Zoom sul mondo cyber

In questo video, disponibile anche sul nostro canale Youtube, vi è una puntata speciale di Zoom (andata in onda su Teleticino), dedicata all’evento sulla sicurezza informatica che la Cc-Ti ha tenuto a Bellinzona il 24 maggio scorso. Si tratta di un interessante e utile complemento d’informazione ai numerosi approfondimenti che, come Cc-Ti, abbiamo già dedicato al tema.
Con interviste mirate ad esperti del settore, una visione d’assieme e concertata sulla cyber security e la posizione della Cc-Ti, possiamo dunque fare il punto su un argomento che, per il mondo imprenditoriale, trasversalmente su tutta l’economia, rappresenta un nodo fondamentale.

Consci del fatto che l’economia digitale offra dei vantaggi innegabili, per una corretta cultura digitale, siamo pronti a informare ed formare con attività specifiche (eventistiche, formative ed approfondimenti vari) le aziende e le associazioni di categoria nostre affiliate.

A breve sul nostro sito tutti gli aggiornamenti sui programmi!

Cloud, big data e cyber security: il futuro dell’economia digitale necessita preparazione

Nell’evento del 24 maggio, tenutosi alla Scuola Cantonale di Commercio a Bellinzona, davanti ad un centinaio di partecipanti, la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti) – organizzatrice dell’appuntamento, insieme ai suoi partner tematici, Gruppo Sicurezza SA e Gehri Rivestimenti SA – ha approfondito il tema dell’economia digitale.
Luogo sicuramente evocativo, la scuola, e non scelto a caso: abbiamo voluto sottolineare, con un parallelismo, la necessità di formazione sulle tematiche della digitalizzazione, proponendo un ciclo formativo interamente dedicato a questi argomenti, nelle sue ampie sfaccettature, che inizierà il prossimo autunno. Riteniamo importante questo passo per avvicinare sempre di più aziende e PMI al tema, ma anche e soprattutto per sensibilizzare sulle opportunità che l’economia digitale offre.

© digitalflow.ch / Cc-Ti

Si è fatto il punto sul tema della digitalizzazione nei suoi vari aspetti, proprio per non soffermarsi solo su un argomento, ma per ottenere una visione d’insieme e concertata sull’economia digitale e le sue implicazioni per la società in generale.
Nel corso degli ultimi anni la Cc-Ti ha fatto della “digitalizzazione” una delle sue macro aree strategiche (in cui troviamo anche l’internazionalizzazione e lo swissness, la responsabilità sociale delle aziende che vanno poi tutte a confluire nel concetto più ampio di smart life) su cui creare approfondimenti diversi, informazione e formazione specifica, sia verso gli associati, che, più in generale, verso l’opinione pubblica ticinese.

Lorenza Bernasconi, CFO di Gruppo Sicurezza SA, ha trattato l’aspetto “Cyber Security: una nuova Governance Aziendale”. La Signora Bernasconi ha sottolineato quanto sia di primaria importanza la sensibilizzazione delle aziende, sia in ambito strategico (di governance quindi), come pure pratico – andando ad educare e informare i collaboratori dei rischi che si corrono, dei danni a cui si va incontro e delle misure che possono essere intraprese per una corretta prevenzione –. Occorre dunque ripensare al concetto di “sicurezza”, nel senso ampio del termine; con un’analisi dei rischi che permette un monitoraggio costante.

L’attacco cibernetico non rientra mai in una casistica definita e precisa, ma spazia dall’hackeraggio, al cyber crime, allo spionaggio industriale, che è divenuto cyber e le sue possibili ripercussioni sono impressionanti. È quanto emerso chiaramente dall’attacco simulato in sala da Francesco Arruzzoli, Cyber security Architect di Gruppo Sicurezza SA, che ha spiegato nel dettaglio l’attacco cyber nelle diverse casistiche possibili, nel giro di brevissimo tempo. Dietro questi attacchi ci sono vere e proprie organizzazioni criminali.
La rete (sia con una presenza online, sia con i social network, come pure con il “mobile” – smartphones, cloud -) presenta una serie di minacce, date dall’iperconnettività odierna, sulla condivisione delle informazioni e delle comunicazioni. Francesco Arruzzoli ha portato numerosi esempi in settori molto differenti fra loro (automobili, peace-maker, demotica, ecc.), dimostrando quanto i dati siano divenuti “l’oro nero del terzo millennio”.

La tavola rotonda intitolata “Cloud, big data e cyber security: le aziende sono pronte?”, moderata dal Direttore Cc-Ti Luca Albertoni, ha visto la partecipazione dell’Ing. Riccardo Donati, Head of Information Technology Department, Casale Group SA; dell’Ing. Andrea Genini, Responsabile assicurazioni tecniche regione Ticino, Helvetia Assicurazioni e del Dr. Ing. Alessandro Trivilini, Responsabile del Servizio informatica forense SUPSI. Differenti punti vista e testimonianze eterogenee, che concordano tutte però su un punto comune: occorre una maggiore consapevolezza sulla sicurezza informatica in tutti i settori economici, come pure una peculiare attenzione al cambiamento culturale, quasi dogmatico, nelle aziende. Come? Con delle connessioni maggiori tra i dipartimenti aziendali, comunicazione, propensione al cambiamento, formazione e proattività. Anche dal punto di vista assicurativo, offrendo una sorta di traghettamento, accompagnando i clienti (aziende e PMI) con soluzioni modulari personalizzabili.
Ricordiamo che la Cc-Ti ha presentato lo scorso autunno un’inchiesta sul tema della sicurezza cibernetica delle aziende.

