Resoconto dell’evento “L’economia del futuro è digitale”

Negli anni Ottanta il parlamento nazionale discusse dell’introduzione di una tassa contro la diffusione dei computer. Oggi la digitalizzazione migliora molti prodotti e servizi, crea delle nuove attività malgrado le incertezze nel mondo del lavoro – e può persino salvare delle vite umane.  Di questo e di molto altro ancora se ne è parlato durante l’evento organizzato da Cc-Ti e Swisscom il 26.04.2017.

 

 

L’economia del futuro è digitale: questa convinzione è condivisa da imprenditori e lavoratori. E proprio con questo titolo la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino ha organizzato un evento presso la Scuola Arti e Mestieri (SAM) di Bellinzona, per mostrare quali sono gli sviluppi già avvenuti sul territorio ticinese a riguardo del tema. Secondo il Direttore della Cc-Ti Luca Albertoni si è voluto dare un segnale di incoraggiamento verso il cambiamento digitale.

A che punto siamo? Agli occhi del Direttore Albertoni il Ticino si posiziona nella media svizzera e vi è un approccio prevalentemente positivo. E non è certamente nell’interesse dell’economia mettere in un angolo i lavoratori più “deboli” e veder emergere un disagio sociale, ha ribadito Albertoni. Perciò sia le aziende sia i singoli collaboratori devono affrontare la seconda grande sfida connessa a quella digitale, ovvero quella della formazione.

Reagire sempre più in fretta

In occasione dell’evento della Cc-Ti alcune imprese hanno presentato le loro attività a riguardo del cambiamento digitale. Lo sviluppo diventa sempre più veloce quindi le aziende devono reagire sempre più rapidamente, ha constatato Carlo Secchi, Head of Sales Ticino & Engadina di Swisscom. Per raggiungere un milione di clienti nel settore della telefonia ci sono voluti 79 anni, Facebook invece ha acquisito lo stesso numero di clienti in due anni mentre Snapchat viene usato sin dalla sua fondazione nel 2011 da 158 milioni di persone. E davanti a noi si staglia l’era dell’intelligenza artificiale che inciderà molto su tutte le prestazioni di servizio. Cosa bisogna fare quindi? Secondo Carlo Secchi occorre ridisegnare i modelli di business, eliminando soprattutto le procedure inefficaci per abbassare i costi. Ma la vera sfida riguarda la definizione dei tool futuri, la loro realizzazione e correzione istantanea nel caso d’insuccesso.

Geolocalizzare il cliente

Il tema di prodotti semplicissimi, adatti all’uso istantaneo è di centrale interesse per Andrea Maffioretti, Center Manager della Aduno SA, azienda attiva nel settore dei payment services. Secondo Maffioretti l’uso onnipresente dello smartphone richiederà l’integrazione totale della carta di credito nel cellulare: ci sarà un app per pagare e controllare il pagamento. La tendenza, voluta soprattutto dai giovani, è quella disvolgere tutto tramite smartphone, una realtà che potrà essere applicata già fra dieci anni. Ma lo sviluppo non si ferma qui: il concetto del pagamento mobile potrebbe anche venir allargato ad un genere di portachiavi o d‘orologio da polso come lo portano gli amanti del jogging, per avere sempre a portata di mano il mezzo di pagamento.

La carta di credito sta sparendo e la comunicazione tra aziende e clienti sarà personalizzata il più possibile. È questo il punto di vista di Matteo Marini, Head of Run IT di Avaloq Sourcing che tra l’altro si occupa di gestire le fatture per imprese nel settore finanziario. Agli occhi di Marini il futuro della fatturazione è il seguente: si comunicherà tramite dei file talmente individualizzati che il singolo cliente verrà geolocalizzato. E persino le fatture verranno trasmesse sotto forma di video personalizzato e tutto ciò avrà un grande impatto sui giovani, ha sostenuto Marini.

Controllare le mucche

I Big Data sono la parole chiave per Nicola Moresi, CEO di moresi.com. La sua azienda si dedica alla protezione dei dati digitali e si prepara ad un’ulteriore crescita dei dati che è già oggi immensa. Secondo Moresi i dati sono il core-business di ogni impresa perché la loro raccolta, in una quantità sempre più inimmaginabile, può aiutare a combattere delle malattie, trovare delle soluzioni per il traffico stradale o controllare tramite un orecchino elettronico le mucche e i loro bisogni senza doverle vedere ogni volta dal vero.

Un app per il cuore

A proposito di benessere: la digitalizzazione può persino salvare vite umane, lo ha dimostrato Stefano Doninelli, CEO di DOS Group. Oltre allo sviluppo di applicazioni, ad esempio per il settore della sicurezza, la sua azienda s’impegna nella Fondazione Ticino Cuore. Vi sono persone private che dispongono di un’autorizzazione per il massaggio cardiaco nel caso in cui accada un arresto cardiaco o un incidente. Prima si interveniva solo con un sistema complesso che faceva perdere tempestività, essenziale in questo campo. Ma la DOS Group ha creato una soluzione efficace: grazie a un app mobile vengono trasmessi via messaggi push i dati necessari per poter trovare subito la persona in difficoltà. Questo rende possibile un massaggio cardiaco prima dell‘arrivo dell’ambulanza. Il successo si è rivelato notevole: nel 2014 è stato salvato il 36 per cento delle persone con un arresto cardiaco, mentre oggigiorno è stato raggiunto il 57 per cento. In tale modo il Ticino avanza nel ranking mondiale al secondo posto per vite salvate grazie al massaggio cardiaco precoce. La digitalizzazione ci sta letteralmente a cuore!

Dalla diligenza al data scientist

“I robot ci manderanno in pensione o ci renderanno disoccupati?” ha chiesto in modo arguto lo specialista delle risorse umane Guido De Carli, titolare della ditta ARU. Stando alle sue parole, tali timori erano già presenti quando la diligenza venne rimpiazzata dal treno tanti anni orsono. È quindi una vecchia preoccupazione dell’uomo che sempre più attività automatizzabili vengano svolte da, appunto, macchine o automi. Con il tempo spariranno non solo le attività di lavoro manuale o ripetitivo ma anche, per esempio, quelle di intermediazione o di rilevamento e analisi dei data. Aumenteranno invece le attività nell’ambito del computing, della sanità, dell’ingegneria o del management. Una nuova professione sarà quella del data scientist: non si tratta soltanto di un matematico, ma questa persona sarà simultaneamente anche economista e persino psicologo.

