L’inchiesta congiunturale condotta in collaborazione con 5 Camere di commercio e dell’industria della Svizzera romanda è giunta alla sua undicesima edizione. Grazie al numeroso e costante contributo degli associati possiamo riuscire ad attestare una realtà che i risultati dei dati statistici ufficiali puntualmente poi avvalorano.
La
grande opportunità di poter paragonare i dati del nostro Cantone con quelli di altri
Cantoni svizzeri rafforza la voce della Cc-Ti a sostegno dei vostri interessi.
Ringraziamo sentitamente i soci per il loro impegno e collaborazione e chiediamo alle aziende affiliate alla Cc-Ti di voler compilare l’inchiesta seguendo le istruzioni elencate nella lettera ricevuta e rispedirla entro il 28 settembre 2020.
Tutti i dati saranno trattati in modo strettamente confidenziale e nel rispetto delle disposizioni di legge in vigore. La Cc-Ti presenterà i risultati dell’inchiesta in modo ufficiale e anticipatamente per coloro che vi hanno partecipato e, in seguito, verranno pubblicati sui nostri canali di comunicazione (www.cc-ti.ch, Ticino Business, newsletter, Facebook e Twitter).
Per altre informazioni potete contattare Gianluca Pagani, CSR Manager Cc-Ti.
Un approfondimento televisivo curato da Teleticino dedicato all’evento della Cc-Ti del 13 gennaio 2020.
Giunta alla decima edizione, l’Inchiesta congiunturale della Cc-Ti ha evidenziato trend e prospettive economiche cantonali, per cui emerge un andamento economico generale stabile e di segno abbastanza positivo malgrado le numerose incertezze del panorama internazionale. Ciò risulta essere in linea con le tendenze delle altre regioni svizzere e quelle nazionali. L’evento del 13 gennaio è stato dedicato in anteprima ai soci che hanno partecipato all’inchiesta congiunturale rispondendo al questionario inviato alla loro attenzione, e ha anticipato la conferenza stampa del giorno successivo rivolto esclusivamente ai media.
In questa puntata speciale di Zoom, curata ed andata in onda su Teleticino, approfondiamo alcuni elementi emersi con spunti interessanti. Intervengono Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti; Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti; Gianluca Pagani, CSR Maganer Cc-Ti e Antonio Vergamini, Co-fondatore della Compagnia Finzi Pasca.
Scopriamo allora insieme quanto emerso. Buona visione!
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/01/ART20-inchiesta-congiunturale_relatori.jpg8531280Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2020-02-07 13:30:372020-02-07 13:30:38Zoom sulla presentazione dei dati dell’Inchiesta congiunturale Cc-Ti 2019/2020
Da 10 anni a questa parte rileviamo presso i nostri associati l’andamento degli affari e le prospettive per l’anno successivo. L’indagine avviene in collaborazione con le altre Camere di commercio e dell’industria svizzere, secondo uno schema uniforme e consolidato.
Per quanto riguarda il Ticino, il campione è costantemente di circa 300 aziende (330 per il 2019/2020) e interessante è il fatto che le tendenze che rileviamo sono in seguito sempre regolarmente confermate dai dati ufficiali cantonali e federali. Malgrado lo scetticismo che alle nostre latitudini accompagna ormai ogni notizia positiva riguardante l’economia cantonale, è un fatto che i dati ticinesi illustrano sempre un’evoluzione in linea con quella delle altre regioni svizzere. Per alcuni, con parametri addirittura migliori di zone come l’Arco lemanico, considerate unanimamente fra le più dinamiche e innovative. Come sottolineiamo sempre, non si tratta di esaltare oltre modo gli aspetti positivi e l’accusa di ignorare qualche fattore negativo è totalmente ingiustificata e ingenerosa. Si tratta piuttosto di aiutare a capire quali sono i punti di forza della nostra economia e far emergere le questioni delicate, magari meno note al grande pubblico, ma utili per un dibattito politico sereno e basato sui fatti.
