità di sviluppo, in poche parole innovazione? Come usare i social media o il digital marketing per relazionarsi efficacemente con i clienti e rafforzare il proprio marchio nel web? Domande a cui rispondono alcuni dei tanti corsi di formazione puntuale della Cc-Ti, assai attenta alle trasformazioni indotte dall’economia digitale e a recepire le esigenze del nostro sistema produttivo.
Una formazione puntuale, che nasce dal filo diretto con le imprese e dal monitoraggio costante delle loro necessità, con un’ampia scelta di proposte che toccano ogni aspetto rilevante dell’attività imprenditoriale: comunicazione, diritto del lavoro, export, finanze, organizzazione aziendale, questioni giuridiche, risorse umane e vendita, a cui si aggiungono i percorsi formativi di lunga durata della scuola manageriale.
Sino a pochi decenni fa il bagaglio di competenze acquisite durante la formazione scolastica e professionale era un patrimonio che durava tutta la vita, oggi si stima non duri più di cinque anni. Un lasso di tempo brevissimo, non sostenibile per la formazione di base, che resta sempre fondamentale, ma che per forza di cose è molto più lenta nell’adeguare i suoi contenuti a scenari produttivi che mutano rapidamente. Rispetto a questa veloce obsolescenza, assumono più importanza la formazione continua e quella on the job, perché riescono a focalizzarsi più tempestivamente sull’acquisizione e l’aggiornamento delle competenze indispensabili ad un’economia che ha cambiato passo. Le tecnologie digitali prefigurano una produzione intelligente “non più incentrata su un sapere organizzato per mestiere, ma su un sapere orientato invece su filiere”, che richiederà competenze tecniche, attitudinali e trasversali, e al tempo stesso stanno già anticipando forme inedite di mercato basate sul predire e orientare le scelte dei clienti.
Anche la recente inchiesta congiunturale della Cc-Ti ha messo in luce la mancanza in Ticino di manodopera qualificata. Un deficit che evidenzia una sfida per la nostra scuola e il sistema formativo che si può riassumere in due punti essenziali: un processo educativo che sin dalla scuola dell’obbligo incentivi l’auto-responsabilizzazione individuale, affinché ognuno sia consapevole che il suo futuro professionale dipenderà dalla capacità di acquisire sempre nuove competenze; più sostegno alle imprese, magari sgravandole da inutili carichi burocratici, con una miglior promozione dell’apprendistato. Proprio quest’ultimo non rappresenta infatti una scelta di serie B, ma offre invece sicure opportunità di lavoro e di carriera, e alle imprese i profili professionali di cui hanno bisogno.

Ritrovate la posizione di Cristina Maderni, Vice Presidente Cc-Ti, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti e della Federazione delle Associazioni di Fiduciarie del Cantone Ticino e candidata PLRT al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio, che si esprime sulla formazione e sulla necessità di personale specializzato

Associazioni di categoria e Cc-Ti: un dialogo vincente

Il 24 gennaio si è tenuto un evento interamente dedicato alle associazioni di categoria durante il quale sono state presentate le diverse attività della Cc-Ti. Un momento di scambio interessante volto ad incrementare ancora di più le collaborazioni esistenti.

In un seminario dedicato sono state presentate le attività che la Cc-Ti ha in serbo per il 2019, con uno speciale focus sulla vita associativa, toccando poi i diversi servizi e le novità in corso. La Cc-Ti sta sempre più orientando le proprie attività e la propria essenza verso la prossimità alle associazioni di categoria e alle aziende, con lo scopo di ottimizzare il dialogo tra economia e politica ed incrementare l’immagine dell’imprenditore nell’opinione pubblica. Sono state dunque esposte le opportunità di tessere nuove relazioni, con la messa in rete di contatti e servizi concreti ed efficienti per gli associati su tematiche di attualità e utili per lo sviluppo di progetti ed idee.

All’evento sono intervenuti Cristina Maderni, Vice Presidente Cc-Ti, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti e della Federazione delle Associazioni di Fiduciarie del Cantone Ticino – e candidata PLRT al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio –; Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti; Alberto Riva, Vice Direttore Cc-Ti; Michele Rossi, Delegato alle relazioni esterne Cc-Ti e candidato PPD al Consiglio di Stato; Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti; Cécile Chiodini Polloni,  Responsabile Formazione puntuale Cc-Ti; Roberto Klaus, Direttore SSIB e Valentina Rossi, Responsabile Servizio Export Cc-Ti.

In sala anche Gianluca Pagani, Responsabile Relazioni con le associazioni e Lisa Pantini, Responsabile Relazioni con i soci, per un’informazione ed una conoscenza mirata delle persone che quotidianamente sono in contatto con i soci.

