Si consolida la Scuola Manageriale

Nell’intervista con Roberto Klaus, Direttore SSIB Ticino, vediamo come i percorsi della Scuola Manageriale siano determinanti per il successo professionale. In settembre parte il nuovo ciclo formativo!

La Scuola Manageriale della Cc-Ti ha attirato molto interesse da parte di diversi professionisti che l’hanno scelta per integrare e migliorare le loro competenze. Come si sta sviluppando?

La Scuola Manageriale ha consolidato il suo percorso di formazione professionale. Il  corso erogato permette al professionista che lo intraprende di acquisire maggiori  competenze, che gli consentiranno di assumere nuove responsabilità in azienda, con soddisfazione personale e competenze diverse all’interno della società dove opera. Il nuovo orientamento del corso ha incontrato l’interesse e l’adesione di molte aziende ed associazioni di categoria. Iniziati i colloqui e l’acquisizione delle iscrizioni nel corso del 2017, si è potuto dar avvio a una prima edizione nel mese di febbraio 2018 con ben 19  iscritti. L’interesse e il sostegno delle nostre associazioni di categoria affiliate ha  permesso di aumentare il numero di partecipanti: il 1° febbraio 2019 abbiamo dovuto dividere gli iscritti in due classi, per un totale di 33 studenti. Stiamo attualmente  implementando una nuova edizione per settembre 2019, le cui iscrizioni sono aperte.

A chi è destinata questa formazione?

Professionisti e impiegati che vogliono acquisire le competenze e le conoscenze per dirigere/ assumere la posizione di quadro in una PMI e/o coordinare e guidare un reparto di un’azienda di dimensioni più grandi. Il corso in questione è anche stato adottato da alcune associazioni di categoria e reso obbligatorio per l’ottenimento della maestria.

In che modo evolverà la Scuola manageriale?

È in fase di preparazione una nuova edizione del corso di “Economista aziendale PMI con diploma federale”. Questa formazione ha obiettivi strategici di  approfondimento e per accedervi è necessario aver ottenuto il riconoscimento  federale quale “Specialista della gestione PMI.” Si crea dunque una filiera  formativa svizzera orientata alle PMI.

Il prossimo ciclo riparte in settembre: le iscrizioni sono aperte! Per maggiori informazioni siamo a disposizione!

 

Con gli Eventi Paese e le missioni economiche si promuove l’internazionalizzazione

A sostegno degli imprenditori nella ricerca di nuovi sbocchi commerciali

Negli ultimi anni le nostre esportazioni non si sono orientate solo sui mercati vicini, ma hanno saputo guardare a Paesi lontani, diversificando con successo gli sbocchi commerciali per merci e servizi. Una crescente vocazione internazionale che la Cc-Ti sostiene fattivamente anche con le missioni economiche all’estero e gli Eventi Paese, per dare la possibilità agli imprenditori di conoscere più a fondo realtà che potrebbero offrire loro opportunità interessanti.

Il nuovo appuntamento degli Eventi Paese, il 21 maggio, sarà sul Giappone. Nonostante una crescita rallentata, il Giappone resta, come PIL, la terza potenza economica mondiale. Se da un lato l’invecchiamento demografico ha  frenato l’economia nipponica, dall’altro ha favorito le esportazioni svizzere di prodotti  farmaceutici e tecnologie mediche. Ma anche l’industria MEM è ben piazzata con un export pari a 840 milioni di franchi. Grazie all’accordo di libero scambio, in vigore dal 2009, le esportazioni hanno conosciuto un crescente dinamismo, che avrà ulteriori impulsi con la ripresa prevista con le Olimpiadi di Tokyo del 2020.
Altrettanto interessante l’Evento Paese del 19 settembre dedicato alla Germania, il nostro principale partner commerciale. Quasi un quinto dell’export elvetico è destinato, difatti, al mercato tedesco, con una netta preminenza dei prodotti farmaceutici e delle forniture per l’industria automobilistica.