Infine, Carlo Secchi, VP Sales Director Swisscom Enterprise Customers, ha spiegato il ruolo della formazione e dell’informazione di questo tema all’interno delle aziende. Attraverso la formazione mirata dei collaboratori e del personale attivo in azienda, è possibile ribadire da un lato i rischi che si corrono, ma pure informare sulle misure che possono essere intraprese per una corretta prevenzione; sfruttando i trend in atto che la trasformazione digitale porta con sé (sviluppando la “digital leadership”, composta da competenze digitali, il talent management, le nuove strutture collaborative e l’aggiornamento del personale).

In un mondo dove la comunicazione è sempre più interconnessa a livello digitale, occorre pensare ed agire per uno sviluppo sostenibile della digitalizzazione nelle aziende.

Alla fine dell’evento, i partecipanti hanno potuto interagire con i relatori per un proficuo scambio di opinioni in un ambiente colloquiale, con un aperitivo di networking.


La Cc-Ti continuerà a trattare il tema della digitalizzazione secondo varie forme (eventi, articoli d’approfondimento, corsi di formazione puntuale). Sul nostro sito ritroverete sempre tutte le novità.
Inoltre in questo video, Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti, spiega come la Cc-Ti affronta il tema dell’economia digitale, nonché il ciclo formativo dedicato al mondo “digital” per le aziende.

Puntata speciale di Zoom dedicata all’economia digitale


La Cc-Ti ringrazia i partner tematici per la co-organizzazione dell’evento: Gruppo Sicurezza SA e Gehri Rivestimenti SA.

Documentazione utile e l’evento nei media
Scaricate il comunicato stampa
Rassegna stampa – Quotidiani e radio
• Corriere del Ticino, 25 maggio 2018: Quando i crimini sono cyber
• La Regione, 25 maggio 2018: Privacy, regole più stringenti
• La Regione, 28 maggio 2018, Informati e formati, ecco la chiave del successo
• Radio Fiume Ticino, 24 maggio 2018, Radiogiornale, dal min. 5.26
Media online
ETC Informa, 24 maggio 2018
Liberatv.ch, 25 maggio 2018
Ticinotoday.ch, 25 maggio 2018
Ticinolibero.ch, 25 maggio 2018
Ticinonews, 25 maggio 2018

Valori svizzeri protagonisti nel mondo

Oltre un centinaio le persone presenti al Grand Hotel Villa Castagnola per la Giornata dell’export. Un appuntamento ormai consolidato negli anni che vuole sottolineare il fondamentale ruolo delle aziende esportatrici per il tessuto economico ticinese.

La Swissness e il modo di fare impresa svizzero sono state le tematiche affrontate dagli ospiti durante la tavola rotonda moderata dal direttore Cc-Ti Luca Albertoni. A seguire anche il punto di vista di un artista riconosciuto internazionalmente e che porta i valori svizzeri in giro per il mondo: Daniele Finzi Pasca.

Da sinistra: Luca Albertoni, Cholley Paydar, Daniele Finzi Pasca, Marzo Zardi, Marzio Grassi, Alessandra Alberti e Valentina Rossi (Foto: digitalflow.ch/Cc-TI)

Nel consueto appuntamento con la Giornata dell’Export, che ha visto riunite un centinaio di persone, si è parlato del successo svizzero del fare impresa riconosciuto in tutto il mondo con il marchio “Swiss made”. Questo significa essere ambasciatori di qualità, precisione, affidabilità e innovazione, come ha sottolineato Valentina Rossi, responsabile del Servizio Export Cc-Ti. Prima di cedere la parola al moderatore Luca Albertoni, Valentina Rossi ha tenuto inoltre a ringraziare gli sponsor dell’evento: Switzerland Global Enterprise (S-GE), Cippà Trasporti, CRIF, Credit Suisse, Euler Hermes e Ti Traduce che sostengono – durante il corso dell’anno – i momenti informativi dedicati all’export.

Tanti ospiti, un interesse comune

Nella sua introduzione Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, ha evidenziato i risultati positivi dell’economia cantonale emersi dallo studio Bak Economics. Un’economia che appare efficiente e in crescita anche in relazione al modo di lavorare “svizzero” con una cultura che si fonda sulla dinamicità, sull’innovazione e sull’apertura al mondo.

La tavola rotonda che è seguita – a cui hanno partecipato Alessandra Alberti, Direttrice di Chocolat Stella SA; Marzio Grassi, Responsabile della regione Ticino e Responsabile clientela commerciale Ticino di Credit Suisse; Cholley Paydar, Co-fondatrice e Presidente di Cholley SA e Marco Zardi, European Patent & Trade Mark Attorney di M. ZARDI & Co. SA – ha messo in luce, attraverso opinioni ed esperienze diverse, come la Swissness risulti sempre un denominatore comune e vincente nel fare impresa sia in settori e comparti differenti, come pure nell’internazionalizzazione e nell’export.

