Zoom su internazionalizzazione e digitalizzazione

Innovazione, economia digitale e trasformazioni tecnologiche abbinate all’export: il focus di questo Zoom, in occasione della “Giornata dell’export” del 2 aprile scorso

In collaborazione con i partner tematici  Gruppo Sicurezza SA, Gehri Rivestimenti SA , Cornèrcard, Swisscom – la Cc-Ti ha organizzato la consueta “Giornata dell’export”, che è stata focalizzata sul connubio digitalizzazione-export, grazie all’apporto di spunti diversi e riflessioni ad ampio raggio.

In questa puntata di ZOOM, la trasmissione curata ed andata in onda su Teleticino, sono stati approfonditi alcuni aspetti relativi alla Giornata dell’export attraverso le interviste ai relatori. Intervengono qui: Valentina Rossi, Responsabile Servizio Export Cc-Ti; il Prof. Emanuele Carpanzano, Dipartimento tecnologie innovative SUPSI; Monica Zurfluh, Responsabile Svizzera italiana S-GE; Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti; Lars Schlichting, CEO Poseidon e Davide Rigamonti, Direttore Marketing & Distribution, Cornèrcard.

Scopriamo allora insieme quanto emerso!

Internazionalizzazione dinamica con le trasformazioni tecnologiche

La digitalizzazione accompagna anche le aziende esportatrici e i processi di internazionalizzazione, con nuovi strumenti e pratiche sempre più efficienti. La Giornata dell’export – edizione 2019 – è stata l’occasione per fare il punto sul commercio con l’estero e le innovazioni tecnologiche.

La Cc-Ti ha organizzato, in collaborazione con i suoi partner tematici 2019 – Gruppo Sicurezza SA, Gehri Rivestimenti SA , Cornèrcard, e Swisscom – la consueta “Giornata dell’export”, un evento dedicato all’internazionalizzazione e al commercio estero nelle sue differenti sfaccettature. L’appuntamento – tenutosi il 2 aprile 2019 presso l’Hotel Villa Principe Leopoldo a Lugano – si inserisce nel ciclo dei 4 eventi tematici 2019 della Cc-Ti sugli argomenti focus sui quali puntare l’attenzione (internazionalizzazione, digitalizzazione, innovazione e sostenibilità). La conferenza ha riscosso l’interesse di un’ottantina di partecipanti tra cui imprenditori, manager di importanti realtà cantonali e rappresentanti istituzionali.

Focus sulla digitalizzazione

Si torna a parlare di economica digitale, abbinandola alle tematiche relative all’export. Un connubio vincente, che anche in questo comparto è stato oggetto di riflessioni e ha fatto emergere spunti differenti. La digitalizzazione ha rinnovato strategie e processi e anche le aziende attive sui mercati internazionali hanno dovuto – e devono continuare – ad adattarsi ai cambiamenti per mantenere la loro competitività, ha ricordato Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti. Il Ticino ha dimostrato di saper cogliere l’onda dell’evoluzione in atto e grazie a una rete innovativa propone centri formativi e istituti all’avanguardia a sostegno dell’imprenditorialità e della formazione anche a livello terziario. Aziende virtuose e dinamiche hanno però bisogno di condizioni quadro migliori ed è qui che si inserisce il ruolo della Cc-Ti quale promotore di una solida rete per un lavoro che coinvolga tutti gli attori responsabili che possano sostenere gli imprenditori del nostro territorio.

Sistemi industriali 4.0

Dopo l’introduzione di Valentina Rossi, ha preso la parola il Prof. Emanuele Carpanzano del Dipartimento tecnologie innovative SUPSI. Il suo intervento è stato incentrato sulla digitalizzazione dei sistemi industriali e il ruolo del Ticino a livello internazionale, dove la Svizzera primeggia. I processi industriali si stanno indirizzando verso la cosiddetta “industria 4.0”, dove l’innovazione e le trasformazioni tecnologiche sono già parte integrante della quotidianità per la società e le aziende. Occorre perseguire una strategia  di informazione e formazione a diversi livelli che metta in luce le rinnovate necessità del sistema economico al fine di mantenere elevate le prestazioni in questi ambiti.