Il 20 novembre al centro dell’Evento Paese saranno gli Emirati Arabi Uniti con cui l’interscambio ha raggiunto i 13,9 miliardi di franchi. Dal 2014 l’accordo di libero scambio con gli Stati del Golfo ha decisamente migliorato l’accesso al mercato degli Emirati, le condizioni quadro e la certezza giuridica nelle transazioni commerciali. Nei primi due trimestri del 2018 si è registrato un aumento del 26% dell’export elvetico, rispetto allo stesso semestre  dell’anno precedente. L’Expo 2020 darà nuovi stimoli ad un’economia che sta diversificando la monocoltura petrolifera, incentivando il turismo, le costruzioni, il commercio e i consumi privati.

Sempre a novembre la Cc-Ti proporrà un’altra missione economica in Cina, visto l’interesse suscitato dalla trasferta dell’anno scorso a Shenzhen e Shanghai. I  apporti commerciali tra Cina e Svizzera, primo Stato europeo ad aver siglato un accordo di libero scambio con Pechino, si intensificheranno ulteriormente dopo la recente firma del memorandum sulla nuova “Via della Seta”. La missione multisettoriale aperta a tutte le aziende interessate al mercato cinese, permetterà di visitare anche la “China International Import Expo”, la prima Fiera mondiale delle importazioni, in un Paese la cui domanda di beni e servizi dall’estero supererà presto i 30 trilioni di dollari. La Cina che, sta aprendo il suo immenso mercato agli altri Paesi, riducendo le tariffe, facilitando lo sdoganamento delle merci e  rafforzando la tutela di patenti e brevetti, dal 5 al 10 novembre offrirà nel Centro  espositivo di Shanghai una vetrina planetaria alle migliori imprese del mondo.

Il Consiglio d’Amministrazione e i suoi compiti

La supervisione dell’azienda a tutti i livelli (societario, gestionale, finanziario, ecc.) è uno dei compiti di un CdA. Ecco una panoramica in merito alle diverse responsabilità di quest’organo gestionale.

Le aziende, insieme alle PMI, giocano una parte rilevante del mercato, differenziandosi per forma giuridica in varie tipologie (SA, Sagl, …) con compiti e ruoli specifici.  All’interno di un’azienda, strutturata in modo efficiente, il Consiglio d’Amministrazione (CdA) rappresenta la società nei confronti dei terzi ed è il responsabile del buon andamento dei processi interni, così come della stessa azienda sul mercato.

In un’ottica di corporate governance l’andamento aziendale assume una connotazione strategica, poiché determina il successo societario sul mercato – rappresentato direttamente dal CdA, che ne è responsabile.

Quali sono le responsabilità in merito al conto annuale della società nel ruolo di membro del Consiglio di Amministrazione o di gestore? Chi deve allestire il conto annuale? Chi lo deve controllare? Di questo complesso ma stimolante tema si è parlato il 6 maggio nell’evento “Il ruolo del consiglio di amministrazione in relazione all’allestimento e alla verifica del conto annuale“, tenutosi presso la Cc-Ti a Lugano, davanti ad una sala gremita di partecipanti interessati.

La Cc-Ti, conscia dell’importanza della tematica per le società e i manager e dirigenti, ha dunque proposto un’importante momento di riflessione per evidenziare, con consapevolezza, le responsabilità e le implicazioni di questo specifico compito.

Definizione e compiti di un CdA

Le diverse funzioni imputabili al CdA sono  definite dal Codice delle obbligazioni (CO), che specifica, all’art. 716 i principali compiti che spettano ai membri del CdA.

Il CdA è l’organo costitutivo e di sorveglianza supremo di una società anonima (SA). Esso gestisce direttamente una SA e/o delega la gestione ad una Direzione.
Il CO definisce sette attribuzioni inalienabili e irrevocabili per i membri di un CdA e la sua gestione:

  1. Il CdA è l’alta direzione della società e impartisce le direttive necessarie a tale scopo
  2. Il CdA stabilisce l’organizzazione della società
  3. Il CdA è responsabile per la struttura del settore della contabilità, del controllo delle finanze e della pianificazione finanziaria
  4. Il CdA ha il compito di nominare e di revocare la direzione d’azienda e gli aventi potere di rappresentanza
  5. Il CdA ha la sorveglianza suprema sulla direzione d’azienda nell’ambito dell’osservanza delle leggi, degli statuti, dei regolamenti e delle direttive
  6. Il CdA è responsabile per la stesura del rapporto di gestione nonché per la preparazione dell’assemblea generale e l’esecuzione delle deliberazioni di quest’ultima
  7. Informazione del giudice in caso di eccedenza di debiti o di insolvenza da parte della società

Specificità finanziarie

Ogni azienda deve dotarsi di accorgimenti specifici che le permettano di strutturarsi con un sistema di controllo interno volto all’efficienza finanziaria ed al controllo dello stesso, mediante gli strumenti preposti.  Inoltre vi sono delle peculiarità relative all’organizzazione, alla gestione e alla rendicontazione finanziaria da rispettare.

Sempre aggiornati con la Cc-Ti

Come anticipato questo argomento ha suscitato grande interesse. Oltre all’evento dedicatovi (nel quale sono intervenuti Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti e Stefano Caccia, Partner EY), proseguiremo ad informare i soci con aggiornamenti specifici, tramite due corsi di formazione puntuale mirati, a cui vi invitiamo ad iscrivervi:

Contattateci per ogni evenienza, saremo lieti di rispondere alle vostre domande!

Aprirsi a nuovi mercati

Il prossimo evento Paese sarà dedicato alla terza economia mondiale: il Giappone. 

La diversificazione dei mercati è la chiave di volta per garantire ad un’azienda il giusto equilibrio del proprio business e mettersi al riparo da eventuali crisi economiche o cambiamenti improvvisi, che possono minare l’equilibrio aziendale.

È con questa spinta che la Cc-Ti e S-GE s’impegnano ad informare gli imprenditori sulle opportunità di esportazione attraverso l’organizzazione di conferenze durante le quali vengono esplorati nuovi mercati. È il caso ad esempio del prossimo 21 maggio (dettagli nel box a lato), quando gli imprenditori avranno modo di conoscere le opportunità di business in Giappone, che si presenta come la terza economia più grande al mondo.

Per andare più nel dettaglio, nel 2017 la crescita del PIL giapponese è stata superiore al previsto (1,7%), rallentando poi pero all’1% nel 2018. Per il 2019, le previsioni indicano un ulteriore leggero indebolimento. Lo sguardo al futuro rimane tuttavia positivo, soprattutto in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020, che il governo giapponese spera diano un contributo significativo e stimolino l’economia nei prossimi anni, specialmente in ambito turistico ed edilizio. Tra le sfide con cui si trova confrontato il Paese del Sol levante si possono citare l’invecchiamento della popolazione, l’innovazione e la sostenibilità.

Le relazioni bilaterali con la Svizzera sono regolate da un importante accordo di libero scambio in vigore dal 2009, grazie al quale sono stati eliminati quasi tutti i tributi doganali sui beni industriali, salvo su taluni prodotti agricoli dove vige un certo protezionismo. Di recente, però, l’Unione Europea è entrata a gamba tesa nel mercato nipponico, siglando un importante accordo di libero scambio che è entrato in vigore il 1° febbraio 2019. Il trattato ha eliminato i dazi su circa il 99% dei beni giapponesi importati nell’UE e ha azzerato i tributi sulle merci europee importate in Giappone. Le aziende elvetiche hanno quindi perso un po’ di terreno, ma possono sempre vantare prodotti innovativi e di eccellenza e posizionarsi in modo competitivo sul mercato nipponico.

Articolo a cura di

Monica Zurfluh, Responsabile S-GE per la Svizzera italiana e
Valentina Rossi, Responsabile Servizio Export Cc-Ti

Interessati a partecipare al business lunch del 21 maggio? Le iscrizioni sono aperte online.

La Cc-Ti torna in Russia

Dato l’interesse sempre vivo per la Russia, la Cc-Ti organizza una missione a Mosca dal 2 al 5 giugno.