L’esperienza di un grande artista

Luca Albertoni ha infine intervistato Daniele Finzi Pasca, artista ticinese di fama mondiale. Con la Swissness delle menti, quale etica imprenditoriale, anche Finzi Pasca ha testimoniato come nel mondo del teatro e dello spettacolo molti dei valori tipicamente svizzeri, come ad esempio la flessibilità, la creatività, l’innovazione, la diversità, emergano nella trasmissione di emozioni e messaggi importanti che egli porta nelle sue rappresentazioni in ogni nazione. Il tutto a dimostrazione che la Swissness, così intrinseca nel modo di essere e lavorare, è vissuta come luogo aperto allo scambio di esperienze, saperi e competenze. Finzi Pasca ha inoltre sottolineato che per raggiungere qualsiasi successo è essenziale il lavoro di squadra che valorizzi le diversità dei singoli e che faccia così scaturire risultati migliori.

 

L’evento nei media

• Corriere del Ticino, 27 aprile 2018: “La Svizzera nel mondo va di moda”
• La Regione Ticino, 27 aprile 2018: “La Swissness nelle menti”
• Giornale del Popolo, 27 aprile 2018: “Ticino, una terra fertile per la creatività”
• Il Quotidiano, 26 aprile 2018: “Il marchio Swiss Made”
• Teleticino, a breve speciale ZOOM sulla Giornata dell’Export

Agiamo ancora insieme!

I protagonisti e le aziende premiate, ritratti durante la serata tenutasi a Bellinzona: FFS SA , L&G SA , Otto Scerri SA.

Anche nel 2018 è stata evidenziata con quella che è diventato un momento di celebrazione per le aziende e i dipendenti, l’edizione di Agiamo Insieme, lo scorso 20 febbraio. Di cosa si tratta? Da ben 6 anni, vige una proficua collaborazione tra la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino e l’Ufficio dell’assicurazione invalidità. In questo contesto è stato istituito un premio, una distinzione che sottolinea e festeggia le aziende virtuose che operano nel nostro Cantone. Un momento di riflessione, ormai divenuto una bella consuetudine che valorizza il lato umano delle aziende che, dimostrando grande senso di sostenibilità, racconta il percorso di reinserimento nei posti di lavoro delle persone lese nella loro salute.

Testimonianze, aneddoti, e anche tante emozioni: si celebrano i successi delle aziende e dei propri collaboratori, che con rimarchevole impegno in ambito professionale, evidenziando quanto la collaborazione fra Stato ed economia sia forte, attiva e vincente.

La sesta edizione di Agiamo Insieme

Moderato da Julie Arlin, l’evento ha visto fra i relatori Paolo Beltraminelli, Consigliere di Stato e Direttore del DSS, e la relazione dell’ospite d’onore della serata, Adriano Previtali, Presidente Pro Infirmis e Prof. alla facoltà di diritto dell’Università di Friborgo.

Le aziende distintesi sono state: FFS SA (rappresentante: Flavia Hächler, Case manager), L&G SA (rappresentante: Leonardo Pinoja, Contitolare), Otto Scerri SA (rappresentante: Elena Gantenbein, Responsabile del personale).

Alcuni dei momenti più significativi dell’evento

Ritrovate le storie presentate sul nostro canale YouTube.
L’evento nei media:

• Comunicato stampa dell’amministrazione cantonale – «Agiamo insieme» per il reinserimento professionale
• Giornale del Popolo, edizione del 21 febbraio 2018 – “Che il lavoro sia sempre un integratore sociale”
• La Regione Ticino, edizione del 21 febbraio 2018 – “Invalidità, il lavoro è la via privilegiata per l’integrazione”
• Ticinonline – articolo del 21 febbraio 2018 – “Noi, lavoratori ticinesi ripartiti da zero”
• ETiCinforma.ch – articolo del 21 febbraio 2018 – “Tre percorsi straordinari con tre miracoli di integrazione nel mondo del lavoro. Ecco l’evento “Agiamo Insieme”.

Tre puntate televisive ZOOM dedicate agli eventi Cc-Ti

Nell’anno del suo centenario, la Cc-Ti ha voluto focalizzare la sua attenzione su alcune tematiche oggigiorno di massima importanza per l’economia ticinese: l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e la responsabilità sociale d’impresa. Questi grandi temi sono stati declinati nel corso dei mesi sotto forma di articoli di approfondimento sia sulla nostra rivista TicinoBusiness e i media ticinesi, sia sul nostro stesso sito internet nonché con eventi informativi che hanno riscosso un ottimo successo di pubblico.

Grazie alla collaborazione con Teleticino, vi riproponiamo le puntate della trasmissione “ZOOM” dedicate ai tre eventi principali svoltisi negli scorsi mesi: “La Giornata dell’Export”, “L’economia del futuro è digitale” e “Responsabilità sociale d’impresa e strategia aziendale”. Brevi approfondimenti televisivi che mettono in luce i vari aspetti delle tematiche affrontate grazie alle interviste e ai commenti dei relatori. Buona visione!

Responsabilità sociale d’impresa e strategia aziendale

La responsabilità sociale delle imprese è un concetto ampio che integra anche aspetti economici ed ambientali. Tre rappresentanti rispettivamente dei settori fashion, alimentare e dell’analisi ambientale hanno esposto le loro strategie per mantenere un equilibrio tra tali esigenze. E questo sforzo funge anche da incentivo per l’innovazione.