Un tema, molteplici esperienze

Durante la tavola rotonda che è seguita – moderata da Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti – sono emerse testimonianze che hanno toccato tematiche differenti, unite dal fil-rouge comune della digitalizzazione. Sono intervenuti Davide Rigamonti, Direttore Marketing & Distribution, Cornèrcard; Lars Schlichting, CEO Poseidon e Monica Zurfluh, Responsabile Svizzera italiana S-GE. Sono stati toccati diversi esempi che abbinano l’economia digitale all’export con successo, come il Fintech, gli smart contract, e la blockchain con le sue tecnologie nella gestione delle transazioni online. Si è anche cercato di tratteggiare un profilo delle necessità degli esportatori negli ultimi anni, presentando gli strumenti principali per accedere ai mercati stranieri.

La Cc-Ti a fianco delle aziende esportatrici

Nella sua conclusione Cristina Maderni, Vice Presidente Cc-Ti, ha sottolineato l’impegno dell’associazione mantello dell’economia ticinese nel sostenere e promuovere l’internazionalizzazione con servizi mirati. Far conoscere e fiorire le eccellenze virtuose del nostro territorio, permettendo loro di operare all’estero, mantenersi innovative e farsi conoscere è (anche) uno degli obiettivi della Cc-Ti, insieme alla diffusione di una migliore cultura sulle opportunità della digitalizzazione.

La Cc-Ti, con il suo Servizio Export, si pone a fianco delle aziende esportatrici, confrontate quotidianamente con questioni diverse.

Alla fine della serata i partecipanti hanno potuto beneficiare di un momento conviviale e di networking di qualità per incrementare la propria rete di contatti in modo fattivo, con la splendida cornice del golfo di Lugano.

La Cc-Ti ringrazia i partner tematici per la co-organizzazione dell’evento: Gruppo Sicurezza SA, Gehri Rivestimenti SA, Cornèrcard, e Swisscom.

Documentazione utile

L’evento nei media

Zoom sulla Smart life

In occasione dell’ultimo evento tematico Cc-Ti “Smart life, quando la tecnologia migliora la qualità”, abbiamo rilanciato il dibattito sull’accelerazione tecnologica, diventata un must per il nostro territorio.

In collaborazione con i partner tematici Gruppo Sicurezza SAGehri Rivestimenti SA e Cornèrcard, la Cc-Ti durante tutto il 2018 ha approfondito le tematiche dell’evoluzione digitale, argomento ampio e dalle mille sfaccettature che continueremo a sviluppare anche in futuro.

Nella puntata della trasmissione ZOOM, curata ed andata in onda su Teleticino, ritroviamo spunti interessanti sulla ‘smart life’ e l’intelligenza artificiale, ampiamente trattati nell’evento del 5 dicembre scorso, intervengono il Prof. Dr. Marco Zaffalon, dell’Istituto dalle Molle; Luca Mascaro, CEO, Sketchin Sagl; Giorgio Ortelli, Direttore generale, Spinelli SA; Enrico Tumminaro, Executive Vice President Mikron SA Agno; Davide Rigamonti, Direttore Marketing & Distributions, Cornèrcard; Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti e Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti.

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Vivere un futuro SMART

Nell’evento del 5 dicembre 2018, intitolato “Smart life, quando la tecnologia migliora la qualità“, la Cc-Ti ha dedicato un importante approfondimento all’intelligenza artificiale ed alle applicazioni che da essa derivano in termini di ‘Smart life’, concetto in cui conglobano economia digitale, progresso tecnologico ed innovazione.

Davanti a un centinaio di partecipanti, provenienti da settori ed aziende diverse, si è tenuto a Pambio Noranco, presso il Centro Serrafiorita, l’ultimo evento tematico Cc-Ti del 2018. Un momento rilevante nel quale abbiamo proposto nuove riflessioni sull’ampio tema della digitalizzazione (sul quale ci siamo ampiamente concertati nel corso dell’anno – dalla cyber security alle opportunità offerte dall’analisi dei big data, dai nuovi modelli di business all’ottimizzazione dell’organizzazione aziendale, dalla formazione alle nuove forme di lavoro, dal cloud alla comunicazione d’impresa, ecc. -), concentrandoci sulla ‘Smart life’.