La JCC (Joint Chamber of Commerce – Switzerland) – il cui scopo è quello di promuovere le relazioni bilaterali tra Svizzera e Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Asia Centrale e Caucaso del Sud – inaugurerà il 4 giugno il proprio “Russia Chapter” a Mosca. In questa occasione, verrà organizzata la conferenza “Russian Regions Meet Swiss Cantons” che permetterà di favorire gli scambi tra imprenditori svizzeri e russi. Uno dei panel della conferenza sarà dedicato al Ticino. L’evento si iscrive nel programma della visita in Russia della Segretaria di Stato dell’economia, Marie Gabrielle Ineichen-Fleisch, che aprirà la conferenza. Da parte russa, presenzieranno numerosi rappresentanti di diverse regioni russe (autorità, imprenditori,..). Un’ottima occasione questa per ampliare la rete di contatti locale.

La Cc-Ti è lieta di partecipare all’evento e di accompagnare gli imprenditori ticinesi che desiderano partecipare alla missione che proseguirà con ulteriori momenti interessanti. Sarà inoltre data la possibilità alle aziende di organizzare incontri B2B con potenziali partner commerciali locali (selezionati in maniera mirata ed organizzati col supporto di S-GE).

L’organizzazione logistica della missione sarà gestita dalla Cc-Ti (in collaborazione con la JCC).

Interessati a saperne di più? Consultate il programma e richiedeteci maggiori informazioni

Svizzera e Regno Unito: relazioni stabili

Anche in caso di “no deal” le relazioni bilaterali rimarranno stabili e si potrà contare sugli accordi stipulati dal Consiglio federale nell’ambito della strategia “Mind the gap”.

Era il 23 giugno 2016 quando il popolo britannico decise, con il 51,9% di voti, di uscire dall’Unione Europea (“Leave”). Da allora si è assistito a un iter particolarmente articolato che avrebbe dovuto portare, entro lo scorso 30 marzo, a un distacco del Regno Unito dall’UE. Come la cronaca di questi giorni ci riporta, non è però stato così e le discussioni sono tutt’ora in atto. Il Parlamento britannico non ha ancora trovato un accordo su un piano di uscita ed ora, dopo una prima scadenza che era stata fissata al 30 marzo e poi al 12 aprile, l’UE ha concesso all’UK un’estensione di ulteriori sei mesi, dando così al Regno Unito tempo fino al 31 ottobre per decidere come procedere. L’accordo di recesso potrà entrare in vigore a una data anteriore, se le parti dovessero completare le rispettive procedure di ratifica prima della fine di ottobre (aggiornamenti sulle decisioni disponibili al seguente link – nda).

La Brexit è stata al centro dell’evento dello scorso 9 aprile organizzato da Switzerland Global Enterprise in collaborazione con la Cc-Ti, l’Ambasciata britannica a Berna e la British-Swiss Chamber of Commerce, durante il quale le aziende presenti hanno potuto ripercorrere quanto accaduto dal 2016 e porre domande dirette sulle conseguenze per il business elvetico.

Relazioni bilaterali in crescita

Indipendentemente dall’esito della decisione britannica, “Deal o no Deal”, la Svizzera – grazie alla strategia del Consiglio federale denominata “Mind the Gap” – mira a mantenere stabili le relazioni tra i nostri due Paesi, come ha affermato Noel McEvoy, direttore del Dipartimento per il commercio internazionale dell’Ambasciata britannica a Berna e da Kris Camponi, secondo segretario per gli affari economici presso l’Ambasciata. McEvoy e Camponi hanno inoltre sottolineato l’importanza delle relazioni bilaterali tra UK e Svizzera con scambi di oltre 30 miliardi di sterline nel solo 2018 e con numeri crescenti sia negli investimenti sia nei flussi di persone. La Brexit, secondo McEvoy, ha creato nuove dinamiche sia per il Regno Unito sia per la UE stessa. L’export britannico è aumentato di 110 milioni di sterline e l’UK si posiziona al primo posto quale destinazione per gli investimenti esteri diretti in Europa e al terzo posto globalmente. Nei primi 6 mesi del 2018, l’UK è stata inoltre seconda solo alla Cina, attirando 65.5 milioni di dollari di investimenti contro i 70 milioni del dragone asiatico. La Brexit sembra dunque non far presa nel mondo del business lasciando alla politica le sue incertezze.

