Preparati e flessibili per un’innovazione sostenibile

Nell’evento del 25 settembre 2018, intitolato “Nuove forme di lavoro fra tecnologia e sostenibilità“, la Cc-Ti ha dedicato un importante approfondimento all’impatto della trasformazione digitale sulla sostenibilità aziendale.

Con all’incirca un centinaio di partecipanti  provenienti da aziende di settori diversi, la serata ha preso avvio con il discorso del Presidente Cc-Ti, Glauco Martinetti che ha posto l’accento sulla necessità di restare aggiornati e formati a tutti i livelli, per poter beneficiare dei vantaggi dell’economia digitale, puntando all’innovazione ed alla sostenibilità. Affinché si possa restare competitivi in un mondo complesso e globalizzato è necessario non ancorarsi a modelli di business e forme di lavoro ormai obsoleti; ma occorre invece pianificare, organizzare, formare ed agire, nell’ottica di generare un circolo di cambiamento virtuoso verso una governance aziendale sempre più sostenibile.

Il Ticino rappresenta un territorio ricco di eccellenze, che hanno fatto della sostenibilità uno dei loro obiettivi nel modo di fare impresa. Attraverso la tavola rotonda che è seguita, intitolata “Nuove forme di lavoro tra flessibilità, formazione, cambiamenti culturali e contesti differenti” e moderata da Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, i partecipanti hanno avuto la possibilità di conoscere più approfonditamente alcune delle best practices aziendali in atto nel nostro Cantone. Ad intervenire sono stati Andrea GehriDirettore Gehri Rivestimenti SA; Roberto GrassiDirettore Generale Fidinam Group Holding e Giorgio CalderariDirettore Generale Gruppo Helsinn, che grazie alle loro testimonianze provenienti da settori e realtà differenti, hanno fornito un quadro interessante e trasversale.

Si è posto l’accento sulla formazione professionale, caposaldo dell’economia svizzera per uno sviluppo delle risorse umane e delle giovani leve sempre più orientato al talent management. Lo ha confermato Andrea Gehri, evidenziando come la digitalizzazione abbia imposto nuovi metodi di lavoro, abbinando alla manualità dell’artigiano i benefici dell’economia digitale. D’altro canto, Roberto Grassi ha sottolineato l’importanza del quadro normativo che permetta un accesso al mercato del lavoro agile e performante.   Purtroppo però non sempre le esigenze politiche collimano con quelle aziendali, vi è una tendenza alla iper regolamentazione e alla permanenza di alcune leggi che con il passare del tempo diventano datate e non più in linea con i bisogni aziendali del momento. Per restare competitivi si necessita invece di condizioni quadro al passo con i tempi, che sappiano quindi integrare anche  nuovi modelli di business e di lavoro. Giorgio Calderari ha infine illustrato le best pratices aziendali in atto nell’industria farmaceutica che dirige: con nuovi modelli di lavoro e una grande flessibilità strategica, è stato possibile implementare in azienda delle forme ibride di lavoro che non necessitano la presenza costante in loco, ma che permettono una miglior conciliabilità tra vita privata e professionale. La conferenza si è conclusa con l’intervento di Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi, che ha sottolineato il sostegno concreto della Cc-Ti alle aziende ticinesi grazie all’erogazione costante di informazioni utili e l’organizzazione di formazioni mirate così come di momenti di riflessione e networking, calibrati sulle necessità degli imprenditori.

Alla fine dell’evento, i partecipanti hanno potuto beneficiare di un momento conviviale e di Networking, proprio perché la Cc-Ti è fermamente convinta che il contatto personale permanga uno dei migliori canali attraverso cui consolidare o estendere il proprio business

L’evento nei media

Approfondimenti e documenti utili

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Altri approfondimenti

Video della puntata speciale di Zoom (andata in onda su Teleticino) dedicato all’evento

La Cc-Ti ringrazia i partner tematici per la co-organizzazione dell’evento: Gruppo Sicurezza SA, Gehri Rivestimenti SA e Cornèrcard.

Ucraina: una nazione attrattiva per le aziende elvetiche

Perché non espandere il proprio business in Ucraina? Le riforme dell’economia nazionale hanno aperto interessanti opportunità per le aziende elvetiche, anche se bisogna mantenersi vigili e affrontare il mercato con le giuste informazioni. È quanto emerso dall’Evento-Paese del 24 settembre 2018 organizzato dalla Cc-Ti, in collaborazione con gli sponsor Export (Switzerland Global Enteprise, Cippà Trasporti, CRIF AG, Credit Suisse, Euler Hermes e Titraduce).