L’evoluzione costante dell’economia digitale sta trasformando la società ed il sistema aziendale, affermandosi quale nuovo paradigma culturale, mutando al contempo gli stili di vita ed il fare impresa. Assistiamo ad un crescente progresso tecnologico in cui coesistono ecosistemi digitali dove le attività umane (da quelle personali riferite alle nostre vite private, fino ad arrivare ai processi produttivi e aziendali) sono interconnesse in una rete di piattaforme intelligenti che ricevono ed elaborano flussi di dati in modo progressivo.  Quella che è definita “Internet delle cose” – ovvero l’interconnessione e comunicazione dei diversi oggetti con e attraverso internet – è già realtà.

L’Intelligenza Artificiale (IA)

Dopo il saluto di benvenuto da parte di Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti, si è subito entrati nel vivo del tema con la relazione del Prof. Dr. Marco Zaffalon, dell’Istituto dalle Molle. Il Professor Zaffalon ha parlato dell’IA e della sua importanza per lo sviluppo ulteriore di applicativi, soluzioni e misure che andranno, nel prossimo futuro, ad integrarsi con la normale vita privata ed aziendale, migliorando processi e prodotti. L’IA rappresenta un complesso sistema tecnologico in grado di risolvere problemi, svolgere compiti e attività diverse tipicamente umane. Con numerosi esempi, il Professor Zaffalon ha quindi spiegato la necessità dell’accelerazione tecnologica da parte della società in generale, chiedendosi quanto il nostro territorio sia ricettivo e sappia profilarsi nel cogliere le opportunità che si presentano, auspicando che si continui a farlo al meglio.

Esperienze concrete e ‘smart’

L’ondata dell’innovazione digitale sta radicalmente trasformando, migliorandola, la nostra esistenza. Sono state diverse, in questo senso, le testimonianze dirette emerse dalla tavola rotonda moderata da Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, a cui sono intervenuti: Luca Mascaro, CEO, Sketchin Sagl, Giorgio Ortelli, Direttore generale, Spinelli SA, Davide Rigamonti, Direttore Marketing & Distributions, Cornèrcard ed Enrico Tumminaro, Executive Vice President Mikron SA Agno.

Si è parlato di nuove strategie di governance e comunicazione che tengono conto del progresso tecnologico, di processi nell’ambito della domotica (con case intelligenti, sistemi d’allarme, case medicalizzate per anziani, ecc., solo per citare alcuni casi), a livello bancario e nel settore del fintech (attraverso nuovi metodi di pagamento e soluzioni cashfree, ma anche di controllo dei dati e di sicurezza globali) e di sistemi innovativi in ambito industriale. Il risultato è un Ticino che sa cavalcare l’onda della digitalizzazione, un territorio sano e competitivo, sede di eccellenze diverse.

A livello aziendale è stato messo in evidenza come le nuove tecnologie permettano di rendere i servizi e i prodotti più performanti, sia dal punto di vista produttivo, come pure da quello della customer care. Il servizio al cliente infatti è sempre più necessario: grazie al progresso tecnologico vi è un incremento dell’efficienza aziendale dei clienti stessi, tramite nuovi modelli di business, servizi diversi, progettazione di impianti e processi ‘smart’. Questi ultimi possono essere ottimizzati, monitorandoli, rendendo così la governance aziendale efficace a 360 gradi. In questo senso è fondamentale l’ascolto del cliente e l’analisi del suo comportamento, sempre in evoluzione: tramite le esigenze dei consumatori è possibile plasmare e rendere più efficaci i servizi che poi si andranno ad erogare a tutti i livelli.

Si è anche parlato della complementarietà della macchina all’uomo, sottolineando la necessità della formazione per i collaboratori, poiché stanno nascendo nuove professioni. L’uomo non sarà sostituito dalle macchine, occorre però saper sfruttare le nuove tecnologie per incrementare l’efficienza e migliorare i processi.

Il fil rouge dei diversi casi è stato quello di vivere il cambiamento in modo proattivo. È possibile trovare soluzioni ed idee inedite per le questioni più disparate, poiché le applicazioni date dall’economia digitale e dall’IA sono illimitate. È stato posto l’accento sul fatto che, per mantenere condizioni quadro favorevoli dove fare impresa, le leggi e le normative esistenti devono dar prova di adattabilità per essere maggiormente rappresentative di un contesto trasformato, come quello in cui viviamo.

Alla fine della serata i partecipanti hanno potuto beneficiare di un momento conviviale e di networking di qualità per incrementare la propria rete di contatti in modo fattivo.

