L’esito dei primi controlli eseguiti mette in evidenza un sostanziale rispetto della legge sul salario minimo
L’Ufficio dell’ispettorato del lavoro ha svolto accertamenti in oltre 1’600 aziende attive in tutti i settori dell’economia ticinese. Solo in rari casi (3%) è stata riscontrata un’infrazione.
Dall’entrata in vigore della legge sul salario minimo (LSM) ad inizio 2021, i servizi della Divisione dell’economia hanno svolto un intenso e capillare lavoro di formazione e informazione in collaborazione con la Camera di commercio e le principali associazioni di categoria con lo scopo di facilitare le aziende nell’applicazione della nuova legge.
In vista dell’applicazione concreta del salario minimo a partire da dicembre 2021, nel corso dell’autunno dello scorso anno la Commissione tripartita in materia di libera circolazione delle persone (CT) ha quindi elaborato e approvato una nuova strategia di controllo del mercato del lavoro con lo scopo di verificare il rispetto della LSM e nel contempo constatare l’eventuale presenza di dumping salariale settoriale e accertare il rispetto dei Contratti normali di lavoro (CNL).
I controlli vengono svolti a campione in tutti i settori economici. In alcuni comparti, ritenuti più sensibili o che presentavano un numero statisticamente elevato di salari bassi, la quota di datori di lavoro verificati è più importante. Un ruolo fondamentale nella strategia di controllo è giocato anche dalle segnalazioni, alle quali viene puntualmente dato seguito. Il mancato rispetto della LSM è perlopiù da ricondurre a errori di calcolo. La quasi totalità dei datori di lavoro ha reintegrato la differenza dovuta.
Solo in 7 casi la sanzione supera i 2’000 franchi (la multa è calcolata in base alla differenza tra il salario dovuto secondo la LSM e il salario effettivamente versato). Sulle circa 50 infrazioni riscontrate, più di 30 riguardano datori di lavoro oggetto di segnalazioni puntuali.
È possibile segnalare una presunta violazione della LSM alla pagina internet: www.ti.ch/abusi-salariali.