Andamento stabile
Un elemento importante che emerge da vari anni e che è stato riconfermato anche dall’indagine 2019/2020 è la sostanziale stabilità della nostra economia. Stabilità che non è mai venuta meno anche in periodi molto difficili di grandi crisi (pensiamo alla questione franco-euro) e che conferma l’importanza di un tessuto economico diversificato come quello ticinese. Sono innegabili, e noi ne siamo consapevoli, le difficoltà di taluni settori (non segnatamente rilevate nella nostra inchiesta che osserva solo le tendenze generali dell’economia), ma queste per fortuna non hanno inficiato la situazione globale e i risultati tutto sommato positivi che risultano a saldo di tutte le situazioni specifiche. Non è un caso se, malgrado i brutali assestamenti del settore bancario, il gettito fiscale delle persone giuridiche negli ultimi dieci anni è rimasto costante, con importanti contributi di aziende di altri ambiti che hanno compensato quanto è venuto a mancare sul fronte della finanza. Non deve quindi stupire se dalle risposte dei nostri associati emergono tendenze positive, come attestato da 3 aziende su 4 che hanno confermato le aspettative espresse nel 2018. L’andamento generale degli affari, fra chi lo considera soddisfacente (42%) e chi lo ritiene buono (32%), può essere considerato di segno positivo. Così come le previsioni per il 2020 che, salvo cataclismi imprevedibili, sono improntate alla fiducia per il 74% delle imprese che hanno partecipato all’inchiesta. Interessante è il fatto che anche per le imprese votate all’esportazione, le cifre sono sostanzialmente le stesse, malgrado un contesto internazionale molto nervoso o ondivago, l’inasprimento dei conflitti commerciali, l’incertezza dei rapporti con l’Unione europea (UE) e sull’esito della Brexit, nonché le difficoltà di alcuni importanti mercati di riferimento.
Investimenti sotto pressione, ma molte iniziative per il territorio
Vi sono settori, come quello farmaceutico, che hanno investito e investono moltissimo in Ticino. Dobbiamo constatare però che a livello generale abbiamo osservato una flessione degli investimenti, soprattutto da parte delle aziende di più piccole dimensioni. Se le strutture grandi sembrano reggere alle insidie delle incertezze globali, quando le dimensioni si fanno più ridotte si osserva invece qualche comprensibile maggiore difficoltà. I 4 punti percentuali in meno rispetto al 2018 e le previsioni più prudenziali del solito per il prossimo futuro sono certamente riconducibili agli elementi di insicurezza derivanti dalla situazione internazionale caratterizzata da tensioni e guerre commerciali, ma non vanno trascurati elementi rilevanti anche sul fronte interno, visto che il cambiamento radicale di sistema fiscale a livello svizzero e cantonale, al momento dei rilevamenti, non era ancora completamente acquisito. E indubbiamente anche la pressione sui margini di utile ha giocato un ruolo. Interessante è comunque che, nel quadro della valutazione dei parametri riconducibili alla Responsabilità sociale delle imprese (CSR), si è registrato un buon livello di iniziative da parte delle imprese, che hanno fatto registrare ben 138 buone pratiche suddivise in 32 diverse tipologie di intervento in ambiti come la governance d’impresa, i rapporti con gli attori del mercato, con i collaboratori e con la comunità, senza dimenticare le differenti misure in campo ambientale.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/01/ART20-tendenze-inch-cong..jpg8531280Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2020-01-21 10:26:432020-01-21 10:27:17Tendenze cantonali a confronto con le altre regioni svizzere
Giunta alla decima edizione, l’Inchiesta congiunturale della Cc-Ti ha evidenziato trend e prospettive economiche cantonali.
In anteprima, i soci che hanno partecipato all’inchiesta congiunturale rispondendo
al questionario inviato alla loro attenzione, sono stati invitati alla
presentazione ufficiale dei risultati emersi all’evento
dedicato tenutosi il 13 gennaio 2020, e che ha anticipato la
conferenza stampa del giorno successivo rivolto esclusivamente ai media.
Durante l’evento, tenutosi presso il centro “Splash & Spa” di Rivera, sono intervenuti Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti; Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti; Jenny Assi, Ricercatrice SUPSI e Antonio Vergamini, Co-fondatore della Compagnia Finzi Pasca che ha raccontato la propria esperienza aziendale, ponendo l’accento sulle proprie misure nell’ambito della CSR.