Per saperne di più dell’opinione di Guido De Carli leggete l’intervista che ha rilasciato per Ticino Business, il mensile della Cc-Ti.

Informatica e formazione

Oggigiorno ci vuole un adattamento continuo alle nuove situazioni e ciò richiede sempre nuove competenze. E proprio qui entra in gioco l’aspetto di una formazione che sia sempre aggiornata. In questo contesto la Cc-Ti ha aiutato a fondare nel gennaio 2017 l’associazione ICT Formazione professionale Svizzera italiana (ICT-SI), di cui Luca Albertoni è diventato presidente. L’associazione mira a promuovere la formazione duale di apprendisti informatici e ha anche lo scopo di aumentare il numero di posti di apprendistato disponibili in questo campo nella Svizzera italiana. Cliccando qui potrete conoscere meglio potrete avere maggiori dettagli.

Tanti sviluppi concreti e diversi per un tema che non smette di stupire. E il futuro digitale porterà con sé ancora tanti cambiamenti, talmente tanti che neanche gli addetti ai lavori possono veramente ancora predirne le sorti. Rimane quindi di fondamentale importanza la curiosità e la voglia di rimanere al passo con i tempi.

L’evento nei media
La rivoluzione è già iniziata, articolo dedicato all’evento sul Corriere del Ticino del 27.4.2017
Digital: un futuro migliore o ci manda in pensione?, articolo dedicato all’evento sul Giornale del Popolo del 27.4.2017
Digitalizzazione, la via economica è tracciata, articolo dedicato all’evento su La Regione del 27.4.2017
Il mondo del lavoro ticinese di fa sempre più flessibile, approfondimento con intervista al Direttore Cc-Ti Luca Albertoni, apparso sul Corriere del Ticino del 27.4.207
Luca Albertoni: “Il futuro dell’economia è digitale. E per non perdere posti di lavoro sarà fondamentale la formazione dei collaboratori”, apparsu su Libera TV
“Le aziende e il digitale”, Intervista a Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, Il Quotidiano, da min. 23.07
Il tema ha stimolato il vostro interesse?
Al seguente link potete accedere al dossier tematico Cc-Ti dedicato alla digitalizzazione.
Nell’anno del nostro centenario abbiamo organizzato un ciclo di eventi dedicati a temi importanti per la Cc-Ti e per la nostra economia.
Potete rimanere aggiornati seguendo tutte le nostre attività a questo link.

Fit for BEPS with Value Chain Analysis

A ormai quattro anni di distanza, da quando l’OCSE ed i Paesi del G20 hanno approvato le 15 misure che avrebbero trasformato le regole del diritto tributario internazionale, sono molteplici le società interessate da significativi cambiamenti: un’analisi globale dell’organizzazione societaria funge da ottimo supporto per assicurare competitività ed efficienza alla luce dei nuovi standard internazionali.

In occasione del recente Business Breakfast dello scorso 3 aprile 2017 organizzato dalla Camera di Commercio del Canton Ticino in collaborazione con KPMG presso il Grand Hotel Villa Castagnola di Lugano, gli esperti di KPMG in Value Chain Management (Hans Mies) e in International Corporate Tax (Simone Leonardi), hanno avuto modo di far luce sui rischi e sulle opportunità celati dietro al progetto Base Erosion and Profit Shifting (BEPS) e alla Value Chain Analysis (VCA). Questo progetto avrà un impatto su tutte le aziende con attività internazionale e non solo sulle multinazionali propriamente dette.

Il piano d’azione BEPS si fonda su tre principi cardine: si vuole fare in modo che gli utili siano tassati nel luogo in cui viene effettivamente esercitata l’attività economica, che sia impedita una pianificazione fiscale aggressiva e che siano evitati fenomeni di doppia non imposizione nei rapporti internazionali. Il progetto BEPS, per quanto concerne la Svizzera, metterà la parola fine ai regimi fiscali ritenuti potenzialmente dannosi alla concorrenza, con particolare riferimento agli statuti fiscali speciali previsti dal diritto cantonale (società di domicilio, società miste, società holding). Tuttavia, la Riforma III delle imprese (RIII), che teneva conto di questi importanti sviluppi, è stata rifiutata dal Popolo svizzero lo scorso 12 febbraio 2017. I lavori per un nuovo progetto relativo all’imposizione delle imprese denominato “Progetto fiscale 17 (PF17)”, atto a rendere conforme le normative interne svizzere agli sviluppi internazionali entro il 2019, sono attualmente in corso. Anche questo nuovo progetto dovrà tenere debitamente conto delle esigenze derivanti dal piano d’azione BEPS.

Questo progetto, che fondamentalmente vuole evitare una traslazione dei profitti (profit shifting) da Paesi ad alta imposizione a Paesi a tassazione nulla o ridotta, con conseguente erosione della base imponibile (base erosion), non riguarda solamente società multinazionali in senso stretto, ma può bensì interessare tutte le società con attività a livello internazionale. Si pensi ad esempio alle modifiche relative alle condizioni per riconoscere una stabile organizzazione all’estero, regolate dall’Action Plan 7 del BEPS. Questo punto mira a irrigidire la definizione di attività accessorie e ausiliarie all’art. 5 del modello di convenzione dell’OCSE, evitando che tramite semplici accorgimenti amministrativi e giuridici un’azienda riesca ad evitare la costituzione di una stabile organizzazione estera.

Inoltre, non sono da sottovalutare le nuove regole sul Transfer Pricing previste dagli Action Plan 8-10. In effetti, da parte di talune società attive in ambito internazionale, esiste la tendenza a far emergere i profitti dove è possibile godere di maggiori vantaggi dal punto di vista fiscale e non dove ha luogo l’effettiva attività di impresa. Le linee guida sul Transfer Pricing sono pertanto oggetto di aggiornamento tramite emendamenti volti ad integrare le disposizioni esistenti.