L’economia del futuro è digitale

Negli anni Ottanta il parlamento nazionale discusse dell’introduzione di una tassa contro la diffusione dei computer. Oggi la digitalizzazione migliora molti prodotti e servizi, crea delle nuove attività malgrado le incertezze nel mondo del lavoro – e può persino salvare delle vite umane. Di questo e di molto altro ancora se ne è parlato durante l’evento organizzato da Cc-Ti e Swisscom il 26.04.2017

La giornata dell’export

Come evolveranno i rapporti tra la Svizzera e l’Unione Europea dopo la legge d’applicazione del 9 febbraio? L’Europa ha ancora un futuro? A queste e altre domande ha provato a rispondere l’ambasciatore UE in Svizzera Michael Matthiessen, ospite d’onore al Principe Leopoldo di Lugano in occasione della Giornata dell’export della Camera di Commercio del Canton Ticino.

Resoconto dell’evento “Responsabilità sociale d’impresa e strategia aziendale”

La responsabilità sociale delle imprese è un concetto ampio che integra anche aspetti economici ed ambientali. Tre rappresentanti rispettivamente dei settori fashion, alimentare e dell’analisi ambientale hanno esposto le loro strategie per mantenere un equilibrio tra tali esigenze. E questo sforzo funge anche da incentivo per l’innovazione.

 

 

Per Hugo Boss Ticino SA, azienda attiva nel settore fashion, la sostenibilità implica sia responsabilità sociale sia quella ambientale, ha spiegato Heinz Zeller, Head of Sustainability and Logistics dell’azienda tedesca con una sede svizzera a Coldrerio. Hugo Boss offre lavoro a circa 14‘000 impiegati in tutto il mondo, di cui 380 in Ticino. In merito ai collaboratori e al loro profilo Heinz Zeller constata un aumento rimarchevole della necessità di avere dipendenti che abbiano un profilo da creativi, da tecnici e di gestione, mentre stanno diminuendo coloro che lavorano nella produzione stessa. Questa negli ultimi dieci anni si è delocalizzata sempre di più dalla Germania, Zurigo e il Ticino verso l’Oriente ed il Sudamerica.

Impedire lo sfruttamento del lavoro

Ma proprio nell’Oriente asiatico vengono riscontrate incertezze legali che concernono il personale da diversi punti di vista. Soprattutto nell’ambito dello sportswear si constatava, soprattutto negli anni 80 e 90, per esempio lavoro minorile o forzato. Sono nate quindi delle iniziative sociali dove partecipa anche Hugo Boss, con lo scopo di impedire lo sfruttamento del lavoro.
Ma quella appena citata non è l’unica incognita nella produzione in certe nazioni: in Bangladesh per esempio mancavano delle precauzioni contro possibili incendi nelle fabbriche o delle misure per proteggere la salute dei lavoratori (precauzioni che ora esistono grazie ad esempio al “Bangladesh Accord”). Quindi Hugo Boss e altre aziende del comparto della moda hanno preso delle precauzioni a riguardo.
Ma non solo misure a tutela dei collaboratori , anche i „fiumi colorati“ danno nell’occhio: insieme ad altre aziende ed organizzazioni ambientali sono stati creati dei programmi per evitare che i prodotti chimici portassero ad un inquinamento delle acque.

Tutti gli aspetti menzionati incidono molto anche nell’ambito dell‘innovazione. Infatti la coscienza verso la sostenibilità è in forte crescita anche nel grande pubblico, è quindi importante anticipare le tendenze e le necessità generali, anche per (ma non solo) suscitare dell’interesse in nuovi potenziali clienti.

Questo risulta essere uno stimolo per l’azienda e per il suo impegno a riguardo dell‘innovazione aziendale. E così la sostenibilità si posiziona al centro della strategia dell‘azienda, trovando un buon equilibrio fra le richieste economiche, sociali ed ambientali.

Usare treni per un beneficio economico ed ambientale

L’aspetto della protezione ambientale incide anche per le aziende che hanno solo indirettamente a che fare con il trasporto delle merci. Hugo Boss, come altre ditte del settore, dipendono molto dalla logistica e la possono influenzare in modo decisivo. La filosofia applicata è quella di avere un impatto minimo a seconda della necessità e del tempo disponibile: secondo questa formula è quindi meglio usare il treno in certe circostanze piuttosto che grandi navi, con un minor impatto sul tempo, sui costi e sull’ambiente.
Senza dimenticare la digitalizzazione: grazie al design tridimensionale offerto dai più avanzati programmi compiuterizzati si possono oggigiorno creare nuove collezioni senza dover attivare l’intera catena di produzione fisica, la quale richiede tempo e risorse.

Anche nel settore alimentare la tutela dell’ambiente porta a generare delle innovazioni proficue, senza dimenticare la tutela degli animali. Già da decenni sono stati riconosciuti in loro favore dei diritti fondamentali, incluso il divieto di mutilazione per la tutela del loro benessere, ha ribadito Glauco Martinetti, CEO di Rapelli. Inoltre il trasporto degli animali è rigorosamente regolato: il viaggio dalla stalla fino al macello deve durare un massimo di 6 ore, mentre nell’UE questo limite viene allargato a 24 ore.