Sulla base dell’annuale inchiesta
congiunturale condotta presso i soci della Cc-Ti, emerge un andamento economico
generale stabile e di segno abbastanza positivo malgrado le numerose incertezze
del panorama internazionale. Ciò risulta essere in linea con le tendenze delle
altre regioni svizzere e quelle nazionali.
Flessione degli investimenti
Si nota una flessione degli
investimenti effettuati e previsti nel 2020. Malgrado i valori rimangano a
buoni livelli, occorre prestare attenzione a questa tendenza che può essere
imputata a varie cause, come ad esempio alle tensioni internazionali, ad alcune
incertezze a livello interno e alla costante erosione dei margini in atto da
diversi anni e che ora si manifesta anche nel campo degli investimenti.
Le
previsioni per il 2020 restano comunque in linea con l’andamento del 2019, a
differenza di altri cantoni che, disponendo di un’economia meno diversificata,
prevedono un rallentamento degli affari.
Focus sulla responsabilità sociale delle imprese (CSR)
L’inchiesta ha anche fatto emergere un buon livello di sensibilità delle imprese verso il tema della Responsabilità sociale delle aziende (CSR), con molte azioni e iniziative concrete messe in atto soprattutto da aziende di grandi dimensioni. I risultati dimostrano come il tema sia sentito e venga tradotto in azioni concrete di diverso tipo. Sono infatti state individuate 138 buone pratiche suddivise in 32 tipologie, che toccano tutti gli ambiti della CSR (dalla governance, ai rapporti con il mercato, con i collaboratori, con la comunità e con l’ambiente). Anche la mobilità aziendale è stato un argomento sollevato: sono emersi infatti dati interessanti per quanto attiene piani di mobilità o la promozione di misure per l’uso dei mezzi pubblici.
Un campione rappresentativo
Hanno partecipato all’inchiesta 330 imprese associate alla Cc-Ti, che impiegano in tutto 19’978 dipendenti nel cantone. Si tratta di 97 aziende del settore industria-artigianato e di 233 del comparto commercio e servizi. È ormai un campione di aziende consolidato di un rilevamento che si svolge da dieci anni. I risultati sono quindi da considerarsi attendibili e rispecchiano la situazione reale del nostro Cantone. Inoltre, le tendenze che emergono sono sempre confermate da altre ricerche congiunturali condotte da istituti federali e cantonali e dai dati ufficiali della Confederazione.
L’inchiesta è stata condotta unitamente alle Camere di commercio e dell’industria di Friborgo, Giura, Neuchâtel e Vaud.
Lo studio “Lo sviluppo economico del Canton Ticino nel confronto (inter)nazionale” commissionato dalla Cc-Ti al BAK Economics risalta un’economia ticinese in crescita e con molta innovazione
L’economia ticinese nel corso degli ultimi anni (periodo analizzato 2007 – 2017) si è sviluppata in modo dinamico e con una crescita costante, superando in modo positivo e con gli adattamenti del caso crisi e difficoltà settoriali, adattandosi ed evolvendo. È questo in estrema sintesi quanto emerso dallo studio svolto da BAK Economics sull’economia ticinese, commissionato dalla Cc-Ti al rinomato istituto di ricerca svizzero e presentato il 21 marzo 2019. Lo studio conferma così un trend già emerso nel corso della scorsa edizione (2018). La crisi finanziaria, gli anni ardui per il settore bancario, l’abolizione della soglia minima del cambio e la crisi turistica non hanno intaccato la progressione economica ticinese, grazie ad un tessuto diversificato. Questo quadro positivo è stato supportato dai risultati dell’Inchiesta congiunturale annuale della Cc-Ti, presentata in gennaio scorso (che vedeva un andamento globale stabile e positivo in linea con le tendenze nazionali).
Riflessioni e spunti
Lo studio è stato presentato in due momenti distinti: nella mattinata in anteprima alla stampa presso la Gehri Rivestimenti SA, proprio per risaltare le eccellenze aziendali presenti sul nostro territorio. Sono qui intervenuti il CTO di Casale Group, Ermanno Filippi e Andrea Gehri, Direttore di Gehri Rivestimenti SA che hanno testimoniato come l’innovazione sia centrale per lo sviluppo della propria attività – indipendentemente dal settore – e, di riflesso, per l’economia del nostro Cantone. Si è messo anche in luce come occorra agire per valorizzare al meglio le risorse umane, sottolineando la necessità degli imprenditori e delle aziende nel trovare personale qualificato, con una formazione adeguata. Per far ciò è imperativo un maggiore dialogo fra mondo del lavoro ed orientamento scolastico-professionale. Così facendo si possono mantenere condizioni ottimali per un tasso elevato d’innovazione tecnologica e manodopera qualificata.