Il mercato ucraino è particolarmente interessante per le aziende elvetiche, ha esordito Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti. La stretta vicinanza all’Europa centrale e orientale, alle rotte commerciali marittime globali nonché un mercato interno di 45 milioni di consumatori e dei bassi costi di produzione la rendono una nazione attrattiva per il business svizzero. La Cc-Ti ha posto l’accento su questo Paese anche in vista della missione economica organizzata dall’Ambasciata svizzera in Ucraina, in collaborazione con (S-GE), la Joint Chamber of Commerce (JCC) ed economisuisse che prenderà il via ad inizio ottobre.

Investire con un occhio attento

Dopo la crisi del 2015, il PIL pro capite ucraino ha ripreso livelli positivi, ha esordito Michael Kühn, Senior Consultant Russia, CIS and Nordic Countries di Switzerland Global Enterprise. La Svizzera è uno dei più grandi Paesi investitori esteri in Ucraina, situandosi al settimo posto della scala mondiale e con molte aziende elvetiche presenti in loco. In seno all’AELS la Confederazione può inoltre beneficiare di un accordo di libero scambio che facilita le relazioni tra i nostri Paesi. In particolare, come sottolineato da Kühn, gli interessi per l’export elvetico risiedono soprattutto nel settore farmaceutico, nei macchinari, negli orologi e nei prodotti agricoli.

Interessante anche l’analisi di Kühn sul mercato ucraino che ha indicato i diversi punti di forza come ad esempio la prossimità con l’UE, i bassi costi di produzione e le grandi risorse agricole. Le opportunità sono date invece da un sistema politico che implementa continue riforme e progetti infrastrutturali. Da tenere in conto anche gli aspetti negativi, come i possibili pericoli di corruzione, la mancanza di trasparenza e di sicurezza a livello legale e l’instabilità politica causata dalle elezioni del 2019.  Marco Arrighini, Senior Sales Manager di Euler Hermes Switzerland ha poi fornito ai presenti alcuni suggerimenti pratici per far fronte ai rischi di credito. La raccomandazione principale è quella di utilizzare degli accreditivi e di fare attenzione alla volatilità del corso di cambio. In linea generale è sempre consigliato entrare nel mercato con coperture assicurative.

Nonostante l’Ucraina sia un Paese relativamente vicino alla Svizzera, è bene mantenere sempre un occhio di riguardo anche sugli aspetti logistici, come evidenziato da Gaetano Loprieno e Pierluigi Marelli, Responsabili dell’ufficio Commerciale di Cippà Trasporti SA. A seconda dell’urgenza, le diverse modalità di trasporto – via terra, mare o aerea – permettono di raggiungere le principali città ucraine nell’arco di pochi giorni.  I due esperti hanno inoltre evidenziato che è necessario affidarsi a spedizionieri di fiducia che sappiano affrontare anche le incertezze politiche che a volte si scontrano con le necessità economiche delle spedizioni.

In Ucraina per fare business

L’esperienza diretta in Ucraina è stata fornita dal CEO di Designergy SA, Daniel Lepori. L’azienda, che opera nel settore dell’edilizia, ha sviluppato un’idea innovativa per le coperture con un sistema di moduli con eccellente isolamento termico e completa impermeabilità integrati con fotovoltaico. In Ucraina è consigliabile affidarsi a un agente o a un esperto locale, ha sottolineato Lepori. Anche il ruolo dell’ambasciata svizzera è importante per poter accedere al mercato in modo serio. La conclusione di Lepori è stata positiva poiché nonostante alcune sfide da affrontare, le riforme ucraine stanno migliorando il clima economico generale e anche le condizioni di vita della popolazione.

 

 

Scarica le presentazioni:

– Business opportunities
,
Michael Kühn, Senior Consultant Russia, CIS and Nordic Countries, Switzerland Global Enterprise
Trade Credit Risk InsightsMarco Arrighini, Senior Sales Manager, Euler Hermes Switzerland
Aspetti logistici da e per l’UcrainaGaetano Loprieno e Pierluigi Marelli, Responsabili ufficio Commerciale, Cippà Trasporti SA
– La testimonianza aziendaleDaniel Lepori, CEO, Designergy SA

 

 

Evento ASA e Cc-Ti: i cambiamenti climatici

Nel quadro della collaborazione fra l’Associazione Svizzera d’Assicurazioni (ASA) e la Cc-Ti, proponiamo un evento informativo sui cambiamenti climatici. Entro fine secolo il surriscaldamento climatico trasformerà la Svizzera. Lo conferma l’accademia elvetica delle scienze. Uno sconvolgimento che avrà conseguenze sulla natura che ci circonda come anche sulla vita economica, sociale e politica del nostro Paese.