Come menzionato, all’origine del progetto BEPS vi è un disallineamento fra le strutture organizzative e la relativa allocazione degli utili generati con l’effettivo valore aggiunto creato. A questo proposito, l’analisi della catena del valore (“Value Chain Analysis VCA”) permette di avere un approccio onnicomprensivo sull’intera struttura organizzativa societaria, non limitandosi alla mera analisi fiscale. La VCA funge da ottimo strumento per allineare Funzioni (Value Drivers), Assets e Rischi da un profilo geografico e operazionale nonché di prospettiva fiscale, esplicando effetti positivi in termini di sostenibilità ed efficienza societaria. In questo contesto sono in sensibile aumento le società che hanno fatto uso e riconoscono i benefici della VCA quale strumento di supporto alle proprie strategie operative.

ZOOM: Giornata dell’export 2017

Come evolveranno i rapporti tra la Svizzera e l’Unione Europea dopo la legge d’applicazione del 9 febbraio? L’Europa ha ancora un futuro? A queste e altre domande ha provato a rispondere l’ambasciatore UE in Svizzera Michael Matthiessen, ospite d’onore al Principe Leopoldo di Lugano in occasione della Giornata dell’export della Camera di Commercio del Canton Ticino.

A seguire una tavola rotonda moderata dal direttore della Cc-Ti Luca Albertoni che ha portato i punti di vista di paesi come la Gran Bretagna o la Turchia.

ZOOM: Giornata dell’export 

 

Agiamo Insieme alle aziende virtuose

In una serata densa di emozioni e successo, lo scorso 7 marzo nella Sala del Gran Consiglio a Bellinzona, si sono ripercorse le storie di persone e aziende, evidenziando il lato più umano dell’economia ticinese.

 

 

In una serata densa di emozioni e successo, lo scorso 7 marzo nella Sala del Gran Consiglio a Bellinzona, si sono ripercorse le storie di persone e aziende, evidenziando il lato più umano dell’economia ticinese.

Con Agiamo Insieme, abbiamo potuto dimostrare come il mondo economico sia particolarmente legato alle proprie risorse umane, collaboratori che sono un vantaggio competitivo per le aziende.

Giunta alla 5° edizione, questa manifestazione, organizzata dalla Cc-Ti insieme all’Istituto delle assicurazioni sociali, nacque nel 2012. Da ben 5 anni si premiano delle aziende che si distinguono per la loro accuratezza nel reinserimento professionale dei dipendenti che hanno subito un danno alla salute. Si celebra l’impegno verso i dipendenti con l’obiettivo di una socialità comune, perché queste aziende hanno permesso ad alcuni dei propri dipendenti di (ri)trovare un percorso professionale.

Mantenere o reinserire in un’altra funzione o in un’altra ditta un dipendente leso nella salute e riqualificato è dunque un successo per tutti, che ben si inserisce anche nelle differenti misure a sostegno di un economia sostenibile. Nell’ambito della Responsabilità Sociale delle Imprese (RSI), tema molto caro alla Cc-Ti, questa misura si inserisce nella performance sociale (ricordiamo infatti che la RSI di compone di tre parti, tutte misurabili: performance sociale, economica ed ambientale).
Alla serata, moderata da Julie Arlin, sono intervenuti Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, Carlo Marazza, Direttore IAS e Monica Maestri, Capo Ufficio AI. Inoltre anche il Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento della Sanità e Socialità Paolo Beltraminelli ha salutato favorevolmente questa manifestazione, con un intervento sul tema.

Sono state premiate, in quest’edizione, 4 realtà diverse fra loro, ma accomunate da un grande spirito di voler reinserire il proprio collaboratore nell’organico aziendale:

Rappresentata da Ivan Rotta, Consulente HR

Rappresentata da Sonia Bernet-Miserino, Amministratrice

Rappresentata da Marco Franscella, Direttore

  • Globus SA

Rappresentata da Lidia Nodari, Junior HR Partner

 La serata è stata allietata da alcuni intermezzi del Coro Castelgrande. Dopo la premiazione, i partecipanti hanno potuto continuare a dialogare tra loro e con gli ospiti grazie ad un networking apero.

Ritrovate e rivivete tutte le storie emozionanti presentate durante Agiamo Insieme.
Sul nostro canale Youtube potete visionare i video mostrati il 7 marzo scorso, oppure cliccando direttamente sul nome delle aziende sopraelencate.
Responsabilità sociale delle imprese: tema focale per la Cc-Ti

Abbiamo già sottolineato quanto il tema della Responsabilità Sociale delle Imprese sia un punto determinante per le nostre attività. Infatti nell’autunno del 2016 abbiamo presentato gli indicatori di sostenibilità scelti per la nostra valutazione interna (rileggete i risultati della nostra analisi).
In questo senso manteniamo una collaborazione strategica con Quantis SA (azienda esperta in consulenza e valutazione della sostenibilità). Ritroviamo infatti questo principio nei servizi destinati ai nostri soci. Come? Con numerose iniziative in ambito di consulenze agli associati, eventi, approfondimenti, corsi di formazione mirati sulla sostenibilità e sulle diverse sfaccettature che ne fanno parte. Agiamo Insieme ne è un ottimo esempio. Non dimentichiamo il Servizio di gestione dei conflitti (che potete approfondire, rileggendo l’articolo su Ticino Business di gennaio+febbraio a pagina 32), il corso “Mobility Management PMI” tenutosi lo scorso anno, diverse collaborazioni con enti e associazioni (citiamo, ad esempio, Fondounoimpresa e OCST) e gli eventi dedicati al tema, che riproporremo anche nel corso di quest’anno.

Russia: quali opportunità per le aziende ticinesi?