Si è parlato degli elementi per incrementare e diffondere maggiormente la conoscenza delle diverse realtà associative nel Cantone, così come di alcuni temi prioritari per lo sviluppo del territorio, come la mobilità e la digitalizzazione.

Le associazioni di categoria: elemento chiave della prosperità svizzera

L’importanza delle associazioni professionali ed economiche per il tessuto sociale elvetico è di primaria importanza. Basti pensare che in Svizzera, esistono oltre 100’000 associazioni, di cui quasi la metà attive nel settore sportivo, mentre le altre operanti principalmente negli ambiti culturali, sociali ed economici.

Associazioni, ma anche cooperative e fondazioni sono forme giuridiche proprie alla tradizione svizzera. Da un lato, infatti, quest’ultime rappresentano la concretizzazione dei valori elvetici per ciò che concerne il conseguimento di certi obiettivi, rispettando la responsabilità individuale e l’indipendenza dallo Stato. Dall’altro queste persone giuridiche si inseriscono perfettamente nel nostro quadro legislativo, nel quale la libertà d’associazione garantita costituzionalmente (l’articolo 23 della Costituzione svizzera prevede proprio questa libertà).

Nella pluralità di voci e testimonianze che popolano il nostro fertile tessuto economico, la Cc-Ti, con le sue 43 associazioni affiliate, rappresenta un Ticino propositivo e composto da numerosi ambiti eccellenti. Il dialogo franco e costruttivo fra le parti è sempre stato una prerogativa e momenti aggregativi come quello tenutosi lo scorso 24 gennaio sono preziosi per rinsaldare legami già ottimi.

Conosci le diverse realtà affiliate alla Cc-Ti? Scoprile!

Presentati i risultati dell’Inchiesta congiunturale 2018/2019

L’inchiesta congiunturale 2018/2019 ha tracciato una radiografia dell’economia cantonale. L’andamento globale è risultato stabile e positivo in linea con le tendenze nazionali. Gli investimenti si confermano a buoni livelli e le prospettive per il 2019 sono di segno positivo, benché prevalga una certa prudenza data soprattutto dalle molte incertezze del contesto internazionale.

La presentazione dei dati alla stampa

Come ogni anno la Cc-Ti ha presentato i risultati dell’Inchiesta congiunturale 2018/2019. Lo ha fatto  in anteprima ai soci il 15 gennaio, durante un evento aperto unicamente a coloro che hanno partecipato all’inchiesta, e alla stampa il 16 gennaio. Si tratta di un importante analisi che disegna e anticipa i trend dell’economia cantonale per l’anno in corso. La stessa è stata condotta fra i soci della Cc-Ti, insieme alle Camere di commercio e dell’industria di Friborgo, Ginevra, Neuchâtel e Vaud nell’autunno 2018.

Un campione rappresentativo

Il campione di aziende è consolidato da un rilevamento che si svolge ormai da un decennio, per cui i risultati sono da considerarsi attendibili e, inoltre, sempre confermati da altre ricerche congiunturali condotte da istituti federali e cantonali.

Hanno partecipato all’inchiesta 277 imprese associate alla Cc-Ti, che impiegano in tutto 17’161 dipendenti. Si tratta di 81 aziende del settore industria-artigianato e di 196 del comparto commercio e servizi. 159 realtà aziendali operano sul mercato interno, mentre le altre 118 orientate sono invece all’export.

Una panoramica generale dei risultati

Anche in quest’edizione i dati sono stati interessanti e portano numerosi spunti di riflessione, non solo da un punto di vista macroeconomico, ma anche indagando nel dettaglio su alcuni aspetti più specifici.

L’andamento globale è risultato stabile e positivo per l’economia, in linea con i trend nazionali. Gli investimenti si confermano a buoni livelli e le prospettive per il 2019 sono di segno positivo, benché prevalga una certa prudenza data soprattutto dalle molte incertezze del contesto internazionale. Il 73% delle imprese valuta in maniera sostanzialmente favorevole l’andamento degli affari nello scorso anno (soddisfacente per il 47% delle aziende, buono per il 26%). In ambito industriale, in particolare quello legato all’export, emergono dati leggermente inferiori, anche se le differenze sono minime. Questo è conseguenza del contesto internazionale, in particolare dei conflitti commerciali su scala mondiale, delle incognite legate ai rapporti con l’Unione Europea (UE) e della delicata situazione di taluni paesi della stessa Unione Europea, che hanno inevitabilmente conseguenze per l’economia svizzera e ticinese.

Andamento degli affari e reclutamento del personale

Per ciò che concerne le previsioni sull’andamento degli affari a breve termine, cioè per i prossimi 6 mesi, il 45% delle aziende segnala aspettative soddisfacenti, mentre sono giudicate buone dal 28% delle aziende. Per il secondo semestre del 2019, le previsioni sono di un’evoluzione soddisfacente per il 46% delle aziende e buona per il 28%.