Mind the gap

Ad oggi le relazioni tra Regno Unito e Svizzera si basano sugli accordi bilaterali conclusi in seno all’UE. Dopo la Brexit questi trattati non saranno però più applicabili e, in vista della data di uscita, il Consiglio federale ha implementato sin dal 2016 il programma “Mind the gap” per garantire la continuità dei diritti e doveri esistenti.
La Svizzera ha quindi elaborato provvisoriamente cinque nuovi accordi con il Regno Unito che saranno applicati a partire dal momento in cui gli accordi bilaterali tra la Svizzera e l’UE non saranno più validi per il Regno Unito.  Se vi sarà un periodo transitorio, in questa fase continueranno ad avere efficacia gli accordi bilaterali tra Svizzera e UE nelle relazioni con il Regno Unito. I nuovi accordi entrerebbero in vigore solo allo scadere del periodo transitorio.

Informazioni sempre aggiornate sui rapporti bilaterali tra Svizzera e Regno Unito sono disponibili sul sito della Direzione degli affari europei (DAE).

Zoom su internazionalizzazione e digitalizzazione

Innovazione, economia digitale e trasformazioni tecnologiche abbinate all’export: il focus di questo Zoom, in occasione della “Giornata dell’export” del 2 aprile scorso

In collaborazione con i partner tematici  Gruppo Sicurezza SA, Gehri Rivestimenti SA , Cornèrcard, Swisscom – la Cc-Ti ha organizzato la consueta “Giornata dell’export”, che è stata focalizzata sul connubio digitalizzazione-export, grazie all’apporto di spunti diversi e riflessioni ad ampio raggio.

In questa puntata di ZOOM, la trasmissione curata ed andata in onda su Teleticino, sono stati approfonditi alcuni aspetti relativi alla Giornata dell’export attraverso le interviste ai relatori. Intervengono qui: Valentina Rossi, Responsabile Servizio Export Cc-Ti; il Prof. Emanuele Carpanzano, Dipartimento tecnologie innovative SUPSI; Monica Zurfluh, Responsabile Svizzera italiana S-GE; Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti; Lars Schlichting, CEO Poseidon e Davide Rigamonti, Direttore Marketing & Distribution, Cornèrcard.

Scopriamo allora insieme quanto emerso!

Internazionalizzazione dinamica con le trasformazioni tecnologiche

La digitalizzazione accompagna anche le aziende esportatrici e i processi di internazionalizzazione, con nuovi strumenti e pratiche sempre più efficienti. La Giornata dell’export – edizione 2019 – è stata l’occasione per fare il punto sul commercio con l’estero e le innovazioni tecnologiche.

La Cc-Ti ha organizzato, in collaborazione con i suoi partner tematici 2019 – Gruppo Sicurezza SA, Gehri Rivestimenti SA , Cornèrcard, e Swisscom – la consueta “Giornata dell’export”, un evento dedicato all’internazionalizzazione e al commercio estero nelle sue differenti sfaccettature. L’appuntamento – tenutosi il 2 aprile 2019 presso l’Hotel Villa Principe Leopoldo a Lugano – si inserisce nel ciclo dei 4 eventi tematici 2019 della Cc-Ti sugli argomenti focus sui quali puntare l’attenzione (internazionalizzazione, digitalizzazione, innovazione e sostenibilità). La conferenza ha riscosso l’interesse di un’ottantina di partecipanti tra cui imprenditori, manager di importanti realtà cantonali e rappresentanti istituzionali.