Evento Paese: Russia

Nell’ambito degli eventi di approfondimento sui Paesi organizzati dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone Ticino (Cc-Ti) in collaborazione con Switzerland Global Enterprise, Cippà Trasporti SA, Credit Suisse, CRIF e Euler Hermes si è svolto giovedì 16 febbraio un incontro dedicato alla Russia che ha riscosso un grande successo di pubblico. Un’ulteriore conferma che la Federazione Russa continua ad attrarre positivamente le aziende ticinesi che sono particolarmente interessate ad affacciarsi su questo mercato.

 

 

Dopo i tradizionali saluti introduttivi di Marco Passalia, vice direttore e responsabile del Servizio Export della Cc-Ti, ad aprire il business lunch è intervenuta Julie Bächtold, Deputy Head dello Swiss Business Hub Russia, che ha presentato la situazione economica russa – in ripresa – e i rapporti commerciali con la Svizzera che sono invece in diminuzione dal 2013. Le sfide da affrontare per entrare nel mercato russo sono diverse come ad esempio l’instabilità della situazione geopolitica, la logistica, le differenze culturali, la ricerca di partner commerciali, le scarse informazioni o le differenze culturali. Con un breve excursus storico Bächtold ha ricordato la politica russa che ha voluto sostituire le merci importate con prodotti ‘made in Russia’. La sostituzione delle importazioni può creare nuove opportunità per le aziende estere per alcuni settori specifici, per esempio quello agricolo o alimentare. La legislazione russa sulla sostituzione delle importazioni è molto dinamica: nuove leggi, statuti, risoluzioni vengono creati ogni anno o ogni mese, e le imprese straniere devono far fronte alle mutevoli condizioni del mercato e da una certa incertezza. Come sottolineato da Bächtold, lo Swiss Business Hub è attivo con grande impegno per offrire informazioni pratiche su questi aspetti ed aiutare le aziende ticinesi ad inserirsi nel mercato.

Infine, Julie Bächtold ha focalizzato l’attenzione sulla regione di Ekaterinburg, la quarta città della Russia. Vi sono infatti interessanti opportunità di business nel settore metallurgico, delle macchine o nell’industria estrattiva. È inoltre una regione interessante poiché ricca di forza lavoro e di solide infrastrutture. La Cc-Ti – come ha evidenziato Chiara Crivelli, Head of international desk – organizzerà una missione commerciale proprio a Ekaterinburg a fine settembre. Maggiori dettagli sulla missione saranno comunicati nelle prossime settimane e le aziende già potenzialmente interessate possono cominciare a contattare la Cc-Ti.

Il business lunch è in seguito proseguito con l’intervento di Anastasia Bratanchuk, Business consultant di CRIF, che ha esposto ai numerosi partecipanti alcune informazioni commerciali e significative per la valutazione delle aziende in Russia, ricordando quanto sia importante per chi desidera fare business all’estero, conoscere a fondo il proprio partner commerciale.

Come di consueto, l’evento-Paese ha ospitato anche una testimonianza aziendale attiva direttamente sul mercato. Ad interessare la platea è stato l’intervento di Julia Renaux, Client Relationship Manager di Black Pearl SA, un family office attivo in diversi parti del mondo, tra cui anche in Russia. “La maggior parte dei russi benestanti citati nella lista di Forbes possiede un family office“ ha dichiarato Renaux. Un business in espansione che deve saper valutare diversi aspetti, da quelli culturali, alle normative statali fino alla conoscenza del sistema formativo.

Al termine del business lunch vi è stato infine un momento più culturale e informativo grazie ad un breve seminario tenuto da Andrea Maurin e Tatiana Kern di TI Traduce che hanno sensibilizzato i partecipanti sugli usi e i costumi per chi vuole intraprendere una relazione con il mercato russo e, quindi, affacciarsi nel modo corretto con i partner commerciali.


Sponsor export

Le presentazioni
Business opportunities for Swiss (Ticino) companies despite of economic difficulties
Julie Bächtold, Deputy Head, Swiss Business Hub Russia
Informazioni commerciali disponibili e significative per la valutazione delle aziende in Russia
Anastasia Bratanchuk, Business consultant, CRIF
Il lato logistico delle spedizioni da e verso la Russia: un esempio pratico
Angelo Betto, direttore operativo e Gaetano Loprieno, resp. ufficio commerciale, Cippà Trasporti SA
La testimonianza aziendale
Julia Renaux, Client Relationship Manager, Black Pearl SA
La prossima missione economica in Russia 
Chiara Crivelli, Head of the International Desk, Cc-Ti
Il Servizio di Teleticino sull’evento
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Curiosità
Nell’edizione 2016 di “Oltre i confini” sono state dedicate alcune puntate proprio sulla Russia e sulle aziende che si sono spinte in questo mercato.
Per rivedere la trasmissione vi invitiamo a cliccare direttamente al seguente link.

Presentati i risultati dell’inchiesta congiunturale 2016/2017

Il 17 gennaio 2017 sono stati presentati in conferenza stampa i risultati dell’annuale inchiesta congiunturale, condotta dalla Cc-Ti in collaborazione con le Camere di commercio e dell’industria di Ginevra, Vaud e Neuchâtel. Appuntamento oramai consolidato da 7 anni.

La Cc-Ti tiene a ringraziare  tutti gli associati che hanno partecipato al questionario e che ci hanno così permesso di raccogliere dei dati importanti per la nostra attività di associazione mantello dell’economia ticinese. Ben consapevoli delle numerose richieste alle quali le nostre aziende sono giornalmente confrontate, apprezziamo vivamente l’impegno profuso dalle quasi 300 aziende che hanno risposto alle nostre domande.

Sono intervenuti il Presidente Cc-Ti Glauco Martinetti, il Direttore Cc-Ti Luca Albertoni e il Direttore AMAG Regione Ticino Oliviero Milani.

