Cash Flow Statement
Presentazione
Il conto dei flussi di tesoreria o cash flow statement (di seguito “CFS”) è, per le imprese medio-grandi, la quarta componente del conto annuale (dopo il bilancio, conto economico e allegato) richiesta dal Codice delle obbligazioni. E’ pure richiesto dagli standard internazionali (p.e. IFRS) e quelli nazionali (Swiss GAAP FER).
Di regola però è ridotto ad essere l’ultima componente allestita, di fretta e con poca cura, dopo che tutte le altre sono state completate. Rispetto al bilancio e al conto economico inoltre il CFS viene di regola allestito soltanto una volta all’anno e soltanto in maniera indiretta, mediante l’analisi dei movimenti di bilancio e alcuni assunti.
In realtà, anche in seguito all’introduzione dal 1 gennaio 2023 di norme più restrittive sulla sorveglianza della situazione finanziaria e di liquidità nel Codice delle obbligazioni, il CFS meriterebbe molta più attenzione – in quanto è lo strumento che descrive meglio la provenienza e l’utilizzo dei mezzi liquidi e della capacità dell’impresa di autofinanziarsi.
Scopo
Valorizzare il CFS, fornendo strumenti (semplici) per un allestimento adattato a PMI e sollecitando le chiavi di lettura dello stesso. Il CFS potrebbe così diventare uno strumento di gestione finanziaria e non una semplice documento aggiuntivo richiesto dalla legge.
Destinatari
Titolari d’azienda, CFO, responsabili amministrativi, contabili nonché consulenti.
Programma
Introduzione
- Cenni storici
- Definizioni
- Basi legali
L’allestimento del CFS
- Dal bilancio dei movimenti al CFS
Interpretazione del CFS
- Chiavi di lettura
Alcuni casi particolari
- Leasing finanziario
- Valute estere
Relatore
Udo Schiller, ha studiato economia aziendale alla University of Lancaster e all’Università di San Gallo, dove si è laureato nel 1992. Esperto-contabile diplomato nel 1996, ha maturato la propria esperienza presso società di consulenza internazionali nel ramo della revisione contabile e della consulenza. Oggi è titolare della Udo Schiller Consulting attiva in prevalenza nella revisione e nella consulenza aziendale industriale (con particolare attenzione alla gestione del rischio, ai processi di consolidamento e al controllo finanziario), rispettivamente nella “fraud investigation”, nelle due diligence aziendali e nella valutazione aziendale.