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L’evento nei media


Ulteriori approfondimenti sul tema dell’economia digitale e documenti utili

Il tema dell’economia digitale è fondamentale per la Cc-Ti e le sue attività verso il tessuto economico ticinese. Stiamo già programmando le prossime attività 2019, che presto saranno pubblicate sul nostro sito web.

La Cc-Ti ringrazia i partner tematici per la co-organizzazione dell’evento: Gruppo Sicurezza SA, Gehri Rivestimenti SA e Cornèrcard.

La grande svolta, dall’intelligenza artificiale all’ecosistema dell’intelligenza ambientale

Tra qualche anno, nel 2023, 70 miliardi di oggetti saranno collegati ad Internet, nel 2030 si arriverà a 200 miliardi. Oggetti intelligenti che si scambiano informazioni tra di loro. Dati che con la diffusione della tecnologia 5G verranno trasmessi con una velocità di mille volte superiore a quella attuale. L’Internet delle cose sarà una ragnatela d’interconnessioni che avvolgerà tutto il pianeta e con le sue infinite applicazioni trasformerà ulteriormente il nostro stile di vita. Ne parliamo il 5 dicembre nell’evento “Smart life, la tecnologia che migliora la vita”.

Lo sviluppo e l’estensione della digitalizzazione non stanno modificando in profondità solo il sistema produttivo, ma rappresentano una vera e propria evoluzione antropologica. Perché, come ricordava Klaus Schwab, il padre del WEF, “non cambia solo ciò che facciamo, ma anche ciò che siamo”.  Si sta affermando un nuovo paradigma economico, sociale e culturale.

Per questo, la rivoluzione digitale – assieme all’internazionalizzazione delle imprese, la sostenibilità e alla Swissness- è una delle quattro aree strategiche che nel corso del 2018 sono state al centro dell’attenzione della Cc-Ti. Con eventi informativi, approfondimenti, corsi di formazione e discussioni pubbliche che hanno toccato tutti i grandi temi della digitalizzazione. Dalla cyber security alle opportunità offerte dall’analisi dei big data, dai nuovi modelli di business all’ottimizzazione dell’organizzazione aziendale, dalla formazione alle nuove forme di lavoro, dal cloud alla comunicazione d’impresa. Un ciclo d’iniziative che il prossimo 5 dicembre proporrà un nuovo importante appuntamento dedicato alla “Smart life”, ovvero quando la tecnologia migliora la qualità della vita. Un pomeriggio di analisi e riflessione sull’intelligenza artificiale, con una tavola rotonda sulle esperienze dirette di alcune importanti aziende del Cantone.

Proprio la dimensione odierna di una vita sempre più Smart rimanda dal concetto di intelligenza artificiale a quella che è ormai la realtà quotidiana che gli studiosi definiscono “intelligenza ambientale”. Un ecosistema digitale in cui tutte le attività umane, da quelle produttive alla fruizione del tempo libero e al modo di vivere, sono facilitate da una rete di software e di piattaforme intelligenti che incrociano e rielaborano un flusso incessante di dati.

Il futuro lo stiamo già vivendo.

L’ondata dell’innovazione digitale sta radicalmente trasformando, migliorandola, la nostra esistenza. Grazie alla domotica si vive in case più sicure e intelligenti dove i consumi di elettricità, acqua, gas, sono programmati da dispositivi elettronici con un notevole risparmio energetico. L’analisi dei big data permette di gestire con più efficacia ed economicità le grandi infrastrutture urbane, la distribuzione di energia, di acqua e lo smaltimento dei rifiuti, cosi come la mobilità. Interessanti, al riguardo, sono i progetti realizzati da Swissicom in alcune città svizzere analizzando i dati della telefonia mobile. Esperienze che prospettano un nuovo approccio, non più basato esclusivamente su tasse e divieti, nella gestione dei flussi di traffico in un Paese in cui 3,9 milioni di persone, ossia 9 lavoratori su 10, sono pendolari e dove code e ingorghi costano alla collettività quasi due miliardi di franchi all’anno. Le automobili a guida autonoma non sono più fantascienza, ormai viaggiamo su veicoli che sono dei “computer su quattro ruote”, il cui costo per il 40% è imputabile alle loro componenti elettroniche.