 

Dati inchiesta congiunturale 2016/2017
Comunicato stampa
Presentazione Power Point
Risultati questionario
Questionario
Potete approfondire l’analisi dei risultati dell’inchiesta congiunturale 2016/2017 anche tramite delle interessanti video interviste.
Visitate il nostro canale YouTube oppure cliccate qui per la video intervista a Glauco Martinetti a proposito del campione dell’inchiesta e dell’andamento degli affari in generale.
Cliccate qui per la video intervista a Luca Albertoni a proposito dell’andamento generale degli affari per le aziende esportatrici e qui per gli approfondimenti sui temi della digitalizzazione, della formazione professionale e degli accordi bilaterali.
Cliccate qui per la video intervista ad Oliviero Milani, Direttore AMAG Regione Ticino, a proposito del settore dell’auto in Ticino.
L’evento ripreso dai media ticinesi
• Corriere del Ticino, 18.1.2017, “Cauto ottimismo per il 2017”
• Giornale del Popolo, 18.1.2017, “Dopo il super franco la stabilità va più che bene”
• La Regione, 18.1.2017, “Il bicchiere è mezzo pieno”
• La Regione, 18.1.2017, “La sfida digitale sta già cambiando le attività delle aziende”
• Ticinonews.ch, 17.1.2017, “Buono l’andamento dell’economia ticinese nel 2016
• Liberatv.ch, 17.1.2017, “La Camera di commercio tasta il polso all’economia
• Teleticino, 17.1.2017, servizio video, “L’economia ticinese gode di buona salute
• Il quotidiano, 17.1.2017, servizio video al minuto 15.00
• Radio 3I, 17.1.2017, “L’economia ticinese tiene, nonostante il franco forte”, con intervento Luca Albertoni al minuto 4.17
• RSI, Rete uno, Cronache della Svizzera Italiana, 17.1.2017, edizione delle ore 18.00, con intervento Luca Albertoni e Glauco Martinetti al minuto 16.00

Gli aiuti per le aziende nell’ambito dell’efficienza energetica elettrica

Durante l’Apéro-energia del 23 novembre, tenutosi a Bellinzona, ed organizzato dall’Ufficio federale dell’energia – SvizzeraEnergia, in collaborazione con la Cc-Ti, il Dipartimento del Territorio, l’Associazione TicinoEnergia ed AITI, sono stati presentati in modo dettagliato le diverse possibilità di aiuti per l’efficienza energetica elettrica nei settori dell’industria, del commercio e dei servizi.

Già lo scorso anno la Cc-Ti aveva dedicato particolare attenzione all’energia e all’efficienza energetica, tematica che ci è molto cara, su cui siamo puntualmente ritornati.

Nel ricco pomeriggio, denso di spunti interessanti, si sono succeduti esperti che hanno illustrato, a diversi livelli, gli incentivi cantonali e federali in vari ambiti.

Le relazioni tecniche sono state particolarmente stimolanti perché poi, con l’aiuto di testimonianze e case studies, si è potuto entrare nel vivo della tematica.
Sono intervenuti Martin Stettler, Ufficio federale dell’energia, e Claudio Caccia, SvizzeraEnergia, che hanno presentato i lavori del seminario. Mirco Moser dell’Ufficio aria, clima ed energie rinnovabili del Canton Ticino, ha presentato gli incentivi cantonali in ambito energetico, seguito a ruota da Florian Buchter di Groupe E Greenwatt e Walter Bisang (AEnEC, Agenzia dell’energia per l’economia e ProKilowatt) che si sono invece concentrati sui concetti dell’“asta nell’asta” spiegando i sistemi Groupe E Greenwatt e AEnEC.
Tre presentazioni tematiche hanno poi chiarito le dinamiche nell’utilizzo di energia

  • idrica,
  • con scalda-acqua elettrici con boiler a pompa di calore;
  • con pompe di circolazione e pompe a motore ventilato nell’industria, rispettivamente in edifici non-abitativi.

Ci si è infine concentrati sui principali criteri e condizioni quadro di ProKilowatt, spiegando i modelli di finanziamento per programmi e progetti.
Il budget complessivo per il 2017 destinato a programmi e progetti energetici ammonta a 45 milioni di franchi. Siamo pertanto convinti che sia fondamentale per le PMI e le aziende ticinesi conoscere le diverse possibilità in gioco.

È dal 2011 che la Confederazione sostiene progetti e programmi che promuovono l’efficienza energetica nel settore elettrico, contribuendo a consumi più moderati.
Per questo è stata creata la piattaforma www.prokilowatt.ch, che presenta il sistema di gare pubbliche (aste) con le quali la Confederazione, attraverso l’Ufficio federale dell’energia, sostiene l’adozione di provvedimenti per ridurre i consumi elettrici.

In un’azienda i flussi energetici (per il funzionamento ottimale della propria attività) sono complessi ed è difficoltoso individuare le potenziali aree di miglioramento o risparmio. In questo senso con una strategia aziendale che miri a una maggior consapevolezza dell’efficienza energetica, il sito ProKilowatt si pone l’obiettivo di accelerare il passaggio a tecnologie moderne in tutti i settori con consumi importanti, stimolando nel contempo le ditte stesse a trovare la soluzione più adeguata per loro.

Ricordiamo che l’ottavo turno delle gare pubbliche ProKilowatt è già aperto. La scadenza per l’inoltro dei progetti è fissata per il 1° febbraio 2017 mentre per i programmi il 17 marzo 2017. Le condizioni di gara, così come tutte le informazioni per l’inoltro dei dossier, sono consultabili al sito www.prokilowatt.ch.

Le cure dentarie presto a carico delle aziende?

Il 28 novembre 2016 si è tenuto presso la sede della Cc-Ti l’evento “Nuovi oneri per le aziende: il caso particolare delle cure dentarie”. Attraverso quest’incontro  la Cc-Ti, congiuntamente a  curafutura (associazione che comprende gli assicuratori malattia CSS Assicurazione, Helsana, Sanitas e CPT), ha voluto rendere attente le aziende ticinesi sul rischio di nuovi oneri, che toccano in questo caso la salute dentaria. In particolare sono state presentate l’iniziativa per il rimborso delle cure dentarie e il sistema di copertura delle spere per le cure dentarie oggi in vigore.