Nel tardo pomeriggio si è tenuto invece l’evento presso il LAC di Lugano. Davanti ad una sala gremita, con oltre 150 partecipanti (tra imprenditori, numerosi soci della Cc-Ti, istituzioni ed autorità, a testimonianza del tema di rilevanza per tutto il territorio), è stata tracciata una radiografia veritiera della situazione economica cantonale – sia nel contesto nazionale che internazionale -, apportando alla discussione dati interessanti con cui contribuire a costruire strategie e sinergie vincenti nel futuro.
La serata si è aperta con il saluto del Sindaco della Città di Lugano, On. Marco Borradori, che ha ricordato come, per l’economia, la cultura sia un elemento fondamentale (anche vista la location scelta per l’evento). Un’economia globale, quella ticinese, che si conferma solida e che si adatta ai mutamenti in atto, così come è riuscita a fare la piazza finanziaria luganese, modificatasi seguendo l’onda del cambiamento. Tutta l’economia in ogni caso sarà confrontata con le grandi sfide date dalla trasformazione digitale, che porta con sé molteplici opportunità.
Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti ha poi introdotto lo studio sottolineando come la Cc-Ti sia sempre aperta al dialogo e voglia rendere ancor più veritiera l’immagine dell’economia ticinese, ancora troppo spesso ingiustamente vista come un’economia a traino. Grazie alla raccolta di dati concreti è possibile costruire in modo responsabile e collaborativo delle possibilità di sviluppo e benessere generalizzato. Martinetti ha poi citato il grande scienziato Isaac Netwon dicendo che “costruiamo troppi muri e non abbastanza ponti”, invitando alla riflessione costruttiva tutti gli attori in gioco (imprenditori, aziende, autorità, sindacati e partner sociali, ma anche politici, enti diversi e semplici cittadini) per trovare gli elementi di sviluppo per un Ticino che continui ad essere propositivo. Non cercando nuovi luoghi dove innalzare muri, ma sbocchi dove progettare nuovi ponti.
Marc Bros de Puechredon, Presidente della Direzione generale BAK Economics ha in seguito presentato lo studio nel dettaglio, e Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, ha concluso e moderato l’evento.
Un Ticino che cresce, anche nel confronto internazionale
Il territorio cantonale vede una buona crescita economica, soprattutto se si confrontano i dati a livello internazionale. Dal 2007 il nostro Cantone è cresciuto in modo netto rispetto alle medie delle economie statunitensi ed europee (occidentale). Nel medesimo periodo, mentre l’economia ticinese progrediva di un quinto, quella italiana – nazione di paragone naturale data la prossimità geografica – ristagnava. Il progresso economico è stato determinato da una considerevole espansione dell’occupazione, di cui anche la popolazione residente ha beneficiato.
Agglomerati ticinesi quali locomotive trainanti e diversificazione settoriale
All’ottimo trend economico conseguito dal Ticino hanno contribuito i diversi fattori di crescita in numerosi settori dei quattro agglomerati trainanti (Bellinzona, Lugano, Locarno e Chiasso-Mendrisio), ognuno dei quali possiede le proprie specificità. Come nel 2018, Lugano, Bellinzona e Chiasso-Mendrisio sono gli agglomerati che evidenziano i migliori risultati e riescono a tenere il passo con le altre regioni svizzere. L’agglomerato di Locarno, invece, presenta uno sviluppo economico meno positivo: la sua economia è specializzata in settori che, perlomeno attualmente, crescono al di sotto della media.
Il modello macroeconomico cantonale si compone di differenti settori specializzati per i quattro agglomerati e questa diversificazione ha contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo ticinese.