L’incontro vuole rendere attenti i partecipanti sull’importanza di questo tema, che ha molti risvolti, anche complessi.

L’evento si tiene martedi 16 ottobre dalle ore 16.30 alle 18.30, presso l’Auditorium della Banca dello Stato, Via Henri Guisan 5, 6500 Bellinzona. 

Il programma prevede:

16.30   Arrivo dei partecipanti, caffé di benvenuto

17.00   Discorso di benvenuto
Giorgio Tomasini, presidente, ASA Ticino

17.10   Efficacia energetica e durabilità – come il settore dell’assicurazione applica le 
prime misure
Samuele Donnini, vicepresidente, ASA Ticino

17.20   Meteo Svizzera: previsioni per il futuro
Marco Gaia, responsabile del centro regionale sud, Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera

17.40   Gestione dei pericoli naturali a livello svizzero
Laurent Filippini e Andrea Salvetti, Ufficio dei corsi d’acqua Canton Ticino

18.10   Tavola rotonda (moderazione Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti) con:

    • MeteoSvizzera
    • Ufficio dei corsi d’acqua
    • ASA Ticino

18.25   Aperitivo

Per maggiori informazioni e iscrizioni è possibile contattare Gianluca Pagani, Responsabile Relazioni con le associazioni.

Lavoro artigianale e nuove tecnologie: il successo di un modello aziendale

“Noi non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che restiamo comunque degli artigiani, anche se lavoriamo con le più moderne tecnologie” dice Andrea Gehri, Direttore di Gehri Rivestimenti SA, nota impresa di rivestimenti e tra i relatori dell’evento dedicato alla sostenibilità e all’economia digitale organizzato dalla Cc-Ti il prossimo 25 settembre. Una filosofia aziendale la sua ispirata dalla… natura.

Un’ottantina di dipendenti, specializzata nel commercio, lavorazione e posa di ceramiche da rivestimento, mosaici, pietra naturale e artificiale, la Gehri Rivestimenti nel giro di appena mezzo secolo è passata dal tradizionale laboratorio artigianale all’uso,  vera primizia in Ticino, del sofisticato “idro laser” capace di tagliare con precisione assoluta qualsiasi materiale e di qualsiasi spessore. Dal garage magazzino al grande e moderno showroom di oggi, dotato delle più avanzate tecnologie digitali che permettono di visualizzare  gli effetti ambientali creati dai diversi materiali.  La Gehri è il classico esempio di impresa famigliare in cui il duro lavoro e l’ingegno imprenditoriale di due generazioni hanno decretato un successo che va oltre i confini del cantone.

 

La sua è un’impresa leader nella lavorazione di materiali naturali, in che misura questa particolare vocazione si riflette in una filosofia aziendale orientata alla sostenibilità?

“I materiali che noi lavoriamo si propongono da sempre ad un pubblico che ama i prodotti della natura, che sia la ceramica, composta da elementi provenienti dal nostro cosmo, o la pietra che è estratta con sapienza e rispettando il territorio che ci offre questa preziosa risorsa. Ma la sostenibilità per la Gehri  è anche utilizzare il più possibile materiali locali per evitare dei trasporti che hanno un impatto ambientale non indifferente. Ma non sempre i clienti cercano prodotti locali, per questo nel nostro showroom c’è anche una vasta scelta di prodotti eco friendly di altri Paesi, che sono da noi lavorati con un’estrema attenzione alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente”.

La Gehri sintetizza con successo l’antica abilità artigianale con l’innovazione tecnologica. Quanto sono importanti per voi le nuove tecnologie digitali?

“Indubbiamente per la lavorazione di alcuni materiali le nuove tecnologie digitali ci danno un aiuto fondamentale. Restiamo, però, sempre convinti che per soddisfare i desideri dei nostri clienti dobbiamo fare affidamento soprattutto sulla manualità e la creatività tipiche del lavoro artigianale. Un settore che si è parecchio evoluto sotto la spinta tecnologica”.