L’apertura del Business Breakfast della Camera (BBC) è spettata al Direttore Cc-Ti, Luca Albertoni, e al Direttore di curafutura Pius Zängerle, che hanno messo in risalto come in Svizzera stia sempre più prendendo piede l’idea che numerosi costi debbano essere maggiormente presi a carico dalla collettività (attraverso il sistema di redistribuzione sociale) e meno dai singoli cittadini, dai quali si esige quindi di conseguenza una minor responsabilità personale. Il caso delle cure dentarie e delle iniziative lanciate sul tema in 4 cantoni latini, tra cui il Ticino, ne è la prova: se questi progetti venissero accettati in votazione popolare, si andrebbero ad introdurre nuovi oneri per le aziende, già sottoposte a innumerevoli tasse, contributi e balzelli.

Nicole Manetti, responsabile di progetto per la politica sanitaria di curafutura, ha poi preso la parola fornendo una breve panoramica dell’iter politico di queste proposte, in particolar modo di quella ticinese, per poi brevemente spiegare lo stato odierno del sistema dentario, giungendo infine alla conclusione che – dati alla mano – quest’ultimo funziona in modo soddisfacente e che quindi – bisognerebbe maggiormente seguire il celebre adagio inglese – “If it ain’t broke, don’t fix it”.

E’ stato poi Claudio Brunoldi, Direttore Service Center presso Helsana, a spiegare in modo più dettagliato la copertura delle spese per le cure dentarie allo stato attuale.

Il BBC si è quindi concluso con una discussione, animata dal Direttore Cc-Ti, che come sempre è stata ricca di elementi e spunti interessanti. Il mondo imprenditoriale presente in sala si è dimostrato compatto nel giudicare allarmante la tendenza verso una sempre maggior pressione sulle aziende, in questo caso di tipo finanziario, che porta inevitabilmente a una logica di deresponsabilizzazione del singolo cittadino. Ciò infatti si trova in profondo contrasto con i principi liberali svizzeri che, nel corso degli anni, hanno permesso al sistema svizzero di essere performante, garantendo un certo benessere alla popolazione.

Qui di seguito potrete accedere alle presentazioni dei due relatori.

Iniziativa per l’obbligo di assicurazione per le cure dentarie
Nicole Manetti
Direttore Service Center presso Helsana
Claudio Brunoldi
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99° Assemblea Generale Ordinaria della Cc-Ti

Si è tenuta venerdì 14 ottobre 2016, a Castione, la 99esima Assemblea Generale Ordinaria della Cc-Ti.
Alla fine dell’articolo potete trovare il comunicato stampa dell’evento e il discorso tenuto dal Presidente Glauco Martinetti.

Care associate, cari associati,

La nostra assemblea generale ordinaria dello scorso 14 ottobre è stata l’occasione per ribadire l’importanza della libertà economica e imprenditoriale. Diritto costituzionale da difendere strenuamente e senza compromessi perché elemento-chiave del sistema elvetico. Come non sono possibili compromessi con le imprese che violano le regole vigenti e che quindi devono essere giustamente sanziona, così non saremo disposti a compromessi con chi vuole indebitamente e in modo forfettario sopprimere una libertà fondamentale tanto importante. Questo non solo per meri interessi di parte, ma per salvaguardare un sistema che ha pochi eguali nel mondo. Anche se si può sempre imparare qualcosa da tutti, come hanno dimostrato gli esempi di altre regioni svizzere che abbiamo nel contesto della mobilità. Non per alimentare ulteriori e sterili polemiche, ma per dimostrare che con un po’ di buona volontà di tutti vi sono molti strumenti interessanti per affrontare in modo costruttivo i problemi, evitando di perdersi in discussioni solo ideologiche.

Luca Albertoni, direttore Cc-Ti

 


 

Il meglio della 99° Assemblea generale ordinaria della Cc-Ti in due minuti!

Intervista a Sergio P. Ermotti, CEO di UBS, condotta in occassione della 99° Assemblea della Cc-Ti a proposito di successo, giovani e lavoro e tanto altro.

Rivivete integralmente l’assemblea Cc-Ti

Intervista completa a Sergio P. Ermotti, CEO di UBS, condotta in occassione della 99° Assemblea della Cc-Ti da Marcello Foa, Direttore generale di TImedia

Il discorso del Presidente 99° Ago Cc-Ti
Il comunicato stampa 99° Ago Cc-Ti
L’evento nei media
• CdT, 15.10.2016, Martinetti: la politica non ci intralci
• Gdp, 15.10.2016, Aziende: clima ostile ma lavoriamo sodo
• La Regione, 15.10.2016, Tutelare tutte le libertà
• Il Quotidiano, edizione del 14.10.2016, servizio sull’assemblea Cc-Ti
• LiberaTV, L’appello di Martinetti alla politica: “Basta con i piagnistei: questo Cantone non è alla canna del gas come lo descrivono certi politici”. Vedi l’articolo online.

Discorso del Presidente Glauco Martinetti, 99° Assemblea Generale Ordinaria Cc-Ti

Mobili… malgrado la politica

Carissimi soci, stimati rappresentanti delle autorità, cari ospiti, gentili signore, egregi signori,

anche da parte mia il più cordiale benvenuto alla 99esima Assemblea generale ordinaria della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino.

Il titolo “Mobili… malgrado la politica“ non vuole essere una bassa provocazione su un tema che molto ha fatto discutere come la tassa di collegamento e che noi continuiamo a ritenere una misura inadatta per risolvere i problemi di viabilità.

No, non cerchiamo la polemica gratuita, perché la nostra abitudine è quella di lavorare sodo, senza proclami fatti per raccogliere facili consensi, fini a sé stessi o a scopi elettorali.

No, noi non possiamo permetterci tutto questo perché siamo impegnati ogni giorno nell’appassionante, ma tutt’altro che facile compito di far “girare le nostre aziende”, di far quadrare i conti per realizzare utili che non rappresentano un peccato mortale ma sono indispensabili per gli investimenti nelle nostre aziende.