Il telelavoro consente più flessibilità e autonomia nella scelta dell’orario e delle modalità d’impiego, nella sanità sofisticate apparecchiature digitali permettono tecniche diagnostiche sinora impensabili, la stampa 3D riprodurrà quanto prima anche organi umani, mentre gli algoritmi sono già in grado di analizzare velocemente i dati genomici. Biotecnologie, ingegneria genetica e nanotecnologia aprono nuove frontiere per la medicina.

Dal touch screen siamo passati al comando vocale con cui possiamo impartire ordini ad una molteplicità di assistenti virtuali. Con un semplice smartphone si accede velocemente a servizi comodi ed economici; la sharing economy segna il passaggio rivoluzionario dalla proprietà di un bene al suo semplice uso quando serve. AirBnb, Blablacar e Uber fanno ormai parte dei consumi di massa. La tecnologia blockchain, che non significa solo bitcoin, trasformerà il concetto di fiducia, la registrazione di documenti e transazioni, e innoverà la decentralizzazione amministrativa e la partecipazione alla vita pubblica. Il futuro lo stiamo già vivendo.

Articolo apparso sul CdT del 3 dicembre 2018

Zoom sulla trasformazione digitale e la sostenibilità

Nuove forme di lavoro fra tecnologia e sostenibilità”, questo il titolo dell’evento Cc-Ti del 25 settembre scorso in cui – grazie alla condivisione di esperienze da parte di imprenditori provenienti da diversi settori – abbiamo tematizzato gli impatti e le opportunità che la trasformazione digitale in atto comporta per l’attività e la sostenibilità aziendale.

In collaborazione con i partner tematici Gruppo Sicurezza SA, Gehri Rivestimenti SA e Cornèrcard, la Cc-Ti durante tutto il 2018 ha approfondito le tematiche dell’evoluzione digitale e della sostenibilità aziendale, andando poi ad approfondirle direttamente in questo evento, dal quale sono emersi molteplici e interessanti spunti di riflessione sui modelli di business e le nuove forme di lavoro.

Attraverso questo video di approfondimento – curato e andato in onda su Teleticino – potrete avere un sunto dell’evento e delle opinioni dei diversi relatori che hanno partecipato: Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti;  Andrea GehriDirettore Gehri Rivestimenti SA; Roberto GrassiDirettore Generale Fidinam Group Holding; Giorgio CalderariDirettore Generale Gruppo Helsinn; Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti e Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti.
Si tratta di un interessante e utile complemento d’informazione ai numerosi approfondimenti che abbiamo già dedicato al tema, nelle sue diverse sfaccettature, con interviste mirate ad esperti del settore e una visione d’assieme.

Come Cc-Ti proseguiremo ad approfondire questo tema affascinante: attraverso altri articoli d’attualità, con la nostra offerta formativa puntuale e con eventi dedicati (come quello in previsione per il 5 dicembre prossimo, intitolato “Smart life, quando la tecnologia migliora la qualità”).

Preparati e flessibili per un’innovazione sostenibile

Nell’evento del 25 settembre 2018, intitolato “Nuove forme di lavoro fra tecnologia e sostenibilità“, la Cc-Ti ha dedicato un importante approfondimento all’impatto della trasformazione digitale sulla sostenibilità aziendale.

Con all’incirca un centinaio di partecipanti  provenienti da aziende di settori diversi, la serata ha preso avvio con il discorso del Presidente Cc-Ti, Glauco Martinetti che ha posto l’accento sulla necessità di restare aggiornati e formati a tutti i livelli, per poter beneficiare dei vantaggi dell’economia digitale, puntando all’innovazione ed alla sostenibilità. Affinché si possa restare competitivi in un mondo complesso e globalizzato è necessario non ancorarsi a modelli di business e forme di lavoro ormai obsoleti; ma occorre invece pianificare, organizzare, formare ed agire, nell’ottica di generare un circolo di cambiamento virtuoso verso una governance aziendale sempre più sostenibile.