Innovazione tecnologica
Uno dei focus sui quali si è puntato nello studio di questa edizione è legato all’innovazione tecnologica in Ticino e in particolare all’impatto qualitativo di tale innovazione, in costante aumento. Prendendo come riferimento i brevetti depositati da aziende attive in Ticino è possibile stilare un quadro molto positivo riguardo alla qualità degli stessi e agli effetti favorevoli sul sistema economico, con una crescita del deposito di patenti e brevetti di qualità. Lo studio ha così reso misurabile l’innovazione, andando ad indagare lo sviluppo di brevetti in differenti categorie tecnologiche, di cui le principali sono da ritrovare nei settori dell’industria tessile, farmaceutica, della tecnologia medicale, così come nel settore finanziario e nella metallurgia. Durante la serata si sono portati degli esempi tangibili.
E per domani?
Le prospettive di crescita sono favorevoli per l’andamento generale, evidenziando un’economia dinamica ed innovativa, con un’importante attività brevettuale di qualità. Si può dunque presumere che questo consentirà al Ticino di continuare a restare competitivo nel confronto nazionale ed internazionale, con innovazione costante e pronte risposte in caso di adattamenti necessari. È importante però che le condizioni quadro evolvano per essere sempre più favorevoli e in linea con le rinnovate esigenze imprenditoriali, permettendo così alle aziende di continuare a svilupparsi e innovare restando competitive in un contesto internazionale fortemente concorrenziale.
Alla fine della serata e delle presentazioni sono poi seguite le domande dalla platea e un networking apero. Quest’ultimo momento ha permesso ai numerosi partecipanti di approfondire altri aspetti dialogando con i relatori intervenuti e fra loro, come pure di sviluppare conoscenze per nuovi sviluppi di business.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2019/03/ART19-BAK-relatori.jpg38405760Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2019-03-21 19:24:362019-04-05 11:13:10Dinamismo ed innovazione per il Ticino
L’inchiesta congiunturale 2018/2019 ha tracciato una radiografia dell’economia cantonale. L’andamento globale è risultato stabile e positivo in linea con le tendenze nazionali. Gli investimenti si confermano a buoni livelli e le prospettive per il 2019 sono di segno positivo, benché prevalga una certa prudenza data soprattutto dalle molte incertezze del contesto internazionale.
La presentazione dei dati alla stampa
Come ogni anno la Cc-Ti ha presentato i risultati dell’Inchiesta congiunturale 2018/2019. Lo ha fatto in anteprima ai soci il 15 gennaio, durante un evento aperto unicamente a coloro che hanno partecipato all’inchiesta, e alla stampa il 16 gennaio. Si tratta di un importante analisi che disegna e anticipa i trend dell’economia cantonale per l’anno in corso. La stessa è stata condotta fra i soci della Cc-Ti, insieme alle Camere di commercio e dell’industria di Friborgo, Ginevra, Neuchâtel e Vaud nell’autunno 2018.
Un campione rappresentativo
Il campione di aziende è consolidato da un rilevamento che si svolge ormai da un decennio, per cui i risultati sono da considerarsi attendibili e, inoltre, sempre confermati da altre ricerche congiunturali condotte da istituti federali e cantonali.
Hanno partecipato all’inchiesta 277 imprese associate alla Cc-Ti, che impiegano in tutto 17’161 dipendenti. Si tratta di 81 aziende del settore industria-artigianato e di 196 del comparto commercio e servizi. 159 realtà aziendali operano sul mercato interno, mentre le altre 118 orientate sono invece all’export.
Una panoramica generale dei risultati
Anche in quest’edizione i dati sono stati interessanti e portano numerosi spunti di riflessione, non solo da un punto di vista macroeconomico, ma anche indagando nel dettaglio su alcuni aspetti più specifici.
L’andamento globale è risultato stabile e positivo per l’economia, in linea con i trend nazionali. Gli investimenti si confermano a buoni livelli e le prospettive per il 2019 sono di segno positivo, benché prevalga una certa prudenza data soprattutto dalle molte incertezze del contesto internazionale. Il 73% delle imprese valuta in maniera sostanzialmente favorevole l’andamento degli affari nello scorso anno (soddisfacente per il 47% delle aziende, buono per il 26%). In ambito industriale, in particolare quello legato all’export, emergono dati leggermente inferiori, anche se le differenze sono minime. Questo è conseguenza del contesto internazionale, in particolare dei conflitti commerciali su scala mondiale, delle incognite legate ai rapporti con l’Unione Europea (UE) e della delicata situazione di taluni paesi della stessa Unione Europea, che hanno inevitabilmente conseguenze per l’economia svizzera e ticinese.