Si è poi indagato anche su altri aspetti specifici, quali il margine di autofinanziamento delle imprese, gli investimenti, le previsioni sull’occupazione, e le difficoltà del reclutamento delle aziende. Su quest’ultimo punto possiamo segnalare come da un punto di vista generale, il 73% delle aziende evidenzia di non avere difficoltà nel reclutamento di personale. Nel comparto industria/artigianato vi è invece qualche difficoltà maggiore, visto che la percentuale scende al 62% delle aziende, mentre nel comparto servizi/commercio ben 78% delle aziende dichiara di non avere difficoltà di reclutamento. Le misure a cui le aziende ricorrono per incrementare le competenze dei collaboratori e ovviare alle possibili difficoltà sul reclutamento sono rappresentate dalla necessità di incrementare l’orientamento professionale (46%) e dal miglioramento della formazione continua (40%).

L’inchiesta congiunturale per la Cc-Ti 

Ulteriori approfondimenti

Scopri altri spunti di riflessione con:

L’evento nei media

Quotidiani e TV

  • Aziende ticinesi in forma – CdT, 17.1.2019
  • Solidi, nonostante tutto – LaRegione, 17.1.2019
  • La richiesta: formare più manodopera specializzata – LaRegione, 17.1.2019
  • Crescita stabile in Ticino – Il Quotidiano, 16.1.2019
  • L’economia ticinese sta bene – Teleticino, 16.1.2019

Media online

Documentazione utile

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Relazioni e stimoli per crescere

Davanti a una quarantina di associati, provenienti da settori diversi, si è tenuto questa mattina, 14 gennaio, il primo appuntamento eventistico del 2019.

Si è parlato delle attività che abbiamo in serbo per il 2019, toccando poi i diversi servizi e le novità in corso. Sono intervenute Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti e Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti. In sala altri collaboratori del team Cc-Ti, per un’informazione ed una conoscenza mirata delle persone che quotidianamente sono in contatto con i soci.

Prossimità efficiente

La Cc-Ti, quale associazione mantello dell’economia ticinese, rappresenta un tessuto imprenditoriale dinamico e ricettivo. Per questo sta sempre più orientando le proprie attività e la propria essenza verso la prossimità alle aziende. Con lo scopo di ottimizzare il dialogo tra economia e politica ed incrementare l’immagine dell’imprenditore nell’opinione pubblica, la Cc-Ti si dinamizza e crea opportunità di tessere nuove relazioni fra imprenditori, con la messa in rete di contatti e servizi concreti ed efficienti per gli associati su tematiche di attualità e utili per lo sviluppo di progetti ed idee. Grazie ad un dialogo concreto ed aperto, contatti quotidiani consulenze ad hoc, nella formula “informati, formati e in rete”, la Cc-Ti ha creato gli elementi per sviluppare una crescita sostenibile. Fedele alla sua missione di accompagnamento delle imprese con servizi orientati sulle loro reali necessità, la Cc-Ti continua dunque su questa strada.

Al passo con le trasformazioni tecnologiche

Negli ultimi anni, la Cc-Ti ha fatto della digitalizzazione – nel suo insieme -, una delle sue macro aree su cui creare approfondimenti diversi, appuntamenti dedicati e formazione specifica. Ma non solo: nella sua stessa struttura sono state implementate attività, servizi e processi che abbinano il progresso tecnologico alle competenze dei collaboratori, andando verso un’associazione mantello che eroga servizi, mettendo in primo piano le persone e le relazioni (punto focale per lo sviluppo di qualsiasi contatto propositivo). In questo modo è possibile raggiungere con messaggi innovativi e definiti differenti target mirati (soci, imprenditori, partner, istituzioni, opinione pubblica, ecc.), perseverando nel lavoro capillare iniziato nel 2018 di umanizzazione dell’imprenditoria e di messa in luce di realtà aziendali o settoriali interessanti.

Servizi tangibili per aziende in evoluzione

I differenti servizi puntuali (consulenze, eventi, missioni economiche, corsi di formazione) che la Cc-Ti eroga per i soci sono costantemente perfezionati e ricalibrati sulle esigenze dei soci. Grazie ai nostri strumenti di comunicazione (sito web, Newsletter diverse, Ticino Business, Dépliant attività, social media), ed alla presenza su media diversi (CdT, TicinoNews, Teleticino, La Regione, laregione.ch, Ticinonline, Ticino Libero e Libera TV), possiamo fornire informazioni specifiche aggiornate e di qualità. Questi assi collimano con la messa in rete delle aziende – scopo primario per un’evoluzione e la creazione di nuove sinergie – che avviene sia in modo tradizionale che virtuale.

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