Il Ticino rappresenta un territorio ricco di eccellenze, che hanno fatto della sostenibilità uno dei loro obiettivi nel modo di fare impresa. Attraverso la tavola rotonda che è seguita, intitolata “Nuove forme di lavoro tra flessibilità, formazione, cambiamenti culturali e contesti differenti” e moderata da Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, i partecipanti hanno avuto la possibilità di conoscere più approfonditamente alcune delle best practices aziendali in atto nel nostro Cantone. Ad intervenire sono stati Andrea GehriDirettore Gehri Rivestimenti SA; Roberto GrassiDirettore Generale Fidinam Group Holding e Giorgio CalderariDirettore Generale Gruppo Helsinn, che grazie alle loro testimonianze provenienti da settori e realtà differenti, hanno fornito un quadro interessante e trasversale.

Si è posto l’accento sulla formazione professionale, caposaldo dell’economia svizzera per uno sviluppo delle risorse umane e delle giovani leve sempre più orientato al talent management. Lo ha confermato Andrea Gehri, evidenziando come la digitalizzazione abbia imposto nuovi metodi di lavoro, abbinando alla manualità dell’artigiano i benefici dell’economia digitale. D’altro canto, Roberto Grassi ha sottolineato l’importanza del quadro normativo che permetta un accesso al mercato del lavoro agile e performante.   Purtroppo però non sempre le esigenze politiche collimano con quelle aziendali, vi è una tendenza alla iper regolamentazione e alla permanenza di alcune leggi che con il passare del tempo diventano datate e non più in linea con i bisogni aziendali del momento. Per restare competitivi si necessita invece di condizioni quadro al passo con i tempi, che sappiano quindi integrare anche  nuovi modelli di business e di lavoro. Giorgio Calderari ha infine illustrato le best pratices aziendali in atto nell’industria farmaceutica che dirige: con nuovi modelli di lavoro e una grande flessibilità strategica, è stato possibile implementare in azienda delle forme ibride di lavoro che non necessitano la presenza costante in loco, ma che permettono una miglior conciliabilità tra vita privata e professionale. La conferenza si è conclusa con l’intervento di Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi, che ha sottolineato il sostegno concreto della Cc-Ti alle aziende ticinesi grazie all’erogazione costante di informazioni utili e l’organizzazione di formazioni mirate così come di momenti di riflessione e networking, calibrati sulle necessità degli imprenditori.

Alla fine dell’evento, i partecipanti hanno potuto beneficiare di un momento conviviale e di Networking, proprio perché la Cc-Ti è fermamente convinta che il contatto personale permanga uno dei migliori canali attraverso cui consolidare o estendere il proprio business

L’evento nei media

Approfondimenti e documenti utili

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Altri approfondimenti

Video della puntata speciale di Zoom (andata in onda su Teleticino) dedicato all’evento

La Cc-Ti ringrazia i partner tematici per la co-organizzazione dell’evento: Gruppo Sicurezza SA, Gehri Rivestimenti SA e Cornèrcard.

Lavoro artigianale e nuove tecnologie: il successo di un modello aziendale

“Noi non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che restiamo comunque degli artigiani, anche se lavoriamo con le più moderne tecnologie” dice Andrea Gehri, Direttore di Gehri Rivestimenti SA, nota impresa di rivestimenti e tra i relatori dell’evento dedicato alla sostenibilità e all’economia digitale organizzato dalla Cc-Ti il prossimo 25 settembre. Una filosofia aziendale la sua ispirata dalla… natura.

Un’ottantina di dipendenti, specializzata nel commercio, lavorazione e posa di ceramiche da rivestimento, mosaici, pietra naturale e artificiale, la Gehri Rivestimenti nel giro di appena mezzo secolo è passata dal tradizionale laboratorio artigianale all’uso,  vera primizia in Ticino, del sofisticato “idro laser” capace di tagliare con precisione assoluta qualsiasi materiale e di qualsiasi spessore. Dal garage magazzino al grande e moderno showroom di oggi, dotato delle più avanzate tecnologie digitali che permettono di visualizzare  gli effetti ambientali creati dai diversi materiali.  La Gehri è il classico esempio di impresa famigliare in cui il duro lavoro e l’ingegno imprenditoriale di due generazioni hanno decretato un successo che va oltre i confini del cantone.

 

La sua è un’impresa leader nella lavorazione di materiali naturali, in che misura questa particolare vocazione si riflette in una filosofia aziendale orientata alla sostenibilità?