La riduzione del biossido di carbonio

Una delle grandi sfide per Rapelli è stata la riduzione del biossido di carbonio (anidride carbonica). La fabbrica di salumi è un importante consumatore di energia, ma con volontà ed organizzazione è già riuscita a diminuire la produzione di biossido da 3100 tonnellate nell’anno 2010 alle attuali 1700 tonnellate. Queste dovrebbero essere ridotte ulteriormente nel 2019 di 150 tonnelate. E in quanto al consumo di elettricità l’azienda ha raggiunto sinora una riduzione del 13 percento. Come è stato possibile ciò? Tramite delle misure piuttosto semplici, ha spiegato Glauco Martinetti, come l’ottimizzazione dei parametri d’esercizio a riguardo della climatizzazione, il riscaldamento e l’impianto frigorifero, la coibentazione delle tubature e la ventilazione. A questo si è aggiunto il cambiamento della fonte di approvigionamento energetica, dall’olio combustibile al gas naturale. Una fase successiva prevede l’inserimento di una pompa di calore termica.

Ma non solo energia, anche gli imballaggi plastici sono finiti sotto la lente di Rapelli, infatti anche la loro produzione implica un accumulo di biossido di carbonio. Per questo l’azienda si è impegnata a ridurre lo spessore degli imballaggi senza alterare la loro impermeabilità e ciò ha portato ad una rimarchevole diminuzione del 36% del materiale ovvero circa 90 tonnellate all’anno. Un importante investimento in un nuovo centro di commissionamento ha permesso di filializzare in modo migliorativo i prodotti, con una diminuzione del 24% del volume della merce che deve essere trasportata. Con un risparmio sia ambientale che economico per l’azienda.

Comunicare vuol dire semplificare

Infine ci vuole un’adeguata comunicazione di tutto quello che concerne la sostenibilità. Questo è un ambito dove si è confrontati con molti dati scientifici e una complessità tematica tale che i non addetti ai lavori possono avere difficoltà a comprendere appieno il tema. E se non si comprende, non ci si confronta davvero con un approfondimento del tema della sostenibilità. Bisogna quindi semplificare, ha affermato Simone Pedrazzini responsabile Ticino per l’azienda Quantis, la quale si occupa dell’attestazione scientifica come pure della comunicazione di aspetti legati alla sostenibilità.

Per raggiungere questo scopo Simone Pedrazzini ha proposto un metodo composto da tre passi. Il primo implica l’introduzione della tematica e la presentazione degli obbiettivi nell’ambito della sostenibilità. Facendo il secondo passo, quello della prova, si raffigurano le cause e soprattutto i fatti corrispondenti, in questo passo si fa ricorso molto spesso all’uso di grafici. Infine ci vuole il posizionamento: le spiegazioni devono essere adattate o personalizzate secondo il gruppo target. Inoltre vale la pena considerare l’installazione di un sito web web interattivo, il quale può portare un grande risparmio per quanto attiene il consumo di carta e l’impatto ecologico della sua produzione.

Ma la cosa più importante è verificare nel contesto della reale crescita economica e della propria produzione qual è la riduzione effettiva a riguardo del biossido di carbonico, ha affermato Simone Pedrazzini.

Sintonia tra esigenze economiche ed ambientali

Le considerazioni conclusive sono state svolte dal direttore della Cc-Ti Luca Albertoni. Secondo Albertoni dobbiamo essere attenti alla tematica della sostenibilità e responsabilità delle imprese. Questa è però un concetto ampio che non integra soltanto aspetti sociali ed ambientali: non va dimenticato che il compito primario delle aziende è di occuparsi della sostenibilità economica, ovvero quello di far prosperare le loro attività, generando posti di lavoro, contribuendo al gettito fiscale e creando ricchezza per il paese. Si tratta di creare una sintonia tra le esigenze economiche e quelle ambientali e sociali.

Resoconto dell’evento “L’economia del futuro è digitale”

Negli anni Ottanta il parlamento nazionale discusse dell’introduzione di una tassa contro la diffusione dei computer. Oggi la digitalizzazione migliora molti prodotti e servizi, crea delle nuove attività malgrado le incertezze nel mondo del lavoro – e può persino salvare delle vite umane.  Di questo e di molto altro ancora se ne è parlato durante l’evento organizzato da Cc-Ti e Swisscom il 26.04.2017.

 

 

L’economia del futuro è digitale: questa convinzione è condivisa da imprenditori e lavoratori. E proprio con questo titolo la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino ha organizzato un evento presso la Scuola Arti e Mestieri (SAM) di Bellinzona, per mostrare quali sono gli sviluppi già avvenuti sul territorio ticinese a riguardo del tema. Secondo il Direttore della Cc-Ti Luca Albertoni si è voluto dare un segnale di incoraggiamento verso il cambiamento digitale.

A che punto siamo? Agli occhi del Direttore Albertoni il Ticino si posiziona nella media svizzera e vi è un approccio prevalentemente positivo. E non è certamente nell’interesse dell’economia mettere in un angolo i lavoratori più “deboli” e veder emergere un disagio sociale, ha ribadito Albertoni. Perciò sia le aziende sia i singoli collaboratori devono affrontare la seconda grande sfida connessa a quella digitale, ovvero quella della formazione.