Andamento degli affari e reclutamento del personale
Per ciò che concerne le previsioni sull’andamento degli affari a breve termine, cioè per i prossimi 6 mesi, il 45% delle aziende segnala aspettative soddisfacenti, mentre sono giudicate buone dal 28% delle aziende. Per il secondo semestre del 2019, le previsioni sono di un’evoluzione soddisfacente per il 46% delle aziende e buona per il 28%.
Il Direttore Luca Albertoni
Un momento dell’evento per i soci con Glauco Martinetti
Il presidente Glauco Martinetti
Si è poi indagato anche su altri aspetti specifici, quali il margine di autofinanziamento delle imprese, gli investimenti, le previsioni sull’occupazione, e le difficoltà del reclutamento delle aziende. Su quest’ultimo punto possiamo segnalare come da un punto di vista generale, il 73% delle aziende evidenzia di non avere difficoltà nel reclutamento di personale. Nel comparto industria/artigianato vi è invece qualche difficoltà maggiore, visto che la percentuale scende al 62% delle aziende, mentre nel comparto servizi/commercio ben 78% delle aziende dichiara di non avere difficoltà di reclutamento. Le misure a cui le aziende ricorrono per incrementare le competenze dei collaboratori e ovviare alle possibili difficoltà sul reclutamento sono rappresentate dalla necessità di incrementare l’orientamento professionale (46%) e dal miglioramento della formazione continua (40%).
Presentazione della seconda edizione dell’analisi Bak Economics sull’evoluzione dell’economia ticinese, evento statistico Cc-Ti, dedicato esclusivamente ai soci, il prossimo 21 marzo 2019, presso il LAC a Lugano
L’evento nei media
Quotidiani e TV
Aziende ticinesi in forma – CdT, 17.1.2019
Solidi, nonostante tutto – LaRegione, 17.1.2019
La richiesta: formare più manodopera specializzata – LaRegione, 17.1.2019
Presentati il 28 marzo i risultati dello studio commissionato dalla Cc-Ti al BAK Economics, intitolato “Lo sviluppo economico del Canton Ticino nel confronto (inter)nazionale”.
Davanti ad una sala gremita presso il LAC – Lugano Arte e Cultura, con oltre 120 partecipanti, è stato presentato lo studio svolto da BAK Economics sull’economia ticinese. Presenti imprenditori, numerosi soci della Cc-Ti, ma anche rappresentanti del mondo politico e accademico, a testimonianza del tema di rilevanza per tutto il territorio.
L’economia ticinese negli ultimi anni si è sviluppata in modo dinamico e con una crescita continua malgrado le crisi e le difficoltà settoriali. È questo il sunto, in estrema sintesi, dello studio svolto dal BAK Economics.
Sottolineiamo che la Cc-Ti ha avviato una collaborazione proprio con il rinomato istituto di ricerca svizzero BAK Economics per i prossimi tre anni: in questo modo vogliamo cercare di dare un’immagine sempre più reale ed oggettiva dell’economia cantonale, sia nel contesto nazionale che internazionale, con un occhio alle peculiarità dei singoli distretti cantonali.
Durante la manifestazione sono intervenuti Marc Bros de Puechredon, Presidente della Direzione generale Bak Economics; il Sindaco di Lugano, On. Marco Borradori e Stefano Rizzi, Direttore Divisione Economia.
Il saluto di benvenuto è stato portato da Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti. Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, ha curato la moderazione dell’evento, con un’introduzione durante la quale ha sottolineato la validità dei dati e la loro scientificità.
Il Sindaco di Lugano, On. Marco Borradori, ha sottolineato le potenzialità del nostro territorio, specificando come quest’ultime siano una rampa di lancio per cogliere le opportunità future, e ciò in tutti gli agglomerati ticinesi (Lugano, Locarno, Bellinzona, Chiasso-Mendrisio).
Marc Bros de Puechredon ha poi illustrato in modo ampio i risultati dello studio (scaricabile qui), esaminando anche le specificità regionali per ogni agglomerato considerato nello studio. Infatti questa ricerca analizza il Ticino sia nel contesto internazionale e nazionale, come pure locale, con dei ritratti degli agglomerati di Lugano, Locarno, Bellinzona e Chiasso-Mendrisio.
