Formazione continua: una prima risposta concreta
Secondo il Presidente Cc-Ti, Glauco Martinetti, investire in modo costante nella formazione continua dei propri collaboratori resta una delle migliori azioni concrete da attuare nel breve termine per far fronte alla difficoltà di reperire risorse umane qualificate.
Il tema dell’occupazione e del reclutamento di personale anche quest’anno è stato al centro dell’Inchiesta congiunturale annuale Cc-Ti (condotta fra le aziende associate alla Cc-Ti insieme alle Camere di commercio e dell’industria di Friborgo, Ginevra, Neuchâtel e Vaud nell’autunno 2018). Il quadro generale emerso, presentato il 16 gennaio alla stampa, è stato confortante, con una radiografia positiva e stabile dell’economia ticinese, in linea con le tendenze nazionali.
A livello di occupazione, le principali criticità sono emerse nel reperire manodopera qualificata in tutti i settori. Dato questo che emerge anche costantemente dal rapporto che la Cc-Ti intrattiene con i suoi affiliati, ossia aziende ed associazioni di categoria.
Che strategia implementare per ovviare a questa problematica? Ne abbiamo parlato con il Presidente Cc-Ti Glauco Martinetti.
È una problematica complessa che va risolta a più livelli, ma sono sicuro che attraverso un dialogo fattivo e concreto con i diversi attori coinvolti (imprese, associazioni di categoria, istituzioni), si possa sicuramente correggere il tiro. Oggi più che mai è doveroso però rimboccarsi le maniche e trovare in tempi brevi una strategia che sappia rispondere a questa carenza.
Come e dove intervenire?
La formazione resta imprescindibile per garantire la prosperità ed il benessere della società e dell’economia. Visto il tema complesso, occorre dunque agire a monte per sensibilizzare gli attori in gioco sul valore della questione e per trovare in modo concertato misure che siano innovative e garantiscano la giusta preparazione – dai giovani ai professionisti – nel mondo del lavoro, rispondendo in maniera adeguata alla difficoltà di reperire manodopera qualificata. Sono numerosi gli studi che hanno confermato la mancanza di profili esperti per le PMI e messo l’accento sui diversi temi da affrontare. Tra essi la digitalizzazione – sulla quale come Cc-Ti ci stiamo chinando da tempo, nelle sue ampie sfaccettature – che richiederà ancora più competenze professionali, l’invecchiamento della popolazione e il pensionamento della generazione dei baby boomer. Le risposte ci sono e serve volontà d’azione e dialogo per implementarle. Concretamente mi riferisco al potenziare in modo incisivo la formazione duale e continua, con fatti che orientino di più i giovani e le persone che si riqualificano verso le necessità del mercato del lavoro, “ascoltando” quelle che sono le esigenze reali delle imprese. Un esempio in questo senso è la carenza, purtroppo consolidata, di manodopera qualificata nelle professioni tecniche, che andrebbe incrementata agendo a monte, con l’orientamento scolastico. Un altro fatto su cui puntare potrebbe essere il reinserimento delle donne – che sono divenute madri – nel mondo del lavoro. Esse lavorano spesso a tempo parziale e posseggono grandi competenze e qualifiche, che risultano però non sfruttate. Una miglior conciliabilità tra lavoro e famiglia, insieme alla giusta dose di flessibilità, rappresenterebbe una primo incitamento verso una soluzione. Altri assi di intervento da ricercarsi nelle misure di formazione finalizzate ad ottenere una riqualifica o una qualifica superiore.
La formazione è quindi la chiave di volta?
Assolutamente sì ed a tutti i livelli. Parlando di orientamento professionale, miglioriamo ancora il dialogo con le istituzioni e facciamo da “ponte” tra il mondo del lavoro e quello scolastico/di perfezionamento professionale. In questo senso ci poniamo in ascolto – quale associazione mantello dell’economia – delle esigenze degli affiliati (aziende ed associazioni di categoria) per costruire progetti che forniscano una risposta decisiva agli sviluppi e ai cambiamenti in atto nella società, così come al dialogo con le istituzioni preposte. D’altro canto quale Cc-Ti siamo in prima linea con la formazione continua, plasmata dai bisogni reali degli imprenditori, con cui abbiamo un dialogo quotidiano. La nostra struttura eroga corsi di formazione in ben 8 ambiti della gestione aziendale (comunicazione, diritto del lavoro, export, finanza, organizzazione, questioni giuridiche, risorse umane e vendita), toccando tutti gli aspetti essenziali per un corretto sviluppo aziendale. Inoltre, accanto alla formazione continua, abbiamo delle Scuole Manageriali (con dei corsi di lunga durata), che preparano i futuri leader di domani, che andranno ad assumere delle posizioni più strutturate nelle PMI.
Si tratta di una sfida costante. Corretto?
Esatto. Ricercare una concreta risposta ai bisogni del tessuto economico non è facile ed è un assunto che coinvolge l’economia e altri partner. La Cc-Ti è in prima linea per un riscontro positivo e costruttivo nel perseverare con un dialogo sempre più efficiente.