Reagire sempre più in fretta

In occasione dell’evento della Cc-Ti alcune imprese hanno presentato le loro attività a riguardo del cambiamento digitale. Lo sviluppo diventa sempre più veloce quindi le aziende devono reagire sempre più rapidamente, ha constatato Carlo Secchi, Head of Sales Ticino & Engadina di Swisscom. Per raggiungere un milione di clienti nel settore della telefonia ci sono voluti 79 anni, Facebook invece ha acquisito lo stesso numero di clienti in due anni mentre Snapchat viene usato sin dalla sua fondazione nel 2011 da 158 milioni di persone. E davanti a noi si staglia l’era dell’intelligenza artificiale che inciderà molto su tutte le prestazioni di servizio. Cosa bisogna fare quindi? Secondo Carlo Secchi occorre ridisegnare i modelli di business, eliminando soprattutto le procedure inefficaci per abbassare i costi. Ma la vera sfida riguarda la definizione dei tool futuri, la loro realizzazione e correzione istantanea nel caso d’insuccesso.

Geolocalizzare il cliente

Il tema di prodotti semplicissimi, adatti all’uso istantaneo è di centrale interesse per Andrea Maffioretti, Center Manager della Aduno SA, azienda attiva nel settore dei payment services. Secondo Maffioretti l’uso onnipresente dello smartphone richiederà l’integrazione totale della carta di credito nel cellulare: ci sarà un app per pagare e controllare il pagamento. La tendenza, voluta soprattutto dai giovani, è quella disvolgere tutto tramite smartphone, una realtà che potrà essere applicata già fra dieci anni. Ma lo sviluppo non si ferma qui: il concetto del pagamento mobile potrebbe anche venir allargato ad un genere di portachiavi o d‘orologio da polso come lo portano gli amanti del jogging, per avere sempre a portata di mano il mezzo di pagamento.

La carta di credito sta sparendo e la comunicazione tra aziende e clienti sarà personalizzata il più possibile. È questo il punto di vista di Matteo Marini, Head of Run IT di Avaloq Sourcing che tra l’altro si occupa di gestire le fatture per imprese nel settore finanziario. Agli occhi di Marini il futuro della fatturazione è il seguente: si comunicherà tramite dei file talmente individualizzati che il singolo cliente verrà geolocalizzato. E persino le fatture verranno trasmesse sotto forma di video personalizzato e tutto ciò avrà un grande impatto sui giovani, ha sostenuto Marini.

Controllare le mucche

I Big Data sono la parole chiave per Nicola Moresi, CEO di moresi.com. La sua azienda si dedica alla protezione dei dati digitali e si prepara ad un’ulteriore crescita dei dati che è già oggi immensa. Secondo Moresi i dati sono il core-business di ogni impresa perché la loro raccolta, in una quantità sempre più inimmaginabile, può aiutare a combattere delle malattie, trovare delle soluzioni per il traffico stradale o controllare tramite un orecchino elettronico le mucche e i loro bisogni senza doverle vedere ogni volta dal vero.

Un app per il cuore

A proposito di benessere: la digitalizzazione può persino salvare vite umane, lo ha dimostrato Stefano Doninelli, CEO di DOS Group. Oltre allo sviluppo di applicazioni, ad esempio per il settore della sicurezza, la sua azienda s’impegna nella Fondazione Ticino Cuore. Vi sono persone private che dispongono di un’autorizzazione per il massaggio cardiaco nel caso in cui accada un arresto cardiaco o un incidente. Prima si interveniva solo con un sistema complesso che faceva perdere tempestività, essenziale in questo campo. Ma la DOS Group ha creato una soluzione efficace: grazie a un app mobile vengono trasmessi via messaggi push i dati necessari per poter trovare subito la persona in difficoltà. Questo rende possibile un massaggio cardiaco prima dell‘arrivo dell’ambulanza. Il successo si è rivelato notevole: nel 2014 è stato salvato il 36 per cento delle persone con un arresto cardiaco, mentre oggigiorno è stato raggiunto il 57 per cento. In tale modo il Ticino avanza nel ranking mondiale al secondo posto per vite salvate grazie al massaggio cardiaco precoce. La digitalizzazione ci sta letteralmente a cuore!

Dalla diligenza al data scientist

“I robot ci manderanno in pensione o ci renderanno disoccupati?” ha chiesto in modo arguto lo specialista delle risorse umane Guido De Carli, titolare della ditta ARU. Stando alle sue parole, tali timori erano già presenti quando la diligenza venne rimpiazzata dal treno tanti anni orsono. È quindi una vecchia preoccupazione dell’uomo che sempre più attività automatizzabili vengano svolte da, appunto, macchine o automi. Con il tempo spariranno non solo le attività di lavoro manuale o ripetitivo ma anche, per esempio, quelle di intermediazione o di rilevamento e analisi dei data. Aumenteranno invece le attività nell’ambito del computing, della sanità, dell’ingegneria o del management. Una nuova professione sarà quella del data scientist: non si tratta soltanto di un matematico, ma questa persona sarà simultaneamente anche economista e persino psicologo.

Per saperne di più dell’opinione di Guido De Carli leggete l’intervista che ha rilasciato per Ticino Business, il mensile della Cc-Ti.

Informatica e formazione

Oggigiorno ci vuole un adattamento continuo alle nuove situazioni e ciò richiede sempre nuove competenze. E proprio qui entra in gioco l’aspetto di una formazione che sia sempre aggiornata. In questo contesto la Cc-Ti ha aiutato a fondare nel gennaio 2017 l’associazione ICT Formazione professionale Svizzera italiana (ICT-SI), di cui Luca Albertoni è diventato presidente. L’associazione mira a promuovere la formazione duale di apprendisti informatici e ha anche lo scopo di aumentare il numero di posti di apprendistato disponibili in questo campo nella Svizzera italiana. Cliccando qui potrete conoscere meglio potrete avere maggiori dettagli.