Focus sulla digitalizzazione

Si torna a parlare di economica digitale, abbinandola alle tematiche relative all’export. Un connubio vincente, che anche in questo comparto è stato oggetto di riflessioni e ha fatto emergere spunti differenti. La digitalizzazione ha rinnovato strategie e processi e anche le aziende attive sui mercati internazionali hanno dovuto – e devono continuare – ad adattarsi ai cambiamenti per mantenere la loro competitività, ha ricordato Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti. Il Ticino ha dimostrato di saper cogliere l’onda dell’evoluzione in atto e grazie a una rete innovativa propone centri formativi e istituti all’avanguardia a sostegno dell’imprenditorialità e della formazione anche a livello terziario. Aziende virtuose e dinamiche hanno però bisogno di condizioni quadro migliori ed è qui che si inserisce il ruolo della Cc-Ti quale promotore di una solida rete per un lavoro che coinvolga tutti gli attori responsabili che possano sostenere gli imprenditori del nostro territorio.

Sistemi industriali 4.0

Dopo l’introduzione di Valentina Rossi, ha preso la parola il Prof. Emanuele Carpanzano del Dipartimento tecnologie innovative SUPSI. Il suo intervento è stato incentrato sulla digitalizzazione dei sistemi industriali e il ruolo del Ticino a livello internazionale, dove la Svizzera primeggia. I processi industriali si stanno indirizzando verso la cosiddetta “industria 4.0”, dove l’innovazione e le trasformazioni tecnologiche sono già parte integrante della quotidianità per la società e le aziende. Occorre perseguire una strategia  di informazione e formazione a diversi livelli che metta in luce le rinnovate necessità del sistema economico al fine di mantenere elevate le prestazioni in questi ambiti.

Un tema, molteplici esperienze

Durante la tavola rotonda che è seguita – moderata da Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti – sono emerse testimonianze che hanno toccato tematiche differenti, unite dal fil-rouge comune della digitalizzazione. Sono intervenuti Davide Rigamonti, Direttore Marketing & Distribution, Cornèrcard; Lars Schlichting, CEO Poseidon e Monica Zurfluh, Responsabile Svizzera italiana S-GE. Sono stati toccati diversi esempi che abbinano l’economia digitale all’export con successo, come il Fintech, gli smart contract, e la blockchain con le sue tecnologie nella gestione delle transazioni online. Si è anche cercato di tratteggiare un profilo delle necessità degli esportatori negli ultimi anni, presentando gli strumenti principali per accedere ai mercati stranieri.

La Cc-Ti a fianco delle aziende esportatrici

Nella sua conclusione Cristina Maderni, Vice Presidente Cc-Ti, ha sottolineato l’impegno dell’associazione mantello dell’economia ticinese nel sostenere e promuovere l’internazionalizzazione con servizi mirati. Far conoscere e fiorire le eccellenze virtuose del nostro territorio, permettendo loro di operare all’estero, mantenersi innovative e farsi conoscere è (anche) uno degli obiettivi della Cc-Ti, insieme alla diffusione di una migliore cultura sulle opportunità della digitalizzazione.

La Cc-Ti, con il suo Servizio Export, si pone a fianco delle aziende esportatrici, confrontate quotidianamente con questioni diverse.

Alla fine della serata i partecipanti hanno potuto beneficiare di un momento conviviale e di networking di qualità per incrementare la propria rete di contatti in modo fattivo, con la splendida cornice del golfo di Lugano.

La Cc-Ti ringrazia i partner tematici per la co-organizzazione dell’evento: Gruppo Sicurezza SA, Gehri Rivestimenti SA, Cornèrcard, e Swisscom.

Documentazione utile

L’evento nei media

Quando l’outsourcing è digitalmente SMART

Digital outsourcing per amministrazioni SMART: benefici diversi con l’esternalizzazione digitalizzata di alcuni processi aziendali

Da sin.: D. Granzella, M. Ferrari, C. Casagrande e R. Grassi

L’outsouricing (o esternalizzazione) rappresenta “l’insieme delle pratiche adottate dalle imprese nel ricorrere ad altre imprese per lo svolgimento di alcune fasi del proprio processo produttivo o fasi dei processi di supporto“. In questo senso vi sono innumerevoli processi che possono essere considerati per questa pratica ed implementati con successo. Abbinando anche le trasformazioni tecnologiche in atto e sempre più presenti nei processi aziendali e strategici, ecco che per le aziende si apre un mondo di opportunità ‘smart’: esternalizzare porta più dinamicità e meno burocrazia nella quotidianità.

