Quali opportunità di business offre il Sudafrica?
Si è tenuto il 22 settembre 2016 l’evento-Paese dedicato al Sudafrica. Il business lunch, organizzato dalla Cc-Ti con il sostegno di Switzerland Global Enterprise, Cippà Trasporti SA, Credit Suisse, CRIF e Euler Hermes, è uno degli appuntamenti periodici di focus sulle tendenze in atto nei Paesi emergenti e/o che offrono stimolanti prospettive d’affari per le PMI del nostro territorio.
Davanti ad un’interessata platea di partecipanti, si sono succedute le presentazioni di competenti relatori che hanno permesso ai convenuti di acquisire maggiori informazioni sulla Nazione sudafricana.
Dopo i saluti introduttivi di Marco Passalia, Vicedirettore e Responsabile Servizio Export Cc-Ti, si è subito entrati nel vivo della tematica, con una panoramica sull’economia globale sudafricana presentata da Suhail El Obeid, Senior Consultant Africa, Middle East, Iran & Turkey di S-GE. La Repubblica Sudafricana è presieduta da Jacob Zuma, ha una popolazione di 55 milioni di abitanti (dati del 2015), con un tasso di crescita dell’1.6%. In Sudafrica convivono etnie bianche, nere, asiatiche e miste, e si parlano ben 11 lingue (predominano inglese ed afrikaans, con altre 9 lingue regionali). Il PIL si attesta a 313 miliardi di dollari, mentre il tasso di inflazione è del 4.6%. Il Sudafrica è uno cinque Paesi, oltre a Botswana, Lesotho, Namibia e Swaziland, a far parte dell’Unione doganale dell’Africa meridionale (SACU), la più vecchia unione doganale del mondo fondata nel 1910. I trattati di regolamentazione della SACU sono stati rinegoziati nel 1969 e nel 2002, ma si è continuato a mantenere il punto fermo dell’egemonia del Sudafrica. Da notare che la Svizzera rappresenta il 10° più grande investitore in Sudafrica.
Alexandra Langeveldt-Theiler, Trade Advisor, Swiss Business Hub Southern Africa ha illustrato invece le opportunità d’affari che presenta lo Stato africano, sottolineando anche come, per la sua posizione geografica, il Sudafrica spesso sia considerato la porta per altri Stati vicini (Angola, Botswana, Lesotho, Mauritius, Mozambico, Mamibia, Swaziland). Quali sono dunque i settori di punta nei quali investire? L’ICT, il cleantech, il comparto sanitario, quello dei beni di lusso, il settore alimentare, quello dell’educazione e le infrastrutture.
Il credit risk management è stato invece il tema trattato da Mark Schulz, Director Risk, Claims & Collections / Member of the Board of Management di Euler Hermes. È così stato messo in evidenza come le insolvenze siano in crescita e come il rischio di credito sia un argomento topico per le aziende esportatrici. Il signor Schulz ha poi suggerito alcune buone prassi da intraprendere per evitare spiacevoli sorprese.
La testimonianza aziendale concreta è stata portata da Giovanni Leonardi, Member Board of Directors di Eskom, un colosso energetico sudafricano, che dà lavoro a 47’000 dipendenti, società detenuta al 100% dal Governo. Nel raccontare la sua esperienza, Giovanni Leonardi ha presentato il radicale cambiamento messo in atto dallo Stato dal 2015 a livello energetico, con grandi investimenti in infrastrutture, e quanto Eskom rappresenti a livello societario: con un fatturato di 11.5 miliardi di franchi e 400 mila km di linee di alta tensione in tutto il Paese, si classifica tra le aziende principali del Sudafrica.
L’evento si è poi concluso con le domande del pubblico presente, alle quali è seguito un informale business lunch, che ha permesso l’interazione ed il networking tra i partecipanti ed i relatori.