Oggi è possibile lavorare e produrre con un uso più attento delle risorse, mantenendo comunque elevati standard di qualità?

“Certo. Se pensiamo, ad esempio, alla ceramica tutti i controlli di qualità sono rapportati a criteri di sostenibilità. Dalla lavorazione iniziale alla cottura, al trattamento dei residui della produzione. Stesso discorso per le pietre naturali. Le cave sono sottoposte a rigorosi controlli nei metodi di estrazione che devono essere rispettosi della natura. Altrettanto avviene nei laboratori nella fase della lavorazione con un uso molto attento dell’acqua, per non sprecare un’importante risorsa che viene depurata e riciclata per essere riutilizzata più volte”.

In che modo la politica dovrebbe supportare l’impegno delle imprese verso la sostenibilità?

“Tutti noi dobbiamo avere cura del nostro ambiente e non pensare solo a massimizzare i guadagni. Dunque, servono delle buone regole, ma non un eccesso di regole, che devono essere fissate dallo Stato per promuovere la tutela dell’ambiente. Bisogna incoraggiare soprattutto le produzioni con maggior risparmio energetico e orientate a ridurre l’impatto ambientale. Fermo restando che le condizioni quadro, atte a permettere un sano sviluppo delle attività produttive, devono essere incentivate e garantite dallo Stato”.

Partecipa all’evento “Nuove forme di lavoro tra tecnologia e sostenibilità“, che si terrà il 25 settembre 2018 all’Auditorium USI a Lugano. Le iscrizioni sono ancora aperte!

Articolo già apparso su Corriere del Ticino del 17.9.2018

Economia digitale e sostenibilità creano nuovo valore nel fare impresa

“Esiste una e una sola responsabilità sociale per l’impresa, ossia utilizzare le proprie risorse e dedicarsi ad attività capaci di aumentarne i profitti, a patto che così facendo rispetti le regole del gioco, vale a dire operi in un regime di concorrenza libera e aperta senza inganni e senza frode”, scriveva il Premio Nobel per l’economia Milton Friedman. Perché solo incrementando i profitti sarà possibile retribuire correttamente i dipendenti, continuare a garantire loro l’impiego, pagare i fornitori, investire ancora per migliorare servizi e prodotti che siano interessanti e convenienti per i clienti e, di conseguenza, aumentare l’occupazione.

Da anni si insiste sulla “responsabilità sociale dell’impresa”, espressione assai vaga, ma che proprio per questo è tornata altrettanto utile per scaricare sulle aziende oneri e compiti che a volte spetterebbero allo Stato, che però si è dimostrato spesso incapace di assolvere. Pregiudicando così la missione naturale delle aziende, che è quella di produrre ricchezza.

Ogni vero imprenditore sa che i suoi collaboratori non sono una risorsa da sfruttare, bensì un bene da valorizzare, perché al centro dell’azienda c’è soprattutto il valore delle persone, il loro rapporto con essa, i legami col territorio e con l’ambiente, due fattori strategici la cui salvaguardia è fondamentale per l’esistenza stessa dell’impresa. Ecco perché più che di responsabilità sociale è giusto e corretto parlare di “sostenibilità” dell’attività aziendale, come espressione di una consapevolezza imprenditoriale che investe la dimensione economica, sociale e ambientale nel fare impresa.

La sostenibilità, riferita in particolare alle nuove modalità di lavoro e alla necessaria flessibilità indotte dallo sviluppo tecnologico e dalla concorrenza internazionale, sarà al centro dell’evento “Nuove forme di lavoro tra tecnologia e sostenibilità” promosso dalla Cc- Ti per il 25 settembre. Un  pomeriggio di studio e riflessione con una tavola rotonda che affronterà anche il delicato  problema della formazione e dei cambiamenti culturali, alla luce delle grandi trasformazioni innescate dalle tecnologie digitali. Dalla combinazione tra  queste tecnologie e la sostenibilità nascono nuovi modelli di business, nuove strategie operative e nuove forme di lavoro, che si possono tradurre in benefici  per tutti.