“I materiali che noi lavoriamo si propongono da sempre ad un pubblico che ama i prodotti della natura, che sia la ceramica, composta da elementi provenienti dal nostro cosmo, o la pietra che è estratta con sapienza e rispettando il territorio che ci offre questa preziosa risorsa. Ma la sostenibilità per la Gehri  è anche utilizzare il più possibile materiali locali per evitare dei trasporti che hanno un impatto ambientale non indifferente. Ma non sempre i clienti cercano prodotti locali, per questo nel nostro showroom c’è anche una vasta scelta di prodotti eco friendly di altri Paesi, che sono da noi lavorati con un’estrema attenzione alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente”.

La Gehri sintetizza con successo l’antica abilità artigianale con l’innovazione tecnologica. Quanto sono importanti per voi le nuove tecnologie digitali?

“Indubbiamente per la lavorazione di alcuni materiali le nuove tecnologie digitali ci danno un aiuto fondamentale. Restiamo, però, sempre convinti che per soddisfare i desideri dei nostri clienti dobbiamo fare affidamento soprattutto sulla manualità e la creatività tipiche del lavoro artigianale. Un settore che si è parecchio evoluto sotto la spinta tecnologica”.

Oggi è possibile lavorare e produrre con un uso più attento delle risorse, mantenendo comunque elevati standard di qualità?

“Certo. Se pensiamo, ad esempio, alla ceramica tutti i controlli di qualità sono rapportati a criteri di sostenibilità. Dalla lavorazione iniziale alla cottura, al trattamento dei residui della produzione. Stesso discorso per le pietre naturali. Le cave sono sottoposte a rigorosi controlli nei metodi di estrazione che devono essere rispettosi della natura. Altrettanto avviene nei laboratori nella fase della lavorazione con un uso molto attento dell’acqua, per non sprecare un’importante risorsa che viene depurata e riciclata per essere riutilizzata più volte”.

In che modo la politica dovrebbe supportare l’impegno delle imprese verso la sostenibilità?

“Tutti noi dobbiamo avere cura del nostro ambiente e non pensare solo a massimizzare i guadagni. Dunque, servono delle buone regole, ma non un eccesso di regole, che devono essere fissate dallo Stato per promuovere la tutela dell’ambiente. Bisogna incoraggiare soprattutto le produzioni con maggior risparmio energetico e orientate a ridurre l’impatto ambientale. Fermo restando che le condizioni quadro, atte a permettere un sano sviluppo delle attività produttive, devono essere incentivate e garantite dallo Stato”.

Partecipa all’evento “Nuove forme di lavoro tra tecnologia e sostenibilità“, che si terrà il 25 settembre 2018 all’Auditorium USI a Lugano. Le iscrizioni sono ancora aperte!

Articolo già apparso su Corriere del Ticino del 17.9.2018

Economia digitale e sostenibilità creano nuovo valore nel fare impresa

“Esiste una e una sola responsabilità sociale per l’impresa, ossia utilizzare le proprie risorse e dedicarsi ad attività capaci di aumentarne i profitti, a patto che così facendo rispetti le regole del gioco, vale a dire operi in un regime di concorrenza libera e aperta senza inganni e senza frode”, scriveva il Premio Nobel per l’economia Milton Friedman. Perché solo incrementando i profitti sarà possibile retribuire correttamente i dipendenti, continuare a garantire loro l’impiego, pagare i fornitori, investire ancora per migliorare servizi e prodotti che siano interessanti e convenienti per i clienti e, di conseguenza, aumentare l’occupazione.

Da anni si insiste sulla “responsabilità sociale dell’impresa”, espressione assai vaga, ma che proprio per questo è tornata altrettanto utile per scaricare sulle aziende oneri e compiti che a volte spetterebbero allo Stato, che però si è dimostrato spesso incapace di assolvere. Pregiudicando così la missione naturale delle aziende, che è quella di produrre ricchezza.

Ogni vero imprenditore sa che i suoi collaboratori non sono una risorsa da sfruttare, bensì un bene da valorizzare, perché al centro dell’azienda c’è soprattutto il valore delle persone, il loro rapporto con essa, i legami col territorio e con l’ambiente, due fattori strategici la cui salvaguardia è fondamentale per l’esistenza stessa dell’impresa. Ecco perché più che di responsabilità sociale è giusto e corretto parlare di “sostenibilità” dell’attività aziendale, come espressione di una consapevolezza imprenditoriale che investe la dimensione economica, sociale e ambientale nel fare impresa.

