Campioni dell’innovazione

Vi proponiamo un’intervista al Presidente Cc-Ti Glauco Martinetti, sul tema dell’innovazione nel nostro territorio.

Recentemente è stato pubblicato uno studio della Commissione europea che dice che il Ticino è ai primi posti per innovazione. Lei vede questa forza anche nella realtà economica cantonale?

Certamente. Il nostro Cantone presenta una realtà economica estremamente diversificata in molteplici settori congiunturali con eccellenze differenti. Ogni agglomerato – dei quattro principali attivi sul territorio – presenta punti di forza peculiari che contribuiscono alla crescita economica. Sono innumerevoli gli esempi di aziende dall’alto potenziale che ogni giorno esportano i propri prodotti sui mercati internazionali, e lavorano attivamente in quello interno. La presenza di importanti istituti accademici e di ricerca con cui si collabora fattivamente incrementa in modo determinante la qualità dell’innovazione, permettendo anche al Ticino di garantire una performance di qualità.

Quali sono i fattori che hanno migliorato l’innovazione in Ticino?

Sicuramente il ‘fattore umano’ resta decisivo. Mi spiego meglio: il progresso tecnologico – frutto dell’esperienza e del genio umano – insieme a una costante formazione del personale (aspetto fondamentale per garantire la presenza di collaboratori qualificati sul territorio) incrementano le performance delle aziende. Ciò permette, insieme a investimenti mirati e continui nella Ricerca e Sviluppo (R&S), a una grande flessibilità dei modelli di business che si adattano alle costanti variazioni economiche, a un sistema-Paese che spinge sull’acceleratore dell’apertura e dell’incremento delle competenze – con la formazione duale –, di restare competitivi in tema di ‘innovazione’.

Cosa dobbiamo fare per mantenere questo alto livello tecnologico?

Mantenere elevata la qualità del ‘fare impresa’ nel nostro Paese (ovvero senza limitare la libertà economica delle aziende con burocrazia inutile), continuando a sostenere delle condizioni quadro tali per cui la R&S e l’attrattività dei sistemi di ricerca e l’istruzione  possano trovare terreno fertile.

 

Articolo pubblicato sul Corriere del Ticino del 19.10.2019