Oggi si sente parlare tanto di economia on demand, di economia dei dati, di sharing economy, smart life e di smart working, che non sono dei concetti astratti, bensì una realtà che sta già cambiando il modo di fare impresa e l’organizzazione del lavoro, così come i consumi e gli stili di vita, con un uso più intelligente delle risorse e meno sprechi. La sharing economy, ad esempio, ha segnato il passaggio epocale dalla proprietà di un bene al suo semplice uso; lo smart working ha configurato tipologie di “lavoro agile”, si pensi solo al telelavoro che, a dipendenza dei contesti in cui viene  applicato, può aumentare la produttività e la soddisfazione dei dipendenti, o, ancora,  alle possibilità offerte dalla rete per lavorare assieme ai migliori professionisti di ogni Paese.

La sostenibilità passa, quindi, anche dallo sviluppo dell’economia digitale. Che di per sé stessa, come ricordava Klaus Schwab, il fondatore del World Economic Forum, “permette ad un maggior numero di persone di accedere a beni e servizi a costi più ragionevoli e in modo più sostenibile e responsabile”. Tuttavia, la sostenibilità ambientale e sociale può diventare una vocazione generale nella gestione aziendale solo nella misura in cui non è imposta a furia di rigide regolamentazioni, obblighi e prescrizioni, che servono solo a mortificare la convinzione degli imprenditori che essa è un valore reale per l’azienda e un acceleratore del progresso economico.
È muovendo da questa consapevolezza che anche in Ticino, oltre al costante impegno a ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive, si vanno implementando interessanti forme di welfare aziendale, innovativi modelli di mobilità e nuove opportunità per conciliare lavoro e famiglia. Ogni  onesto imprenditore sa che il mercato, a differenza di quanto sostengono i nemici della libertà d’impresa, non è, un’anonima e cinica accozzaglia di spregiudicati approfittatori, che è formato invece da persone in carne e ossa, ossia milioni di consumatori per i quali l’immagine e la reputazione sociale dell’impresa conta quanto la qualità dei suoi prodotti.

Partecipa all’evento Nuove forme di lavoro tra tecnologia e sostenibilità, che tratta ed approfondisce proprio queste tematiche, vi sono ancora posti disponibili!

Articolo pubblicato sul Corriere del Ticino del 17.9.2018

Previdenza professionale: soluzioni individuali grazie ai piani 1e

Il secondo semestre 2018 Cc-Ti si riapre con i Networking Business Breakfast, momenti informativi e aggregativi dedicati ai soci Cc-Ti. Il primo appuntamento del 10 settembre, a cui ha partecipato un folto numero di persone, è stato pensato per affrontare il tema previdenziale, mettendo in luce le opportunità della LPP 1e.

“Soluzioni della previdenza professionale (LPP) 1e – Nuove opportunità per gli imprenditori”, questo il titolo dell’appuntamento del 10 settembre 2018, che fa parte di quel ciclo di eventi mattutini durante i quali mensilmente si approccia una tematica di interesse imprenditoriale, a cui  segue un momento conviviale e di messa in rete degli associati Cc-Ti. Il Networking Business Breakfast si è aperto con il saluto introduttivo di Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti, seguito dagli interventi dei due relatori di Credit Suisse: Massimiliano Tagliabue, Responsabile Team Wealth Planning Credit Suisse Svizzera SA e Carlo Muschietti, Consulente Executive & Entrepreneur Credit Suisse Svizzera SA.

LPP in Svizzera

La tematica è stata introdotta da Massimiliano Tagliabue attraverso una prima  panoramica generale del sistema previdenziale svizzero e delle sfide alle quali quest’ultimo è oggigiorno confrontato ovvero: un contesto di bassi rendimenti, uno sviluppo demografico importante e una progressiva flessibilizzazione dei modelli di lavoro. In virtù di questa situazione particolare le imprese e i privati si trovano oggi confrontati con decisioni importanti, quali quelle di effettuare accantonamenti più elevati e/o di modificare i loro modelli previdenziali. È proprio per questo che è bene conoscere più nel dettaglio le nuove soluzioni previste dalla LPP 1e.

Soluzioni della previdenza professionale (LPP) 1e

Dall’ottobre 2017  per imprese e privati è possibile usufruire di piani di previdenza 1e per redditi alti, che consentono di ottimizzare la costituzione del patrimonio nel 2° pilastro, offrendo loro maggiore flessibilità nell’organizzazione della previdenza. Per i salari superiori a 126’900 franchi il datore di lavoro può scegliere il modello che intende prefiggersi: quello sovra-obbligatorio o quello 1e. Ogni collaboratore è libero poi di perseguire la miglior strategia d’investimento desiderata. In questo modo si soddisfa la crescente richiesta di flessibilità e d’individualizzazione della previdenza con soluzioni su misura. Ognuno è infatti poi libero di scegliere il piano d’investimento, a dipendenza della sua propensione al rischio e tenendo conto di alcuni fattori specifici quali ad esempio l’età. Con il modello 1e si evitano inoltre i rischi legati ad una copertura insufficiente o ai contributi di risanamento, presentando così un aggravio minore sul capitale proprio.