Tanti sviluppi concreti e diversi per un tema che non smette di stupire. E il futuro digitale porterà con sé ancora tanti cambiamenti, talmente tanti che neanche gli addetti ai lavori possono veramente ancora predirne le sorti. Rimane quindi di fondamentale importanza la curiosità e la voglia di rimanere al passo con i tempi.

L’evento nei media
La rivoluzione è già iniziata, articolo dedicato all’evento sul Corriere del Ticino del 27.4.2017
Digital: un futuro migliore o ci manda in pensione?, articolo dedicato all’evento sul Giornale del Popolo del 27.4.2017
Digitalizzazione, la via economica è tracciata, articolo dedicato all’evento su La Regione del 27.4.2017
Il mondo del lavoro ticinese di fa sempre più flessibile, approfondimento con intervista al Direttore Cc-Ti Luca Albertoni, apparso sul Corriere del Ticino del 27.4.207
Luca Albertoni: “Il futuro dell’economia è digitale. E per non perdere posti di lavoro sarà fondamentale la formazione dei collaboratori”, apparsu su Libera TV
“Le aziende e il digitale”, Intervista a Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, Il Quotidiano, da min. 23.07
Il tema ha stimolato il vostro interesse?
Al seguente link potete accedere al dossier tematico Cc-Ti dedicato alla digitalizzazione.
Nell’anno del nostro centenario abbiamo organizzato un ciclo di eventi dedicati a temi importanti per la Cc-Ti e per la nostra economia.
Potete rimanere aggiornati seguendo tutte le nostre attività a questo link.

Fit for BEPS with Value Chain Analysis

A ormai quattro anni di distanza, da quando l’OCSE ed i Paesi del G20 hanno approvato le 15 misure che avrebbero trasformato le regole del diritto tributario internazionale, sono molteplici le società interessate da significativi cambiamenti: un’analisi globale dell’organizzazione societaria funge da ottimo supporto per assicurare competitività ed efficienza alla luce dei nuovi standard internazionali.

In occasione del recente Business Breakfast dello scorso 3 aprile 2017 organizzato dalla Camera di Commercio del Canton Ticino in collaborazione con KPMG presso il Grand Hotel Villa Castagnola di Lugano, gli esperti di KPMG in Value Chain Management (Hans Mies) e in International Corporate Tax (Simone Leonardi), hanno avuto modo di far luce sui rischi e sulle opportunità celati dietro al progetto Base Erosion and Profit Shifting (BEPS) e alla Value Chain Analysis (VCA). Questo progetto avrà un impatto su tutte le aziende con attività internazionale e non solo sulle multinazionali propriamente dette.

Il piano d’azione BEPS si fonda su tre principi cardine: si vuole fare in modo che gli utili siano tassati nel luogo in cui viene effettivamente esercitata l’attività economica, che sia impedita una pianificazione fiscale aggressiva e che siano evitati fenomeni di doppia non imposizione nei rapporti internazionali. Il progetto BEPS, per quanto concerne la Svizzera, metterà la parola fine ai regimi fiscali ritenuti potenzialmente dannosi alla concorrenza, con particolare riferimento agli statuti fiscali speciali previsti dal diritto cantonale (società di domicilio, società miste, società holding). Tuttavia, la Riforma III delle imprese (RIII), che teneva conto di questi importanti sviluppi, è stata rifiutata dal Popolo svizzero lo scorso 12 febbraio 2017. I lavori per un nuovo progetto relativo all’imposizione delle imprese denominato “Progetto fiscale 17 (PF17)”, atto a rendere conforme le normative interne svizzere agli sviluppi internazionali entro il 2019, sono attualmente in corso. Anche questo nuovo progetto dovrà tenere debitamente conto delle esigenze derivanti dal piano d’azione BEPS.

Questo progetto, che fondamentalmente vuole evitare una traslazione dei profitti (profit shifting) da Paesi ad alta imposizione a Paesi a tassazione nulla o ridotta, con conseguente erosione della base imponibile (base erosion), non riguarda solamente società multinazionali in senso stretto, ma può bensì interessare tutte le società con attività a livello internazionale. Si pensi ad esempio alle modifiche relative alle condizioni per riconoscere una stabile organizzazione all’estero, regolate dall’Action Plan 7 del BEPS. Questo punto mira a irrigidire la definizione di attività accessorie e ausiliarie all’art. 5 del modello di convenzione dell’OCSE, evitando che tramite semplici accorgimenti amministrativi e giuridici un’azienda riesca ad evitare la costituzione di una stabile organizzazione estera.

Inoltre, non sono da sottovalutare le nuove regole sul Transfer Pricing previste dagli Action Plan 8-10. In effetti, da parte di talune società attive in ambito internazionale, esiste la tendenza a far emergere i profitti dove è possibile godere di maggiori vantaggi dal punto di vista fiscale e non dove ha luogo l’effettiva attività di impresa. Le linee guida sul Transfer Pricing sono pertanto oggetto di aggiornamento tramite emendamenti volti ad integrare le disposizioni esistenti.

