Il licenziamento in tronco di un dipendente già licenziato in modo ordinario
Scheda redatta dall’Avv. Michele Rossi, Delegato alle relazioni esterne Cc-Ti.
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I contratti di lavoro possono essere conclusi per una durata determinata o indeterminata. In caso di durata determinata cessano di esplicare effetti giudici allo scadere del tempo previsto. Per contro, nel caso di durata indeterminata la fine del contratto presuppone una disdetta.
La disdetta è un atto formale con il quale una delle parti al contratto notifica all’altra la sua in tenzione di porre fine al rapporto di lavoro. Proseguendo con i distinguo, la disdetta può essere ordinaria o straordinaria. Quella ordinaria non presuppone alcun motivo da parte di chi la notifica e deve rispettare i termini di preavviso contrattuali. La disdetta straordinaria ha per contro un effetto immediato, nel senso che il contratto prende immediatamente fine, ma deve fondarsi su motivi gravi. Sono reputati gravi in particolare, quelle circostanze che non permettono per ragioni di
buona fede di esigere da chi dà la disdetta che abbia a continuare nel contratto. Si tratta di situazioni in cui il rapporto di fiducia tra le parti è irrimediabilmente compromesso.
Nella realtà può succedere che in determinate situazioni i due tipi di disdetta vengano utilizzati entrambi. In una sua sentenza (4A_546/2023) il Tribunale federale si è infatti occupato di un caso in cui un dipendente era inizialmente stato licenziato in modo ordinario e successivamente, durante il termine di preavviso, una seconda volta con effetto immediato. Infatti, dopo aver proceduto alla disdetta nel rispetto del termine ordinario di preavviso, il datore di lavoro aveva riscontrato alcune situazioni a suo parere incompatibili con il contratto di lavoro ancora in essere, e aveva pertanto proceduto in un primo tempo ad ammonire formalmente la persona e cinque giorni dopo ad un licenziamento in tronco.
È possibile procedere in tal modo? Se un dipendente ha già ricevuto una disdetta ordinaria può, durante il termine di preavviso, ricevere una seconda disdetta con effetto immediato che pone fine seduta stante, prima della scadenza, al rapporto di lavoro?
Il Tribunale federale ha detto di sì, ma in queste situazioni i motivi alla base del licenziamento devono essere particolarmente gravi. In altre parole, la valutazione circa l’esistenza di gravi motivi atti a giustificare un licenziamento in tronco deve essere effettuata in modo più severo se la persona ha già ricevuto una disdetta ordinaria. In effetti nel caso di una persona già licenziata in modo ordinario l’orizzonte temporale del rapporto lavorativo è già determinato ed è nota la data della cessazione del contratto. Per quale ragione è quindi necessario un ulteriore licenziamento in tronco? Non è sufficiente attendere lo scadere naturale del termine di disdetta? Queste sono le domande a cui è necessario rispondere in modo convincente per poter giustificare il secondo licenziamento.
Nel caso concreto il Tribunale federale ha inoltre considerato che il secondo licenziamento è intervenuto solo cinque giorni dopo l’ammonimento e che quindi non vi fosse una reale volontà del datore di lavoro di correggere il comportamento del dipendente ma piuttosto di anticipare la data della fine del contratto. Anche per questa ragione il datore di lavoro non avrebbe potuto ricorrere a una seconda disdetta con effetto immediato. In conclusione, bisogna essere particolarmente prudenti quando si intende procedere in questo modo. A volte meglio lasciar scadere il termine di disdetta ordinario che vedersi coinvolgere in lunghe procedure giudiziarie.