La particolarità del modello a cui va prestata attenzione è che non vi è possibilità di scegliere tra rendita e capitale, ma il pagamento viene fatto unicamente in capitale.

Un’occasione di networking e altri approfondimenti

L’evento si è concluso con un interessante ed arricchente scambio di opinioni tra partecipanti e relatori che è poi continuato, in modo più informale, nella successiva colazione di networking.

 

Vi ricordiamo che la Cc-Ti organizza una formazione dedicata al tema della previdenza professionale in cui verranno illustrate più nel dettaglio alcune novità, come ad esempio le soluzioni di previdenza professionale 1e. Il corso, di cui potete leggere tutti i dettagli online, si terrà il prossimo 30 novembre. 

Questo NBB, proprio per l’importanza della tematica trattata, verrà ripresentato lunedì 17 settembre presso il Palacimema di Locarno. Le iscrizioni sono aperte.

Sul tema Credit Suisse ha presentato anche uno studio intitolato «Previdenza professionale: capitale o rendita?», che  è disponibile online in italiano, tedesco, francese e inglese.

Il primo semestre 2018 della Cc-Ti: attività ed eventi

Si è concluso con successo il primo semestre del 2018, che ha visto la Cc-Ti impegnata su diversi fronti: quello eventistico e quello formativo. Nei numerosi momenti di aggregazione, networking, formazione ed informazione agli associati (aziende ed associazioni di categoria), si sono sviluppate riflessioni sui macro temi strategici che stiamo portando avanti quest’anno (internazionalizzazione, swissness, digitalizzazione, smart life e sostenibilità), nonché relazioni d’affari e sinergie tra gli associati.

L’estate rappresenta il momento per la pianificazione delle attività del secondo semestre 2018.
Stiamo mettendo a punto un programma eventistico e formativo, che si abbinerà ad approfondimenti e molte novità in ambito comunicativo. Il tutto con lo spirito concertato e costruttivo che ci contraddistingue: dare spunti di riflessione all’imprenditore moderno e all’opinione pubblica, insieme all’erogazione costante di servizi utili.
Scoprite quali sono e contattateci per tutti i dettagli in merito!

Quali sono stati i momenti salienti dei primi sei mesi del 2018? Ripercorriamoli!

Le missioni economiche della Cc-Ti, dal Kazakistan alla Cina

Shenzhen: 12 milioni di abitanti e ben 3 milioni di aziende. Dopo il Kazakistan, sarà la capitale high-tech della Cina, la prossima destinazione della missione economica all’estero, dal 16 al 20 novembre, organizzata dalla Cc-Ti, che proporrà anche una tappa facoltativa a Shanghai.

Una missione multisettoriale calibrata sulle esigenze delle aziende che parteciperanno alla trasferta. Sebbene ci si concentrerà in particolare sui settori della moda, dell’orologeria, delle tecnologie informatiche, della salute e del wellness, la missione è aperta a tutte le imprese interessate alle opportunità di business in una metropoli che nel giro di soli sei anni ha raddoppiato la sua produzione economica, con una crescita nel 2017 dell’8,8% che ha battuto persino Singapore e Hong Kong.

Intanto, si registra un bilancio più che positivo per la delegazione rientrata dal Kazakistan. Ad Astana, la capitale, gli imprenditori accompagnati da Chiara Crivelli, Head fo the International Desk della Cc-Ti, e da Alberto Lotti, Rappresentante ufficiale all’estero della nostra associazione, hanno anche potuto seguire i lavori dell’Astana Ecomic Forum, l’equivalente di Davos per l’Asia centrale. “Possiamo dire di avere conseguito dei risultati lusinghieri – spiega Lotti -. Particolare soddisfazione per le relazioni che la Cc-Ti ha saputo facilitare nel settore dell’energia rinnovabile e della finanza. Per il futuro stiamo ricevendo sempre nuove richieste per ‘accompagnare’ imprese ticinesi alla scoperta dei mercati dell’Asia centrale”.