Come menzionato, all’origine del progetto BEPS vi è un disallineamento fra le strutture organizzative e la relativa allocazione degli utili generati con l’effettivo valore aggiunto creato. A questo proposito, l’analisi della catena del valore (“Value Chain Analysis VCA”) permette di avere un approccio onnicomprensivo sull’intera struttura organizzativa societaria, non limitandosi alla mera analisi fiscale. La VCA funge da ottimo strumento per allineare Funzioni (Value Drivers), Assets e Rischi da un profilo geografico e operazionale nonché di prospettiva fiscale, esplicando effetti positivi in termini di sostenibilità ed efficienza societaria. In questo contesto sono in sensibile aumento le società che hanno fatto uso e riconoscono i benefici della VCA quale strumento di supporto alle proprie strategie operative.

ZOOM: Giornata dell’export 2017

Come evolveranno i rapporti tra la Svizzera e l’Unione Europea dopo la legge d’applicazione del 9 febbraio? L’Europa ha ancora un futuro? A queste e altre domande ha provato a rispondere l’ambasciatore UE in Svizzera Michael Matthiessen, ospite d’onore al Principe Leopoldo di Lugano in occasione della Giornata dell’export della Camera di Commercio del Canton Ticino.

A seguire una tavola rotonda moderata dal direttore della Cc-Ti Luca Albertoni che ha portato i punti di vista di paesi come la Gran Bretagna o la Turchia.

ZOOM: Giornata dell’export 

 

Agiamo Insieme alle aziende virtuose

In una serata densa di emozioni e successo, lo scorso 7 marzo nella Sala del Gran Consiglio a Bellinzona, si sono ripercorse le storie di persone e aziende, evidenziando il lato più umano dell’economia ticinese.

 

 

In una serata densa di emozioni e successo, lo scorso 7 marzo nella Sala del Gran Consiglio a Bellinzona, si sono ripercorse le storie di persone e aziende, evidenziando il lato più umano dell’economia ticinese.

Con Agiamo Insieme, abbiamo potuto dimostrare come il mondo economico sia particolarmente legato alle proprie risorse umane, collaboratori che sono un vantaggio competitivo per le aziende.

Giunta alla 5° edizione, questa manifestazione, organizzata dalla Cc-Ti insieme all’Istituto delle assicurazioni sociali, nacque nel 2012. Da ben 5 anni si premiano delle aziende che si distinguono per la loro accuratezza nel reinserimento professionale dei dipendenti che hanno subito un danno alla salute. Si celebra l’impegno verso i dipendenti con l’obiettivo di una socialità comune, perché queste aziende hanno permesso ad alcuni dei propri dipendenti di (ri)trovare un percorso professionale.

Mantenere o reinserire in un’altra funzione o in un’altra ditta un dipendente leso nella salute e riqualificato è dunque un successo per tutti, che ben si inserisce anche nelle differenti misure a sostegno di un economia sostenibile. Nell’ambito della Responsabilità Sociale delle Imprese (RSI), tema molto caro alla Cc-Ti, questa misura si inserisce nella performance sociale (ricordiamo infatti che la RSI di compone di tre parti, tutte misurabili: performance sociale, economica ed ambientale).
Alla serata, moderata da Julie Arlin, sono intervenuti Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, Carlo Marazza, Direttore IAS e Monica Maestri, Capo Ufficio AI. Inoltre anche il Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento della Sanità e Socialità Paolo Beltraminelli ha salutato favorevolmente questa manifestazione, con un intervento sul tema.

Sono state premiate, in quest’edizione, 4 realtà diverse fra loro, ma accomunate da un grande spirito di voler reinserire il proprio collaboratore nell’organico aziendale:

Rappresentata da Ivan Rotta, Consulente HR

Rappresentata da Sonia Bernet-Miserino, Amministratrice

Rappresentata da Marco Franscella, Direttore

  • Globus SA

Rappresentata da Lidia Nodari, Junior HR Partner

 La serata è stata allietata da alcuni intermezzi del Coro Castelgrande. Dopo la premiazione, i partecipanti hanno potuto continuare a dialogare tra loro e con gli ospiti grazie ad un networking apero.

Ritrovate e rivivete tutte le storie emozionanti presentate durante Agiamo Insieme.
Sul nostro canale Youtube potete visionare i video mostrati il 7 marzo scorso, oppure cliccando direttamente sul nome delle aziende sopraelencate.
Responsabilità sociale delle imprese: tema focale per la Cc-Ti

Abbiamo già sottolineato quanto il tema della Responsabilità Sociale delle Imprese sia un punto determinante per le nostre attività. Infatti nell’autunno del 2016 abbiamo presentato gli indicatori di sostenibilità scelti per la nostra valutazione interna (rileggete i risultati della nostra analisi).
In questo senso manteniamo una collaborazione strategica con Quantis SA (azienda esperta in consulenza e valutazione della sostenibilità). Ritroviamo infatti questo principio nei servizi destinati ai nostri soci. Come? Con numerose iniziative in ambito di consulenze agli associati, eventi, approfondimenti, corsi di formazione mirati sulla sostenibilità e sulle diverse sfaccettature che ne fanno parte. Agiamo Insieme ne è un ottimo esempio. Non dimentichiamo il Servizio di gestione dei conflitti (che potete approfondire, rileggendo l’articolo su Ticino Business di gennaio+febbraio a pagina 32), il corso “Mobility Management PMI” tenutosi lo scorso anno, diverse collaborazioni con enti e associazioni (citiamo, ad esempio, Fondounoimpresa e OCST) e gli eventi dedicati al tema, che riproporremo anche nel corso di quest’anno.