Investimenti che garantiscono la competitività, i posti di lavoro e non da ultimo il gettito fiscale. Probabilmente poca “roba”, parafrasando Giovanni Verga, per coloro che hanno sfacciatamente esultato alla notizia della partenza del Gruppo Armani da Mendrisio o del mancato ulteriore investimento del gruppo Swatch in Ticino. Salvo poi accorgersi che nel primo caso mancheranno oltre dieci milioni di franchi nelle casse dell’erario (e in più non si trattava di posti di lavoro a basso valore aggiunto). Mentre nel secondo caso gli investimenti aziendali sono finiti altrove, con i sentiti ringraziamenti dei nostri colleghi del Giura e di Neuchâtel per la spettacolare opera di promozione economica svolta dal Ticino a favore dei loro Cantoni, per un’azienda che probabilmente nessun Paese al mondo avrebbe rifiutato.

Certo, in un contesto in cui le cifre considerate “scomode” ai fini politici non sono neanche analizzate ma ritenute immediatamente taroccate, con le richieste di chiusura dell’ente non gradito perché non allineato, non ci si può forse più stupire di nulla.

Ma è a maggior ragione importante sottolineare, per riprendere il tema dominante della nostra odierna assemblea, come l’imprenditoria ticinese continui a lavorare, e bene, adattandosi alle molte sfide che il panorama internazionale, nazionale e locale le pongono quasi quotidianamente.

La nostra imprenditoria dimostra rispetto per il sistema-Paese, anche quando questo pone regole non molto favorevoli alla sua economia, mettendo a repentaglio pure le condizioni che hanno permesso alla Svizzera di diventare quello che è oggi e di garantire una libertà imprenditoriale decisiva per le sorti del nostro Paese.

Sì, perché la mobilità in senso lato dell’imprenditoria e quindi la prosperità del Paese, Ticino compreso, sono possibili solo laddove non ci si dimentichi che esiste un articolo della Costituzione federale, l’articolo 27, che recita che:

1 La libertà economica è garantita.

2 Essa include in particolare la libera scelta della professione, il libero accesso a un’attività economica privata e il suo libero esercizio.

La libertà economica è un diritto e non un privilegio inconfessabile concesso a pochi furfanti.

La libertà d’impresa è la spina dorsale dell’attività economica e quindi, di riflesso, anche del benessere generale.

La libertà d’impresa non è però un lasciapassare in bianco. Per chi sbaglia devono esserci le giuste conseguenze civili, penali e amministrative, come per tutti.

Negare però questa libertà fondamentale, e non ci stancheremo mai di ribadirlo, significa abbattere uno dei pilastri fondamentali della Svizzera moderna.

Questa libertà sancita all’articolo 27 della Costituzione federale non vale meno delle molte altre libertà garantite dalla nostra Magna Charta e ha lo stesso scopo: proteggere l’individuo, in questo caso l’imprenditore, dagli abusi del potere statale. Non dimentichiamoci che è proprio con questo scopo che sono nate le libertà fondamentali.

Oggi mi sembra che ci sia una volontà diffusa di uccidere la libertà economica e imprenditoriale, viste quali nuove nemiche da abbattere in nome di più o meno confessabili lotte di potere politico.

La difesa di questa libertà è per noi sempre stata fondamentale e rappresenta la ragione stessa di esistere per un’associazione-mantello che si preoccupa affinché le varie Associazioni di categoria possano prosperare in un quadro favorevole.

L’anno prossimo, che sarà quello del centenario della nostra associazione, costituirà un momento privilegiato in questo senso, perché l’articolo 27 sarà ribadito come faro delle nostre attività e cardine imprescindibile di un sistema che molti sembrano voler cambiare per scimmiottare gli esempi poco edificanti di Paesi a noi anche molto vicini, fatti di norme rigide e quantomeno fantasiose per non dire arbitrarie, complessità burocratiche insormontabili, fiscalità punitiva. Ogni riferimento alla vicina Penisola non è puramente casuale.

Certezza del diritto

Non mancano del resto nel passato recente gli esempi di progetti (meglio sarebbe dire insuccessi) politici portati avanti senza tenere conto del quadro giuridico e istituzionale svizzero.

Non occorre nemmeno menzionarli, tanto ne sono pieni i media negli ultimi mesi. Comprendo che ogni tanto sia necessario un atto di forza per smuovere certe dinamiche politiche-partitiche, ma calpestare sistematicamente le regole del diritto svizzero in nome di presunti interessi superiori e vivere di “segnali” da mandare a destra e a manca, stravolge non solo le abitudini elvetiche, ma anche la certezza del nostro diritto, caposaldo di ogni sistema che si vuole funzionante e competitivo e che non può essere preso a schiaffi ogni tre mesi nelle urne o con decisioni avventate di Governo e Parlamento, magari belle da propagandare ma nella migliore delle ipotesi inutili ai fini della risoluzione dei problemi o addirittura controproducenti nella peggiore delle ipotesi. Ogni riferimento alla Legge sulle imprese artigianali (LIA) non è puramente casuale.

Una cultura giuridica e istituzionale “ticinensis” che spesso è servita solo a inasprire i rapporti di vicinato con Berna e Roma.

Ponderatezza e disponibilità alla collaborazione

La Cc-Ti ha invece sempre dimostrato grande ponderatezza e disponibilità alla collaborazione costruttiva con le autorità anche su dossier per noi non sempre “simpatici”, penso ad esempio il “9 febbraio”, quando immediatamente dopo la votazione popolare abbiamo detto chiaramente che il nuovo articolo 121a della Costituzione federale andava applicato, perché così voluto dal popolo sovrano. Contingenti compresi, perché l’economia, al contrario dell’ottusità di certa politica, ha la capacità e il dovere di adattamento a nuove situazioni per sopravvivere.

Certo, l’adattamento ha un prezzo da pagare e questo deve rimanere equo, pena la distruzione stessa dell’economia, ma è meglio confrontarsi su certezze anche scomode e trovare la via per realizzarle che vivere continuamente nell’incertezza.

Politica e aziende

Per chiudere la parte “politica” del mio discorso sorge pertanto spontanea la domanda: “Ma allora cosa può fare direttamente la politica per le aziende”? La risposta è lapidaria: assolutamente nulla!