Vantaggi digitali della gestione documentale

In questo contesto sono stati portati numerosi esempi nell’evento organizzato dalla Cc-Ti in collaborazione con Fidinam, presso gli Spazi Fidinam il 1° aprile 2019, nel consueto appuntamento mattutino dei Networking Business Breakfast .
La maggior parte delle aziende, ad oggi, è confrontata con processi legati ai mutamenti tecnologici. Durante l’evento è stato fatto il punto su come implementare strategie al fine di rendere l’amministrazione più snella ed efficace, e dunque meno burocratizzata. Così facendo misure e sistemi ‘smart’ consentono di garantire una dinamicità importante e l’accesso alle informazioni e confidenzialità nei processi.

L’amministrazione del futuro andrà in questa direzione: sviluppando piattaforme di condivisione di documenti ed informazioni, con interazione tra software diversi e tra utenti di diversa provenienza (amministrazione, personale, magazzino, fornitori, ecc.), convertendo i documenti cartacei in digitale, si andrà verso l’ottimizzazione del business e dei processi interni.

Quali i vantaggi? In estrema sintesi: automazione dei processi; ottimizzazione del lavoro; riduzione degli errori e della reiterazione delle attività; risparmio di tempo, risorse e spazi; possibilità di creare interazioni tra software e gestionali diversi, e infine, implementare nuove forme di condivisone e modelli di lavoro. Certamente per poter tradurre questo passo in realtà è necessario un cambiamento nella cultura aziendale, che percepisca in modo rinnovato il modo di lavorare.

Sviluppo di sinergie

Esternalizzare uno o più processi permette di consolidare le competenze specifiche per l’azienda, che si china e si addentra sempre di più nel suo settore di competenza, accrescendo il proprio know how; lasciando invece “all’esterno” quello che non le compete in maniera primaria, “delegandolo” a chi lo sa fare meglio. In questo modo si viene a creare una sorta di rete composta da tanti hub – grandi o piccoli – di altissima specializzazione che sono per forza di cose interconnessi l’un l’altro. Una rete che si sostiene, cresce e si sviluppa man mano che il tempo passa dando vita anche a nuove realtà, proprio perché le imprese che ne fanno parte non sono chiuse a riccio ma orientate al mercato, con un’attenzione alle partnership.

Le collaborazioni fra differenti attori sono interessanti e durature nel tempo, portano vantaggi in termini di costi, flessibilità, efficienza e – non da ultimo – qualità. Le sinergie che si creano in termini di efficacia portano anche allo sviluppo di nuovi metodi e modelli di lavoro, come pure sinergie tra attori diversi (altre aziende, enti, ecc.), incrementando al contempo la rete di networking in un dato territorio.

Sempre aggiornati con la Cc-Ti

Il tema è di grande attualità. Oltre all’evento dedicatovi (nel quale sono intervenuti Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti; Roberto Grassi, CEO Fidinam Group; Davide Granzella, Partner Fidinam SA e Manuele Ferrari, Procuratore Fidinam SA), proseguiremo ad informare i soci con aggiornamenti mirati.

Scarica la presentazione power point dell’evento con tutte le informazioni o contattaci direttamente per ulteriori dettagli.

Vi proponiamo una video intervista a Davide Granzella, Partner Fidinam SA e Manuele Ferrari, Procuratore Fidinam SA, nella quale ci parlano del tema trattato durante il Networking Businss Breakfast del 1° aprile.

 

Riforma fiscale e finanziamento dell’AVS: nuove possibilità di sviluppo

In un contesto internazionale sempre più complessamente globalizzato, la riforma fiscale federale (su cui si voterà il prossimo 19 maggio) lascia presagire delle opportunità d’incremento della competitività cantonale e attrattività per le aziende.