I dati emersi confermano sostanzialmente (e approfondiscono) i risultati che la Cc-Ti aveva presentato nell’inchiesta congiunturale annuale, lo scorso gennaio, con un’economia cantonale che evolve positivamente. E questo malgrado le difficoltà: infatti né la crisi finanziaria, né gli anni estremamente difficili per la piazza bancaria ticinese, e neppure la crisi del turismo hanno distolto l’economia cantonale dal suo andamento di crescita costante.
Se valutiamo la crescita economica ticinese vediamo quanto sia costante nel suo andamento, in particolare secondo la prospettiva internazionale: dal 2005, il Canton Ticino ha avuto una crescita decisamente più rapida rispetto agli Stati Uniti e alla media dell’Europa occidentale (ossia territori valutati in modo altamente competitivo). Facendo invece un paragone (quasi inevitabile, data la vicinanza geografica) con l’economia italiana, si osserva come essa fosse in stagnazione, mentre l’economia ticinese è progredita di un quarto.
Stefano Rizzi, Direttore della Divisione dell’Economia, ha innanzitutto portato il saluto da parte del Consigliere di Stato Christian Vitta. Nel suo intervento ha evidenziato come il Ticino sia un territorio dinamico e pronto al futuro, denso di eccellenze e competenze specifiche. Il nostro Cantone è volto all’innovazione, per cui occorre puntare sempre più sulla messa in rete (di competenze, conoscenze e contatti).
Sono poi seguite le domande dalla platea e un networking apero. Quest’ultimo momento ha permesso ai numerosi partecipanti di approfondire altri aspetti dialogando con i relatori intervenuti e fra loro, come pure di sviluppare conoscenze per nuovi sviluppi di business.
L’evento nei media
Quotidiani
Corriere del Ticino, 29.3.2018 – “Nel campo della competitività il canton Ticino si difende bene”
Giornale del popolo, 29.3.2018 – “Se il Ticino fa meglio degli States”
La Regione Ticino, 29.3.2018 – “Grande crescita grazie a frontalieri e nuovi residenti”
Neue Zürcher Zeitung, 3.4.2018 – “Gute Aussichten für das Tessin”
Eccovi una breve riflessione di Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti
Dopo aver presentato, lo scorso mese di gennaio, la nostra inchiesta congiunturale, che ha indicato un’economia ticinese con un’evoluzione favorevole, le imprese soddisfatte dell’andamento degli affari nonché degli investimenti stabili, abbiamo il piacere di proporre i risultati di uno studio condotto dall’importante istituto di ricerca Bak Economics.
Il 28 marzo prossimo, infatti, nella Sala 1 della sede del LAC Lugano Arte e Cultura di Lugano, si terrà la presentazione dei dati statistici elaborati appunto da Bak Economics, per lo studio intitolato “Lo sviluppo economico del Canton Ticino nel confronto (inter)nazionale”.
Con importanti relatori (Marc Bros de Puechredon, Presidente della Direzione generale Bak Economics; il Sindaco di Lugano, On. Marco Borradori e Stefano Rizzi, Direttore della Divisione dell’Economia) potremo illustrarvi, con un momento di riflessione ed analisi, una più chiara visione dell’economia cantonale ticinese. I dati che ne emergono sono sorprendenti e ci permettono di ipotizzare buone prospettive di sviluppo per le nostre aziende e di riflesso per il nostro territorio.
Restate in contatto con la Cc-Ti
Leggete la nostra attualità sui diversi canali: sito web, newsletter, Ticino Business, social media, e sul dépliant delle attività Cc-Ti.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2018/04/ELM-riga-03.jpg201500Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2018-03-20 11:32:132018-07-06 15:01:55Uno studio BAK Economics sull’economia ticinese
Davanti ad un folto pubblico di aziende (ossia quelle che lo scorso autunno 2017 hanno risposto all’annuale inchiesta congiunturale della Cc-Ti) e media cantonali, si è svolta nella mattinata del 22 gennaio la presentazione dei risultati dell’inchiesta congiunturale targata Cc-Ti, che ogni anno annuncia i trend di riferimento per l’economia cantonale.