La sostenibilità, riferita in particolare alle nuove modalità di lavoro e alla necessaria flessibilità indotte dallo sviluppo tecnologico e dalla concorrenza internazionale, sarà al centro dell’evento “Nuove forme di lavoro tra tecnologia e sostenibilità” promosso dalla Cc- Ti per il 25 settembre. Un  pomeriggio di studio e riflessione con una tavola rotonda che affronterà anche il delicato  problema della formazione e dei cambiamenti culturali, alla luce delle grandi trasformazioni innescate dalle tecnologie digitali. Dalla combinazione tra  queste tecnologie e la sostenibilità nascono nuovi modelli di business, nuove strategie operative e nuove forme di lavoro, che si possono tradurre in benefici  per tutti.

Oggi si sente parlare tanto di economia on demand, di economia dei dati, di sharing economy, smart life e di smart working, che non sono dei concetti astratti, bensì una realtà che sta già cambiando il modo di fare impresa e l’organizzazione del lavoro, così come i consumi e gli stili di vita, con un uso più intelligente delle risorse e meno sprechi. La sharing economy, ad esempio, ha segnato il passaggio epocale dalla proprietà di un bene al suo semplice uso; lo smart working ha configurato tipologie di “lavoro agile”, si pensi solo al telelavoro che, a dipendenza dei contesti in cui viene  applicato, può aumentare la produttività e la soddisfazione dei dipendenti, o, ancora,  alle possibilità offerte dalla rete per lavorare assieme ai migliori professionisti di ogni Paese.

La sostenibilità passa, quindi, anche dallo sviluppo dell’economia digitale. Che di per sé stessa, come ricordava Klaus Schwab, il fondatore del World Economic Forum, “permette ad un maggior numero di persone di accedere a beni e servizi a costi più ragionevoli e in modo più sostenibile e responsabile”. Tuttavia, la sostenibilità ambientale e sociale può diventare una vocazione generale nella gestione aziendale solo nella misura in cui non è imposta a furia di rigide regolamentazioni, obblighi e prescrizioni, che servono solo a mortificare la convinzione degli imprenditori che essa è un valore reale per l’azienda e un acceleratore del progresso economico.
È muovendo da questa consapevolezza che anche in Ticino, oltre al costante impegno a ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive, si vanno implementando interessanti forme di welfare aziendale, innovativi modelli di mobilità e nuove opportunità per conciliare lavoro e famiglia. Ogni  onesto imprenditore sa che il mercato, a differenza di quanto sostengono i nemici della libertà d’impresa, non è, un’anonima e cinica accozzaglia di spregiudicati approfittatori, che è formato invece da persone in carne e ossa, ossia milioni di consumatori per i quali l’immagine e la reputazione sociale dell’impresa conta quanto la qualità dei suoi prodotti.

Partecipa all’evento Nuove forme di lavoro tra tecnologia e sostenibilità, che tratta ed approfondisce proprio queste tematiche, vi sono ancora posti disponibili!

Articolo pubblicato sul Corriere del Ticino del 17.9.2018

Il primo semestre 2018 della Cc-Ti: attività ed eventi

Si è concluso con successo il primo semestre del 2018, che ha visto la Cc-Ti impegnata su diversi fronti: quello eventistico e quello formativo. Nei numerosi momenti di aggregazione, networking, formazione ed informazione agli associati (aziende ed associazioni di categoria), si sono sviluppate riflessioni sui macro temi strategici che stiamo portando avanti quest’anno (internazionalizzazione, swissness, digitalizzazione, smart life e sostenibilità), nonché relazioni d’affari e sinergie tra gli associati.

L’estate rappresenta il momento per la pianificazione delle attività del secondo semestre 2018.
Stiamo mettendo a punto un programma eventistico e formativo, che si abbinerà ad approfondimenti e molte novità in ambito comunicativo. Il tutto con lo spirito concertato e costruttivo che ci contraddistingue: dare spunti di riflessione all’imprenditore moderno e all’opinione pubblica, insieme all’erogazione costante di servizi utili.
Scoprite quali sono e contattateci per tutti i dettagli in merito!

Quali sono stati i momenti salienti dei primi sei mesi del 2018? Ripercorriamoli!