Missioni che la Cc-Ti prepara con estrema attenzione per ogni dettaglio. Non solo analisi economiche sul Paese da visitare, ma pure un’approfondita informazione sugli usi e i costumi locali, che si tradurrà poi in un codice di comunicazione che faciliterà i contatti e la comprensione reciproca. Perché gli affari sono anche fatti di empatia.

Paesi prioritari per le attività della Camera di commercio all’estero sono oggi la Russia e i Paesi della CSI, in particolare il Kazakistan, Canada e Cina. “Lo scopo delle missioni economiche è di dare la possibilità alle nostre aziende di aprirsi a nuovi mercati – precisa Chiara Crivelli -.  In generale, il programma, adattato e personalizzato a seconda delle aspettative delle aziende partecipanti, prevede incontri istituzionali (con ministeri, amministrazioni cittadine e regionali, ambasciate), visite aziendali, presentazioni sull’economia locale e incontri business-to- business con imprese del posto, selezionate in maniera mirata da Switzerland Global Enterprise, nostro prezioso partner. In questo modo gli imprenditori hanno modo di accedere a contatti di alto livello”.

Scoprite tutte le attività dell’International Desk della Cc-Ti!

Investire o risparmiare sull’informazione economica?

Il 13 giugno scorso, presso lo Studio 2 RSI a Lugano, si è tenuto un dibattito al quale ha partecipato il Direttore Cc-Ti Luca Albertoni in veste di relatore. L’evento, dal titolo “Investire o risparmiare sull’informazione economica?”, è stato organizzato dalla CORSI, in collaborazione con la Cc-Ti.

Tra gli altri ospiti sono intervenuti, oltre a Luca Albertoni, Reto Ceschi, Responsabile Dipartimento Informazione RSI e Roldolfo Helg, Docente universitario presso Università Carlo Cattaneo e SUPSI. La serata è stata moderata da Lino Terlizzi, Editorialista del Corriere del Ticino e collaboratore de Il Sole 24 Ore per la Svizzera. Presenti in sala anche Fabio Pontiggia, Direttore del Corriere del Ticino, e Franco Citterio, Direttore Associazione Bancaria Ticinese.

Durante il dibattito si è parlato di regole deontologiche e di informazione puntuale sulle notizie di stampo economico; elementi utili proprio per una corretta informazione. Albertoni ha sottolineato come il mondo dell’economia sia spesso sul banco degli imputati per percezioni e non sulla base di fatti.

Parlando di informazione economica, è stato evidenziato quanto sia fondamentale separare fatti ed opinioni, in modo tale da non incorrere in distorsioni delle informazioni. Un investimento necessario andrebbe fatto per le risorse, come pure per la quantità e qualità delle notizie. In questo modo si otterrebbe l’accuratezza dei servizi assicurando la diversificazioni delle opinioni. Il tutto è possibile con maggiore formazione, incrementando le competenze specifiche tra gli addetti ai lavori. Un altro tema trattato è stato quello relativo agli scoop ed alle fake news, oggi così  ‘di moda’.

Investire o risparmiare, dunque,  non vanno intesi solo in senso finanziario, cioè quante risorse finanziarie dedicare all’interno di ciascun media a persone e/o strutture che si occupano di informazione economica, ma anche e soprattutto nel senso della qualità a cui bisogna mirare con attenzione per quel che concerne l’informazione economica stessa.

Zoom sul mondo cyber

In questo video, disponibile anche sul nostro canale Youtube, vi è una puntata speciale di Zoom (andata in onda su Teleticino), dedicata all’evento sulla sicurezza informatica che la Cc-Ti ha tenuto a Bellinzona il 24 maggio scorso. Si tratta di un interessante e utile complemento d’informazione ai numerosi approfondimenti che, come Cc-Ti, abbiamo già dedicato al tema.
Con interviste mirate ad esperti del settore, una visione d’assieme e concertata sulla cyber security e la posizione della Cc-Ti, possiamo dunque fare il punto su un argomento che, per il mondo imprenditoriale, trasversalmente su tutta l’economia, rappresenta un nodo fondamentale.

Consci del fatto che l’economia digitale offra dei vantaggi innegabili, per una corretta cultura digitale, siamo pronti a informare ed formare con attività specifiche (eventistiche, formative ed approfondimenti vari) le aziende e le associazioni di categoria nostre affiliate.

A breve sul nostro sito tutti gli aggiornamenti sui programmi!