Il contesto fiscale in cui le aziende si trovano ad agire oggi è in continuo mutamento, sia a livello internazionale, nazionale ed cantonale. L’importanza dell’attrattività fiscale per il nostro Cantone è prioritaria, per proseguire nell’attirare aziende che incrementino il valore aggiunto del territorio imprenditoriale ed economico.
Una riforma fiscale è più che necessaria e porterebbe diversi vantaggi. Si pensi ad esempio alle conseguenze delle richieste di OCSE ed UE delle abolizioni dei regimi fiscali validi fino ad oggi che prevedono la soppressione dei regimi fiscali privilegiati  per società holding, ausiliarie, di domicilio, principali e finanziarie,  pena l’inserimento della Svizzera nelle “black list. Inoltre, se la riforma non entrasse in vigore, a seconda degli scenari si possono stimare perdite di gettito fiscale nazionale, cantonale e comunale da 2.5 a 13 miliardi di franchi.

Innovazione e fiscalità

In questo contesto la riforma fiscale in votazione il prossimo 19 maggio – che se approvata entrerebbe in vigore il 1° gennaio 2020 –  prevede alcune interessanti misure che sono state discusse in un evento organizzato dalla Cc-Ti il 25 marzo in collaborazione con PwC. Molte di queste misure incentivano l’innovazione all’interno delle aziende,  con sgravi fiscali per redditi da brevetti nonché la deducibilità fino al 150% delle spese per Ricerca e Sviluppo (R&S).

Il Cantone Ticino è un terreno fertile per l’innovazione, dato recentemente riconfermato dallo studio BAK Economics 2019, presentato in un evento della Cc-Ti il 21 marzo, e con una forte componente d’avanguardia anche a livello tecnologico.

Vediamo dunque in sintesi le principali misure della riforma in votazione il 19 maggio:

  • introduzione del ‘patent box’  per l’armonizzazione fiscale: si tratta di una misura fiscale che incoraggia le aziende ad investire nell’innovazione e nella R&S. Esso prevede che i redditi provenienti da diritti su beni immateriali (proprietà intellettuale) e da diritti simili, vengano separati dagli altri redditi dell’impresa e tassati in maniera privilegiata.  La base imponibile si può ridurre al massimo del 90%.
  • incentivi per la Ricerca & Sviluppo (R&S): la Legge federale sulla promozione della ricerca e dell’innovazione (LPRI) presenta un’ampia definizione della ‘ricerca scientifica’, in quest’ottica le imprese possono agire e incrementare l’innovazione. A far leva per la riforma fiscale sono i costi di R&S propri, gli altri costi relativi alla R&S  nonché  la R&S commissionata a terzi in Svizzera.  La superdeduzione fiscale permetterebbe di dedurre dall’utile imponibile un ulteriore 50% di costi di R&S.
  • step-up: in relazione all’abolizione degli statuti fiscali cantonali speciali, per quanto concerne il trattamento di riserve latenti e goodwill precedentemente esonerati, si prevedono due opzioni.  La prima, già disponibile oggi, consiste nel cosiddetto step-up in esenzione nel bilancio fiscale delle riserve latenti e del goodwill (avviamento), seguito dal suo ammortamento fiscale. La seconda, possibile solo all’interno della riforma fiscale federale prevede una tassazione ad aliquota separata (ridotta) per cinque anni.

Nel complesso tutte le agevolazioni fiscali (patent box, superdeduzione R&S, step-up opzione 1) non potranno eccedere una determinata quota dell’utile imponibile. In Ticino si prevede che almeno il 70% dell’utile imponibile venga tassato.

Quale la situazione in Ticino? Attualmente circa il 30% delle aziende gode di una tassazione a regime speciale. La riforma fiscale aiuterebbe a salvaguardare la competitività fiscale e darebbe un incremento tangibile all’attrattività cantonale.

Sempre aggiornati con la Cc-Ti

La tematica trattata è di estrema attualità. Oltre all’evento dedicatovi (nel quale sono intervenuti Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti; Cristina Maderni, Vice Presidente Cc-Ti, Presidente Ordine dei Commercialisti del Cantone Ticino e Presidente FTAF; e Louis Macchi, Partner PwC), proseguiremo ad informare i soci con aggiornamenti mirati.

Scarica la presentazione power point dell’evento con tutte le informazioni o contattaci direttamente per ulteriori dettagli.