Anche in quest’edizione i dati sono stati interessanti e portano numerosi spunti di riflessione, non solo da un punto di vista macroeconomico, ma anche indagando nel dettaglio su alcuni aspetti più specifici.
L’andamento generale degli affari nel 2017 si conferma positivo, sostanzialmente in linea con i risultati dell’inchiesta congiunturale del 2016. Ma non mancano segnali promettenti. Nel complesso il 74% circa delle imprese valuta con ragionato ottimismo l’andamento degli affari nello scorso anno (soddisfacente per il 47% delle aziende, buono per il 27%). Incoraggiante è il fatto che in tutti i settori si registrino analoghe percentuali di segno positivo, malgrado le non nuove e ben note difficoltà ad esempio del commercio al dettaglio, fenomeno del resto non legato solo al Ticino.
Nel complesso i risultati dell’inchiesta, che indica l’andamento generale dell’economia e non vuole sostituirsi ad analisi settoriali, trovano conferma nelle conclusioni di altre ricerche congiunturali, ossia una buona tenuta dell’economia ticinese, con performances a volte superiori alla media svizzera. La diversificazione del nostro sistema produttivo e gli sforzi di imprenditori e dipendenti hanno infatti permesso di fronteggiare con dinamicità e flessibilità le incertezze e gli imprevisti, originati dal succedersi di ben tre gravi crisi nell’arco di un decennio.
Per quel che riguarda le previsioni sull’andamento degli affari a breve termine, cioè per il primo semestre del 2018, il 45% delle aziende segnala aspettative soddisfacenti, mentre sono giudicate buone dal 28% delle aziende. Questo è leggermente inferiore ai valori rilevati negli altri cantoni che hanno partecipato all’inchiesta, ossia Ginevra, Neuchâtel e Vaud. Le previsioni a più lungo termine, oltre il primo semestre del 2018, registrano una tendenza abbastanza analoga.
Nello specifico si è poi indagato anche sul margine di autofinanziamento delle imprese, sugli investimenti, sulle previsioni sull’occupazione, sulle misure a favore della conciliabilità lavoro e vita privata e sul congedo paternità.
Potete ritrovare i risultati e un commento in dettaglio sulla pagina dedicata del nostro sito, consultando questo link. Restate aggiornati sulle attività della Cc-Ti, scaricando il dépliant che raccoglie le attività del 1° semestre 2018 e attraverso le nostre newsletter!
Sull’inchiesta congiunturale della Cc-Ti
Hanno partecipato all’inchiesta 318 imprese associate alla Cc-Ti, che impiegano in tutto 18’583 dipendenti. Si tratta di 87 aziende del settore industria-artigianato e di 231 del comparto commercio- servizi. Un campione di aziende consolidato da un rilevamento che si svolge ormai da sette anni, per cui i risultati sono da considerarsi attendibili e, inoltre, sempre confermati da altre ricerche congiunturali condotte da istituti federali e cantonali. L’indagine della Cc-Ti, che ha coinvolto 173 realtà aziendali che operano sul mercato interno e altre 145 oriente invece sull’export, mira a fornire delle indicazioni sulle tendenze generali dell’economia ticinese senza volersi sostituirsi ad analisi più mirate effettuate da singoli settori economici.
Il 17 gennaio 2017 sono stati presentati in conferenza stampa i risultati dell’annuale inchiesta congiunturale, condotta dalla Cc-Ti in collaborazione con le Camere di commercio e dell’industria di Ginevra, Vaud e Neuchâtel. Appuntamento oramai consolidato da 7 anni.
La Cc-Ti tiene a ringraziare tutti gli associati che hanno partecipato al questionario e che ci hanno così permesso di raccogliere dei dati importanti per la nostra attività di associazione mantello dell’economia ticinese. Ben consapevoli delle numerose richieste alle quali le nostre aziende sono giornalmente confrontate, apprezziamo vivamente l’impegno profuso dalle quasi 300 aziende che hanno risposto alle nostre domande.
Sono intervenuti il Presidente Cc-Ti Glauco Martinetti, il Direttore Cc-Ti Luca Albertoni e il Direttore AMAG Regione Ticino Oliviero Milani.
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