Affinché gli imprenditori possano operare nel miglior modo possibile – garantendo di riflesso un benessere a tutta la popolazione – lo Stato deve impegnarsi unicamente nella garanzia di condizioni quadro ottimali.  Questa è da anni la chiara posizione della Cc-Ti.

Malgrado le varie crisi finanziarie e valutarie che hanno messo in difficoltà la nostra economia (ticinese e svizzera), non abbiamo mai chiesto aiuti sotto forma di contributi diretti, sussidi o forme analoghe.

Abbiamo sempre e solo chiesto di favorire le nostre attività aziendali riducendo le regole, le tasse, i balzelli, i cartelli, la burocrazia. Proprio per permettere di operare con una certa facilità e flessibilità nel rispetto delle leggi e nell’interesse di tutti, lavoratrici e lavoratori (leggi posti di lavoro) e Stato (leggi gettito fiscale). L’eccesso di regole, di burocrazia, mosse dalla volontà utopica di poter stabilire tutto nei minimi dettagli in nome di una presunta e maniacale pianificazione, non protegge ma uccide la libertà imprenditoriale. Altri Stati in altri tempi ne hanno fatto triste memoria.

Fieramente autosufficienti

Non abbiamo mai chiesto soldi allo Stato, dicevo un attimo fa. Questo vale anche e soprattutto per le molteplici attività svolte quotidianamente dalla Camera a favore dei nostri associati, a favore di voi tutti.

L’esempio recente più illuminante, e non solo perché coinvolge anche l’azienda che dirigo, è l’apertura del mercato russo per diverse imprese ticinesi. Un attento e costante lavoro, durato alcuni anni, esclusivamente realizzato con mezzi finanziari privati, della Cc-Ti e delle aziende interessate. Un risultato che dà lustro a tutto il Ticino e che ha permesso di realizzare al contempo contatti fondamentali con aziende russe che hanno già spostato da noi alcune attività legate in particolare al commercio di materie prime. Siamo, e lo capite dalle mie parole, fieramente autosufficienti.

Le nostre molteplici attività

Vale la pena ricordare sommariamente le molteplici attività della Cc-Ti, riassunte sotto due capisaldi: la consulenza agli associati e la tutela dei loro interessi nel contesto politico-istituzionale.

Il rapporto con le altre Camere di commercio e dell’industria svizzere è in questo senso fondamentale e sempre più forte, non solo sulla condivisione dei temi, ma anche nello sviluppo di progetti comuni, come è stato il caso qualche mese fa sul tema della mobilità con una piattaforma comune con i colleghi di Basilea e Neuchâtel, che è sfociata in un corso di formazione sulla mobilità destinato alle nostre aziende per capire meglio le dinamiche di questo complesso tema.

Per la sostenibilità, l’approccio è stato identico. Grazie alle esperienze maturate sul tema, siamo la prima Camera di commercio a essere certificata con indicatori di sostenibilità e il modello verrà presto seguito in altri Cantoni. Il nostro motto è che “quando si parla di qualcosa è giusto farlo con cognizione di causa” e questo va a beneficio di tutte le nostre aziende associate. Maggiore sarà la credibilità della Cc-Ti, tanto più peso avrà la voce delle imprese.

Decisivo è pure il ruolo delle Associazioni di categoria, con le quali la ripartizione dei compiti funziona bene: la Cc-Ti si occupa di questioni di economia generale, per quelle settoriali sono solo ed esclusivamente le Associazioni di categoria ad occuparsene.

La rete

La rete di scambio di esperienze fra le Associazioni e le aziende è fondamentale per il nostro lavoro, spesso svolto lontano dai riflettori. Purtroppo l’attenzione mediatica è sovente rivolta in primis agli argomenti che possono creare polemiche.

Peccato che le cose funzionino così, ma noi non smetteremo mai di sottolineare i tanti esempi di un’imprenditoria sana e dinamica.

Ho parlato della Russia. Una sfida per noi importante, e questo vale per tutte le Camere svizzere, è trovare il punto di equilibrio tra aziende che esportano e quelle che si rivolgono prevalentemente al mercato interno, con attenzione particolare a chi è già sul nostro territorio.

Esigenze diverse, a volte contrastanti, su cui occorre cercare un punto di incontro comune che sovente passa attraverso la già citata messa in rete, fatta di eventi, formazione, consulenze mirate, ecc..

Il settore dell’export è per la Cc-Ti (e per il Ticino) ovviamente fondamentale e non a caso, oltre alle numerose missioni economiche auto-finanziate realizzate nel corso degli ultimi anni è stato ulteriormente rafforzato tutto il settore formativo e una presenza costante in azienda per corsi individualizzati su misura. Utile inoltre ricordare anche l’enorme lavoro svolto nel servizio delle legalizzazioni, senza il quale molte aziende ticinesi non potrebbero esportare.

L’internazionalizzazione è ormai diventato un tema costante delle nostre attività, grazie anche alla proficua e positiva collaborazione con Switzerland Global Enterprise e contribuisce a rafforzare in maniera decisiva il tessuto economico cantonale.

La formazione e la consulenza non sono solo al servizio dell’export, ma di tutte le aziende, dalla più grande alla minuscola ma non meno importante ditta individuale, perché nel contesto della politica economica generale la Camera rappresenta tutti i settori e tutte le dimensioni aziendali.

Al di là della differenza tra chi vuole pochi ostacoli per esportare meglio e chi invece desidera barriere per proteggere il mercato interno, la fiscalità, la mobilità, la sostenibilità, i contingenti per l’immigrazione, i salari minimi, i rapporti con i sindacati, la preparazione tecnica e umana del personale e tanti altri temi sono comuni a tutte le imprese. Su questi temi la Camera è, sempre e con costanza, al vostro fianco.

Carissimi soci, un tempo le chiamavano condizioni-quadro. Oggi forse sarebbe più opportuno parlare di quadro delle condizioni. Un quadro, una tela che inizia a sbiadire i suoi colori.

A noi, carissimi soci della Cc-Ti, il compito di assicurarne il costante restauro nel tempo.

Vi auguro buon lavoro e buoni affari e vi ringrazio per la vostra attenzione.